SAN GIORGIO CESENA 22.08.1944

(Forlì-Cesena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località San Giorgio, Cesena, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna

Data 22 agosto 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Nella seconda metà di agosto del 1944 le Brigate nere riuscirono, grazie alla collaborazione di alcuni delatori tra cui un ex partigiano catturato (secondo alcuni testimoni poteva trattarsi di un infiltrato), a individuare un gruppo di marinai disertori che volevano unirsi alle formazioni partigiane (uccisi a Ponte Ruffio: v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944) e numerosi membri dei Gap della zona di Cesenatico (FC), in parte uccisi (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Nel corso delle operazioni che portarono agli arresti, il 22 agosto 1944 i fascisti, grazie ad una delazione, si presentarono a casa del colono Colombo Barducci al confine fra Ronta e San Giorgio (FC), dove si era appena conclusa una riunione di antifascisti. Colombo Barducci e Ernesto Barbieri, presidente del Cln di Cesena, che era ancora a casa di Barducci, tentarono di fuggire, ma i fascisti li uccisero. Secondo la documentazione dell’Anpi di Forlì-Cesena Barbieri restò ferito e fu un fascista a finirlo a colpi di pistola. Urbano Fusconi, presente alla riunione, riuscì a nascondersi in un primo momento, ma fu individuato e arrestato dai fascisti che lo rinchiusero nella Rocca Malatestiana di Cesena e lo uccisero il 3 settembre 1944 con altri sette uomini allo sferisterio della Rocca (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Con lui furono arrestati anche Pietro Barducci e suo cognato che furono quasi subito rilasciati.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Sulla banda Garaffoni, e sul suo operato che danneggiava la Rsi in termini di consenso, fu avviata un’inchiesta interna alla Repubblica sociale affidata al battaglione Venezia Giulia della Gnr di stanza a Cesena (anch’esso non privo di responsabilità per rastrellamenti e violenze). Nonostante il giudizio negativo emerso la banda Garaffoni continuò ad operare a Cesena forse con la protezione dei tedeschi.Negli ultimi mesi della Rsi i brigatisti neri di Cesena, come numerosi altri dell’Emilia-Romagna, si trasferirono a Fara Vicentina e a Thiene in provincia di Vicenza e qui furono arrestati e rinchiusi nelle carceri di Thiene dopo la fine della guerra. Nel maggio 1945 una squadra di partigiani forlivesi si recò a Thiene, prelevò dal carcere diversi brigatisti neri attivi nella zona di Forlì e Cesena, tra cui Garaffoni, e li uccise per vendetta a Covolo e ad Arsiero (VI).
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944, l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944 (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di San Giorgio fu accusato Tafani, condannato con sentenza del 04/01/1947 all’ergastolo, sostituito con trent’anni di reclusione. Degli altri imputati con capi d’accusa diversi Strada, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso i fatti loro ascritti, Belli e Matassoni furono condannati a trent’anni di reclusione, con un terzo della pena condonato, per Ponte Ruffio. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Tafani, Belli e Matassoni e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 e l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944 (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di San Giorgio furono accusati Casadei, Berardi e Sandali. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di San Giorgio, la Corte condannò Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione. La Corte invece assolse Berardi per insufficienza di prove dalle accuse di omicidio. Casadei fu condannato anche per la strage di Ponte Ruffio (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944), così come Sandali e Valducci rispettivamente a ventisette anni di reclusione con il condono di un terzo della pena e all’ergastolo sostituito con trent’anni di reclusione. Fiori fu assolto dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur venendo condannato per devastazione e saccheggio. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Annullò inoltre senza rinvio la parte della sentenza relativa alla condanna di Fiori.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Battistini Augusto (nato a Cesena il 14/08/1900), Calboli Giovanni (nato a Bertinoro (FC) il 16/06/1911), Guerrini Vincenzo (nato a Torre dei Passeri (PE) il 22/02/1920, residente a Cesena), Mazzocchi Mario (nato a Cesena il 24/03/1910), Pieri Emilio (nato in Lussemburgo il 16/04/1907, residente a Cesena), Valentini Marino (nato a Cesena il 16/10/1910), Drudi Primo (nato a Montiano (FC) il 30/01/1889), Foschi Primo (nato a Cesena il 26/06/1897) e Fariselli Giordano (nato a Cesenatico (FC) il 29/10/1912). Tutti gli imputati, ad eccezione di Fariselli (ex partigiano catturato e sfruttato per le sue informazioni come delatore) erano fascisti repubblicani. Furono tutti imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di San Giorgio, il rastrellamento e le uccisioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile (FC) e Martorano (FC), 29 aprile 1944), l’eccidio di Ponte Ruffio (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi fatti: per le uccisioni di Barbieri e Barducci a San Giorgio fu accusato Battistini. Con sentenza del 10/01/1947 Battistini fu condannato all’ergastolo, sostituito in trent’anni di reclusione (fu condannato anche per Ponte Ruffio e per le uccisioni di Cesena, oltre che per collaborazionismo, saccheggio e devastazione). Gli altri imputati furono condannati per l’eccidio di Ponte Ruffio, tranne Primo Foschi che fu assolto dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove. Per tutti la Corte dichiarò di non doversi procedere per collaborazionismo e per gli altri reati rientranti sotto la definizione di collaborazionismo per intervenuta amnistia.
I condannati presentarono ricorso in Cassazione. La Corte di Cassazione nel 1948 dichiarò che il procedimento contro Battistini, Calboli, Foschi, Drudi, Fariselli, Guerrini, Valentini, Mazzocchi e Pieri doveva essere unito a quello contro Battistini, Aldo Sibirani e Guido Garaffoni celebrato sempre davanti alla Corte d’Assise di Forlì e annullò la sentenza del 10/01/1947 per nullità del dibattimento, per irregolare costituzione del contraddittorio. Annullò inoltre la sentenza del 30/01/1947 contro Battistini, Sibirani e Garaffoni per mancanza di motivazione e rinviò entrambi i procedimenti alla Corte d’Assise di Perugia per un nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise di Perugia conclusosi nel 1948 contro 19 fascisti, accusati di collaborazionismo e altri reati tra cui le uccisioni di San Giorgio, il rastrellamento di Ronta e Martorano (v. Episodi di Bagnile e Martorano (FC), 29 aprile 1944), la strage di Ponte Ruffio (FC) (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944), la strage della Rocca di Cesena (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Battistini fu condannato a 24 anni di reclusione, 16 dei quali furono condonati. Fu scarcerato nel 1952. Non conosciamo nel dettaglio le decisioni della Corte relativamente agli altri imputati.

