POZZO BECCA IMOLA 12-13.04.1945

(Bologna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Pozzo Becca, fabbrica ortofrutticola Becca, via Vittorio Veneto, Imola, Bologna, Emilia-Romagna

Data 12 aprile 1945 - 13 aprile 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 16

Numero vittime uomini 16

Numero vittime uomini adulti 16

Descrizione: Prima di abbandonare Imola, nella notte del 12 aprile 1945 che precedette la liberazione della cittadina, i membri della locale Brigata nera prelevarono dal carcere della Rocca gli ultimi detenuti presenti che già nei giorni precedenti i fascisti avevano sottoposto a interrogatori, torture e pestaggi. I brigatisti neri condussero i 16 uomini (Bernardo Baldazzi, Dante Bernardi, Gaetano Bersani, Duilio Broccoli, Antonio Cassani, Guido Facchini, Cesare Gabusi, Secondo Grassi, Mario Felicori, Paolo Filippini, Ciliante Martelli, Mario Martelli, Corrado Masina, Domenico Rivalta, Giovanni Roncarati, Augusto Ronzani) alla periferia di Imola nello stabilimento ortofrutticolo Becca e, dopo averli ulteriormente torturati e seviziati, li uccisero con raffiche di mitra e lancio di bombe a mano. I fascisti gettarono i corpi all’interno del pozzo artesiano dello stabilimento, e fecero saltare la parte superiore del pozzo in modo da farla crollare sui cadaveri e occultarli. Le vittime furono ritrovate orrendamente mutilate e sfigurate il 15 aprile 1945 e riesumate sotto la sorveglianza delle autorità militari alleate entrate ad Imola il 13 aprile 1945.
Nel maggio 1945, quando i partigiani prelevarono dal carcere di Verona alcuni componenti delle Brigate nere di Imola e li portarono in città perché fossero giudicati per il loro comportamento durante il conflitto, donne e uomini imolesi assaltarono il camion che trasportava i fascisti e ne linciarono alcuni per vendetta.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio,sevizie-torture

Tipo di massacro: ritirata
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Estremi e note penali: - Per gli arresti nella zona di Medicina fu sospettato di delazione Ugo Lambertini, fascista della 23ª brigata nera Facchini. Ugo Lambertini fu accusato di aver svolto la funzione di delatore anche in altri arresti avvenuti nel Bolognese (v. Episodio di Crespellano (BO), 1-2 luglio 1944) e soprattutto nel rastrellamento del dicembre 1944 che investì la zona di Anzola e San Giovanni in Persiceto (BO), si concluse con l’arresto di numerose persone, parte delle quali deportate, parte liberate e parte (gli antifascisti e partigiani considerati più pericolosi) uccise nelle fucilazioni di massa di Sabbiuno di Paderno (v. Episodi di Sabbiuno di Paderno (BO), 14 e 23 dicembre 1944). Lambertini fu processato dalla Corte di Assise straordinaria di Bologna (per il rastrellamento di Amola certamente, ma non conosciamo tutti i capi di imputazione) e il procedimento giunse a sentenza di condanna a 30 anni di reclusione il 18/06/1947, ma dopo il ricorso la sentenza fu annullata dalla Cassazione nel 1948 e gli atti furono inviati alla Corte d’Assise di Firenze per un nuovo esame.
- Procedimento contro Pirazzoli Aldo davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna per il reato di collaborazionismo in quanto informatore che avrebbe causato l’arresto di Domenico Rivalta, rinvenuto tra le vittime del pozzo Becca. L’accusa fu mossa a Pirazzoli da un componente delle Brigate nere mediante un biglietto nel quale fece anche altri nomi di fascisti delle Bn da lui ritenuti responsabili per i fatti del pozzo Becca. Pirazzoli negò di conoscere Rivalta e anche la persona che lo accusava e negò di aver fornito informazioni a fascisti e tedeschi. Non fu possibile mettere a confronto accusato e accusatore perché quest’ultimo fu prelevato da partigiani e poi ritrovato ucciso nel luglio 1945. La Corte con sentenza 07/09/1945 assolse Pirazzoli per insufficienza di prove.
- Procedimento contro De Vito Pietro e Vassura Delendo davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna. Con sentenza 13/02/1948 la corte giudicò i due imputati colpevoli per la strage del pozzo Becca e li condannò a 30 anni di reclusione (notizia tratta da Dizionario, vol. I).
- Subito dopo i fatti le autorità alleate avviarono un’indagine sui fatti e il fascicolo su Pozzo Bezza fu inserito nel registro generale della procura generale militare della Repubblica; nel 1960 il procuratore generale militare archiviò provvisoriamente il fascicolo per la mancanza di notizie utili ad accertare i fatti e identificare i responsabili. Il fascicolo entro così a far parte del cosiddetto “Armadio della vergogna”.
- Nel 1996 il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale militare di La Spezia, a cui il fascicolo sui fatti di Imola ritrovato nel cosiddetto “Armadio della vergogna” fu trasmesso per competenza, emise un decreto di archiviazione del procedimento n. 49/96 RG contro ignoti militari tedeschi e ignoti militari italiani appartenenti alle “camicie nere” per l’uccisione di 16 partigiani a Imola, a causa dell’impossibilità di effettuare indagini sul caso essendo giunti gli atti sul caso all’ufficio del giudice per le indagini preliminari dopo più di cinquant’anni dai fatti ed essendo pochi gli elementi a disposizione.

