LAMONE, CASTELDELCI, 02.07.1944

(Rimini - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Lamone, Casteldelci, Rimini, Emilia-Romagna

Data 2 luglio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 3

Descrizione: Il 28 giugno il gruppo di partigiani formatosi nella zona di Poggio Tre Vescovi e guidato da Giuseppe Poggiali “Pippo”, dopo varie azioni e soprattutto dopo l’assalto fallito alla caserma delle Balze, è oggetto il 2 luglio 1944 di un feroce rastrellamento.
Durante questo rastrellamento, secondo un documento presente nell’archivio dell’istituto storico della resistenza di Forlì, vengono uccisi 7 persone più due triestini rimasti sconosciuti. Il 2 luglio le SS italiane attaccano di sorpresa le case in cui sono rifugiati i partigiani. Ci sono morti e feriti, le case di Bigotta di sopra e Montagna sono incendiate, vengono catturati e uccisi tra gli altri Lazzarini e Pettinari.
Sempre il 2 luglio, a Lamone, è ucciso anche Gettulio Marcelli, soldato rimasto sbandato dopo l’8 settembre, mentre andava a messa, fermato e trovato in possesso di un cinturone tedesco è immediatamente ucciso. Il cinturone gli era stato donato dai fratelli Bimbi, dopo l’assalto al deposito di armi di Fresciano.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Nel processo contro Calogero Riggi, Antonio Pagliarini, Salvatore Zito, Vincenzo Rota, Giuseppe Aligata, tutti appartenenti al IV Battaglione volontari di polizia accusati di diversi episodi di violenza nell’area di Verghereto, e Maria Castronai (quest’ultima per delazione), Riggi fu accusato di aver passato le informazioni su partigiani del gruppo di Pippo e sui civili che li sostenevano provocando il rastrellamento a cui partecipò Rota fu accusato di aver mantenuto un comportamento molto violento e di aver materialmente compiuto alcune delle uccisioni. Con sentenza 08/03/1947 la Corte d’Assise straordinaria condannò alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena Rota per il reato di collaborazionismo, uccisioni (tra cui quella di Giuseppe Casini nell’episodio del 2 luglio 1944, e per quelle dei fratelli Sildo e Fré Luigi Bimbi: v. Episodio di Torricella di Senatello (RN), 12 luglio 1944, di Mansueto Gabrielli di Castelpriore: v. Episodio di Castelpriore (FC), 20 luglio 1944, Adelmo Calchetti di Montagna di Casteldelci nel rastrellamento del 2 luglio; Calchetti in realtà era stato solo aggredito nel 1944, ma morì di malattia nel dicembre 1945 senza alcuna correlazione con i fatti del 1944); Rota fu condannato anche per saccheggi e sevizie. Pagliarini, Zito e Riggi furono condannati a morte per il reato di collaborazionismo, uccisioni (tra cui quella dei fratelli Sildo e Frè Luigi Bimbi: v. Episodio di Torricella di Senatello (RN), 12 luglio 1944), saccheggi e sevizie. Aligata fu prosciolto dalle accuse.
Gli imputati ricorsero in Cassazione, che con sentenza 12/07/1948 annullò parzialmente la sentenza della Corte d’assise straordinaria di Forlì e rinviò alla Corte d’Assise di Viterbo; questa con sentenza 09/07/1949 commutò la pena di morte in 27 anni di reclusione (in parte condonati e ridotti a 9 anni) per Rota per il reato di collaborazionismo con omicidio, ma lo assolse per gli omicidi di Casini, Calchetti e Gabrielli; e assolse per insufficienza di prove Zito, Pagliarini e Riggi per l’omicidio dei fratelli Bimbi e dichiarò di non doversi procedere nei loro confronti per collaborazionismo non essendo presenti fatti di omicidio e sevizie particolarmente efferate ed essendo il reato estinto per amnistia. Rota fu scarcerato nel 1953.

Annotazioni: Secondo la Relazione dei danni arrecati a cose e a civili dalle milizie fasciste e tedesche nelle zone dove hanno operato le formazioni dell’8.a brigata, (ISRECFC, Archivio 8a brigata, 3/12 0290) i morti totali di quel rastrellamento sono 8, oltre a Pettinari, Marcelli e Lazzarini qui citati anche Gustavo Bardeschi e Agostino Moroni e Giuseppe Casini più due triestini rimasti sconosciuti. Episodio collegato all'episodio di SERRA DI BALZE Forlì Cesena 2 LUGLIO 1944

Scheda compilata da DANIELE SUSINI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-04-27 16:56:29

Vittime

Elenco vittime

Lazzarini Luigi V., nato il 13.09.1925 a Ventimiglia (Im), anni 18
Marcelli Getullio, nato il 14.04.1923 a Casteldelci (Rn), anni 21
Pettinari Giuseppe, nato il 06.06.1925 a Pieve Santo Stefano (Ar), anni 18

Elenco vittime partigiani 2

Lazzarini Luigi V.,
Pettinari Giuseppe

Elenco vittime legate a partigiani 1

Marcelli Getullio

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Antonio Pagliarani

    Nome Antonio

    Cognome Pagliarani

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto 2. Kompanie/Polizei-Freiwilligen-Bataillon IV Schultz (4. Polizei-Freiwilligen-Bataillon-Italien)

  • Calogero Riggi

    Nome Calogero

    Cognome Riggi

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto 2. Kompanie/Polizei-Freiwilligen-Bataillon IV Schultz (4. Polizei-Freiwilligen-Bataillon-Italien)

  • Salvatore Zito

    Nome Salvatore

    Cognome Zito

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Salvatore Zito, condannato per l’omicidio dei fratelli Bimbi, viene descritto come personaggio “più sinistro” del gruppo, come “un vero carnefice” con atteggiamenti sadici e violenti nei confronti delle vittime.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto 2. Kompanie/Polizei-Freiwilligen-Bataillon IV Schultz (4. Polizei-Freiwilligen-Bataillon-Italien)

  • Vincenzo Rota

    Nome Vincenzo

    Cognome Rota

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Schigno, cimitero

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Schigno, cimitero

    Descrizione: Nel cimitero di Schigno è stata apposta una targa che ricorda sia la morte del Marcelli sia quella di Biagio Fracassi.

Bibliografia


Marco Renzi, La strage di Fragheto (7 aprile 1944), ed. Studi montefeltrani, San Leo, 2007
Marco Renzi, Tavolicci 22 luglio 1944, ed. Il ponte vecchio, Cesena, 2008.
Ivan Tognarin (a cura di), L'appennino del '44. Eccidi e protagonisti sulla linea gotica, Ed. Le balze, Montepulciano, 2005.
Sandro Severi, Il Montefeltro tra guerra e liberazione 1940-1945, Società di studi storici per il Montefeltro, San Leo, 1997.
E. Bonali, R. Branchetti, V. Flamigni, S. Lolletti, Tavolicci e l’area dei Tre Vescovi. Una comunità pietrificata dalla guerra, Il ponte vecchio, Cesena, 1994.

Sitografia


http://www.memoteca.it/upload/dl/E-Book/Tavolicci_un%5C\'altra_ipotesi.pdf

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Anpi Forlì
Archivio Istituto storico Forlì
AUSSME, N 1/11, b. 2132
CPI, 16/93, RG 976