Annotazioni: Episodi collegati:
- Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944.
- Episodio di Cesena, Rocca, (FC), 3 settembre 1944.

Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-06-22 11:38:14

Vittime

Elenco vittime

- Barbieri Ernesto, nato a Cesena (FC) il 26/11/1904, residente a San Giorgio (FC). Presidente del Comitato di liberazione nazionale di Cesena. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 15/01/1944 al 22/08/1944.
- Barducci Colombo, nato a Cesena (FC) l’11/09/1919, residente a Ronta (FC), colono. La sua casa ospitò riunioni di antifascisti. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 15/01/1944 al 22/08/1944.

Elenco vittime partigiani 2

- Barbieri Ernesto,
- Barducci Colombo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Amos Tafani

    Nome Amos

    Cognome Tafani

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Tafani Amos, nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914, residente a Cesena. Arrestato e detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944, l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944 (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di San Giorgio fu accusato Tafani, condannato con sentenza del 04/01/1947 all’ergastolo, sostituito con trent’anni di reclusione. Degli altri imputati con capi d’accusa diversi Strada, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso i fatti loro ascritti, Belli e Matassoni furono condannati a trent’anni di reclusione, con un terzo della pena condonato, per Ponte Ruffio. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Tafani, Belli e Matassoni e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.

  • Augusto Battistini

    Nome Augusto

    Cognome Battistini

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Battistini Augusto, nato a Cesena il 14/08/1900, fascista repubblicano. Arrestato dai carabinieri nel giugno 1945, detenuto a Forlì e imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. La Cassazione annullò la sentenza rinviando il procedimento alla Corte d’Assise di Perugia. Nuovamente condannato a pena detentiva, fu scarcerato nel 1952.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Battistini Augusto (nato a Cesena il 14/08/1900), Calboli Giovanni (nato a Bertinoro (FC) il 16/06/1911), Guerrini Vincenzo (nato a Torre dei Passeri (PE) il 22/02/1920, residente a Cesena), Mazzocchi Mario (nato a Cesena il 24/03/1910), Pieri Emilio (nato in Lussemburgo il 16/04/1907, residente a Cesena), Valentini Marino (nato a Cesena il 16/10/1910), Drudi Primo (nato a Montiano (FC) il 30/01/1889), Foschi Primo (nato a Cesena il 26/06/1897) e Fariselli Giordano (nato a Cesenatico (FC) il 29/10/1912). Tutti gli imputati, ad eccezione di Fariselli (ex partigiano catturato e sfruttato per le sue informazioni come delatore) erano fascisti repubblicani. Furono tutti imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di San Giorgio, il rastrellamento e le uccisioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile (FC) e Martorano (FC), 29 aprile 1944), l’eccidio di Ponte Ruffio (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi fatti: per le uccisioni di Barbieri e Barducci a San Giorgio fu accusato Battistini. Con sentenza del 10/01/1947 Battistini fu condannato all’ergastolo, sostituito in trent’anni di reclusione (fu condannato anche per Ponte Ruffio e per le uccisioni di Cesena, oltre che per collaborazionismo, saccheggio e devastazione). Gli altri imputati furono condannati per l’eccidio di Ponte Ruffio, tranne Primo Foschi che fu assolto dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove. Per tutti la Corte dichiarò di non doversi procedere per collaborazionismo e per gli altri reati rientranti sotto la definizione di collaborazionismo per intervenuta amnistia.rnI condannati presentarono ricorso in Cassazione. La Corte di Cassazione nel 1948 dichiarò che il procedimento contro Battistini, Calboli, Foschi, Drudi, Fariselli, Guerrini, Valentini, Mazzocchi e Pieri doveva essere unito a quello contro Battistini, Aldo Sibirani e Guido Garaffoni celebrato sempre davanti alla Corte d’Assise di Forlì e annullò la sentenza del 10/01/1947 per nullità del dibattimento, per irregolare costituzione del contraddittorio. Annullò inoltre la sentenza del 30/01/1947 contro Battistini, Sibirani e Garaffoni per mancanza di motivazione e rinviò entrambi i procedimenti alla Corte d’Assise di Perugia per un nuovo esame.

