Descrizione
Località Monte Meldola, pressi di Codrignano, Imola, Bologna, Emilia-Romagna
Data 31 gennaio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: La sera del 31 gennaio 1944 fascisti della Gnr fecero irruzione nella casa colonica della famiglia di Oreste Nannoni a Monte Meldola, nei pressi di Codrignano di Imola (BO), all’interno della quale si stava svolgendo una festa da ballo. Vittorio Garavini, uno dei giovani intervenuti alla festa, fu ucciso dai colpi di arma da fuoco sparati sui presenti dai militi fascisti.
Dal rapporto steso dal caposquadra Primo Brini della Gnr, al comando della pattuglia che effettuò l’irruzione, risulta che i militi fascisti erano in perlustrazione nella zona di Monte Meldola per controllare che dopo il coprifuoco non fossero in zona persone sospette e per scoprire eventuali oppositori e partigiani e che, attratti dal suono della musica e ipotizzando una riunione clandestina, entrarono in una abitazione, trovandovi persone che non appartenevano alla famiglia residente nella casa che si intrattenevano. Stando ancora al resoconto fascista, quando i militi si avvicinarono alla seconda abitazione, dove si trovava il grammofono, alcune persone all’interno della casa, accortesi della presenza dei fascisti, spensero la luce e uscirono all’esterno. I militi della Guardia aprirono il fuoco, sparando prima in aria e poi ad altezza uomo perché le persone uscite dalla casa non si erano fermate ai primi avvisi e ai primi spari, ma il documento non menziona l’uccisione di Garavini, il cui cadavere fu scoperto il giorno successivo dai carabinieri di Imola. Dopo la sparatoria i fascisti entrarono nella casa e poiché vi trovarono quasi esclusivamente uomini, ritennero confermati i sospetti che la musica e il ballo servissero da copertura per una riunione di oppositori e perquisirono l’abitazione trovando e sequestrando un fucile da caccia, le relative munizioni e due paia di scarpe da militare. Secondo il mezzadro Oreste Nannoni, invece, in casa sua si tenne una piccola festa tra le ragazze e i ragazzi della località, in occasione della festa del paese e non un raduno di carattere politico; inoltre Nannoni dichiarò che i fascisti entrarono nella sua abitazione sparando e provocando il panico tra i presenti che tentarono di fuggire, dichiarazione questa confermata da altri testimoni.
Il giornale antifascista imolese «La Comune» ipotizzò che i fascisti fossero stati avvisati da una spia della organizzazione di un ballo a Monte Meldola per quella sera e fossero quindi andati in zona a colpo sicuro, come risulta anche dai resoconti dei testimoni; inoltre, sempre secondo l’articolo, i militi della Guardia impedirono ai presenti di soccorrere Garavini. I curatori della raccolta de «La Comune» sostengono che l’azione fascista avesse anche uno scopo punitivo nei confronti di chi osava festeggiare nella grave situazione in cui versava l’Italia. In effetti il rapporto fascista sottolinea più di una volta che nelle case vi era allegria, si ballava, si mangiavano dolci, oltre al fatto che i presenti avevano violato il coprifuoco.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: - Procedimento contro Roncasaglia Raffaele davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna, conclusosi il 25/05/1946 con sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Roncasaglia, iscritto al Pnf e poi al Pfr, appartenente alla MVSN, prima, e poi come dipendente delle FS in servizio presso la Gnr ferroviaria, fu accusato di aver informato la Gnr della festa da ballo perché si trovava a casa di Nannoni quando i giovani, compreso Vittorio Garavini, decisero di organizzare l’incontro. Al processo non tutti i testimoni accusarono Roncasaglia con certezza ed egli poté produrre anche alcune dichiarazioni di buona condotta apolitica a suo favore stilate dai Comitati di liberazione di Casola Valsenio e Giardino di Imola.
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-04-29 14:17:45
Vittime
Elenco vittime
Garavini Vittorio, nato a Imola (BO) nel 1926, residente a Borgo Tossignano (BO).
Elenco vittime civili 1
Garavini Vittorio
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Carlo Tronconi
Nome Carlo
Cognome Tronconi
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Tronconi Carlo, nato a Firenzuola (FI) l’08/08/1904, domiciliato a Imola (BO), milite della Gnr di Imola, irreperibile al momento delle indagini. Il nominativo compare nella documentazione della Gnr coeva ai fatti e in quella della Ps di Imola del dopoguerra come membro della pattuglia che eseguì l’azione di Monte Meldola.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR Imola
Egisto Martelli
Nome Egisto
Cognome Martelli
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Martelli Egisto, nato a Borgo Tossignano (BO) il 15/12/1914, domiciliato a Imola (BO), milite della Gnr di Imola, irreperibile al momento delle indagini. Il nominativo compare nella documentazione della Gnr coeva ai fatti e in quella della Ps di Imola del dopoguerra come membro della pattuglia che eseguì l’azione di Monte Meldola.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR Imola
Federico Ravaioli
Nome Federico
Cognome Ravaioli
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Ravaioli Federico, nato a Faenza (RA) il 01/08/1909, milite della Gnr di Imola e poi della 23ª Bn Facchini. Deceduto il 27/05/1945 nel tumulto popolare di Imola contro alcuni membri della Bn trasferiti in città per essere incarcerati e processati. Il nominativo compare nella documentazione della Gnr coeva ai fatti e in quella della Ps di Imola del dopoguerra come membro della pattuglia che eseguì l’azione di Monte Meldola.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR Imola
Primo Brini
Nome Primo
Cognome Brini
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile caposquadra della Gnr di Imola. Ucciso da partigiani il 23/02/1944 nel corso del rastrellamento fascista a Cortecchio (BO). Il nominativo compare nella documentazione della Gnr coeva ai fatti e in quella della Ps di Imola del dopoguerra come membro della pattuglia che eseguì l’azione di Monte Meldola.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR Imola
Umberto Antonini
Nome Umberto
Cognome Antonini
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile fascista del fascio repubblicano di Imola. Non identificato al momento delle indagini. Il nominativo compare nella documentazione della Gnr coeva ai fatti e in quella della Ps di Imola del dopoguerra come membro della pattuglia che eseguì l’azione di Monte Meldola.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR Imola