LENTINO ESANTOGLIA 01.04.1944

(Macerata - Marche)

Descrizione

Località Lentino, Esanatoglia, Macerata, Marche

Data 1 aprile 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 3

Descrizione: Nel territorio di Esanatoglia si organizzò nelle settimane successive all’8 settembre 1943 il gruppo Eremita, con una consistente componente slava, comandato inizialmente da Mario Lori, che fu arrestato il 27 novembre nel corso di un rastrellamento. Da allora prese il suo posto Franco Cingolani, un ufficiale di Recanati che aveva prestato servizio a Matelica nel 50° Reggimento di fanteria. Una delle azioni partigiane che più ebbe risonanza, allora e in seguito, si verificò il 24 febbraio 1944: due ufficiali delle SS tedesche, provenienti da Matelica si erano recati presso la conceria di Esanatoglia quando furono attaccati dai partigiani. Presi alla sprovvista, uno fu ucciso sul posto dai colpi di mitraglia, l’altro rimasto ferito tentò una breve fuga ma alla fine fu ripreso. Entrambi condotti in montagna, sembra che finirono in una fossa comune. Questo fatto mise in allarme il comando tedesco di Matelica che fino a quel momento non aveva mostrato grande attenzione per la vicina Esanatoglia.
Le conseguenze esplosero il 1 aprile 1944, quando i nazifascisti compirono un grosso rastrellamento in montagna nel corso del quale venne ucciso, in località Lentino, da una scarica di mitragliatrice, Alberico Pacini, un giovane che insieme al fratello Annibale, dopo l’8 settembre avrebbe aderito alla lotta armata. Fucilarono anche sul muro della chiesa di Santa Maria Vito Pistola e Amos Ubaldini, due civili innocenti. L’uccisione di questi due venne presentata dal comandante del gruppo quasi come un atto di clemenza verso gli esanatogliesi, dal momento che il codice di guerra prevedeva l’esecuzione di dieci civili per ogni soldato tedesco ucciso.
Il 3 luglio 1944 Esanatoglia venne liberata e in quel giorno avvenne un altro episodio di violenza, questa volta nei confronti di tre uomini – Francesco Lacchè, tecnico della conceria Zampini, Oscar Luciani, segretario comunale e Felice Pettirossi, musicista di Roma sfollato a Esanatoglia -, probabilmente catturati e uccisi per vendetta da alcuni partigiani montenegrini. Dopo essere stati sottoposti a un processo sommario dal comando partigiano installato presso la caserma dei carabinieri, furono trasportati con una camionetta in località di Fonte Lavalle dove vennero giustiziati. La Sezione istruttoria della Corte d’Appello di Ancona che nel dopoguerra si occupò dell’episodio, concluse che il “delitto politico” fosse avvenuto “per sospetto di spionaggio” o “per rappresaglia contro la fucilazione dei partigiani avvenuta il 1 aprile”.

Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Le denunce a carico di ignoti militari fascisti e tedeschi per il reato di distruzione a danno di Pacini Temistocle, Rinaldi Silvio e Chiappa Giovanni e per il reato di omicidio nella persona di Vito Pistola, i cui atti furono trasmessi nel 1946 alla Corte di Assise di Macerata, sono state archiviate nel 1994 con un non luogo a procedere.

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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-25 13:51:57

Vittime

Elenco vittime

Pacini Alberico, n. 04/04/1927 a Esanatoglia, Qualifica di partigiano comb. caduto, btg. Mario (10/10/1943 – 01/04/1944), concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.

Pistola Vito, n. 16/06/1898 a Esanatoglia, figlio di Antonio e Bartocci Domenica, imprenditore edile, Qualifica di partigiano comb. caduto, gruppo San Cataldo (09/09/1943 – 01/04/1944), concessagli il 30/09/1946 a Matelica.

Ubaldini Amos, n. 12/03/1910 a Esanatoglia, paternità Colfredo, Qualifica di partigiano comb. caduto, gruppo San Cataldo (09/09/1943 – 01/04/1944), concessagli il 30/09/1946 a Matelica. Aveva lavorato per un certo periodo in Germania, dove crebbe in lui l’ostilità nei confronti dei tedeschi.

Elenco vittime civili 2

Pistola Vito
Ubaldini Amos

Elenco vittime partigiani 1

Pacini Alberico

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Gruppe Witthöft

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Sconosciuto Stiegler

    Nome Sconosciuto

    Cognome Stiegler

    Note responsabile Maresciallo

    Note procedimento Le denunce a carico di ignoti militari fascisti e tedeschi per il reato di distruzione a danno di Pacini Temistocle, Rinaldi Silvio e Chiappa Giovanni e per il reato di omicidio nella persona di Vito Pistola, i cui atti furono trasmessi nel 1946 alla Corte di Assise di Macerata, sono state archiviate nel 1994 con un non luogo a procedere.

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto Gruppe Witthöft

  • Sconosciuto Terziani o Tiziani

    Nome Sconosciuto

    Cognome Terziani o Tiziani

    Note responsabile Sergente maggiore con funzione di interprete, Tiziani o Terziani, di Bologna.

    Note procedimento Le denunce a carico di ignoti militari fascisti e tedeschi per il reato di distruzione a danno di Pacini Temistocle, Rinaldi Silvio e Chiappa Giovanni e per il reato di omicidio nella persona di Vito Pistola, i cui atti furono trasmessi nel 1946 alla Corte di Assise di Macerata, sono state archiviate nel 1994 con un non luogo a procedere.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • luogo della memoria a Esanatoglia

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Esanatoglia

    Descrizione: Una via di Esanatoglia è stata dedicata ad Alberico Pacini.

  • lapide a Lentino, Esanatoglia, Piazza Cavour

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Lentino, Esanatoglia, Piazza Cavour

    Descrizione: Una lapide è stata posta in piazza Cavour, collocata sul muro di fronte alla chiesa di Santa Maria vicino alla quale sembrano visibili due fori simili a quelli dei proiettili che uccisero Amos Ubaldini e Vito Pistola.

Bibliografia


Bolognesi Balilla, Diari di un deportato (25 luglio 1943 - 26 luglio 1945), a cura di Cegna Annalisa, affinità elettive, Ancona 2004.
Fucilati per errore, in «il Resto del Carlino», 1 novembre 1994.
Ruggero Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Affinità elettive, Ancona 2008.
Franco Giustolisi, L'armadio della vergogna, BEAT, Roma 2011, pp. 223-224.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica
n. 7613 (Alberico Pacini);
n. 23185 (Ubaldini Amos);
n. 23183 (Pistola Vito);
n. 1880 (Silvio Rinaldi), trasmessa al Distretto militare di Macerata il 11/06/1959;
n. 1876 (Giovanni Chiappa).
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo ANPI di Macerata, serie Comuni della Provincia, “Esanatoglia 1984”, b. 1, f. 10.
Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, N 1/11, b. 2132
Procura Generale Militare Roma, numero registro 1179, CPI, f. 22/191.
Procura Generale Militare Roma, numero registro 1197, 1198, CPI, f. 22/200-201-202.