Descrizione
Località Maccaretolo, Valle delle Tombe, San Pietro in Casale, Bologna, Emilia-Romagna
Data 17 settembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 5
Numero vittime uomini 5
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 4
Descrizione: Il 17 settembre 1944 fascisti provenienti da Bologna, appoggiati da quelli di San Pietro in Casale operarono un rastrellamento nella frazione di Maccaretolo di San Pietro in Casale (BO) fino alla Valle delle Tombe, una zona paludosa in cui erano nascosti partigiani e civili provenienti dalla frazione Ponticelli di Malalbergo (BO). Il giovane Idalgo Cantelli, che faceva parte del movimento partigiano, lasciò la sua abitazione non appena seppe del rastrellamento in atto e si nascose in un campo nella valle delle Tombe per evitare di essere catturato, ma i fascisti lo individuarono e lo uccisero. Con lui furono uccisi i partigiani Dino Mazzucchelli, Omar Nanni e Gianfranco Versura. Giuseppe Setti si trovava a letto malato e avuta notizia che era in corso un rastrellamento uscì di casa per cercare di nascondersi ed evitare di essere catturato, ma fatti pochi passi fuori di casa i fascisti gli spararono e lo uccisero.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: - Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna contro Sorghi Peppino imputato per collaborazionismo per aver partecipato come milite della Gnr al rastrellamento nella zona della Valle delle Tombe del 17 settembre 1944. Negli interrogatori e al dibattimento Sorghi dichiarò che il 17 settembre 1944 si trovava a San Pietro in Casale perché si era allontanato dal reparto di appartenenza senza autorizzazione e che per evitare di incorrere in punizioni per questo motivo, quando fu avvisato del rastrellamento in atto, si affrettò a recarsi a casa per mettersi in divisa e poi si unì ai rastrellatori. Sorghi disse di essere comunque stato punito dopo il suo rientro al reparto con una ventina di giorni di cella di rigore. Alcuni testimoni dichiararono che Sorghi, pur disarmato, salì sul camion che si recò nella località Valle delle Tombe per rastrellarla dopo che in quella zona si erano uditi spari. La Corte lo ritenne colpevole del reato di collaborazionismo, ma gli inflisse una pena relativamente lieve in considerazione della sua età (minorenne) e delle attenuanti generiche. Condannato con sentenza 18/05/1946 a 4 anni e 5 mesi di reclusione, presentò ricorso, ma poi chiese di ritirarlo e fu scarcerato provvisoriamente per amnistia il 27/07/1946. La Cassazione dichiarò cessata l’esecuzione della sentenza per amnistia il 13/08/1946.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna contro Baraldi Angelo, accusato di collaborazionismo e di aver partecipato al rastrellamento del 17 settembre 1944 nella Valle delle Tombe. Diversi testimoni accusarono Baraldi di aver preso parte al rastrellamento armato, di aver ucciso Setti e di aver detto ai rastrellati che nella Valle c’erano 4 “vostri compagni” uccisi e “la colpa è vostra”. Baraldi ebbe anche testimoni a favore che dichiararono che l’ordine del rastrellamento era stato impartito dal federale Torri e che Baraldi dovette parteciparvi. Con sentenza del 07/10/1946 la Corte ritenne Baraldi colpevole di collaborazionismo e omicidio continuato poiché guidò il rastrellamento ordinato da Torri, e, anche se non fu provato che avesse preso parte direttamente alle uccisioni, egli doveva rispondere delle conseguenze dell’operazione da lui capeggiata. La Corte lo condannò a 12 anni di reclusione, concedendo il condono di 9 anni in base all’amnistia a condizione che Baraldi, che era latitante, si costituisse.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna contro Giampino Francesco (nato a Palermo il 29/04/1920, milite della Gnr) imputato per collaborazionismo con partecipazione al rastrellamento del 17 settembre 1944 e di omicidio (per un episodio diverso). Giampino disse di essersi trovato a San Pietro in Casale in occasione del rastrellamento perché si era recato a casa dei suoi parenti che vivevano a San Pietro e non per prendere parte all’operazione. Fu assolto per non aver commesso il fatto con sentenza del 02/12/1946. Fu inoltre assolto per aver commesso il fatto per legittima difesa dall’accusa di omicidio a suo carico (v. Episodio di San Pietro in Casale (BO), 21 aprile 1945).
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-04-29 15:24:30
Vittime
Elenco vittime
- Cantelli Idalgo, nato a Malalbergo (BO) il 21/01/1929, barbiere. Riconosciuto partigiano nel battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli dal 01/01/1944 al 17/09/1944.
- Mazzucchelli Dino, nato a Malalbergo (BO) il 22/08/1911, bracciante. Arrestato e ammonito negli anni Trenta come antifascista per propaganda sovversiva. Riconosciuto partigiano nel battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli dal 05/03/1944 al 17/09/1944.