Annotazioni: - Secondo Zappi Cassani fu ucciso all’interno della Rocca di Imola e poi portato al pozzo dello stabilimento Becca.
- In alcune voci del Dizionario è scritto che ad uccidere gli uomini al pozzo Becca furono i tedeschi anziché le Bn.

Episodi collegati:
- Episodio di Castel Guelfo (BO), 6 aprile 1945.
- Episodio di Imola (BO), 7 aprile 1945.

Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-09 22:25:48

Vittime

Elenco vittime

Baldazzi Bernardo, nato a Medicina (BO) il 30 o 31/12/1923, colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e da tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Bernardi Dante, nato a Castel San Pietro (BO) il 07/03/1926, cattolico. Arrestato nel marzo 1945 e detenuto alla Rocca di Imola dove fu torturato. Riconosciuto partigiano nella 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 03/07/1944 al 12/04/1945.
Bersani Gaetano, nato a Medicina (BO) il 21/03/1909, bracciante. Negli anni Trenta fu condannato al confino e una volta liberato fu deferito al Tribunale speciale per la difesa dello Stato per la sua attività di propaganda comunista all’interno dell’azienda tranviaria di Bologna dove lavorava. Il Tribunale speciale lo condannò alla reclusione e al confino da cui fu scarcerato nel 1941. Dopo l’armistizio del 1943 fu attivo nella Resistenza. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 14/06/1944 al 12/04/1945.

