PONTE RUFFIO CESENA 18.08.1944

(Forlì-Cesena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Ponte Ruffio, Cesena, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna

Data 18 agosto 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 8

Numero vittime uomini 8

Numero vittime uomini adulti 8

Descrizione: Nella seconda metà di agosto del 1944 le Brigate nere riuscirono, grazie alla collaborazione di alcuni delatori, tra cui un ex partigiano catturato (secondo alcuni testimoni poteva trattarsi di un infiltrato), a individuare numerosi membri dei Gap della zona di Cesenatico (FC), in parte uccisi (v. Episodi di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944 e Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944) e un gruppo di marinai disertori. Il gruppo era composto dal maresciallo Giuseppe Poggiali e dai giovani Gino Gusella, Rino Liverani, Angelo Prodi, Tullio Giorgetti, Guglielmo Zannuccoli e Sauro Casali in servizio al semaforo marittimo militare di Cesenatico fino al suo smantellamento, dopo il quale il gruppo decise di disertare e di unirsi alle formazioni partigiane. Per farlo presero contatto con antifascisti e partigiani della zona di Cesenatico e si spostarono nei dintorni di Cesena per partire per l’Appennino e raggiungere l’8ª brigata Garibaldi. La sera del 18 agosto 1944 il gruppo, a cui si erano aggiunti altri tre uomini che volevano aggregarsi ai partigiani (Dino Ricci, Arnaldo Gaza e Isacco “Sascia” Hakim), si trovava a Ponte Ruffio nella casa colonica della famiglia Pieri. Qui, grazie ad una delazione di uno dei partigiani che aveva indirizzato i marinai in zona e che dopo essere stato catturato svolgeva il ruolo di informatore dei fascisti, venti o trenta brigatisti neri di Cesena (secondo alcune fonti unitamente ad alcuni tedeschi) raggiunsero i marinai e gli altri tre uomini che si erano uniti a loro, li fecero prigionieri e, legatili tutti insieme, li portarono al centro del ponte di Ruffio e li uccisero sparando loro. Sauro Casali si salvò perché all’arrivò dei fascisti si trovava fuori dalla casa e fuggì. Gino Gusella fu legato con gli altri, ma fu solo ferito ad un braccio e si salvò fingendosi morto tra i corpi dei compagni.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: - Procedimento contro Andreotti Walther (nato a Cesena il 23/06/1924) davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo e per aver partecipato alle operazioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile e Martorano (FC), 29 aprile 1944) e di Ponte Ruffio. Disse di non aver avuto un ruolo significativo, avendo, nel caso di Ponte Ruffio, soltanto guidato un camion ed essendosi fermato a distanza di qualche centinaio di metri dalla casa dove furono catturate le vittime. Questa tesi difensiva fu addotta da numerosi fascisti. La Corte ritenne comunque Andreotti colpevole di collaborazionismo e l’08/11/1945 lo condannò a 8 anni di reclusione con le attenuanti generiche. Andreotti presentò ricorso in Cassazione. Il 30/08/1946 la Corte di cassazione dichiarò estinto il reato per amnistia.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944, l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di Ponte Ruffio furono accusati Belli, Matassoni e Strada. Con sentenza del 04/01/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, Strada fu assolto per non aver commesso il fatto. Belli e Matassoni furono invece ritenuti colpevoli e condannati a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Degli altri imputati, per i fatti loro contestati, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso il fatto e Tafani fu condannato per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Belli, Matassoni e Tafani e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Valzania Attilio (nato a Cesena l’08/12/1918) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Valzania colpevole e con sentenza 27/02/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Valzania perché estinti per amnistia. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Aguzzoni Amedeo (nato a Cesena l’08/12/1905) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Aguzzoni colpevole e con sentenza 20/03/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Aguzzoni perché estinti per amnistia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Aguzzoni e quella del 07/02/1947 contro Casadei e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio e l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione, ma tutti furono accusati per Ponte Ruffio. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, la Corte condannò Valducci e Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione; condannò inoltre Sandali a ventisette anni di reclusione condonando un terzo della pena. La Corte invece assolse Berardi e Fiori dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur condannando Fiori per devastazione e saccheggio. Casadei fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Annullò inoltre senza rinvio la parte della sentenza relativa alla condanna di Fiori.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Battistini Augusto (nato a Cesena il 14/08/1900), Calboli Giovanni (nato a Bertinoro (FC) il 16/06/1911), Guerrini Vincenzo (nato a Torre dei Passeri (PE) il 22/02/1920, residente a Cesena), Mazzocchi Mario (nato a Cesena il 24/03/1910), Pieri Emilio (nato in Lussemburgo il 16/04/1907, residente a Cesena), Valentini Marino (nato a Cesena il 16/10/1910), Drudi Primo (nato a Montiano (FC) il 30/01/1889), Foschi Primo (nato a Cesena il 26/06/1897) e Fariselli Giordano (nato a Cesenatico (FC) il 29/10/1912). Tutti gli imputati, ad eccezione di Fariselli (ex partigiano catturato e sfruttato per le sue informazioni come delatore), erano fascisti repubblicani. Furono tutti imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio, il rastrellamento e le uccisioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile (FC) e Martorano (FC), 29 aprile 1944), l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). A tutti gli imputati fu contestato l’eccidio di Ponte Ruffio. Negli interrogatori in istruttoria e nel dibattimento secondo la Corte d’Assise di Forlì risultò provata la responsabilità di tutti gli imputati tranne Primo Foschi che fu assolto per insufficienza di prove. Con sentenza del 10/01/1947 Battistini fu condannato all’ergastolo, sostituito in trent’anni di reclusione (fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci e per le uccisioni di Cesena, oltre che per collaborazionismo, saccheggio e devastazione) e gli altri a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Per tutti la Corte dichiarò di non doversi procedere per collaborazionismo e per gli altri reati rientranti sotto la definizione di collaborazionismo per intervenuta amnistia.
I condannati presentarono ricorso in Cassazione. La Corte di Cassazione nel 1948 dichiarò che il procedimento contro Battistini, Calboli, Foschi, Drudi, Fariselli, Guerrini, Valentini, Mazzocchi e Pieri dovesse essere unito a quello contro Battistini, Aldo Sibirani e Guido Garaffoni celebrato sempre davanti alla Corte d’Assise di Forlì e annullò la sentenza del 10/01/1947 per nullità del dibattimento, per irregolare costituzione del contraddittorio. Annullò inoltre la sentenza del 30/01/1947 contro Battistini, Sibirani e Garaffoni per mancanza di motivazione e rinviò entrambi i procedimenti alla Corte d’Assise di Perugia per un nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise di Perugia conclusosi nel 1948 contro 19 fascisti, accusati di collaborazionismo e altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio, il rastrellamento di Ronta e Martorano (v. Episodi di Bagnile e Martorano (FC), 29 aprile 1944), le uccisioni di San Giorgio (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944), la strage della Rocca di Cesena (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Battistini fu condannato a 24 anni di reclusione, 16 dei quali furono condonati. Fu scarcerato nel 1952. Non conosciamo nel dettaglio le decisioni della Corte relativamente agli altri imputati.

