Descrizione
Località Farneto, San Lazzaro di Savena, Bologna, Emilia-Romagna
Data 30 novembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 3
Descrizione: Il 30 novembre 1944 alcuni militi della Guardia nazionale repubblicana di Bologna agli ordini del capitano Gaspare Pifferi eseguirono un rastrellamento in località Farneto di San Lazzaro di Savena (BO) dove il Comando provinciale della Gnr riteneva si trovassero nascosti alcuni disertori della Guardia. Durante l’azione i militi di Pifferi catturarono, all’interno di un’abitazione in cui si nascondevano, Renato Ballotta, Pasquale Calzolari e Alfonso Candi, appartenenti alla Gnr che si erano allontanati dal reparto di appartenenza, e li uccisero sul posto.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: - Procedimento penale contro Gaspare Pifferi, Leonetto Beccherini e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna conclusosi con sentenza di condanna in data 02/03/1948. Pifferi fu condannato all’ergastolo come colpevole di concorso in omicidio di 21 persone, tra cui Calzolari, Candi e Ballotta, e dei reati di collaborazionismo politico e militare. Zambrini venne invece condannato a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di Calzolari, Ballotta e Candi, la pena fu ridotta attraverso due condoni, il primo di dieci anni e il secondo di un terzo di pena. Beccherini fu condannato a 30 anni di reclusione, di cui 10 condonati, per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di dieci persone con pena ridotta di dieci anni. Gli imputati ricorsero in Cassazione la quale, con sentenza 04/05/1949 rigettò i ricorsi di Beccherini e annullò la sentenza contro Pifferi e parzialmente quella contro Zambrini e rinviò la causa alla Corte d’Assise di Ancona per nuovo esame. L’8 febbraio 1954 la Corte d’Assise di Bologna dichiarò interamente condonata la pena di Beccherini.
- Procedimento penale davanti alla Corte d’Assise di Ancona contro Gaspare Pifferi e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) conclusosi con sentenza del 01/03/1950. Pifferi fu ritenuto colpevole dell’uccisione di Calzolari, Candi e Ballotta, oltre che di altre uccisioni (reato di omicidio continuato), di collaborazionismo militare e politico, ma gli furono riconosciute le attenuanti e fu condannato a pene detentive complessivamente cumulate nella pena di 30 anni di reclusione. Poté godere dei condoni emanati dal presidente della Repubblica per complessivi 21 anni di pena poiché la sua latitanza non fu considerata iniziata nel 1945, bensì nel 1950. Zambrini dichiarò di aver solo firmato il verbale del plotone di esecuzione dove dichiarava di aver comandato il plotone, ma di averlo fatto a fucilazione già eseguita; disse infatti che durante l’arresto e l’uccisione dei tre uomini egli era rimasto in caserma per motivi di salute, circostanza che fu confermata da due testimoni. Nonostante la Corte ritenesse poco verosimile l’alibi di Zambrini lo assolse per insufficienza di prove dall’accusa di omicidio e dichiarò estinto per amnistia il reato di collaborazionismo militare.
Annotazioni: - Secondo i documenti redatti dal commissario prefettizio del Comune di San Lazzaro di Savena, conservati in ACS, MI, DGPS, DAGR, cat. A/R Attività ribelli, b. 3, fasc. 15, Bologna, e datati 12/12/1944 e 17/12/1944, oltre ai corpi di Calzolari, Candi e Ballotta, negli stessi giorni furono ritrovate, sempre lungo strade comunali di San Lazzaro di Savena, le salme di altri disertori della Gnr (Walter e Armando Cerè), anch’essi uccisi con colpi di arma da fuoco (v. Episodio di San Lazzaro di Savena (BO), 8 dicembre 1944). Il reparto di Pifferi fu inoltre responsabile dell’uccisione di altri 14 uomini già appartenenti della Gnr che erano rientrati alle loro case senza seguire il reparto che si era trasferito verso Nord nell’ottobre 1944 (v. Episodio di San Giorgio di Piano (BO), 12 dicembre 1944).
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-04-18 08:10:49
Vittime
Elenco vittime
- Ballotta Renato, residente a San Lazzaro di Savena (BO). Disertore.
- Calzolari Pasquale, residente a San Lazzaro di Savena (BO). Disertore.
- Candi Alfonso, residente a Castenaso (BO). Disertore.
