VALSASSINA 17.10.1944

(Lecco - Lombardia)

Descrizione

Località Valsassina, Lecco, Lecco, Lombardia

Data 17 ottobre 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Le prime formazioni partigiane nel Lecchese si costituiscono al Pian dei Resinelli (circa 120 uomini in gran parte armati), al Campo Boj ( 140 uomini solo in parte armati) e sul Pizzo d’Erna ( 130 uomini armati), dove si era attestato il nucleo più organizzato la “banda “Carlo Pisacane”, al comando di Renato Carenini, posta sotto il controllo del Comando generale delle Brigate Garibaldi. A metà ottobre il servizio informazioni partigiano segnala al Comitato clandestino di Lecco che il Militarkkommandur 1016 di Bergamo, competente per il territorio comasco, di concerto con il Comando delle SS di polizia per l’Italia nordoccidentale ha stabilito di compiere una vasta e profonda operazione di rastrellamento. Il 17 ottobre 1943, i tedeschi danno il via a un massiccio rastrellamento che coinvolge le zone della Valle Imagna, della Val Taleggio, Di Erna e del Resegone e della Valsassina fino all’Alto Lago. La durata del rastrellamento è di quasi sette giorni. Enorme il dispiegamento di forze: un’intera divisione di Cacciatori di Montagna bavaresi, appoggiata dall’artiglieria, per un complesso di 4.500 uomini circa. L’obiettivo è chiaro: accerchiare e annientare i nuclei partigiani. Interrotte le linee telefoniche, le truppe tedesche si portano nei centri abitati di Ballabio, Introbio, Barzio e Pasturo, fanno irruzione nelle case segnalate dalle spie fasciste, come probabili rifugi partigiani. A Pasturo, la popolazione viene trascinata in piazza semivestita. A Ballabio, la messa viene interrotta e i due preti arrestati. Nel corso del rastrellamento, un giovane di Primaluna, Donati Vittorio, viene gravemente ferito in seguito a un’incursione delle truppe tedesche che stanno convergendo su Introbio. Morirà il giorno successivo all’ospedale di Lecco, mentre il diciottenne Denti Giuseppe viene ucciso lo stesso giorno a Bellano; due soldati italiani, Emilio Puppato e Aristide Valsecchi vengono catturati e fucilati a Lecco. Durante la ritirata, vengono, inoltre, incendiati rifugi e baite e prelevati nei paesi uomini di giovane età, che saranno poi deportati in Germania. Questo il bilancio dell’operazione: 15 morti (tra cui 11 tedeschi e 4 partigiani); 37 feriti (32 tedeschi e 5 partigiani); 20 catturati (in gran parte ex prigionieri di guerra alleati).

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: deportazione della popolazione,incendio di abitazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: Reparto probabile ma non certo: Divisione Cacciatori di Montagna bavaresi. Il dato è desunto dall’elenco dei rastrellamenti nel Lecchese compilato dal colonnello Umberto Morandi, comandante del raggruppamento Divisioni d’assalto Garibaldi Lombardia. [si veda bibliografia].

Cfr fucilazione a Lecco il 19.10.43 di Valsecchi e Puppato catturati nel corso di questo rastrellamento

Scheda compilata da ROBERTA CAIROLI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-29 16:48:11

Vittime

Elenco vittime

Denti Giuseppe, nato a Bellano il 21 gennaio 1925, ucciso dai tedeschi il 17 ottobre 1943 a Pennaso nel corso del massiccio rastrellamento compiuto dai tedeschi;

Elenco vittime partigiani 1

Denti Giuseppe

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Luigi Focardi

    Nome Luigi

    Cognome Focardi

  • Romualdo Del Papa

    Nome Romualdo

    Cognome Del Papa

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Ogni anno, il 20 ottobre, si tiene una cerimonia ad Erna per ricordare “la battaglia di Pizzo d’Erna”.

Bibliografia


Franco Alasia, Gaetano Invernizzi dirigente operaio, Vangelista, Milano, 1976;
Pietro Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, Bellavite, Missaglia, 2006;
Aroldo Benini, “Nerina non balla”. Resistenza e guerra di Liberazione tra Lecco, Brianza e Valsassina, Periplo, Lecco, 1995;
Giuseppe Coppeno, Como dalla dittatura alla libertà, ICSML, Como, 1989;
Gabriele Fontana, La banda Carlo Pisacane. Carenno Erna Santa Brigida Corni di Canzo, Istituto di Storia Contemporanea “P. Amato Perretta”, NodoLibri, Como, 2010;
Gabriele Fontana (a cura di), 1935-1945: Valsassina anni difficili. Caduti, dispersi, prigionieri, deportati, resistenti, Istituto di Storia Contemporanea “P. Amato Perretta”, Lecco, 2011;
Umberto Morandi, Azioni partigiane e rastrellamenti nazifascisti dal settembre ’43 all’aprile ’45 nel territorio lecchese, Comune di Lecco, Lecco 1956;
Vittorio Roncacci, La calma apparente del lago. Como e il Comasco tra guerra e guerra civile 1940-1945, Macchione editore, Varese, 2003.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Anpi di Como, Fondo Schede dei partigiani caduti;
INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione), Fondo CVL, b. 97, fasc. 4, Attività partigiana delle formazione del Raggruppamento garibaldino d’assalto lombardo e del Comando della zona militare del lago di Como, nel periodo dal 9 settembre 1943 al 7 giugno 1945.