COMEGLIANS 02.05.1945

(Udine - Friuli-Venezia Giulia)

Descrizione

Località Comeglians, Comeglians, Udine, Friuli-Venezia Giulia

Data 2 maggio 1945

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Le violenze accadute a Comeglians furono conseguenti alla rappresaglia messa in atto dai reparti cosacchi ad Ovaro il 2 maggio 1945. Durante la ritirata alcuni soldati del contingente cosacco provenienti da Ovaro sorpresero Marco Raber per strada e lo fucilarono poco distante dalla sua abitazione.
Nell’imminenza della fine del conflitto e del ripiegamento del contingente cosacco-caucasico verso l’Austria, nel paese di Ovaro vennero intavolati dei colloqui fra i cosacchi di stanza nel borgo ed i partigiani per stabilire la fine formale delle ostilità. Dal canto loro i partigiani si ponevano l’obbiettivo di far arrendere il presidio cosacco, per contro gli occupanti svolsero le trattative riservandosi di non sottostare agli accordi presi. Quando i partigiani proposero ai cosacchi di consegnare le armi questi acconsentirono, ma al momento stabilito aprirono il fuoco su quanti erano convenuti all’appuntamento. I partigiani decisero quindi di far valere le proprie ragioni con la forza e programmarono di attaccare il contingente cosacco il giorno seguente. Ai reparti partigiani si affiancò un gruppo di soldati georgiani che originariamente faceva parte delle truppe collaborazioniste ed era di stanza nel paese di Comeglians. All’alba del 2 maggio 1945 i partigiani minarono la caserma cosacca di Chialina, una frazione di Ovaro, nella quale avevano trovato alloggio anche donne e bambini; dopo l’esplosione si contarono 42 morti e 26 feriti gravi; altre fonti attestano la morte di 23 vittime. Forti di questa prima vittoria i partigiani si diressero verso Ovaro e qui cominciò una vera e propria battaglia. Furono lanciate bombe incendiarie sul municipio, luogo nel quale si erano asserragliati i cosacchi. La notizia del combattimento raggiunse in breve tempo il comando cosacco di Tolmezzo che inviò prontamente un reggimento di cavalleria in rinforzo al presidio di Ovaro; il paese si trovava infatti sulla direttrice che era prevista per il ripiegamento di tutto il contingente verso l’Austria. I cosacchi di rinforzo presero i partigiani alle spalle e questi, temendo di essere accerchiati, si dettero alla fuga lasciando campo libero agli occupanti. Riportato il definitivo successo militare, i cosacchi iniziarono una feroce azione punitiva a danno della popolazione locale ritenuta complice dei partigiani. Vennero uccisi 26 abitanti di Ovaro tra cui il parroco don Pietro Cortiula e Rinaldo Cioni, presidente del Comitato di Liberazione Nazionale della Val di Gorto; furono date alle fiamme molte case e saccheggiate un centinaio di abitazioni. Sul campo di battaglia i cosacchi riconobbero poi i corpi di sette georgiani che avevano perso la vita combattendo nelle fine dell’Osoppo; in segno di disprezzo per il loro tradimento fu fatto scempio dei loro cadaveri che furono poi disposti sul terreno a forma di stella. La repressione proseguì nei paesi seguenti, come a Comeglians dove i cosacchi uccisero ancora altre persone per rappresaglia.

Tipo di massacro: rappresaglia
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Annotazioni: Sottoscheda dell’episodio di Ovaro.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria della strage è caratterizzata dalle polemiche sulla pretesa partigiana di far arrendere il presidio di Ovaro a poche ore dalla fine della guerra e sull’opportunità di ingaggiare una battaglia sulla direttrice di ripiegamento delle truppe cosacche verso l’Austria.

Scheda compilata da FABIO VERARDO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-02 14:18:51

Vittime

Elenco vittime

Raber Marco Osvaldo di Benedetto e Roia Antonina. Nato il 15/11/1915 a Roma e residente a Comeglians, celibe. Professione agronomo. Partigiano della 9. brigata Osoppo “Friuli”. Tumulato a Comeglians.

Elenco vittime partigiani 1

Raber Marco Osvaldo.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • A. M. Golubov

    Nome A. M.

    Cognome Golubov

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile colonnello comandante del 1. Reggimento di Cavalleria.

    Nome del reparto Kavallerie-Regiment 1/Kosaken und Kaukasier Korps

  • G. P. Nasikov

    Nome G. P.

    Cognome Nasikov

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile tenente colonnello comandante dei reparti cosacchi a Ovaro.

