Descrizione
Località Montalto, Cessapalombo, Macerata, Marche
Data 22 marzo 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 26
Numero vittime uomini 26
Numero vittime uomini adulti 26
Descrizione: Nel corso dell’offensiva nazifascista che tra il mese di marzo e quello di aprile si dispiegò nelle province meridionali delle Marche, si consumò nell’alto Maceratese, il 22 marzo 1944, quello che è comunemente noto come l’eccidio di Montalto. Trentadue uomini tra, antifascisti, partigiani di vecchia data e renitenti alla leva giunti in montagna da meno di un mese persero la vita nelle località di Vestignano di Caldarola e Montalto di Cessapalombo, per mano di un reparto del Battaglione M - “IX Settembre”, inquadrato nella divisione tedesca Brandenburg. Il giorno successivo, verrà fucilato anche il comandante del gruppo, Achille Barilatti, presso il muro di cinta del cimitero di Muccia. Fu l’unico ad avere la possibilità di scrivere alla propria famiglia e alla fidanzata una lettera di addio. L’episodio rientra tra quelle operazioni meticolosamente preparate e attuate con l’intenzione di raggiungere una molteplicità di obbiettivi, quali eliminare le cosiddette “zone libere” e stroncare le formazioni partigiane, terrorizzare le popolazioni locali in modo da bruciare le basi di appoggio per i combattenti, e costringere i giovani a presentarsi ai bandi del lavoro e della leva, arrivando anche a minacciare e brutalizzare le famiglie. Quel giorno furono fucilati, in piccola parte, partigiani di vecchia data e, in grande maggioranza, ragazzi giunti in montagna da poco più di tre settimane, praticamente a ridosso della scadenza del bando Graziani. Si trattava di ragazzi intorno ai vent’anni e, nella maggior parte, provenienti dall’associazionismo cattolico. Indirizzati dal parroco tolentinate don Luciano Piergentili e dal CLN di Tolentino, si stabilirono a Montalto di Cessapalombo, alcuni alla “casa della comunità” e altri alla scuola. Nelle poche settimane che passarono tra le fila della resistenza, affrontarono non pochi problemi organizzativi e logistici, come la ricerca di vitto sufficiente per tutti, spesso raggiunto grazie l’aiuto della popolazione locale, e la mancanza quasi totale di armi, purtroppo mai colmata. Molti di quei giovani erano originari della zona e, in particolare, della comunità di Tolentino, che per tutto il tempo mantenne con essi uno stretto rapporto di sostegno materiale e affettivo, i cui risvolti ebbero piena manifestazione proprio in seguito alla loro morte.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: - Non ci sono dubbi sull’identità del tenente Grassano, mentre non si hanno informazioni sul tenente tedesco Fischer.
- Intorno alla figura di Fischer è nato il mito del «buon tedesco»: fu lui a fermare verso la fine la fucilazione, risparmiando la vita a cinque giovani: Marcello Muscolini, Aroldo Ragaini, Alberto Pretese, Carlo Manente ed Elvio Verdinelli. Lo fece soprattutto per ragioni pratiche, eppure nella memoria della maggior parte dei superstiti, si è ricondotto il gesto a magnanimità e bontà d’animo. Al contrario, le testimonianze e la memoria collettiva dipingono Grassano come un mostro di brutalità.
- Non potendo ottenere il processo per gli esecutori materiali della violenza, la comunità di Tolentino pretese a gran voce che ad essere giudicati fossero i “responsabili indiretti” della strage, in quanto ritenuti legati alle circostanze che portarono alla cattura e all’uccisione dei renitenti Dignani, Dari coppia Ottavi, ma anche il segretario del fascio di Tolentino, Nazzareno Morosi, e la maestra fascista Igina Camacci.
PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199.
