CAMERINO 23.03.1944

(Macerata - Marche)

Descrizione

Località Camerino, Camerino, Macerata, Marche

Data 23 marzo 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Nel corso dell’offensiva nazifascista che tra il mese di marzo e quello di aprile si dispiegò nelle province meridionali delle Marche, si consumò nell’alto Maceratese, il 22 marzo 1944, quello che è comunemente noto come l’eccidio di Montalto. Trentadue uomini tra, antifascisti, partigiani di vecchia data e renitenti alla leva giunti in montagna da meno di un mese persero la vita nelle località di Vestignano di Caldarola e Montalto di Cessapalombo, per mano di un reparto del Battaglione M - “IX Settembre”, inquadrato nella divisione tedesca Brandenburg. Il giorno successivo, verrà fucilato anche il comandante del gruppo, Achille Barilatti, presso il muro di cinta del cimitero di Muccia. Fu l’unico ad avere la possibilità di scrivere alla propria famiglia e alla fidanzata una lettera di addio. L’episodio rientra tra quelle operazioni meticolosamente preparate e attuate con l’intenzione di raggiungere una molteplicità di obbiettivi, quali eliminare le cosiddette “zone libere” e stroncare le formazioni partigiane, terrorizzare le popolazioni locali in modo da bruciare le basi di appoggio per i combattenti, e costringere i giovani a presentarsi ai bandi del lavoro e della leva, arrivando anche a minacciare e brutalizzare le famiglie. Quel giorno furono fucilati, in piccola parte, partigiani di vecchia data e, in grande maggioranza, ragazzi giunti in montagna da poco più di tre settimane, praticamente a ridosso della scadenza del bando Graziani. Si trattava di ragazzi intorno ai vent’anni e, nella maggior parte, provenienti dall’associazionismo cattolico. Indirizzati dal parroco tolentinate don Luciano Piergentili e dal CLN di Tolentino, si stabilirono a Montalto di Cessapalombo, alcuni alla “casa della comunità” e altri alla scuola. Nelle poche settimane che passarono tra le fila della resistenza, affrontarono non pochi problemi organizzativi e logistici, come la ricerca di vitto sufficiente per tutti, spesso raggiunto grazie l’aiuto della popolazione locale, e la mancanza quasi totale di armi, purtroppo mai colmata. Molti di quei giovani erano originari della zona e, in particolare, della comunità di Tolentino, che per tutto il tempo mantenne con essi uno stretto rapporto di sostegno materiale e affettivo, i cui risvolti ebbero piena manifestazione proprio in seguito alla loro morte.

Pisani nel corso del rastrellamento viene catturato e interrogato nella sua abitazione per poi essere torturato e ucciso; il corpo viene gettato nel fiume Chienti

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: - Non ci sono dubbi sull’identità del tenente Grassano, mentre non si hanno informazioni sul tenente tedesco Fischer.
- Intorno alla figura di Fischer è nato il mito del «buon tedesco»: fu lui a fermare verso la fine la fucilazione, risparmiando la vita a cinque giovani: Marcello Muscolini, Aroldo Ragaini, Alberto Pretese, Carlo Manente ed Elvio Verdinelli. Lo fece soprattutto per ragioni pratiche, eppure nella memoria della maggior parte dei superstiti, si è ricondotto il gesto a magnanimità e bontà d’animo. Al contrario, le testimonianze e la memoria collettiva dipingono Grassano come un mostro di brutalità.
- Non potendo ottenere il processo per gli esecutori materiali della violenza, la comunità di Tolentino pretese a gran voce che ad essere giudicati fossero i “responsabili indiretti” della strage, in quanto ritenuti legati alle circostanze che portarono alla cattura e all’uccisione dei renitenti Dignani, Dari coppia Ottavi, ma anche il segretario del fascio di Tolentino, Nazzareno Morosi, e la maestra fascista Igina Camacci.

PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199.
Tribunale competente: Procura militare di Roma

Annotazioni: Episodio collegato a altri avvenuti in diversi comuni- cfr. Montalto, Cessapalombo, 22.03.1944 e Muccia, 22.03.1944, Vestignano, Caldarola,, 23.03.1944

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Rispetto a molti aspetti della strage si è creata nel corso del tempo una “memoria divisa”: 1- Sulla motivazione della strage: Ancora oggi è opinione diffusa che si sia trattato di una rappresaglia, volta a vendicare l’episodio di violenza avvenuto a Muccia un mese prima, il 23 febbraio, in cui persero la vita 6 militi della GNR di Macerata e un operaio dell’Ispettorato militare del Lavoro. 2- Sullo status delle vittime: renitenti alla leva, senza armi, e quindi semplici civili inermi; oppure partigiani “in formazione” che non hanno avuto il tempo necessario per dimostrare la propria volontà di combattere. 3- Sulla tradizione politica e religiosa delle vittime: frequentando per la maggior parte l’Associazione giovanile cattolica di Tolentino, l’istituzione ecclesiastica ha fin da subito rivendicato la “paternità cattolica” delle giovani vittime. Alla memoria cattolica si è opposta la memoria laica, dando vita a una “guerra del martirologio”. 4- Sulla figura del comandante Achille Barilatti: la memorialistica locale ha creato intorno alla sua persona e alla sua storia un’aura di sacralità che ha reso difficile distinguere la verità dalla leggenda. Un giovane comune si trasforma in un eroe attraverso un “processo di sacralizzazione”. 5- Sulle responsabilità indirette: poco nulla viene fatto per prevenire la tragedia, mettendo al riparo i giovani di Montalto. La colpa rimbalza tra il Comitato di Tolentino, il presidente del Comitato provinciale di Macerata, Mario Fattorini, il comando di Vestignano, il comandante Achille Barilatti e il parroco don Luciano Piergentili.

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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-07 14:35:41

Vittime

Elenco vittime

Pisani Luigi Napoli, 21 novembre 1875 – Camerino, 23 marzo 1944: organizza e collabora con il gruppo d’azione di Caldarola; offre la sua abitazione, a Vestignano, come sede del Comando dei colonnelli; nel corso del rastrellamento viene catturato e interrogato nella sua abitazione per poi essere torturato e ucciso; il corpo viene gettato nel fiume Chienti. Qualifica Partigiano comb. caduto, Btg. Nicolò 23/9/1943 – 22/3/1944, gradi Ispettore organizzativo maresciallo, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.

Elenco vittime antifasciste 1

Pisani Luigi

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


5. Gebirgs-Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

III./Regiment 3 Brandenburg

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Battaglione M- IX Settembre

Tipo di reparto: Reparto speciale

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Alfredo Ottavi

    Nome Alfredo

    Cognome Ottavi

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Lui e la moglie collaboravano con i fascisti; in particolare Alfredo Ottavi è al loro fianco nel corso del rastrellamento del 22 marzo 1944.

    Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma

  • Ebherard Fisher

    Nome Ebherard

    Cognome Fisher

    Note responsabile Intorno alla figura di Fischer è nato il mito del «buon tedesco»: fu lui a fermare verso la fine la fucilazione, risparmiando la vita a cinque giovani: Marcello Muscolini, Aroldo Ragaini, Alberto Pretese, Carlo Manente ed Elvio Verdinelli. Lo fece soprattutto per ragioni pratiche, eppure nella memoria della maggior parte dei superstiti, si è ricondotto il gesto a magnanimità e bontà d’animo. Al contrario, le testimonianze e la memoria collettiva dipingono Grassano come un mostro di brutalità.

  • Elio Dari

    Nome Elio

    Cognome Dari

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile faceva parte del gruppo di Montalto; catturato qualche giorno prima dell’eccidio, si suppone abbia fornito informazioni, collaborando con i fascisti.

    Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma

  • Giulio Grassano

    Nome Giulio

    Cognome Grassano

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile Giulio Grassano Cascinagrossa, 9 gennaio 1912 – Tarzo, 10 maggio 1945: è al comando dei plotoni che operarono il rastrellamento a Montalto e diresse la fucilazione, assumendo nella memoria dei superstiti e della comunità la diretta responsabilità della strage. Fu ucciso nel corso della ritirata verso Nord dai partigiani della “Nannetti”.

  • Igina Camacci

    Nome Igina

    Cognome Camacci

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Maestra

    Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma

  • Luigi Renato Dignani

    Nome Luigi Renato

    Cognome Dignani

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile risiedeva a Tolentino e svolgeva il compito di staffetta del gruppo di Montalto.

    Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma

  • Maria Domenica Eugeni

    Nome Maria Domenica

    Cognome Eugeni

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Lei e il marito collaboravano con i fascisti

    Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma

  • Nazareno Morosi

    Nome Nazareno

    Cognome Morosi

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Segretario del fascio di Tolentino

    Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Tolentino

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Tolentino

    Descrizione: Monumento alla Resistenza

  • monumento a Tolentino, cimitero

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Tolentino, cimitero

    Anno di realizzazione: 1949

    Descrizione: Famedio dei Caduti nel cimitero

  • lapide a Tolentino

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Tolentino

    Descrizione: Lapidi medaglia d’argento al valor civile e militare

  • lapide a Tolentino, piazza della Libertà

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Tolentino, piazza della Libertà

  • luogo della memoria a Montalto-Vestignano

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Montalto-Vestignano

    Descrizione: sentiero del partigiano 1500 km.

