PERUGIA 05.04-05.05.1944

(Perugia - Umbria)

Descrizione

Località Perugia, Perugia, Perugia, Umbria

Data 5 aprile 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Il 5 aprile 1944 Tenerini viene bloccato mentre cammina lungo corso Vannucci, nel cuore del centro storico, in compagnia della moglie. Trasportato nella vicina piazza Italia al Palazzo del Governo (dove tutt'ora ha sede la prefettura, ma dove al tempo si trovava anche la questura), sta per essere introdotto al cospetto del capo della provincia Armando Rocchi per il primo interrogatorio. Riesce a divincolarsi e, sfruttando la sua giovane età e le eccezionali doti atletiche a tutti note al tempo, a fuggire per le scale. Giunto sotto il loggiato del palazzo viene però raggiunto alle gambe dai colpi di pistola di Giuseppe Vitalesta. Riesce a rialzarsi ma dopo pochi passi è raggiunto da altri colpi all'addome. Trasportato al policlinico viene immediatamente operato e l'intervento sembra avere successo. Tuttavia verso le 02.30 del 5 maggio muore per un'occlusione intestinale trasformatasi in peritonite, a seguito della riapertura delle ferite. Durante tutta la degenza è stato costantemente piantonato da pattuglie di fascisti, che non mollano la presa (come di norma) nemmeno per l'accompagnamento della salma al cimitero, all'alba del 9 maggio, cui sono ammessi soltanto i genitori e la moglie.
Il contesto in cui avviene la cattura di Tenerini è quello un momento particolarmente difficile anche per l'antifascismo perugino gravitante sulla città e gli immediati dintorni, dove l'elemento comunista prevale in maniera significativa a livello di operatività. I maggiori dirigenti, anche degli altri partiti, sono da tempo obbligati a vivere nascosti e lontano dal centro urbano e chi rimane in città subisce una particolare stretta nei controlli e nella repressione da parte delle autorità fasciste. Ai primi di aprile risale infatti la decisione di spostare la “segreteria” comunista clandestina una ventina di km circa ad ovest di Perugia, lungo la via Pievaiola, non lontano da dove sta riprendendo forma e operatività la brigata “Francesco Innamorati”, inoperosa da circa un mese a causa del rastrellamento tedesco sopra Deruta del 6 marzo 1944. Il fatto che i suoi effettivi – in gran parte perugini vicini al PCI (Tenerini era fra questi) – siano riusciti in quell'occasione a salvarsi (e successivamente recuperare le armi lasciate nelle vecchie basi) ha permesso questa ripresa, ma ha anche significato per costoro, in gran parte noti ai fascisti, per un mese circa, la necessità rimanere nascosti fra la città e gli immediati dintorni, aumentando così i pericoli e le possibilità per le autorità di compiere ricerche e catture.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Estremi e note penali: «Procedimento contro Codovini Enzo, Vitalesta Giuseppe, Fanelli Dante, Vantaggi David, tutti detenuti, imputati i primi tre: di omicidio volontario aggravato in danno di Tenerini Eglo; il quarto: di collaborazione militare col nemico, di omicidio volontario in danno di Lisa Marcello, di collaborazione politica col nemico».
Quanto alla posizione di Vantaggi, all'epoca dei fatti capo dell'Ufficio politico investigativo della Polizia provinciale repubblicana, in merito all'uccisione di Marcello Lisa (cfr. apposita scheda) non ha avuto conseguenze.

