Contrada Fornace San Pietro Avellana 29-10-1943

(Isernia - Molise)

Descrizione

Località Contrada Fornace, San Pietro Avellana, Isernia, Molise

Data 29 ottobre 1943

Matrice strage Nazista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: La banda Palombaro, nata a Chieti dopo l’armistizio, nell’ultima decade di settembre, trasferì buona parte del gruppo a Palombaro e tra l’1 e il 4 ottobre si trovò impegnata in atti di guerriglia contro il nemico.
Nella contrada di Capo le Macchie (frazione di Fara San Martino, ma vicina a Palombaro), c’erano partigiani, prigionieri inglesi ed ebrei fuggiaschi. I prigionieri, evasi dai campi di concentramento dopo la proclamazione dell'armistizio italiano cercavano di dar nell'occhio il meno possibile, ma bisognosi di tutto, si affidavano alla comprensione e generosità dei locali, promettendo ricompense a guerra finita e pregandoli di tenerli nascosti in maniera scrupolosa. I contadini, offrivano tutto quello che potevano, in particolare nelle abitazioni di Natale e di Giamberardino, dove si rifocillavano sia partigiani che ex prigionieri sbandati. I principali attacchi che i partigiani della “Palombaro” mossero contro i drappelli tedeschi furono quelli del 1,3 e 13 ottobre 1943 che si conclusero con l’uccisione e il ferimento di alcuni tedeschi e con la rappresaglia nemica. Il 4 ottobre i partigiani erano tutti andati via mentre i tre soldati della Wehrmacht, catturati nello scontro di inizio mese e rimasti a Capo le Macchie, accuditi dai contadini, fecero perdere le loro tracce l’11 ottobre. Il 13 tornarono con altri tedeschi armati da Roccaraso per catturare gli abitanti e distruggere le case. Il rinvenimento di alcune armi comportò la cattura di quattro ostaggi: Filippo Natale, Giuseppe Natale (figlio di Filippo, anni 13),Emidio Natale (nipote di Filippo, anni 17) e Berardino Giangiulio. Dopo una breve sosta a Palombaro e Roccaraso, furono portati a San Pietro Avellana, sede di comando tedesco, dove il 25 ottobre furono processati.
Risultarono condannati alla fucilazione Berardino Giangiulio, Filippo Natale ed Emidio Natale. La condanna ebbe luogo il 29 ottobre solo per i primi due. Il ragazzo, Emidio, grazie all’intervento di uno dei tedeschi che lo riconobbe e riferì agli altri dell’ospitalità ricevuta a Capo le Macchie, ebbe salva la vita.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Annotazioni: Contrada Fornace San Pietro Avellana 29-10-1943

Scheda compilata da Daniela Spadaro
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-09 09:55:58

Vittime

Elenco vittime

1. Natale Filippo anni 55
2. Giangiulio Berardino anni 33

Elenco vittime civili 2

1. Natale Filippo anni 55
2. Giangiulio Berardino anni 33

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie
Bibliografia


Di Cecco Giovanna, Fara San Martino racconta, edizioni GDC, Fara San Martino, 2011;
Felice Costantino, Dalla Maiella alle Alpi: guerra e Resistenza in Abruzzo, Roma, Donzelli, 2014
Masci Manlio, Abruzzo anno zero 1943-44, edizioni Aternine, 1959.
Donato Ricchiuti, Nella patria ritrovata. Diario di un partigiano della Majella, 1943-1944. a cura di E.Fimiani. Noubs, Chieti 2003.

Sitografia


it.wikipedia.org/wiki/San_Pietro_Avellana
it.wikipedia.org/wiki/Fara_San_Martino
Luoghi e toponimi delle regioni agrarie d\'Abruzzo - Regione Agraria CH 1
www.gerardomassimi.it/pdf/toponom/.../f27%20RA%20CH%2001
Luoghi e toponimi delle regioni agrarie d\'Abruzzo - Regione Agraria CH 4
www.gerardomassimi.it/pdf/toponom/.../f27%20RA%20CH%2001

(ultimi accessi 31.10.2014)

Fonti archivistiche

Fonti

ACS, ACC, s. 245, bob 1230B, fot. 41.0
Archivio privato Cavorso