BOSCONE BARBERINO VAL D’ELSA 19.07.1944

(Firenze - Toscana)

Descrizione

Località Boscone, Barberino Val d'Elsa, Firenze, Toscana

Data 19 luglio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime donne 1

Numero vittime donne anziane 1

Descrizione: Maria Pecci, sfollata dal vicino paese di Barberino Val d'Elsa, è riparata assieme alla famiglia in località Boscone. Il 19 luglio 1944 si allontana dal rifugio per dar da mangiare ai polli, ma è subito uccisa da un colpo di fucile sparato da un soldato tedesco che la nota mentre cammina per strada.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: indefinita
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Annotazioni: La nuora di Maria Pecci nella sua deposizione resa successivamente ai fatti ai Carabinieri di Tavarnelle Val di Pesa dichiarerà che il soldato tedesco le aveva confidato, il giorno seguente all'accaduto, d'aver sparato alla Pecci per il solo motivo d'averla vista camminare per strada.

Scheda compilata da Francesco Fusi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-01-04 11:05:10

Vittime

Elenco vittime

Pecci Maria, nata il 31/10/1881.

Elenco vittime civili 1

Pecci Maria.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


4. Fallschirm-Jäger-Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Memorie

Memorie legate a questa strage

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    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Barberino Val d\'Elsa, Municipio

    Anno di realizzazione: 2004

    Descrizione: Il nome di Maria Pecci è ricordato assieme a quello delle altre vittime civili del comune in una lapide posta sul Municipio dall\'amministrazione comunale di Barberino Val d\'Elsa il 29 febbraio 2004.

Bibliografia


Gabriella Congedo (a cura di), Come se fosse ora. La comunità di Barberino Val d'Elsa e la memoria dell'ultima guerra, Sarnus, Firenze 2013.
Matteo Mazzoni, Il passaggio del fronte tra Val di Pesa e Val d'Elsa. Civili e violenze di guerra nell'estate del 1944, Polistampa, Firenze 2014, p. 149.

Sitografia


http://resistenzatoscana.org/monumenti/barberino_val_d_elsa/lapide_dei_caduti/

Fonti archivistiche

Fonti

CSIT, AUSSME, N1/11, b. 2132