Cerchio, 07.06.1944

(L'Aquila - Abruzzo)

Descrizione

Località Cerchio, Cerchio, L'Aquila, Abruzzo

Data 7 giugno 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Situato alle pendici del monte Sirente sul versante nord-est della conca del Fucino in una posizione di altura ad 834 metri slm, il comune di Cerchio confina con i comuni marsicani di Aielli, a nord-ovest e Celano a sud-ovest. Durante il conflitto, vessati dalla presenza tedesca gli abitanti avevano preso l’abitudine di nascondere il proprio bestiame fuori dal paese. Il 22 marzo vi fu una grossa requisizione - di più di quaranta bovini – che sfociò in aperta ribellione della popolazione che si concluse con qualche arresto ma fortunatamente senza fatti di sangue. Nella primavera del ’44, però, con la ritirata dalla linea Gustav la presenza delle forze armate germaniche, osteggiata dalla popolazione civile e minacciata dai partigiani, mostrò il suo volto più truce. Il 7 giugno 1944 durante una visita ai propri animali nascosti in località denominata Fosso Santo Stefano (testimonianze di Mario Maccallini e Di Domenico Carmine) Giuseppe Angeloni sentì provenire dalla propria abitazione sita a Cerchio in contrada Ripe (lungo la strada circonfucense) le grida disperate della moglie Ciaralli Maria Grazia Domenica. Temendo che dei malviventi stessero abusando della propria consorte immediatamente l’uomo corse armato di una vecchia pistola a sincerarsi dell’accaduto. I tedeschi vedendolo arrivare in gran carriera e armato gli spararono uccidendolo sull’istante. La testimonianza del nipote Antonio D’Amore, racconta che “erano gli ultimi camion dei tedeschi che stavano ritirandosi e alcuni di questi stavano usando violenza fisica tirando pugni calce alla madre di zio Peppino - il pestaggio fu così duro che dovette stare per molti giorni a letto- e volevano sicuramente anche violentare la giovane nuora, Ciaralli Mariagrazia, zia Maria, che per meglio difendersi da quegli uomini senza scrupoli armati di baionetta si causò molti tagli nelle mani. Proprio in quel frangente sentendo le urla tornava, dalla località Pratone dove aveva nascosto il bestiame, zio Peppino. La moglie vedendolo arrivare lo esortò fuggire ma invece di scappare zio Peppino ingenuamente si fermò, buttò la pistola e alzò le mani, dichiarando di essere un buon camarat ma i tedeschi lo uccisero con cinque colpi di fuoco sul petto”.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: ritirata
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Annotazioni: Antonio Rosini in Giustizia negata, colloca l’accaduto nel confinante territorio di Aielli.

Scheda compilata da ILARIA DEL BIONDO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-04-19 10:23:44

Vittime

Elenco vittime

Angeloni Giuseppe, nato a Cerchio il 3 settembre 1913, contadino

Elenco vittime civili 1

Angeloni Giuseppe

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


5. Gebirgs-Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Memorie
Bibliografia


Walter Cavalieri, L’Aquila dall’Armistizio alla Repubblica, L’Aquila, Studio7, 1994, p. 246.rnAntonio Rosini, Giustizia negata, Aleph, Luco dei Marsi 1998, pp. 48-53.rnCostantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi, Donzelli, Roma, 2014, p. 311n.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ACS Cerchio, RAN n. 44 parte I serie anno 1913 e RAM n. 12 anno 1944