Tribunale competente: Procura militare di Roma
Annotazioni: Una buona parte dei caduti di Montalto giunsero in montagna intorno al 1° marzo 1944, circa tre settimane prima dell’eccidio, probabilmente spinti in questa scelta dal cosiddetto bando Graziani. In merito alla natura del gruppo sono nate versioni e memorie opposte: l’una sottolinea la renitenza alla leva e la non volontà di combattere, puntando sul loro status di civili; al contrario, l’altra evidenzia la scelta di un partigianato attivo e l’aver svolto qualche azione di prelevamento e sabotaggio. Al 22 marzo 1944, il gruppo non possedeva armi e fu sterminato in fase di formazione, ciò rende difficile dichiarare con certezza se si sarebbe trasformato in una formazione partigiana a tutti gli effetti, anche se erano presenti tutti i presupposti.
Episodio collegato a altri avvenuti in diversi comuni- cfr. Vestignano, Caldarola, 22.03.1944 e Muccia, 22.03.1944, Camerino, 23.03.1944
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Rispetto a molti aspetti della strage si è creata nel corso del tempo una “memoria divisa”: 1- Sulla motivazione della strage: Ancora oggi è opinione diffusa che si sia trattato di una rappresaglia, volta a vendicare l’episodio di violenza avvenuto a Muccia un mese prima, il 23 febbraio, in cui persero la vita 6 militi della GNR di Macerata e un operaio dell’Ispettorato militare del Lavoro. 2- Sullo status delle vittime: renitenti alla leva, senza armi, e quindi semplici civili inermi; oppure partigiani “in formazione” che non hanno avuto il tempo necessario per dimostrare la propria volontà di combattere. 3- Sulla tradizione politica e religiosa delle vittime: frequentando per la maggior parte l’Associazione giovanile cattolica di Tolentino, l’istituzione ecclesiastica ha fin da subito rivendicato la “paternità cattolica” delle giovani vittime. Alla memoria cattolica si è opposta la memoria laica, dando vita a una “guerra del martirologio”. 4- Sulla figura del comandante Achille Barilatti: la memorialistica locale ha creato intorno alla sua persona e alla sua storia un’aura di sacralità che ha reso difficile distinguere la verità dalla leggenda. Un giovane comune si trasforma in un eroe attraverso un “processo di sacralizzazione”. 5- Sulle responsabilità indirette: poco nulla viene fatto per prevenire la tragedia, mettendo al riparo i giovani di Montalto. La colpa rimbalza tra il Comitato di Tolentino, il presidente del Comitato provinciale di Macerata, Mario Fattorini, il comando di Vestignano, il comandante Achille Barilatti e il parroco don Luciano Piergentili.
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-24 14:28:50
Vittime
Elenco vittime
Manlio Ferrario: Salò, 25/01/1922 – Montalto, 22 marzo 1944, paternità Luigi, Qualifica Partigiano comb. caduto, btg. Nicolò 29/9/1943 – 22/03/1943, gradi Comandante Btg. tenente Brg. Montalto, riconosciutagli il 19/11/1946 ad Ancona.
Ennio Proietti Macerata, 03/05/1919 – Montalto, 22 marzo 1944, Qualifica Partigiano comb. caduto, Btg. Nicolò 15/1/1944 – 22/03/1944, gradi Comandante Btg. tenente Brg. Montalto, riconosciutagli il 20/2/1946 Ancona.
Audio Carassai Tolentino, 21/08/1925 – Montalto, 22/03/1944, paternità Giulio, Qualifica Partigiano comb. caduto, Btg. Nicolò 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Luigi Cerquetti Tolentino, 12/03/1925 – Montalto, 22/03/1944, paternità Giuseppe, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Balilla Pascolini Tolentino, 22/09/1925 – Montalto, 22/03/1944, paternità Luigi, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Giuseppe Gurrieri Ragusa, 16/02/1928, paternità Giovanni, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 23/9/1943 – 22/03/1944, riconosciutagli il 21/1/1947 a Pesaro.
Umberto Lucentini Tolentino, 09/08/1922 – Montalto, 22/03/1944, paternità Nazzareno, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Brg. Spartaco 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Giuseppe Cegna Tolentino, 20/08/1923 – Montalto, 22/03/1944, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Nicola Ciarapica Tolentino, 22/2/1920 – Montalto, 22/03/1944, paternità Quirico, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Arduino Germondani Tolentino, 10/02/1924 – Montalto, 22/03/1944, paternità Pietro, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Brg. Spartaco 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Ugo Sposetti Tolentino, Pioraco 11/05/1925 – Montalto, 22/03/1944, Partigiano comb. Caduto, Brg. Spartaco 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Adino Baccarelli: Tolentino 19/03/1925 – Montalto, 22/03/1944, Partigiano comb. Caduto, Brg. Spartaco 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Umberto Angelelli Tolentino, 02/03/1927 – Montalto, 22/3/1944, paternità Nazzareno, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Brg. Spartaco 15/1/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/02/1946 ad Ancona.