  • luogo della memoria a Caldarola

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Caldarola

    Descrizione: Museo della Resistenza.

  • onorificenza alla città a Tolentino

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Ubicazione: Tolentino

    Descrizione: Il Comune di Tolentino ha ricevuto la medaglia d’argento al valor civile 1961 e al valor militare 1991.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Marcia della memoria mese di aprile-maggio: si ripercorrono i luoghi della strage, partendo da Caldarola fino a Montalto aprile 2014: 11° edizione. È promossa dall’Anpi di Tolentino.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Commemorazione annuale dell’eccidio: sebbene si sia modificata nel corso dei decenni, anche in relazione al contesto politico del nostro Paese, essa ha goduto di una continuità praticamente totale dall’immediato dopoguerra a oggi.

Bibliografia


22 marzo 1944. Ventisette Eroi… in «Gazzetta delle Marche», 21 marzo 1945.
ASSOCIAZIONE GIOVANILE «EXCELSIOR» S. FRANCESCO, La tragedia di Montalto. Simbolo di libertà e giustizia del racconto del superstite Nello Salvatori 22 marzo 1944, Tolentino 1945.
Igina Camacci, La sbandata. Autobiografia di una maestra fascista, a cura di Cegna Annalisa, Affinità elettive, Ancona 2008.
Enzo Calcaterra a cura di, Noi c’eravamo, 22 marzo 1944: l’eccidio di Montalto nelle fonti essenziali, 1944-1964, Istituto editoriale europeo, Tolentino 1989.
-Queste mura cadranno. Uomini, storie e memorie del ’44, Tolentino, ANPI Tolentino e Comune di Tolentino 1990.
-Anime belle anime perse. La generazione degli antieroi, ANPI e Comune di Tolentino, Tolentino 1991.
-L’ostentazione della violenza. Immagini e riti della guerra psicologica, in «Storia e problemi contemporanei», n. 15, 1995, pp. 165-182.
Enzo Calcaterra, Piero Ciarapica, Passato prossimo, ANPI Tolentino, Tolentino 1992.
Enzo Calcaterra, Franco Maiolati, Un’amicizia per la vita. Un sacrificio per la libertà. I giovani di Montalto: protagonisti e testimoni, Circolo culturale Tullio Colsalvatico, Tolentino 2009.
La fine di un traditore. Grassano Luigi è stato ammazzato, in «Gazzetta delle Marche», n° 15, 23 ottobre 1945.
L’eccidio di Montalto, in «Gazzetta delle Marche», n° 19, 19 agosto 1944.
Nunzia Cavarischia, Ricordi di una staffetta, Un Punto Macrobiotico, Macerata 2011.
Benito Dazzani, La mia guerra incivile, Settimo sigillo, Roma 2003.
Chiara Donati, Un eccidio nazifascista nelle Marche, Montalto 22 marzo 1944, A. Livi, Fermo 2014.
Antonio Ferrau, I martiri di Montalto, L’arciere, Roma 1945.
Elio Giantomassi, In memoria di Achille Barilatti, E. Venturini, Ancona 1947.
I giovani dell’Associazione «Excelsior» - San Francesco – perennemente uniti d’ideale e di conquiste ricordano tutti i loro cari amici tolentinati colpiti inumanamente in montagna, Filelfo, Tolentino 1944.
Pietro Malvezzi, Giovanni Pirelli a cura di, Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Einaudi, Torino 2003.
Un eroe: Achille Barilatti, in «Gazzetta delle Marche», 30 agosto 1944.

Sitografia


www.anpitolentino.it
www.storiamarche900.it/main?p=BARILATTI_Achille
www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_montalto
www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_vestignano

Filmografia
- Memorie partigiane. Per non dimenticare il sacrificio di Montalto. Regia Laura De Sanctis. Realizzazione a cura di: Anpi Tolentino, Comunità Montana dei Monti Azzurri, Comune di Tolentino, consultabile in Archivio Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata.
- I martiri di Montalto. Documentario-Servizio Rai realizzato da Ermete Grifoni, trasmesso nella rubrica “Cronache Italiane” il 14 marzo 1974, consultabile in Archivio Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata.
- Tolentino: la guerra la liberazione. Filmato inedito della celebrazione del terzo anniversario della liberazione 1947 e della celebrazione del quarantacinquesimo anniversario dell’eccidio di Montalto 12 marzo 1989, consultabile in Archivio Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata.