Annotazioni: Le vittime hanno tutte ottenuto il riconoscimento della qualifica di partigiano, ma si trattava in parte di disertori e in parte di renitenti alla leva che furono intercettati e uccisi dai fascisti prima di poter raggiungere l’8ª brigata Garibaldi come era nelle loro intenzioni. Il perseguitato per motivi razziali, Hakim, probabilmente non fu ucciso in quanto ebreo, ma come oppositore che intendeva unirsi alla Resistenza.

Nelle carte della Corte d’Assise di Cesena Hakim è indicato come Isacco Flatrini o Flatini; inoltre tra le vittime di Ponte Ruffio non compare Poggiali, ma Comiotti Primo, nome non presente negli elenchi dell’Anpi e dell’Istituto storico di Forlì-Cesena.
- In alcune fonti e in alcune lapidi compare Romano Giorgetti anziché Tullio.

Episodi collegati:
- Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944.
- Episodio di Cesena, Rocca, (FC), 3 settembre 1944.

Scheda compilata da ROBERTA MIRA
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-30 21:24:20

Vittime

Elenco vittime

- Gaza Arnaldo, nato a Cesenatico (FC) il 20/01/1925. Riconosciuto partigiano dell’8ª brigata Garibaldi dal 01/03/1944 al 18/08/1944.
- Giorgetti Tullio (in alcune fonti Romano), nato a Rimini il 21/05/1926, apprendista operaio. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 11/11/1943 al 24/08/1944.
- Hakim Isacco “Sascia”, nato a Bologna il 22/03/1917, commerciante. In quanto perseguitato razziale si allontanò da Bologna e si rifugiò a Gatteo (FC) presso un albergatore che gli fece ottenere dei documenti falsi. Hakim decise poi di unirsi ai partigiani. Riconosciuto partigiano dell’8ª brigata Garibaldi dal 10/02/1944 al 18/08/1944.
- Liverani Rino, nato a Dozza (BO) il 06//07/1926, residente a Imola (BO). Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 02/02/1944 al 28/08/1944.
- Ricci Dino, nato a Cesenatico (FC) il 26/03/1924. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 03/03/1944 al 18/08/1944.
- Poggiali Giuseppe, nato a Russi (RA) il 17/07/1910, residente a Ravenna, commerciante. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 02/02/1944 al 18/08/1944.
- Prodi Angelo, nato a Ravenna nel 1922. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 02/02/1944 al 18/08/1944.
- Zannuccoli Guglielmo, nato a Cesenatico (FC) il 10/05/1926, bracciante. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 15/04/1944 al 03/09/1944.

Elenco vittime partigiani 7

Gaza Arnaldo
Giorgetti Tullio
Liverani Rino,
Ricci Dino,
Poggiali Giuseppe
Prodi Angelo
Zannuccoli Guglielmo

Elenco vittime ebree 1

Hakim Isacco

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Aderno Sandali

    Nome Aderno

    Cognome Sandali

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Sandali Aderno, nato a Ferrara il 09/08/1912, fascista repubblicano appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio e l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione, ma tutti furono accusati per Ponte Ruffio. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, la Corte condannò Valducci e Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione; condannò inoltre Sandali a ventisette anni di reclusione condonando un terzo della pena. La Corte invece assolse Berardi e Fiori dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur condannando Fiori per devastazione e saccheggio. Casadei fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Annullò inoltre senza rinvio la parte della sentenza relativa alla condanna di Fiori.

  • Agostino Belli

    Nome Agostino

    Cognome Belli

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Belli Agostino, nato a Cesena il 25/08/1903, fascista repubblicano, appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944, l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di Ponte Ruffio furono accusati Belli, Matassoni e Strada. Con sentenza del 04/01/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, Strada fu assolto per non aver commesso il fatto. Belli e Matassoni furono invece ritenuti colpevoli e condannati a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Degli altri imputati, per i fatti loro contestati, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso il fatto e Tafani fu condannato per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Belli, Matassoni e Tafani e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.

  • Amedeo Aguzzoni

    Nome Amedeo

    Cognome Aguzzoni

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Aguzzoni Amedeo, nato a Cesena l’08/12/1905, fascista repubblicano, appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì

    Note procedimento Imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Valzania Attilio (nato a Cesena l’08/12/1918) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Valzania colpevole e con sentenza 27/02/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Valzania perché estinti per amnistia. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. - Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Aguzzoni Amedeo (nato a Cesena l’08/12/1905) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Aguzzoni colpevole e con sentenza 20/03/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Aguzzoni perché estinti per amnistia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Aguzzoni e quella del 07/02/1947 contro Casadei e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.

  • Attilio Valzania

    Nome Attilio

    Cognome Valzania

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Valzania Attilio, nato a Cesena l’08/12/1918, fascista repubblicano appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Valzania Attilio (nato a Cesena l’08/12/1918) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Valzania colpevole e con sentenza 27/02/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Valzania perché estinti per amnistia. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.rn- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Aguzzoni Amedeo (nato a Cesena l’08/12/1905) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Aguzzoni colpevole e con sentenza 20/03/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Aguzzoni perché estinti per amnistia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Aguzzoni e quella del 07/02/1947 contro Casadei e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame

  • Augusto Battistini

    Nome Augusto

    Cognome Battistini

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Battistini Augusto, nato a Cesena il 14/08/1900, fascista repubblicano.

