NICCIOLETA MASSA MARITTIMA 13.06.1944

(Grosseto - Toscana)

Episodio di riferimento: NICCIOLETA, 13-14.06.1944

Descrizione

Località Niccioleta, Massa Marittima, Grosseto, Toscana

Data 13 giugno 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 6

Numero vittime uomini 6

Numero vittime uomini adulti 6

Descrizione: In questo villaggio, costruito dalla Montecatini alla metà degli anni trenta per sfruttare una grossa miniera di pirite, si svolse nel giugno del 1944 uno dei primi massacri di popolazione civile compiuti in Toscana dalle truppe tedesche: all’alba del 13 giugno reparti di polizia tedesca, formati da soldati italiani, ufficiali e sottufficiali prevalentemente tedeschi, circondarono il villaggio, rastrellarono tutti gli uomini, concentrandoli davanti al dopolavoro, quindi ne fucilarono sei, trovati in possesso di armi e altri oggetti compromettenti (un fazzoletto rosso, un lasciapassare partigiano) e, dopo averne liberati alcuni, i più anziani, trasferirono in serata gli altri nella vicina Castelnuovo Val di Cecina (Pisa), da dove i tedeschi erano partiti la mattina presto. Qui altri 77 troveranno la morte il giorno successivo.
Un secondo gruppo, di 21 giovani in età di leva, fu trasportato a Firenze e da lì deportato in Germania (ma quattro persone riuscirono a fuggire nel tragitto fino alla città toscana); un terzo contingente di uomini, di circa cinquanta persone (i più anziani), fu liberato e fece ritorno al villaggio.
Subito dopo la liberazione, i parenti delle vittime accusarono i fascisti di avere chiamato i tedeschi. Un gruppo di una ventina di fascisti di Niccioleta, per lo più minatori, le loro mogli e i loro figli. I fascisti avrebbero avvisato i tedeschi dell’occupazione del villaggio da parte dei partigiani, avvenuta il 9 giugno: un gruppo di combattenti era entrato a Niccioleta, aveva disarmato i carabinieri, fermandosi per qualche ora. Durante questo lasso di tempo, furono perquisite le abitazioni dei minatori fascisti, verso i quali peraltro non fu usata, secondo testimonianze concordanti, alcuna violenza fisica: i partigiani, accompagnati da elementi locali, si limitarono a sequestrare poche armi e a bruciare alcune camicie nere ed altri simboli del fascismo repubblicano. Quando i partigiani abbandonarono il villaggio, fu costituita dai minatori una milizia armata per la vigilanza degli impianti della miniera, e i fascisti furono costretti a non uscire dalle loro abitazioni. Tuttavia tre di essi erano riusciti a scappare non appena si erano accorti che Niccioleta era occupata dai partigiani: sarebbero stati loro, secondo l’opinione comune, a provocare l’intervento dei tedeschi, e proprio in previsione di tale intervento due di loro erano addirittura ritornati in paese. Alcune famiglie di fascisti avevano poi abbandonato il villaggio, seguendo i tedeschi prima a Castelnuovo Val di Cecina e quindi verso ignota destinazione.
Il reparto di polizia aveva trovato gli elenchi dei turni di guardia alla miniera, e la maggior parte delle vittime era inserita in quei turni: tuttavia era opinione comune nel villaggio che la lista delle persone da giustiziare fosse stata manipolata con il concorso dei fascisti locali e delle loro donne, che non solo accompagnarono i tedeschi di casa in casa durante il rastrellamento, ma ebbero libertà di movimento durante le giornate del 13 (quando gli ostaggi erano concentrati nel rifugio antiaereo del villaggio) e del 14 (quando erano rinchiusi nell’ex cinema di Castelnuovo Val di Cecina Val di Cecina). Il massacro avrebbe perciò rappresentato la rabbiosa risposta delle poche famiglie fasciste (una quindicina in tutto su centocinquanta) all’inevitabile sconfitta del regime di Salò.
In realtà la ricostruzione di Paolo Pezzino solleva dubbi sul ruolo dei fascisti, sostenendo che il reparto di polizia fosse arrivato a Niccioleta perché impegnato in una importante azione di rastrellamento nelle zone circostanti. Sarebbe stato poi decisivo, nel ritenere i minatori “banditi”, il ritrovamento dei turni di guardia alla miniera.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: deportazione della popolazione,sevizie-torture

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Il 19 novembre 1949 la Corte d’Assise di Pisa condannava a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e omicidio aggravato plurimo Pasquale Calabro e Aurelio Nucciotti (fascisti di Niccioleta), e Luigi Picchianti, appartenente al 3. Polizei-Freiwilligen-Bataillon “Italien”. Il 14 dicembre 1951 la Corte d’appello di Firenze confermava la sentenza, riconosceva a Picchianti alcune attenuanti, condonava 21 anni della pena a Picchianti, ed un ulteriore anno a Calabrò e Nucciotti. La Cassazione respingeva i ricorsi di condannati il 31 maggio 1953.
In Germania la Procura di Göttingen apriva nel 1971 un fascicolo contro ignoti, archiviato nel 1981.