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica:
n. 326 Luigi Pisani, trasmessa al Distretto militare di Napoli 2/7/1959.

ASC Tolentino:
“Comitato di Liberazione nazionale 1944”, CAT VI.
“Deliberazioni Commissariali e della Giunta Comunale dal 10 gennaio 1944 al 31 dicembre 1945”.
“Deliberazioni Commissariali e della Giunta Comunale dal 1 gennaio 1946 al 30 ottobre 1947”.
“Deliberazioni del Consiglio Comunale dal 25 marzo 1946 al 26 luglio 1947”.
“Deliberazioni del Consiglio Comunale dal 26 luglio 1947 al 8 novembre 1948”.
“Sicurezza pubblica”, CAT 14, classe 1, f. 1.

AIRSMLM:
“Notiziari della Guardia Nazionale Repubblicana redatti dal Comando Generale GNR- Servizio politico- Provincia di Macerata 27/11/1943 – 23/6/1944”, CAT E/2, b. 1, f. C.
“Relazione di Mario Fattorini sull’attività di Resistenza in provincia di Macerata. Dal 13 settembre 1943 al 30 giugno 1944”, scritta il 29 giugno 1958, CAT P/3, b. 5, f. 39.
Archivio della Resistenza, video-interviste ad Angeli Enzo (2009), Angeli Luigi (2007), Cavarischia Nunzia (2008), Del Missier Mario (2004), Pretese Alberto (2007), Ragaini Aroldo (2007) e Wartski Pantanetti Ruth (2004).

Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata:
– Fondo Resistenza, Fascismo, Guerra, RSI:
“Anpi Caldarola 1944-1964”, b. 1, f. 3.
“Anpi Cessapalombo 1946-1991”, b. 1, f. 6.
“Anpi Tolentino 1944-1986”, b. 4, f. 39.
“Banda di Carpignano poi Montalto poi Gruppo 201 trasformatosi poi in Buscalferri 1945-1950”, b. 7, f. 71.
“Banda di Monastero poi Banda Nicolò poi Gruppo Bande Nicolò 1944-1969”, b. 8, f. 82.
“Brigata Spartaco 1944-1988”, b. 10, f. 103.
“Caduti partigiani e civili 1943-1991”, b. 9, f. 94.
“Caduti partigiani stranieri 1945-1985”, b. 10, f. 97.
“Comitato di Liberazione Nazionale CLN 1944-1946” b. 10, f. 107.
“Elenchi formazioni partigiane”, b. 10, f. 102.
“Gap Tolentino 1945-1950”, b. 6, f. 63.
“Patrioti e partigiani. Gap del Maceratese 1944-1950”, b. 7, f. 70.
“Rappresaglie nazifasciste 1945-1967”, b. 6, f. 68.
“Relazioni di Rodolfo Sarti Ernesto 1944”, scritta nel maggio 1944, b. 10, f. 106.
“Repubblica sociale italiana 1943-1947”, b. 10, f. 9.
“Sacerdoti nella Resistenza 1990”, b. 10, f. 99.
– Fondo Comuni della Provincia:
“Camerino 1964-1984”, b. 1, f. 3.

– Fondo Simbologia della Resistenza:
“Monumenti, cippi, lapidi 1967-1929”, b. 1, f. 1.
– Fondo Carte, carteggi, testimonianza:
“Carte di Casadidio Edmondo 1944-1984”, b. 1, f. 9.

– Fondo Volantini:
“Anni 1943-1945 propaganda antifascista. La Resistenza”, b. 1, f. 7.
“Anni 1943-1945 propaganda Rsi”, b. 1, f. 8.
“Disposizioni e bandi tedeschi 1943-1945”, b. 1, f. 9.

Archivio di Stato Ancona:
– Fondo Sentenze Sezione istruttoria:
“Sentenza n. 39”, Anni 1944 - 1945.
“Sentenza n. 11”, primo semestre 1946.
“Sentenza n. 68”, primo semestre 1946.

Archivio di Stato Macerata:
– Fondo Comitato provinciale di Liberazione:
“Attività amministrativa - Tolentino”, b. 25, f. 249.

National Archives, “Death of George Godfrey at Montalto about 30 mar 1944”, WO311/1336.

Procura Generale Militare Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199.
Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, N 1/11, b. 2132.