Broccoli Duilio, nato a Castel San Pietro (BO) il 17/02/1920. Riconosciuto partigiano nella 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 03/07/1944 al 12/04/1945.
Cassani Antonio, nato a Mordano (BO) il 26/09/1909, residente a Castel Guelfo (BO). Arrestato a Castel Guelfo a inizio aprile 1945 nell’ambito di una serie di arresti compiuti dalle Brigate nere imolesi per colpire i vertici della Resistenza di Castel Guelfo e Imola; fu rinchiuso nella Rocca di Imola. Riconosciuto partigiano dal 01/10/1943 al 12/04/1945 nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini.
Facchini Guido, nato a Medicina (BO) il 16/10/1895, colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Felicori Mario, nato a Castel San Pietro (BO) l’08/09/1918, ragioniere. Iscritto al Partito d’Azione, fu membro del Cln di Castel San Pietro. Fu arrestato dai fascisti nella primavera del 1945 e rinchiuso alla Rocca di Imola dove fu torturato. Riconosciuto partigiano della 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 06/04/1944 al 12/04/1945.
Filippini Paolo, nato a Medicina (BO) il 04/07/1927, bracciante. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 02/07/1944 al 12/04/1945.
Gabusi Cesare, nato a Budrio (BO) il 09/05/1907, residente a Medicina (BO), colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Grassi Secondo, nato a Castel San Pietro (BO) il 06/10/1924, colono. Arrestato e incarcerato nella Rocca di Imola. Riconosciuto partigiano nella 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 01/06/1944 al 12/04/1945.
Martelli Ciliante, nato a Medicina (BO) il 30/10/1925, bracciante. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Martelli Mario “Pablo”, nato a Castel San Pietro (BO) il 02/05/1920, colono. Arrestato e incarcerato alla Rocca di Imola. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 03/07/1944 al 12/04/1945.
Masina Corrado, nato a Bologna il 07/11/1921, impiegato come economo all’ospedale di Castel San Pietro (BO). Membro del Cln di Castel San Pietro in rappresentanza del Fronte della gioventù, sostenne il movimento partigiano fornendo medicinali e viveri alle formazioni della zona e nascondendo partigiani all’interno dell’ospedale. Fu arrestato nel marzo del 1945 e portato in un primo tempo al carcere di Bologna; fu in seguito trasferito a Imola alla Rocca dove fu interrogato e torturato. Riconosciuto partigiano della 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 01/08/1944 al 13/04/1945.
Rivalta Domenico, nato a Imola (BO) l’11/05/1910, muratore. Comunista, iscritto al Pci, arrestato nel 1931 e deferito al tribunale speciale per propaganda sovversiva e detenzione di armi; fu prosciolto in istruttoria, ma fu ammonito e sottoposto a stretta vigilanza. Nel 1943 aderì al movimento partigiano e fu animatore della Resistenza nella zona imolese, dove fu responsabile anche della stampa e della diffusione del giornale clandestino «La Comune». Arrestato dai fascisti a causa di una delazione fu rinchiuso nella Rocca di Imola, dove fu a lungo torturato. Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dal 09/09/1943 al 12/04/1945 nel battaglione Marabini della Sap Imola.
Roncarati Giovanni “Alì Babà”, nato a Ferrara il 18/04/1922, residente a Medicina (BO), bracciante. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 01/08/1944 al 12/04/1945.
Ronzani Augusto, nato a Castel San Pietro (BO) il 16/06/1917, residente a Medicina (BO), colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e trasferito nelle carceri di Imola; sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.

Elenco vittime partigiani 16

Baldazzi Bernardo, nato a Medicina (BO) il 30 o 31/12/1923, colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e da tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Bernardi Dante, nato a Castel San Pietro (BO) il 07/03/1926, cattolico. Arrestato nel marzo 1945 e detenuto alla Rocca di Imola dove fu torturato. Riconosciuto partigiano nella 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 03/07/1944 al 12/04/1945.
Bersani Gaetano, nato a Medicina (BO) il 21/03/1909, bracciante. Negli anni Trenta fu condannato al confino e una volta liberato fu deferito al Tribunale speciale per la difesa dello Stato per la sua attività di propaganda comunista all’interno dell’azienda tranviaria di Bologna dove lavorava. Il Tribunale speciale lo condannò alla reclusione e al confino da cui fu scarcerato nel 1941. Dopo l’armistizio del 1943 fu attivo nella Resistenza. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 14/06/1944 al 12/04/1945.