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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-01-04 11:05:10

Vittime

Elenco vittime

Baffetti Rinaldo, di anni 33, coniugato, operaio.
Barabissi Bruno, di anni 36, coniugato operaio.
Ghigi Antimo, di anni 40, coniugato operaio.
Sargentoni Ado, di anni 24, celibe, operaio.
Sargentoni Alizzardo, di anni 23, celibe, operaio.
Sargentoni Ettore, di anni 57, coniugato, operaio.

Elenco vittime legate a partigiani 6

Baffetti Rinaldo.
Barabissi Bruno.
Ghigi Antimo.
Sargenteoni Ado.
Sargenteoni Alizzardo.
Sargenteoni Ettore.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Alberto Bianchi

    Nome Alberto

    Cognome Bianchi

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Firenze.

  • Aurelio Nucciotti

    Nome Aurelio

    Cognome Nucciotti

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile fascista di Niccioleta.

    Note procedimento Il 19 novembre 1949 la Corte d’Assise di Pisa lo condannava a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e omicidio aggravato plurimo. Il 14 dicembre 1951 la Corte d’appello di Firenze confermava la sentenza, ma gli condonava 22 anni. La Cassazione respingeva i ricorsi dei condannati il 31 maggio 1953.

  • Carlo Fontana

    Nome Carlo

    Cognome Fontana

    Ruolo nella strage Autore

  • Cesare Salti

    Nome Cesare

    Cognome Salti

    Ruolo nella strage Autore

  • Dino Tosi

    Nome Dino

    Cognome Tosi

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Lari (Pisa) il 21/08/1920.

  • Emil Block

    Nome Emil

    Cognome Block

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile sottotenente, aiutante maggiore del Battaglione, comandante dei reparti durante il rastrellamento.

    Note procedimento In Germania la Procura di Göttingen apriva nel 1971 un fascicolo contro ignoti, archiviato nel 1981.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto 3. Polizei-Freiwilligen-Bataillon Italien

  • Fulvio Marcomini

    Nome Fulvio

    Cognome Marcomini

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Rovigo.

  • Giuseppe Petri

    Nome Giuseppe

    Cognome Petri

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Grosseto.

  • Guido Metafonti

    Nome Guido

    Cognome Metafonti

    Ruolo nella strage Autore

  • Luigi Picchianti

    Nome Luigi

    Cognome Picchianti

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile nato a Porto Santo Stefano (Grosseto) l’11/01/1914.

    Note procedimento Il 19 novembre 1949 la Corte d’Assise di Pisa lo condannava a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e omicidio aggravato plurimo. Il 14 dicembre 1951 la Corte d’appello di Firenze confermava la sentenza e gli riconosceva alcune attenuanti condonandogli 21 anni. La Cassazione respingeva i ricorsi di condannati il 31 maggio 1953.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto 3. Polizei-Freiwilligen-Bataillon Italien

  • Mario Lombardi

    Nome Mario

    Cognome Lombardi

    Ruolo nella strage Autore

  • Mario Siciliano

    Nome Mario

    Cognome Siciliano

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Paola (Cosenza).

  • Pasquale Calabrò

    Nome Pasquale

    Cognome Calabrò

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile fascista di Niccioleta.

    Note procedimento Il 19 novembre 1949 la Corte d’Assise di Pisa lo condannava a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e omicidio aggravato plurimo. Il 14 dicembre 1951 la Corte d’appello di Firenze confermava la sentenza, ma gli condonava 22 anni. La Cassazione respingeva i ricorsi dei condannati il 31 maggio 1953.

  • Piero Angelini

    Nome Piero

    Cognome Angelini

    Ruolo nella strage Autore

  • Renato Callovini

    Nome Renato

    Cognome Callovini

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Trento.

  • Sconosciuto Cittadini

    Nome Sconosciuto

    Cognome Cittadini

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Modena.

  • Sconosciuto De Simone

    Nome Sconosciuto

    Cognome De Simone

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Milano.

  • Sconosciuto La Magra

    Nome Sconosciuto

    Cognome La Magra

    Ruolo nella strage Autore

  • Sconosciuto Lenzi

    Nome Sconosciuto

    Cognome Lenzi

    Ruolo nella strage Autore

  • Sconosciuto Lozuppane

    Nome Sconosciuto

    Cognome Lozuppane

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato a Genova.

  • Sconosciuto Taccetti

    Nome Sconosciuto

    Cognome Taccetti

    Ruolo nella strage Autore

  • Umberto Genzini

    Nome Umberto

    Cognome Genzini

    Ruolo nella strage Autore

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • museo a Massa Marittima, Municipio

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Massa Marittima, Municipio

    Descrizione: Mostra permanente nella sala consiliare di Massa Marittima.

  • luogo della memoria a Massa Marittima, Niccioleta

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Massa Marittima, Niccioleta

    Descrizione: Centro di documentazione del parco tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere, Niccioleta.

  • altro a Gavorrano, Parco delle Rocce

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Gavorrano, Parco delle Rocce

    Descrizione: Targa commemorativa per ricordare la strage posta a Gavorrano, all’ingresso del Parco delle Rocce.

