Porotto, 21.04.1945

(Ferrara - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Porotto, Ferrara, Ferrara, Emilia-Romagna

Data 21 aprile 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 7

Numero vittime uomini 7

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 6

Descrizione: Secondo quanto raccontato da Albertino Rossi, nipote di Quinto, uno dei ragazzi uccisi, verso la fine di marzo del 1945, tre uomini, qualificatisi come partigiani, bussarono alla loro porta, chiedendo nascondiglio. Vennero nascosti in una buca profonda, scavata all’interno di un appezzamento di canapa, ricoperta da un tetto di legno, ricoperto a sua volta di terra. La buca era stata costruita per nascondere i figli di molte delle famiglie del luogo, in gran parte di tradizione antifascista, che dopo l’8 settembre si erano rifiutati di combattere per la RSI ed alcuni dei quali gravitavano nell’orbita del movimento antifascista. Il pomeriggio del 20 aprile 1945 si presentarono tre persone chiedendo di Quinto, che intanto si era nascosto con gli altri nella buca, e si installarono in casa e con loro anche dei soldati tedeschi che maltrattano pesantemente la famiglia. I tedeschi, guidati da fascisti italiani riuscirono, poi, a trovare il giovane e lo riportarono a casa. La mattina successiva Quinto non c’era più. Più tardi, il fratello di Quinto, Sergio s’incamminava per andare a dire alla famiglia Guerzoni che i tedeschi avevano rubato loro le mucche che avevano ricoverato nelle stalle dei Rossi e trovava, a meno di cento metri da casa, i sei morti, primo tra tutti il fratello Quinto. Il settimo, Tonino Pivelli, era stato ucciso poco lontano, in via Catena.
La causa dell’eccidio, secondo quanto scritto da Rossi, era da ricercarsi nell’aiuto fornito in precedenza dalla famiglia ai tre partigiani che erano stati nascosti.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: furto e-o saccheggio,sevizie-torture

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: punitivo
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Annotazioni: Da quanto scritto nelle testimonianze ci fu collaborazione tra tedeschi ed italiani per la cattura dei giovani. In un documento recentemente reperito, collocato in ASFe, Questura gabinetto, cat A4, I versamento, b. 20, fasc. “Porotto. Località Bosco. Fucilazione di sette partigiani”, relativo alle indagini post belliche, a firma del Questore, si afferma che furono fascisti della X Flottiglia Mas ad uccidere i sette.

Scheda compilata da ANTONELLA GUARNIERI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2022-06-15 12:18:48

Vittime

Elenco vittime

• Dino Manfredini, anni 33, renitente, tutti e sei gli adulti si nascondono per non dover continuare la guerra nella RSI. Non risultano partigiani o antifascisti attivi, ma si racconta abbiano comunque fiancheggiato il movimento, tenendo controllati i fascisti del luogo.
• Giancarlo Massarenti, anni 24, renitente, tutti e sei gli adulti si nascondono per non dover continuare la guerra nella RSI. Non risultano partigiani o antifascisti attivi, ma si racconta abbiano comunque fiancheggiato il movimento, tenendo controllati i fascisti del luogo.
• Quinto Rossi, anni 19, renitente, tutti e sei gli adulti si nascondono per non dover continuare la guerra nella RSI. Non risultano partigiani o antifascisti attivi, ma si racconta abbiano comunque fiancheggiato il movimento, tenendo controllati i fascisti del luogo.
• Giancarlo Artioli, anni 25, renitente, tutti e sei gli adulti si nascondono per non dover continuare la guerra nella RSI. Non risultano partigiani o antifascisti attivi, ma si racconta abbiano comunque fiancheggiato il movimento, tenendo controllati i fascisti del luogo.
• Cesare Artioli, anni 21, renitente, tutti e sei gli adulti si nascondono per non dover continuare la guerra nella RSI. Non risultano partigiani o antifascisti attivi, ma si racconta abbiano comunque fiancheggiato il movimento, tenendo controllati i fascisti del luogo.
• Renzo Artioli. Anni 17, non risulta partigiano o antifascisti attivo, ma si racconta abbia comunque fiancheggiato il movimento, tenendo controllati i fascisti del luogo.
• Tonino Pivelli, anni 21, renitente, tutti e sei gli adulti si nascondono per non dover continuare la guerra nella RSI. Non risultano partigiani o antifascisti attivi, ma si racconta abbiano comunque fiancheggiato il movimento, tenendo controllati i fascisti del luogo.

Elenco vittime renitenti 6

Dino Manfredini,
Giancarlo Massarenti,
Quinto Rossi,
Giancarlo Artioli,
Cesare Artioli,
Tonino Pivelli

Elenco vittime indefinite 1

Renzo Artioli

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


X MAS

Tipo di reparto: Reparto speciale

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a Porotto (Ferrara)

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Porotto (Ferrara)

    Descrizione: Esiste un cippo che ricorda la strage, nella zona in cui è stata effettuata la fucilazione.

  • commemorazione a Ferrara

    Tipo di memoria: commemorazione

    Ubicazione: Ferrara

    Descrizione: La strage viene ricordata dalle istituzioni e dalla società ferrarese ogni anno

Bibliografia


• Albertino Rossi, Fermati a pensare prima di parlare, Comune di Ferrara e ANPI Ferrara.
• Nico Landi, “Una storia di storia” tra Porotto e Ferrara.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

• ASFe, Questura gabinetto, cat A4, I versamento, b. 20, fasc. “Porotto. Località Bosco. Fucilazione di sette partigiani”, documento relativo alle indagini post-belliche, a firma del Questore nel quale si afferma che furono fascisti della X Flottiglia Mas ad uccidere i sette.