  • Egisto Casadei

    Nome Egisto

    Cognome Casadei

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Casadei Egisto, nato a Cesena il 02/06/1907, fascista repubblicano, appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 e l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944 (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di San Giorgio furono accusati Casadei, Berardi e Sandali. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di San Giorgio, la Corte condannò Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione. La Corte invece assolse Berardi per insufficienza di prove dalle accuse di omicidio. Casadei fu condannato anche per la strage di Ponte Ruffio (v. Episodio di Ponte Ruffio (FC), 18 agosto 1944), così come Sandali e Valducci rispettivamente a ventisette anni di reclusione con il condono di un terzo della pena e all’ergastolo sostituito con trent’anni di reclusione. Fiori fu assolto dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur venendo condannato per devastazione e saccheggio. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Annullò inoltre senza rinvio la parte della sentenza relativa alla condanna di Fiori.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • onorificenza alla persona a

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Descrizione: - A Barbieri è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

  • lapide a Cesena, piazza del Popolo, loggia del palazzo comunale

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Cesena, piazza del Popolo, loggia del palazzo comunale

    Descrizione: nel lapidario dedicato ai martiri della Resistenza sono ricordati Barbieri e Barducci.

  • monumento a Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Descrizione: sacrario dei caduti partigiani; compaiono Barbieri e Barducci.

  • lapide a Ronta (FC), Casa del popolo

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Ronta (FC), Casa del popolo

    Descrizione: lapide che ricorda i caduti di Ronta nel 1943-1944; vi compare Colombo Barducci.

  • lapide a San Giorgio (FC), Casa del popolo

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: San Giorgio (FC), Casa del popolo

    Descrizione: lapide che ricorda i «compagni» caduti nel 1943-44; vi compaiono Barbieri e Barducci.

Bibliografia


- Maurizio Balestra, Il passaggio del fronte e la resistenza a Cesena e dintorni. Testimonianze, Tosca, Arci Solidarietà, Cesena, 2005, pp. 577-605.
- Mattia Brighi, Mara Valdinosi, Memorie di una comunità. Bagnile 1900-1945, Edizioni Risguardi, 2015, pp. 202-204.
- Sergio Flamigni, La gioventù romagnola nella Resistenza, in Mattia Brighi, Mara Valdinosi, Memorie di una comunità. Bagnile 1900-1945, Edizioni Risguardi, 2015, pp. 286-287.
- Vladimiro Flamigni, Forlì, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia-Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, p. 199.
- Antonio Mambelli, Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945, a cura di Dino Mengozzi, Lacaita, Manduria, Roma, Bari, 2003, vol. II, p. 845.
- Adler Raffaelli, Guerra e Liberazione. Romagna 1943-1945, vol. II, Epigrafia, Comitato regionale per le celebrazioni del 50° anniversario della Resistenza e della Liberazione Emilia-Romagna, Bologna, 1995, pp. 112, 117-118.

Sitografia


- Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, Elenco dei caduti delle formazioni partigiane:
http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane.asp
(ad nomen).

- Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna, Database dei partigiani dell’Emilia Romagna:
http://www.storia-culture-civilta.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani
(schede relative alla provincia di Forlì, ad nomen).

Fonti archivistiche

Fonti

- AISRFC, Eccidi, b. 6, fasc. 9.
- Tribunale di Forlì, Sezione, Penale, Sentenze della Corte d’Assise straordinaria di Forlì (1945-1947), vol. 1946-1947, sentenze nn. 1/47, 2/47, 6/47.