Broccoli Duilio, nato a Castel San Pietro (BO) il 17/02/1920. Riconosciuto partigiano nella 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 03/07/1944 al 12/04/1945.
Cassani Antonio, nato a Mordano (BO) il 26/09/1909, residente a Castel Guelfo (BO). Arrestato a Castel Guelfo a inizio aprile 1945 nell’ambito di una serie di arresti compiuti dalle Brigate nere imolesi per colpire i vertici della Resistenza di Castel Guelfo e Imola; fu rinchiuso nella Rocca di Imola. Riconosciuto partigiano dal 01/10/1943 al 12/04/1945 nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini.
Facchini Guido, nato a Medicina (BO) il 16/10/1895, colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Felicori Mario, nato a Castel San Pietro (BO) l’08/09/1918, ragioniere. Iscritto al Partito d’Azione, fu membro del Cln di Castel San Pietro. Fu arrestato dai fascisti nella primavera del 1945 e rinchiuso alla Rocca di Imola dove fu torturato. Riconosciuto partigiano della 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 06/04/1944 al 12/04/1945.
Filippini Paolo, nato a Medicina (BO) il 04/07/1927, bracciante. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 02/07/1944 al 12/04/1945.
Gabusi Cesare, nato a Budrio (BO) il 09/05/1907, residente a Medicina (BO), colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Grassi Secondo, nato a Castel San Pietro (BO) il 06/10/1924, colono. Arrestato e incarcerato nella Rocca di Imola. Riconosciuto partigiano nella 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 01/06/1944 al 12/04/1945.
Martelli Ciliante, nato a Medicina (BO) il 30/10/1925, bracciante. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola e sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.
Martelli Mario “Pablo”, nato a Castel San Pietro (BO) il 02/05/1920, colono. Arrestato e incarcerato alla Rocca di Imola. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 03/07/1944 al 12/04/1945.
Masina Corrado, nato a Bologna il 07/11/1921, impiegato come economo all’ospedale di Castel San Pietro (BO). Membro del Cln di Castel San Pietro in rappresentanza del Fronte della gioventù, sostenne il movimento partigiano fornendo medicinali e viveri alle formazioni della zona e nascondendo partigiani all’interno dell’ospedale. Fu arrestato nel marzo del 1945 e portato in un primo tempo al carcere di Bologna; fu in seguito trasferito a Imola alla Rocca dove fu interrogato e torturato. Riconosciuto partigiano della 66ª brigata Garibaldi Jacchia dal 01/08/1944 al 13/04/1945.
Rivalta Domenico, nato a Imola (BO) l’11/05/1910, muratore. Comunista, iscritto al Pci, arrestato nel 1931 e deferito al tribunale speciale per propaganda sovversiva e detenzione di armi; fu prosciolto in istruttoria, ma fu ammonito e sottoposto a stretta vigilanza. Nel 1943 aderì al movimento partigiano e fu animatore della Resistenza nella zona imolese, dove fu responsabile anche della stampa e della diffusione del giornale clandestino «La Comune». Arrestato dai fascisti a causa di una delazione fu rinchiuso nella Rocca di Imola, dove fu a lungo torturato. Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dal 09/09/1943 al 12/04/1945 nel battaglione Marabini della Sap Imola.
Roncarati Giovanni “Alì Babà”, nato a Ferrara il 18/04/1922, residente a Medicina (BO), bracciante. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e tedeschi; fu trasferito nelle carceri di Imola. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 01/08/1944 al 12/04/1945.
Ronzani Augusto, nato a Castel San Pietro (BO) il 16/06/1917, residente a Medicina (BO), colono. Arrestato il 29/03/1945 in un rastrellamento effettuato a Villa Fontana di Medicina (BO) dalle Brigate nere guidate da un delatore e trasferito nelle carceri di Imola; sottoposto a sevizie. Riconosciuto partigiano nella 5ª brigata Matteotti Bonvicini dal 10/09/1944 al 12/04/1945.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Aldo Pirazzoli

    Nome Aldo

    Cognome Pirazzoli

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Procedimento contro Pirazzoli Aldo davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna per il reato di collaborazionismo in quanto informatore che avrebbe causato l’arresto di Domenico Rivalta, rinvenuto tra le vittime del pozzo Becca. L’accusa fu mossa a Pirazzoli da un componente delle Brigate nere mediante un biglietto nel quale fece anche altri nomi di fascisti delle Bn da lui ritenuti responsabili per i fatti del pozzo Becca. Pirazzoli negò di conoscere Rivalta e anche la persona che lo accusava e negò di aver fornito informazioni a fascisti e tedeschi. Non fu possibile mettere a confronto accusato e accusatore perché quest’ultimo fu prelevato da partigiani e poi ritrovato ucciso nel luglio 1945. La Corte con sentenza 07/09/1945 assolse Pirazzoli per insufficienza di prove.

  • Delendo Vassura

    Nome Delendo

    Cognome Vassura

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Procedimento contro De Vito Pietro e Vassura Delendo davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna. Con sentenza 13/02/1948 la corte giudicò i due imputati colpevoli per la strage del pozzo Becca e li condannò a 30 anni di reclusione (notizia tratta da Dizionario, vol. I).

  • Pietro De Vito

    Nome Pietro

    Cognome De Vito

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Procedimento contro De Vito Pietro e Vassura Delendo davanti alla Corte d’Assise sezione speciale di Bologna. Con sentenza 13/02/1948 la corte giudicò i due imputati colpevoli per la strage del pozzo Becca e li condannò a 30 anni di reclusione (notizia tratta da Dizionario, vol. I).