    Nome del reparto Kosaken und Kaukasier Korps non precisati

  • Sconosciuto Avilov

    Nome Sconosciuto

    Cognome Avilov

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile podesaul (capitano personale), comandante dello squadrone 4. Don.

    Nome del reparto Kavallerie-Regiment 1/4. Don/Kosaken und Kaukasier Korps non precisati

  • Sconosciuto Leonov

    Nome Sconosciuto

    Cognome Leonov

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile esaul (capitano), comandante dello squadrone 2. Terek-Don.

    Nome del reparto Kavallerie-Regiment 1/2. Terek-Don/Kosaken und Kaukasier Korps

  • Sconosciuto Loschinsky

    Nome Sconosciuto

    Cognome Loschinsky

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile esaul (capitano), comandante degli Junker.

  • Sconosciuto Vassily

    Nome Sconosciuto

    Cognome Vassily

    Note responsabile ufficiale.

    Nome del reparto Kosaken und Kaukasier Korps non precisati

  • Sconosciuto Vlakovic

    Nome Sconosciuto

    Cognome Vlakovic

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile ufficiale.

    Nome del reparto Kosaken und Kaukasier Korps non precisati

  • Sconosciuto Zaika

    Nome Sconosciuto

    Cognome Zaika

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile podesaul (capitano personale), comandante dello squadrone 6. Kuban.

    Nome del reparto Kavallerie-Regiment 1/ 6. Kuban/Kosaken und Kaukasier Korps non precisati

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • onorificenza alla città a

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Descrizione: Medaglia d’argento al valor civile concessa al Comune di Ovaro nel 2006. Motivazione: “Piccolo centro fu oggetto di una violenta rappresaglia da parte delle truppe cosacche in ritirata, che trucidarono ventidue cittadini inermi e incendiarono numerosi edifici civili. La popolazione dava altresì luminoso esempio di generosità e solidarietà umana nel portare soccorso e conforto ai cosacchi feriti, estratti dalle macerie di una caserma fatta esplodere dai partigiani”. 1944-45 Frazione di Chialina-Ovaro.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Ad Ovaro si tiene una commemorazione in occasione dell’anniversario della strage.

Bibliografia


Giannino Angeli, Roberto Tirelli, Pastor Kapput, Chiandetti, Reana del Rojale 1980.
Alberto Buvoli, Frano Cecotti, Luciano Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia: una Resistenza di confine, 1943-1945, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione - Centro Isontino di ricerca e documentazione storica e sociale L. Gasparini - Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia - Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione e dell’età contemporanea, Udine-Gradisca d’Isonzo-Trieste-Pordenone 2006.
Mario Candotti, La lotta partigiana in Carnia nell’inverno 1944-45, in «Storia Contemporanea in Friuli», n. 11, anno X, 1980, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Udine 1980.
Pier Arrigo Carnier, L’armata cosacca in Italia 1944-1945, Mursia, Milano 1998.
Giovanni Angelo Colonnello, Guerra di Liberazione Friuli Venezia-Giulia zone Jugoslave, Friuli, Udine 1965.
Enzo Collotti, Galliano Fogar, Cronache della Carnia sotto l’occupazione nazista, in «Movimento di liberazione in Italia», n. 91, anno XX, 1968, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Milano. 1968.
Stefano Di Giusto, Operationszone Adriatisches Küsterland. Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana durante l’occupazione tedesca 1943- 1945, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Udine, 2005.
Luciano Di Sopra, Rodolfo Cozzi, Le due giornate di Ovaro. Friuli: cosacchi, partigiani e civili in un paese in fiamme. 1-2 maggio 1945, I. S. TE. - Aviani & Aviani, Udine 2005.
Michele Gortani, Il martirio della Carnia dal 14 marzo 1944 al 6 maggio 1945, «Carnia», Tolmezzo, 1966,
Antonio Toppan, Fatti e misfatti dell’occupazione tedesca in Carnia. Narrazione obbiettiva, Bellavitis, Sacile, 1948.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Gortani, Museo Carnico delle Arti popolari “Michele Gortani”, fondo Guerra 1940-1945, f. Relazioni di violenze subite dalla popolazione da parte delle truppe tedesche, cosacche e caucasiche nei vari comuni della Carnia.
Archivio Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione per il Friuli Venezia – Giulia, fondo Friuli, b. CXL, f. 1.
Archivio Osoppo della Resistenza in Friuli, Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Udine, b. P 2, f. 41 Ovaro.