Spartaco Perugini Tolentino, 23/02/1923 – Montalto, 22/03/1944, paternità Augusto, Brg. Spartaco 15/01/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/02/1946 ad Ancona.
Radamés Casadidio Camerino, 10/02/1924 – Montalto, 22/03/1944, paternità Albino, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 23/9/1943 – 22/03/1944, riconosciutagli il 24/9/1946 Macerata.
Giammario Fazzini Camerino, 26/11/1925 – Montalto, 22/03/1944, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Fazzini 01/03/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 21/05/1946 ad Ancona.
Mariano Scipioni Potenza Picena, 16/02/1925 – Montalto, 22/03/1944, paternità Bonaventura, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò, riconosciutagli il 26/3/1946 ad Ancona.
Giacomo Saputo Terrasini – Palermo, 1924, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Buscalferri.
Bruno Principi Treia, 02/10/1924 – Montalto, 22/03/1944, paternità Ulderico, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Buscalferri 28/2/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 26/3/1946 ad Ancona.
Nazzareno Bartoli Castelfidardo, 23/04/1924 – Montalto, 22/3/1944, paternità Albino, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 20/9/1943 – 22/03/1944, riconosciutagli il 26/3/1946 ad Ancona.
Armando Mogetta Pollenza, 29/01/1921 – Montalto, 22/03/1944, paternità Raffaele, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò, riconosciutagli il 23/7/1946 a Macerata-Camerino.
Armando Pettinari Tolentino, 09/09/1924 – Montalto, 22/3/1944, paternità Vincenzo, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 20/9/1943 – 22/03/1944, riconosciutagli il 20/2/1946 ad Ancona.
Alberto Patrizi Francia, 14/08/1925 – Montalto, 22/3/1944, paternità Mariano, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Buscalferri 28/2/1944 – 22/03/1944, riconosciutagli il 26/3/1946 ad Ancona.
Lorenzo Bernardoni Montelupone, 10/10/1925 – Montalto, 22/03/1944, paternità Nazzareno, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Buscalferri, riconosciutagli il 11/06/1946 ad Ascoli Piceno.
Primo Stacchietti Montecassiano, 25/07/1925 – Montalto, 22/03/1944, paternità Alessandro, Qualifica Partigiano comb. Caduto, Btg. Nicolò 29/9/1943 – 22/03/1944, riconosciutagli il 24/2/1947 a Macerata.
Mariano Cutini Potenza Picena, 16/04/1924 – Montalto, 22/03/1944, paternità Giuseppe, Qualifica civile fucilato, riconosciutagli il 26/3/1946 ad Ancona.
Elenco vittime partigiani 26
Manlio Ferrario
Ennio Proietti
Audio Carassai
Luigi Cerquetti
Balilla Pascolini
Giuseppe Gurrieri
Umberto Lucentini
Giuseppe Cegna
Nicola Ciarapica
Arduino Germondani
Ugo Sposetti
Adino Baccarelli
Umberto Angelelli
Spartaco Perugini
Radamés Casadidio
Giammario Fazzini
Mariano Scipioni
Giacomo Saputo
Bruno Principi
Nazzareno Bartoli
Armando Mogetta
Armando Pettinari
Alberto Patrizi
Lorenzo Bernardoni
Primo Stacchietti
Mariano Cutini
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alfredo Ottavi
Nome Alfredo
Cognome Ottavi
Ruolo nella strage Delatore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Lui e la moglie collaboravano con i fascisti; in particolare Alfredo Ottavi è al loro fianco nel corso del rastrellamento del 22 marzo 1944.
Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma
Ebherard Fisher
Nome Ebherard
Cognome Fisher
Note responsabile Intorno alla figura di Fischer è nato il mito del «buon tedesco»: fu lui a fermare verso la fine la fucilazione, risparmiando la vita a cinque giovani: Marcello Muscolini, Aroldo Ragaini, Alberto Pretese, Carlo Manente ed Elvio Verdinelli. Lo fece soprattutto per ragioni pratiche, eppure nella memoria della maggior parte dei superstiti, si è ricondotto il gesto a magnanimità e bontà d’animo. Al contrario, le testimonianze e la memoria collettiva dipingono Grassano come un mostro di brutalità.
Elio Dari
Nome Elio
Cognome Dari
Ruolo nella strage Delatore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile faceva parte del gruppo di Montalto; catturato qualche giorno prima dell’eccidio, si suppone abbia fornito informazioni, collaborando con i fascisti.
Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma
Giulio Grassano
Nome Giulio
Cognome Grassano
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Giulio Grassano Cascinagrossa, 9 gennaio 1912 – Tarzo, 10 maggio 1945: è al comando dei plotoni che operarono il rastrellamento a Montalto e diresse la fucilazione, assumendo nella memoria dei superstiti e della comunità la diretta responsabilità della strage. Fu ucciso nel corso della ritirata verso Nord dai partigiani della “Nannetti”.
Igina Camacci
Nome Igina
Cognome Camacci
Ruolo nella strage Delatore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Maestra
Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma
Luigi Renato Dignani
Nome Luigi Renato
Cognome Dignani
Ruolo nella strage Delatore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile risiedeva a Tolentino e svolgeva il compito di staffetta del gruppo di Montalto.
Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma
Maria Domenica Eugeni
Nome Maria Domenica
Cognome Eugeni
Ruolo nella strage Delatore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Lei e il marito collaboravano con i fascisti
Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma
Nazareno Morosi
Nome Nazareno
Cognome Morosi
Ruolo nella strage Delatore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Segretario del fascio di Tolentino
Note procedimento PGM Roma, n. registro 1170, 1119, CPI, f. 9/121; f. 22/183; f. 22/199. Tribunale competente: Procura militare di Roma
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Cessapalombo, Montalto, lugo dellafucilazione
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cessapalombo, Montalto, lugo dellafucilazione
Anno di realizzazione: 1946
Descrizione: Monumento sul luogo della fucilazione
luogo della memoria a Cessapalombo, Montalto
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Cessapalombo, Montalto
Descrizione: Via intitolata “Martiri di Montalto
luogo della memoria a Cessapalombo, Montalto
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Cessapalombo, Montalto
Descrizione: Casa della comunità
monumento a Tolentino
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Tolentino
Descrizione: Monumento alla Resistenza
luogo della memoria a Tolentino
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Tolentino
Descrizione: Piazza Martiri di Montalto
monumento a Tolentino, cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Tolentino, cimitero
Anno di realizzazione: 1949
Descrizione: Famedio dei Caduti nel cimitero
lapide a Tolentino
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Tolentino
Descrizione: Lapidi medaglia d’argento al valor civile e militare
lapide a Tolentino, piazza della Libertà
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Tolentino, piazza della Libertà
luogo della memoria a Montalto-Vestignano
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Montalto-Vestignano
Descrizione: sentiero del partigiano 1500 km.
luogo della memoria a Caldarola
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Caldarola
Descrizione: Museo della Resistenza.
onorificenza alla città a Cessapalombo
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Ubicazione: Cessapalombo
Descrizione: Il Comune di Cessapalombo è stato insignito della Croce di Guerra.
onorificenza alla città a Tolentino
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Ubicazione: Tolentino
Descrizione: Il Comune di Tolentino ha ricevuto la medaglia d’argento al valor civile 1961 e al valor militare 1991.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Marcia della memoria mese di aprile-maggio: si ripercorrono i luoghi della strage, partendo da Caldarola fino a Montalto aprile 2014: 11° edizione. È promossa dall’Anpi di Tolentino.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Commemorazione annuale dell’eccidio: sebbene si sia modificata nel corso dei decenni, anche in relazione al contesto politico del nostro Paese, essa ha goduto di una continuità praticamente totale dall\'immediato dopoguerra a oggi.