Vigne, Urbino, 23.06.1944

(Pesaro e Urbino - Marche)

Descrizione

Località Vigne, Urbino, Pesaro e Urbino, Marche

Data 23 giugno 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Ex agente di polizia, Brancato Salvatore fu ucciso il 23 giugno 1944 in località Vigne di Urbino, dopo essere stato legato a un albero nella pineta per qualche giorno.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: La nota sentenza n. 212 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro.
In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22.
Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-16 16:38:35

Vittime

Elenco vittime

Brancato Salvatore, n. a Patti (Messina) il 23/09/1911, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 15/06/1947 a Macerata.

Elenco vittime disertori 1

Brancato Salvatore

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


1. legione d’assalto M “Tagliamento”

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Alfonso De Filippis

    Nome Alfonso

    Cognome De Filippis

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Antonio Fabbri

    Nome Antonio

    Cognome Fabbri

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Arrigo Cavallazzi

    Nome Arrigo

    Cognome Cavallazzi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Carlo De Mattei

    Nome Carlo

    Cognome De Mattei

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Dante Agostini

    Nome Dante

    Cognome Agostini

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Ennio Cavaterra

    Nome Ennio

    Cognome Cavaterra

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Enrico Sardo

    Nome Enrico

    Cognome Sardo

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Enrico Silvestri

    Nome Enrico

    Cognome Silvestri

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Federico Boidi

    Nome Federico

    Cognome Boidi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Giulio Alimonda

    Nome Giulio

    Cognome Alimonda

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Giuseppe Ragonese

    Nome Giuseppe

    Cognome Ragonese

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Goffredo Leo

    Nome Goffredo

    Cognome Leo

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Merico Zuccari

    Nome Merico

    Cognome Zuccari

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Nello Rastelli

    Nome Nello

    Cognome Rastelli

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Oreste Menegozzo

    Nome Oreste

    Cognome Menegozzo

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Pietro Muzzi

    Nome Pietro

    Cognome Muzzi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Silvio Ravaglia

    Nome Silvio

    Cognome Ravaglia

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Brancato Salvatore è il n. 22. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Urbino, Parco delle Vigne

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Urbino, Parco delle Vigne

    Descrizione: Al Parco delle Vigne di Urbino è stato realizzato un monumento in ricordo delle tante vittime che persero la vita nella Pineta, per mano nazifascista.

Bibliografia


Raffaella Franzoni (a cura di), Il 63° battaglione “M” nelle Marche e in Lombardia, in «L’impegno», 2007, n. 2, pp. 33-59.
Ruggero Giacomini, La legione “Tagliamento” nelle Marche, in «L’impegno», 2008, n. 2, pp. 23-33.
Sandro Severi, Il Montefeltro tra guerra e liberazione 1940 – 1945, Società di Studi Storici per il Montefeltro, San Leo 1997.
Ivan Tognarini (a cura di), L'Appennino del '44: eccidi e protagonisti sulla Linea Gotica, Le balze, Montepulciano 2005.

Sitografia


www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_urbino

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica n. 5448.
Tribunale militare di Milano, sentenza n. 212 del 28 agosto 1952.