  • altro a Massa Marittima, Niccioleta, viale dei minatori

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Massa Marittima, Niccioleta, viale dei minatori

    Descrizione: Tabernacolo alle vittime di Niccioleta, viale dei minatori.

  • monumento a Castelnuovo Val di Cecina, piazza Matteotti

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Castelnuovo Val di Cecina, piazza Matteotti

    Descrizione: Monumento ai caduti della Niccioleta, Castelnuovo di Val di Cecina, piazza Matteotti.

  • altro a Castelnuovo Val di Cecina

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Castelnuovo Val di Cecina

    Descrizione: Sacrario Vallino dei Martiri di Niccioleta, Castelnuovo val di Cecina.

  • cippo a Castelnuovo Val di Cecina

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Castelnuovo Val di Cecina

    Descrizione: Cippo dei martiri di Niccioleta, Castelnuovo Val di Cecina.

  • altro a Massa Marittima, Niccioleta, viale dei minatori

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Massa Marittima, Niccioleta, viale dei minatori

    Descrizione: Tabernacolo alle vittime di Niccioleta, viale dei minatori.

  • monumento a Massa Marittima, Niccioleta, viale della Miniera, via S. Barbara

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Massa Marittima, Niccioleta, viale della Miniera, via S. Barbara

    Descrizione: Monumento di Niccioleta, Niccioleta, viale della Miniera, via S. Barbara.

Bibliografia


Luciano Bianciardi, Carlo Cassola, I minatori della Maremma, Bari, Laterza, 1956.
Lucio Niccolai, Marzio Mambrini, Mario Papalini, La memoria di Niccioleta, Arcidosso, Ed. Effigi, 2003.
Paolo Pezzino, Storie di guerra civile. L'eccidio di Niccioleta, Bologna, Il Mulino, 2001.
Massimo Sozzi, Femminile in nero. Niccioleta, giugno 1944, Grosseto, I Portici Editore, 1997.
Katia Taddei, Coro di voci sole, Firenze, Il Ponte Editore, 2003.
Eadem, Cronache di guerra. Il massacro dei minatori, Scarlino, Ouverture edizioni, 2015.
Emilio Zannerini, Il massacro della Niccioleta, Grosseto, Stabilimento Tipografico editoriale maremmano, 1945.

Sitografia


http://www.grossetocontemporanea.it/la-mostra-nella-sala-consiliare-del-comune-di-massa-marittima/
http://www.resistenzatoscana.org/media/fotografie/monumenti/castelnuovo_di_val_di_cecina_cippo_dei_martiri_di_niccioleta_1.jpg http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/castelnuovo_di_val_di_cecina/vallino_dei_martiri_di_niccioleta/
http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/castelnuovo_di_val_di_cecina/monumento_ai_caduti_della_niccioleta/
http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/massa_marittima/monumento_di_niccioleta/
http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/massa_marittima/tabernacolo_alle_vittime_di_niccioleta/
http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/massa_marittima/tabernacolo_alle_vittime_di_niccioleta/
http://www.vigata.org/teatro/niccioleta.shtml
Film, Canto per il sangue dimenticato, scritto e diretto da Luigi Faccini, Prodotto dalla REIAC Film di Marina Piperno per la Provincia di Grosseto, sotto l’egida del Comitato provinciale per le celebrazioni del 50° anniversario della Resistenza e della Liberazione, 1997.

Fonti archivistiche

Fonti

La prima indagine di carattere giudiziario fu svolta, subito dopo la strage, dal Comitato di liberazione nazionale di Massa Marittima. Il fascicolo processuale, attualmente depositato all’Archivio di Stato di Firenze (Corte di assise Firenze, 1953/28), è particolarmente ricco: vi si trovano, fra l’altro, gli originali delle dichiarazioni rese dai testimoni al Comitato di liberazione nazionale di Massa Marittima, la relazione di quest’ultimo alle autorità, tutte le carte dell’istruttoria successiva, compresi gli atti relativi all’individuazione e all’arresto degli imputati, le testimonianze, gli interrogatori, i confronti, i verbali di dibattimento, le sentenze. I documenti sono così organizzati:
AS Firenze, 1a parte, b. I, vol. VIII: atti vari dal 21.4.1945, f. citazioni e ricorsi, f. verbali di udienza sia di Corte di assise che di Corte d’appello, requisitorie e sentenze di rinvio a giudizio, sentenze dei vari gradi d’appello, Comitato di liberazione nazionale di Massa Marittima, Relazione sull’eccidio perpetrato dai nazi-fascisti a Niccioleta e Castelnuovo V. C. nei giorni 13 e 14 giugno 1944 (Avv.to Tomaso Ferrini), datata Massa Marittima, 3 settembre 1945, di 53 pagine (d’ora in avanti citata come Relazione).
AS Firenze, 2a parte, b. II, voll. I e II: Atti Vari, III, IV e V, Audizioni testimoni; vol. VI: Interrogatori e confronti; vol. VII: originali e copie dichiarazioni rese al Comitato di liberazione nazionale di Massa Marittima