- Nanni Omar, nato a Malalbergo (BO) il 20/05/1915, bracciante. Riconosciuto partigiano nel battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli dal 01/01/1944 al 17/09/1944.
- Setti Giuseppe, nato a San Pietro in Casale (BO) il 17/03/1901, bracciante. Riconosciuto partigiano nella 2ª brigata Garibaldi Paolo dal 10/05/1944 al 17/09/1944.
- Versura Gianfranco, nato a Malalbergo (BO) l’11/06/1922, bracciante. Riconosciuto partigiano nel battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli dal 10/05/1944 al 17/09/1944.
Elenco vittime partigiani 5
Cantelli Idalgo
Mazzucchelli Dino
Nanni Omar
Setti Giuseppe
Versura Gianfranco
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Angelo Baraldi
Nome Angelo
Cognome Baraldi
Note responsabile Baraldi Angelo, nato a San Pietro in Casale (BO) il 14/08/1902, squadrista e membro del Pnf e della Mvsn, dopo il 1943 fu iscritto al Pfr e poi membro delle Bn; fu commissario prefettizio a San Pietro in Casale e da alcuni fu accusato di aver riorganizzato il partito fascista a San Pietro in Casale. Latitante. Imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna per collaborazionismo. Condannato.
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna contro Baraldi Angelo, accusato di collaborazionismo e di aver partecipato al rastrellamento del 17 settembre 1944 nella Valle delle Tombe. Diversi testimoni accusarono Baraldi di aver preso parte al rastrellamento armato, di aver ucciso Setti e di aver detto ai rastrellati che nella Valle c’erano 4 “vostri compagni” uccisi e “la colpa è vostra”. Baraldi ebbe anche testimoni a favore che dichiararono che l’ordine del rastrellamento era stato impartito dal federale Torri e che Baraldi dovette parteciparvi. Con sentenza del 07/10/1946 la Corte ritenne Baraldi colpevole di collaborazionismo e omicidio continuato poiché guidò il rastrellamento ordinato da Torri, e, anche se non fu provato che avesse preso parte direttamente alle uccisioni, egli doveva rispondere delle conseguenze dell’operazione da lui capeggiata. La Corte lo condannò a 12 anni di reclusione, concedendo il condono di 9 anni in base all’amnistia a condizione che Baraldi, che era latitante, si costituisse.
Peppino Sorghi
Nome Peppino
Cognome Sorghi
Note responsabile Sorghi Peppino, nato a San Pietro in Casale (BO) il 02/11/1926, residente a Maccaretolo (BO), milite Gnr. Detenuto e imputato in un procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna per collaborazionismo. Condannato e amnistiato.
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna contro Sorghi Peppino imputato per collaborazionismo per aver partecipato come milite della Gnr al rastrellamento nella zona della Valle delle Tombe del 17 settembre 1944. Negli interrogatori e al dibattimento Sorghi dichiarò che il 17 settembre 1944 si trovava a San Pietro in Casale perché si era allontanato dal reparto di appartenenza senza autorizzazione e che per evitare di incorrere in punizioni per questo motivo, quando fu avvisato del rastrellamento in atto, si affrettò a recarsi a casa per mettersi in divisa e poi si unì ai rastrellatori. Sorghi disse di essere comunque stato punito dopo il suo rientro al reparto con una ventina di giorni di cella di rigore. Alcuni testimoni dichiararono che Sorghi, pur disarmato, salì sul camion che si recò nella località Valle delle Tombe per rastrellarla dopo che in quella zona si erano uditi spari. La Corte lo ritenne colpevole del reato di collaborazionismo, ma gli inflisse una pena relativamente lieve in considerazione della sua età (minorenne) e delle attenuanti generiche. Condannato con sentenza 18/05/1946 a 4 anni e 5 mesi di reclusione, presentò ricorso, ma poi chiese di ritirarlo e fu scarcerato provvisoriamente per amnistia il 27/07/1946. La Cassazione dichiarò cessata l’esecuzione della sentenza per amnistia il 13/08/1946.
Memorie
Memorie legate a questa strage
luogo della memoria a Maccaretolo
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Maccaretolo
Descrizione: la via in cui sorge il cippo a ricordo delle uccisioni del 17 settembre 1944 (già via Tombe) è intitolata a Giuseppe Setti.
cippo a Maccaretolo (BO), via Setti (già via Tombe)
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Maccaretolo (BO), via Setti (già via Tombe)
Descrizione: cippo che ricorda i fucilati il 17 settembre 1944 più il partigiano Buttieri Alberto morto in combattimento il giorno della liberazione (22 aprile 1945).
monumento a Bologna, piazza del Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno
Descrizione: nel sacrario dei caduti partigiani sono ricordati gli uomini uccisi a Maccaretolo.