Frazione Santa Croce, Rimasco, 20-26.04. 1944

(Vercelli - Piemonte)

Descrizione

Località Frazione Santa Croce, Rimasco, Vercelli, Piemonte

Data 20 aprile 1944 - 26 aprile 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Durante le operazioni di sganciamento dei partigiani della 6^ brigata “Gramsci-Valsesia” per sfuggire al rastrellamento operato dalla legione “Tagliamento” in alta Valmastallone dagli inizi di aprile un gruppo che fa riferimento al futuro comandante militare Eraldo Gastone “Ciro” attraversa i valichi che mettono in comunicazione la Valmastallone, sede del comando garibaldino, con la Valsermenza. Il 20 aprile “Ciro” fa scendere dalla base dell’alpe Portile verso il fondovalle una squadra che è intercettata dai fascisti all’altezza di Ferrate, frazione di Rimasco. Due partigiani (Caligara e Mandelli) sono arrestati, uno (Ottolini) è ucciso nello scontro a fuoco. Il 26 aprile i due partigiani arrestati sono uccisi mediante fucilazione nei pressi del cimitero di Rimasco.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Il fatto non rientra tra i capi di imputazione al processo contro Merico Zuccari e altri

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria condivisa

Scheda compilata da Enrico Pagano
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-24 08:52:53

Vittime

Elenco vittime

c di Lorenzo e di Marcella Albini, nato a Milano il 15.10.1921, ivi residente, operaio, 6^ brigata “Gramsci-Valsesia” (poi “Nello”),

Elenco vittime partigiani 2

Caligara Giusto,
Mandelli Teresio

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


1. legione d’assalto M “Tagliamento”

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Merico Zuccari

    Nome Merico

    Cognome Zuccari

    Note responsabile Merico Zuccari era nato a Saavedra, in Argentina, il 4 novembre 1906, da genitori originari di Montefano (Mc), che erano rimpatriati l’anno seguente. Si era iscritto al fascio nel 1922; squadrista, aveva partecipato alla marcia su Roma, poi aveva prestato servizio in fanteria, raggiungendo il grado di capitano. Nel 1936 aveva preso parte alle azioni militari in Africa orientale, dove era stato decorato di croce di guerra; durante la seconda guerra mondiale aveva combattuto sul fronte greco-albanese, dove, il 4 dicembre 1940, era rimasto ferito, con menomazione del braccio destro. Nel novembre del 1942 era stato inquadrato, con il grado di centurione, nella 6a legione universitaria della Milizia; nel maggio 1943 era stato trasferito, con il grado di seniore, al 41o battaglione, che, alla fine del mese di giugno, era confluito nel Gruppo battaglioni “Tagliamento” della divisione legionaria corazzata “Centauro”. All’inizio di settembre era stato trasferito al 63o battaglione, incorporato nella stessa divisione. Dopo l’armistizio, prima ancora che fosse costituita la Repubblica sociale italiana, il 63o battaglione era entrato a far parte della II divisione paracadutisti tedesca e i suoi componenti avevano pronunciato il giuramento militare tedesco. Dapprima impiegato sulle montagne appenniniche in operazioni di rastrellamento degli ex prigionieri angloamericani fuggiti dai campi di concentramento, alla fine di novembre era stato inviato in provincia di Brescia e nel mese di dicembre in provincia di Vercelli. Nel frattempo Zuccari era stato promosso al grado di 1o seniore. Il reparto si era arreso il 3 maggio 1945, in provincia di Trento: il suo comandante era fuggito e in seguito era riparato in Argentina, da dove rimpatriò in seguito all’amnistia del luglio 1959 e morì a Montefano il 5 dicembre dello stesso anno.

    Note procedimento Il fatto non rientra tra i capi di imputazione al processo contro Merico Zuccari e altri

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Rimasco, cimitero

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Rimasco, cimitero

Bibliografia


Pietro Secchia - Cino Moscatelli, Il Monte Rosa è sceso a Milano. La Resistenza nel Biellese, nella Valsesia e nella Valdossola, Einaudi, Torino, 1958, p. 213

Sitografia


Notizie biografiche (con imprecisioni) su Teresio Mandelli: http://www.anpi.it/donne-e-uomini/teresio-mandelli/

Fonti archivistiche

Fonti

BA, R70 Italien/19, p. 38
Isrsc Bi-Vc, fondo Ete Stucchi