    Note procedimento Arrestato dai carabinieri nel giugno 1945, detenuto a Forlì e imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. La Cassazione annullò la sentenza rinviando il procedimento alla Corte d’Assise di Perugia. Nuovamente condannato a pena detentiva, fu scarcerato nel 1952 Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Battistini Augusto (nato a Cesena il 14/08/1900), Calboli Giovanni (nato a Bertinoro (FC) il 16/06/1911), Guerrini Vincenzo (nato a Torre dei Passeri (PE) il 22/02/1920, residente a Cesena), Mazzocchi Mario (nato a Cesena il 24/03/1910), Pieri Emilio (nato in Lussemburgo il 16/04/1907, residente a Cesena), Valentini Marino (nato a Cesena il 16/10/1910), Drudi Primo (nato a Montiano (FC) il 30/01/1889), Foschi Primo (nato a Cesena il 26/06/1897) e Fariselli Giordano (nato a Cesenatico (FC) il 29/10/1912). Tutti gli imputati, ad eccezione di Fariselli (ex partigiano catturato e sfruttato per le sue informazioni come delatore), erano fascisti repubblicani. Furono tutti imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio, il rastrellamento e le uccisioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile (FC) e Martorano (FC), 29 aprile 1944), l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). A tutti gli imputati fu contestato l’eccidio di Ponte Ruffio. Negli interrogatori in istruttoria e nel dibattimento secondo la Corte d’Assise di Forlì risultò provata la responsabilità di tutti gli imputati tranne Primo Foschi che fu assolto per insufficienza di prove. Con sentenza del 10/01/1947 Battistini fu condannato all’ergastolo, sostituito in trent’anni di reclusione (fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci e per le uccisioni di Cesena, oltre che per collaborazionismo, saccheggio e devastazione) e gli altri a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Per tutti la Corte dichiarò di non doversi procedere per collaborazionismo e per gli altri reati rientranti sotto la definizione di collaborazionismo per intervenuta amnistia. I condannati presentarono ricorso in Cassazione. La Corte di Cassazione nel 1948 dichiarò che il procedimento contro Battistini, Calboli, Foschi, Drudi, Fariselli, Guerrini, Valentini, Mazzocchi e Pieri dovesse essere unito a quello contro Battistini, Aldo Sibirani e Guido Garaffoni celebrato sempre davanti alla Corte d’Assise di Forlì e annullò la sentenza del 10/01/1947 per nullità del dibattimento, per irregolare costituzione del contraddittorio. Annullò inoltre la sentenza del 30/01/1947 contro Battistini, Sibirani e Garaffoni per mancanza di motivazione e rinviò entrambi i procedimenti alla Corte d’Assise di Perugia per un nuovo esame.

  • Bruno Matassoni

    Nome Bruno

    Cognome Matassoni

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Matassoni Bruno, nato a Cesena il 20/04/1897, fascista repubblicano, appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944, l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di Ponte Ruffio furono accusati Belli, Matassoni e Strada. Con sentenza del 04/01/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, Strada fu assolto per non aver commesso il fatto. Belli e Matassoni furono invece ritenuti colpevoli e condannati a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Degli altri imputati, per i fatti loro contestati, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso il fatto e Tafani fu condannato per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Belli, Matassoni e Tafani e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.