  • Ugo Lambertini

    Nome Ugo

    Cognome Lambertini

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Per gli arresti nella zona di Medicina fu sospettato di delazione Ugo Lambertini, fascista della 23ª brigata nera Facchini. Ugo Lambertini fu accusato di aver svolto la funzione di delatore anche in altri arresti avvenuti nel Bolognese (v. Episodio di Crespellano (BO), 1-2 luglio 1944) e soprattutto nel rastrellamento del dicembre 1944 che investì la zona di Anzola e San Giovanni in Persiceto (BO), si concluse con l’arresto di numerose persone, parte delle quali deportate, parte liberate e parte (gli antifascisti e partigiani considerati più pericolosi) uccise nelle fucilazioni di massa di Sabbiuno di Paderno (v. Episodi di Sabbiuno di Paderno (BO), 14 e 23 dicembre 1944). Lambertini fu processato dalla Corte di Assise straordinaria di Bologna (per il rastrellamento di Amola certamente, ma non conosciamo tutti i capi di imputazione) e il procedimento giunse a sentenza di condanna a 30 anni di reclusione il 18/06/1947, ma dopo il ricorso la sentenza fu annullata dalla Cassazione nel 1948 e gli atti furono inviati alla Corte d’Assise di Firenze per un nuovo esame.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a Bologna, via Vittorio Veneto

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Bologna, via Vittorio Veneto

    Descrizione: cippo con lapide per le vittime di Pozzo Becca che riporta i nomi delle vittime e l’iscrizione «La notte del 12 aprile 1945 sono stati massacrati dai fascisti».

  • lapide a Imola, sede dell’Anpi

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Imola, sede dell’Anpi

    Descrizione: è conservata una lapide che riporta data di nascita e di morte di Antonio Cassani e la dicitura «caduto per la libertà»; la lapide è da ricollocare.

  • lapide a Imola (BO), via Digione 23

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Imola (BO), via Digione 23

    Descrizione: lapide che riporta data di nascita e di morte di Domenico Rivalta e la dicitura «caduto per la libertà».

  • onorificenza alla persona a

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Descrizione: A Domenico Rivalta è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

  • luogo della memoria a Imola

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Imola

    Descrizione: una via è intitolata a Domenico Rivalta e una a Vittime di Pozzo Becca.

  • monumento a Bologna, cimitero della Certosa

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Bologna, cimitero della Certosa

    Descrizione: monumento-ossario dei caduti partigiani; vi è sepolto Corrado Masina.

  • monumento a Bologna, piazza del Nettuno

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno

    Descrizione: nel sacrario dei caduti partigiani sono ricordati tutti i partigiani uccisi al pozzo Becca.

  • monumento a Bologna, piazzale Leonardo da Vinci

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Bologna, piazzale Leonardo da Vinci

    Descrizione: monumento ai caduti partigiani; il nome di Rivalta compare su una delle quattro lapidi a forma di libro che circondano il monumento.

Bibliografia


Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. II, Dizionario biografico A-C, Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1985, pp. 87-88, 207, 214-215, 352, 467.
Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. III, Dizionario biografico D-L, Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1986, pp. 112, 146-147, 171, 258, 266-267, 313, 370, 434-435.
Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. IV, Dizionario biografico M-Q, Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1995, pp. 125, 129, 169.
Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. V, Dizionario biografico R-Z, Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1998, pp. 77, 98, 105, 114, 330, 351-352.
Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. VI, Dizionario biografico Appendice, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna “Luciano Bergonzini” – Isrebo, Istituto per la storia di Bologna, Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Bologna, 2003, pp. 87-88, 278.
Guglielmo Cenni, Imola sotto il terrore della guerra 25 Luglio 1943 – 14 Aprile 1945, Tipografia SCOT, Bagnacavallo, 1948, p. 143.
Giulia Dall’Olio, Marco Pelliconi, Alfiero Salieri, I segni della storia. Fatti e luoghi della Resistenza nel circondario imolese visti attraverso la toponomastica, i monumenti e le lapidi, Bacchilega, Imola, 2013, pp. 49, 96, 143, 146.
Nazario Galassi, Imola dal fascismo alla liberazione 1930-1945, University Press Bologna, Imola, 1995, pp. 410-411.
Elio Gollini, Natale Tampieri, Sole, Bianco e Mezzanotte. Imola tra guerra e ricostruzione (1940-1950), Editrice La Mandragora, Imola, 2000, pp. 266-270.
Imola medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana, Comune di Imola, Imola, 1985, pp. 214-216.
Roberta Mira, Bologna, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli-Roma, 2008, pp. 76-77.
Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. I, Bologna dall’antifascismo alla Resistenza, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna “Luciano Bergonzini” – Isrebo, Comune di Bologna, Bologna, 2005, p. 223.
Giovanni Parini, Medicina: 1919-1945. Fascismo, antifascismo e guerra di liberazione, Comune di Medicina, Medicina, 1995, pp. 157-159.
- Graziani Zappi “Mirco”, La rossa primavera. Esperienze di lotta partigiana sulla Faggiola, sul Falterona e nella Bassa Imolese, Imola, 1985, pp. 190-191, 363-364.