Elenco vittime disertori 3
- Ballotta Renato,
- Calzolari Pasquale,
- Candi Alfonso
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Gaspare Pifferi
Nome Gaspare
Cognome Pifferi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile - Pifferi Gaspare, nato a Bologna il 09/07/1913, ragioniere, già combattente sul fronte africano durante la seconda guerra mondiale, decorato con medaglia d’argento, capitano della Gnr. Imputato in procedimento davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna, latitante e processato in contumacia. Condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna; la sentenza fu annullata dalla Cassazione. Nuovamente processato in contumacia e condannato dalla Corte d’Assise di Ancona a pena detentiva.
Note procedimento - Procedimento penale contro Gaspare Pifferi, Leonetto Beccherini e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna conclusosi con sentenza di condanna in data 02/03/1948. Pifferi fu condannato all’ergastolo come colpevole di concorso in omicidio di 21 persone, tra cui Calzolari, Candi e Ballotta, e dei reati di collaborazionismo politico e militare. Zambrini venne invece condannato a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di Calzolari, Ballotta e Candi, la pena fu ridotta attraverso due condoni, il primo di dieci anni e il secondo di un terzo di pena. Beccherini fu condannato a 30 anni di reclusione, di cui 10 condonati, per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di dieci persone con pena ridotta di dieci anni. Gli imputati ricorsero in Cassazione la quale, con sentenza 04/05/1949 rigettò i ricorsi di Beccherini e annullò la sentenza contro Pifferi e parzialmente quella contro Zambrini e rinviò la causa alla Corte d’Assise di Ancona per nuovo esame. L’8 febbraio 1954 la Corte d’Assise di Bologna dichiarò interamente condonata la pena di Beccherini. - Procedimento penale davanti alla Corte d’Assise di Ancona contro Gaspare Pifferi e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) conclusosi con sentenza del 01/03/1950. Pifferi fu ritenuto colpevole dell’uccisione di Calzolari, Candi e Ballotta, oltre che di altre uccisioni (reato di omicidio continuato), di collaborazionismo militare e politico, ma gli furono riconosciute le attenuanti e fu condannato a pene detentive complessivamente cumulate nella pena di 30 anni di reclusione. Poté godere dei condoni emanati dal presidente della Repubblica per complessivi 21 anni di pena poiché la sua latitanza non fu considerata iniziata nel 1945, bensì nel 1950. Zambrini dichiarò di aver solo firmato il verbale del plotone di esecuzione dove dichiarava di aver comandato il plotone, ma di averlo fatto a fucilazione già eseguita; disse infatti che durante l’arresto e l’uccisione dei tre uomini egli era rimasto in caserma per motivi di salute, circostanza che fu confermata da due testimoni. Nonostante la Corte ritenesse poco verosimile l’alibi di Zambrini lo assolse per insufficienza di prove dall’accusa di omicidio e dichiarò estinto per amnistia il reato di collaborazionismo militare.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 67. Legione Gnr
Leonetto Beccherini
Nome Leonetto
Cognome Beccherini
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile - Beccherini Leonetto, nato a Brescia il 01/08/1926, appartenente alla Gnr. Imputato in procedimento davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna, latitante e processato in contumacia Condannato a pena detentiva dalla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna. Ricorso respinto. Scarcerato nel 1954.