Annotazioni: Il fatto che in sede di riconoscimento della qualifica di partigiano venga indicata come data conclusiva l'11 marzo 1944 può non essere casuale né errato. Tenerini era infatti un effettivo della “Innamorati”, che insieme alla “Leoni” il 6 marzo 1944 subisce un consistente rastrellamento tedesco nella zona operativa che le due formazioni condividevano, sull'area collinare al centro dell'Umbria fra Deruta, Bettona, Cannara, Gualdo Cattaneo e Bevagna. La “Leoni”, posta su un settore che entra più direttamente in contatto con le truppe della Wehrmacht, subisce i colpi più forti, mentre la “Innamorati” riesce (pare) senza alcuna perdita a completare lo sganciamento. I suoi effettivi, in quel momento in gran parte provenienti da Perugia città o dagli immediati dintorni, abbandonano per un certo periodo l'attività diretta, nascondendosi dove e come possibile, ma continuando l'attività clandestina. La formazione, che da maggio venne intitolata a Primo Ciabatti, riprende ad operare concretamente verso la metà di aprile, spostandosi però ad ovest di Perugia verso il lago Trasimeno.
La data dell'11 marzo è quindi plausibile date queste premesse. Stupisce tuttavia che, a differenza di numerosi altri casi, Tenerini (personaggio conosciuto, nonché cugino di Riccardo Tenerini, uno dei massimi dirigenti comunisti della Resistenza perugina) si veda riconosciuta la qualifica di partigiano fino alla cessazione della prima fase di attività della sua formazione e non fino alla morte.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria di questo personaggio noto della Resistenza perugina e del suo sacrificio, contestuale al grave ferimento di uno dei principali esponenti comunisti della città (Vittorio Bindocci), è ancora molto radicata fra i più anziani, soprattutto coloro che hanno avuto un legame diretto, o comunque familiare, con queste vicende. Va considerato che Perugia città, pur avendo all\'epoca una consistente classe medio-alto borghese, radicata nel centro storico ma con significativi contatti con il contado per via delle secolari proprietà terriere, che largo appoggio ha dato al fascismo dagli albori fino alla Liberazione, ha visto anche un forte e diffuso nucleo antifascista e poi resistenziale nei “borghi” (quartieri) ai margini del centro storico, i corrispondenza del limite della cinta muraria medievale. Sono in prevalenza artigiani ma c\'è anche una sparuta classe propriamente operaia, impegnata nelle poche e piccole attività di fabbrica presenti, oltre che piccoli commercianti. A queste categorie appartengono i protagonisti di questa vicenda e gran parte dei militanti (comunisti, socialisti e repubblicani) impegnati nell\'antifascismo e nella Resistenza in città.

Scheda compilata da Tommaso Rossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-11-07 22:06:00

Vittime

Elenco vittime

Tenerini Eglo di Pietro, nato a Perugia l\'11/01/1919, ivi residente, coniugato con Gamberini Elsa, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Francesco Innamorati” dal 23 settembre 1943 all\'11 marzo 1944, «fucilato a Perugia».

Elenco vittime partigiani 1

Tenerini Eglo.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


102. legione GNR di Perugia

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Giuseppe Vitalesta

    Nome Giuseppe

    Cognome Vitalesta

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile Membro della “segreteria particolare” del capo della Provincia. Ha colpito per primo Tenerini, pare poi urlando agli altri con lui «uccidete quel cane».

    Note procedimento «Procedimento contro Codovini Enzo, Vitalesta Giuseppe, Fanelli Dante, Vantaggi David, tutti detenuti, imputati i primi tre: di omicidio volontario aggravato in danno di Tenerini Eglo; il quarto: di collaborazione militare col nemico, di omicidio volontario in danno di Lisa Marcello, di collaborazione politica col nemico».

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 102. legione GNR di Perugia

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Perugia, centro storico

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Perugia, centro storico

    Anno di realizzazione: 1985

    Descrizione: Sul luogo del mortale ferimento di Tenerini, sotto il loggiato della prefettura, c\\\'è una lapide a lui dedicata, scoperta dall\\\'Amministrazione provinciale di Perugia il 25 aprile 1985 (erroneamente recita «ucciso in questo luogo il 5 maggio 1944»).

  • monumento a Deruta, Castellone

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Deruta, Castellone

    Descrizione: Il nome di Eglo Tenerini compare fra quelli dei Caduti della brigata “Francesco Innamorati” sul monumento a loro dedicato sopra Castelleone di Deruta, sul luogo del rastrellamento del 6 marzo 1944 (non è nota la data di inaugurazione del monumento – in ottimo stato di conservazione – ma è certo un suo restauro nel 1996.)

Bibliografia


Tommaso Rossi, Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria, Isuc, Perugia; Editoriale Umbra, Foligno 2013, pp. 154-156, 190, 225, 236.
Riccardo Tenerini, Diario partigiano, in Sergio Bovini (a cura di), L'Umbria nella Resistenza, 2, Editori Riuniti, Roma 1972, pp. 125-141, in particolare pp. 139-140.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

AS Isuc, Anpi Terni, Resistenza/Liberazione, b. 2 «Riconoscimento qualifiche 1946-1948».
AS Perugia, Corte d\'Appello di Perugia (ultimo versamento), Fascicoli processuali penali, b. 53a, fasc. 832, vol. 6.
SC Perugia, RAM 1944 (insieme a registri del Cimitero civico e permesso di seppellimento).