  • Colombo Valducci

    Nome Colombo

    Cognome Valducci

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Valducci Colombo, nato a Cesena l’08/04/1903, fascista repubblicano appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio e l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione, ma tutti furono accusati per Ponte Ruffio. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, la Corte condannò Valducci e Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione; condannò inoltre Sandali a ventisette anni di reclusione condonando un terzo della pena. La Corte invece assolse Berardi e Fiori dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur condannando Fiori per devastazione e saccheggio. Casadei fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947

  • Walther Andreotti

    Nome Walther

    Cognome Andreotti

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Procedimento contro Andreotti Walther (nato a Cesena il 23/06/1924) davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo e per aver partecipato alle operazioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile e Martorano (FC), 29 aprile 1944) e di Ponte Ruffio. Disse di non aver avuto un ruolo significativo, avendo, nel caso di Ponte Ruffio, soltanto guidato un camion ed essendosi fermato a distanza di qualche centinaio di metri dalla casa dove furono catturate le vittime. Questa tesi difensiva fu addotta da numerosi fascisti. La Corte ritenne comunque Andreotti colpevole di collaborazionismo e l’08/11/1945 lo condannò a 8 anni di reclusione con le attenuanti generiche. Andreotti presentò ricorso in Cassazione. Il 30/08/1946 la Corte di cassazione dichiarò estinto il reato per amnistia.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • luogo della memoria a Igea Marina

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Igea Marina

    Descrizione: una via è intitolata a Tullio Giorgetti.

  • luogo della memoria a Ceseatico

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Ceseatico

    Descrizione: due viali sono intitolati a Dino Ricci e a Arnaldo Gaza.

  • monumento a Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Descrizione: sacrario dei caduti partigiani; compaiono tra i fucilati a Ponte Ruffio Gaza, Zannuccoli, Giorgetti e Ricci.

  • lapide a Cesenatico, cimitero

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Cesenatico, cimitero

    Descrizione: lapide che ricorda gli uccisi a Ponte Ruffio il 18/08/1944 e gli uccisi alla Rocca il 03/09/1944 (sulla lapide è riportata la data del 04/09/1944).

  • lapide a Cesena, piazza del Popolo, loggia del palazzo comunale

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Cesena, piazza del Popolo, loggia del palazzo comunale

    Descrizione: nel lapidario dedicato ai martiri della Resistenza sono ricordati tra i fucilati a Ponte Ruffio Gaza, Zannuccoli e Ricci.

  • monumento a Cesena, ponte Ruffio

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Cesena, ponte Ruffio

    Descrizione: monumento sul luogo dell’eccidio.

Bibliografia


- Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. III, Dizionario biografico D-L, Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1986, p. 495.
- Maurizio Balestra, Il passaggio del fronte e la resistenza a Cesena e dintorni. Testimonianze, Tosca, Arci Solidarietà, Cesena, 2005, pp. 577-605.
- Sergio Flamigni, La gioventù romagnola nella Resistenza, in Mattia Brighi, Mara Valdinosi, Memorie di una comunità. Bagnile 1900-1945, Edizioni Risguardi, 2015, pp. 286-287.
- Vladimiro Flamigni, Forlì, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia-Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, p. 199.
- Antonio Mambelli, Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945, a cura di Dino Mengozzi, Lacaita, Manduria, Roma, Bari, 2003, vol. II, p. 870.
- Adler Raffaelli, Guerra e Liberazione. Romagna 1943-1945, vol. II, Epigrafia, Comitato regionale per le celebrazioni del 50° anniversario della Resistenza e della Liberazione Emilia-Romagna, Bologna, 1995, pp. 117, 134.

Sitografia


- Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, Elenco dei caduti delle formazioni partigiane:
http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane.asp
(ad nomen).

- Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna, Database dei partigiani dell’Emilia Romagna:
http://www.storia-culture-civilta.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani
(schede relative alla provincia di Forlì, ad nomen).

Fonti archivistiche

Fonti

- ACS, Gabinetto RSI (1943-1945), b. 20, cat. K16, fasc. 418 K16/34, Prefettura repubblicana di Forlì, Esecuzioni capitali e rastrellamenti in provincia, 09/09/1944.
- AISRFC, Eccidi, b. 6, fasc. 7.
- Tribunale di Forlì, Sezione, Penale, Sentenze della Corte d’Assise straordinaria di Forlì (1945-1947), vol. 1945, sentenza n. 156 e vol. 1946-47, sentenze nn. 1/47, 2/47, 6/47, 8/47, 10/47.