via della Pila, Subiaco, 17.05.1944

(Roma - Lazio)

Descrizione

Località via della Pila, Subiaco, Roma, Lazio

Data 17 maggio 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: A Subiaco, sin dall’occupazione tedesca del settembre 1943, una rete di solidarietà che fa a capo al parroco di S. Andrea don Igino Roscetti permette di dare assistenza e mettere al sicuro ricercati, renitenti alla leva, ex prigionieri alleati evasi dai campi di prigionia e persino perseguitati ebrei. Il 10 marzo 1944, allo scopo di potenziare le operazioni di ricerca di renitenti alla leva e per assistere alcuni lavori di fortificazione tedesca, un battaglione repubblichino (forse un Battaglione “M”) viene dislocato a Subiaco. Il 17 maggio, durante un rastrellamento nel rione S. Antonio, i repubblichini avvistano il giovane renitente Giulio Valente, il quale, ignaro dell’operazione, si sta recando in visita alla propria fidanzata. All’intimazione dell’alt, Valente tenta la fuga lungo via della Pila, ma è rincorso dai militi che, sparandogli contro, lo colpiscono alla testa. Preavvisato dai tafferugli, don Roscetti giunge in soccorso del giovane con alcuni civili. Con difficoltà, il sacerdote rompe il cordone di sicurezza dei militi attorno al giovane ferito, che però trova oramai agonizzante. Lo fa quindi trasportare in ospedale, dove però decede poco dopo.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Nell’immediato dopoguerra le autorità italiane disposero il fermo del sergente maggiore della GNR Girolamo Tosi, accusato di aver ucciso il Valente. Dietro denuncia di alcuni cittadini di Subiaco vennero anche fermati per aver fatto parte del gruppo di militi che aveva partecipato alla retata e al fermo del Valente, Lino Abbondanza e Antonio Paolacci, della GNR in servizio a Subiaco. Nel dicembre del 1947 la Corte d’Assise di Roma assolse però Paolacci e Abbondanza per il fatto. Anche Girolamo Tosi fu scarcerato in seguito ad amnistia.

Annotazioni: Nel libro di Ricciotti l’uccisione di Giulio Valente è riferita a “data imprecisata”. Dai lavori di Panimolle e Scafetta si ricava l’esatta datazione al 17/05/1944

Scheda compilata da Francesco Fusi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2019-08-06 14:26:10

Vittime

Elenco vittime

Valente Guido, nato nel 1924

Elenco vittime renitenti 1

Valente Guido

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Battaglione M non identificato

Tipo di reparto: Reparto speciale

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Girolamo Tosi

    Nome Girolamo

    Cognome Tosi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Nell’immediato dopoguerra le autorità italiane disposero il fermo del sergente maggiore della GNR Girolamo Tosi, accusato di aver ucciso il Valente. Dietro denuncia di alcuni cittadini di Subiaco vennero anche fermati per aver fatto parte del gruppo di militi che aveva partecipato alla retata e al fermo del Valente, Lino Abbondanza e Antonio Paolacci, della GNR in servizio a Subiaco. Nel dicembre del 1947 la Corte d’Assise di Roma assolse però Paolacci e Abbondanza per il fatto. Anche Girolamo Tosi fu scarcerato in seguito ad amnistia.

Memorie
Bibliografia


- Giuseppe Panimolle, La Resistenza nell’alta Val d’Aniene, Tipografia Garroni, Roma 1966, pp. 90-94
- Bruno Ghigi, La Tragedia della Guerra nel Lazio a Roma, Cassino, nettuno, Anzio, Aprilia, Cisterna, Cori, Velletri…1943-1944 attraverso i documenti, le testimonianze e le fotografie, Bruno Ghigi Editore, Rimini 1995, pp. 295, 302.
- Alessandro Scafetta, Storia Sublacense 1943-1945. Resistenza: bande clandestine, convivenza con la guerra, Edizioni Iter, Subiaco, s.a., pp. 22, 31, 43-45, 101,122, 130.
- Lazzero Ricciotti, Il sacco d’Italia. Razzie e stragi tedesche nella Repubblica di Salò, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1994, p. 251.

Sitografia


http://www.memoriedipaese.it/subiaco-2/

Fonti archivistiche

Fonti