Note procedimento - Procedimento penale contro Gaspare Pifferi, Leonetto Beccherini e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna conclusosi con sentenza di condanna in data 02/03/1948. Pifferi fu condannato all’ergastolo come colpevole di concorso in omicidio di 21 persone, tra cui Calzolari, Candi e Ballotta, e dei reati di collaborazionismo politico e militare. Zambrini venne invece condannato a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di Calzolari, Ballotta e Candi, la pena fu ridotta attraverso due condoni, il primo di dieci anni e il secondo di un terzo di pena. Beccherini fu condannato a 30 anni di reclusione, di cui 10 condonati, per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di dieci persone con pena ridotta di dieci anni. Gli imputati ricorsero in Cassazione la quale, con sentenza 04/05/1949 rigettò i ricorsi di Beccherini e annullò la sentenza contro Pifferi e parzialmente quella contro Zambrini e rinviò la causa alla Corte d’Assise di Ancona per nuovo esame. L’8 febbraio 1954 la Corte d’Assise di Bologna dichiarò interamente condonata la pena di Beccherini. - Procedimento penale davanti alla Corte d’Assise di Ancona contro Gaspare Pifferi e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) conclusosi con sentenza del 01/03/1950. Pifferi fu ritenuto colpevole dell’uccisione di Calzolari, Candi e Ballotta, oltre che di altre uccisioni (reato di omicidio continuato), di collaborazionismo militare e politico, ma gli furono riconosciute le attenuanti e fu condannato a pene detentive complessivamente cumulate nella pena di 30 anni di reclusione. Poté godere dei condoni emanati dal presidente della Repubblica per complessivi 21 anni di pena poiché la sua latitanza non fu considerata iniziata nel 1945, bensì nel 1950. Zambrini dichiarò di aver solo firmato il verbale del plotone di esecuzione dove dichiarava di aver comandato il plotone, ma di averlo fatto a fucilazione già eseguita; disse infatti che durante l’arresto e l’uccisione dei tre uomini egli era rimasto in caserma per motivi di salute, circostanza che fu confermata da due testimoni. Nonostante la Corte ritenesse poco verosimile l’alibi di Zambrini lo assolse per insufficienza di prove dall’accusa di omicidio e dichiarò estinto per amnistia il reato di collaborazionismo militare.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 67. Legione Gnr
Mario Zambrini
Nome Mario
Cognome Zambrini
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile - Zambrini Mario, nato a Molinella (BO) il 14/07/1921, insegnante elementare, tenente della Gnr. Arrestato il 28/07/1947 e imputato in procedimento davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna. Condannato a pena detentiva dalla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna e successivamente assolto per insufficienza di prove dall’accusa di concorso in omicidio dalla Corte d’Assise di Ancona; amnistiato il reato di collaborazionismo. Scarcerato 01/03/1950.
Note procedimento - Procedimento penale contro Gaspare Pifferi, Leonetto Beccherini e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna conclusosi con sentenza di condanna in data 02/03/1948. Pifferi fu condannato all’ergastolo come colpevole di concorso in omicidio di 21 persone, tra cui Calzolari, Candi e Ballotta, e dei reati di collaborazionismo politico e militare. Zambrini venne invece condannato a 30 anni di reclusione per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di Calzolari, Ballotta e Candi, la pena fu ridotta attraverso due condoni, il primo di dieci anni e il secondo di un terzo di pena. Beccherini fu condannato a 30 anni di reclusione, di cui 10 condonati, per collaborazionismo militare e concorso in omicidio di dieci persone con pena ridotta di dieci anni. Gli imputati ricorsero in Cassazione la quale, con sentenza 04/05/1949 rigettò i ricorsi di Beccherini e annullò la sentenza contro Pifferi e parzialmente quella contro Zambrini e rinviò la causa alla Corte d’Assise di Ancona per nuovo esame. L’8 febbraio 1954 la Corte d’Assise di Bologna dichiarò interamente condonata la pena di Beccherini. - Procedimento penale davanti alla Corte d’Assise di Ancona contro Gaspare Pifferi e Mario Zambrini (e altri, imputati per delitti diversi da questo) conclusosi con sentenza del 01/03/1950. Pifferi fu ritenuto colpevole dell’uccisione di Calzolari, Candi e Ballotta, oltre che di altre uccisioni (reato di omicidio continuato), di collaborazionismo militare e politico, ma gli furono riconosciute le attenuanti e fu condannato a pene detentive complessivamente cumulate nella pena di 30 anni di reclusione. Poté godere dei condoni emanati dal presidente della Repubblica per complessivi 21 anni di pena poiché la sua latitanza non fu considerata iniziata nel 1945, bensì nel 1950. Zambrini dichiarò di aver solo firmato il verbale del plotone di esecuzione dove dichiarava di aver comandato il plotone, ma di averlo fatto a fucilazione già eseguita; disse infatti che durante l’arresto e l’uccisione dei tre uomini egli era rimasto in caserma per motivi di salute, circostanza che fu confermata da due testimoni. Nonostante la Corte ritenesse poco verosimile l’alibi di Zambrini lo assolse per insufficienza di prove dall’accusa di omicidio e dichiarò estinto per amnistia il reato di collaborazionismo militare.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 67. Legione Gnr