Sitografia


- Storia e memoria di Bologna:
Eccidio del Pozzo Becca
http://www.storiaememoriadibologna.it/eccidio-del-pozzo-becca-26-evento
Baldazzi Bernardo
http://www.storiaememoriadibologna.it/baldazzi-bernardo-479089-persona
Bernardi Dante
http://www.storiaememoriadibologna.it/bernardi-dante-480728-persona
Bersani Gaetano
http://www.storiaememoriadibologna.it/bersani-gaetano-479135-persona
Broccoli Duilio
http://www.storiaememoriadibologna.it/bersani-gaetano-479135-persona
Cassani Antonio
http://www.storiaememoriadibologna.it/cassani-antonio-478642-persona
Facchini Guido
http://www.storiaememoriadibologna.it/facchini-guido-478737-persona
Felicori Mario
http://www.storiaememoriadibologna.it/felicori-mario-478746-persona
Filippini Paolo
http://www.storiaememoriadibologna.it/filippini-paolo-478754-persona
Gabusi Cesare
http://www.storiaememoriadibologna.it/gabusi-cesare-478779-persona
Grassi Secondo
http://www.storiaememoriadibologna.it/grassi-secondo-479321-persona
Martelli Ciliante
http://www.storiaememoriadibologna.it/martelli-ciliante-480482-persona
Martelli Mario
http://www.storiaememoriadibologna.it/martelli-mario-478950-persona
Masina Corrado
http://www.storiaememoriadibologna.it/masina-corrado-478317-persona
Rivalta Domenico
http://www.storiaememoriadibologna.it/rivalta-domenico-480487-persona
Roncarati Giovanni
http://www.storiaememoriadibologna.it/roncarati-giovanni-479431-persona
Ronzani Augusto
http://www.storiaememoriadibologna.it/ronzani-augusto-479434-persona

- Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna, database dei partigiani dell\'Emilia Romagna:
http://www.storia-culture-civilta.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani
(schede relative alla provincia di Bologna, ad nomen; compaiono Baldazzi, Felicori, Masina).

Fonti archivistiche

Fonti

- AISPER, Fondo Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (Armadio della vergogna), 4 Docc. consegnati maggio 2009, 44/1, f. 385, Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Bologna, Compagnia di Imola, Statistica riguardante le violenze commesse da tedeschi e fascisti contro le popolazioni civili nella giurisdizione di questa Compagnia, 15/05/1946 e ff. 406-411 Dichiarazioni di Ugo Bersani (fratello di Gaetano Bersani), Andrea Roncarati (fratello di Giovanni Roncarati), Luigi Baldazzi (fratello di Bernardo Baldazzi), Medardo Romagnoli, Remo Filippini (fratello di Paolo Filippini), Gino Ronzani (fratello di Augusto Ronzani), tutte dell’aprile 1946.
- AISPER, Fondo Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (Armadio della vergogna), 1 Docc. consegnati 2004, n. 1, 16/4, fascicolo del procedimento penale n. 49/96 RG contro appartenenti alle brigate nere per l’uccisione a Imola di 16 partigiani.
- ASBO, Corte d’appello di Bologna, Penale, Corte d’assise straordinaria di Bologna, Sentenze, vol. 26, 1945, sentenza n. 154.
- ASBO, Corte d’appello di Bologna, Penale, Corte d’Assise, Registri, registro n. 171.
- CPI, 86/2.