Polverigi, 02.07.1944

(Ancona - Marche)

Descrizione

Località Polverigi, Polverigi, Ancona, Marche

Data 2 luglio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Dal primo luglio i nazifascisti impegnarono la città di Filottrano, uno dei capisaldi fondamentali della sistemazione germanica a difesa di Ancona, in quella che è passata alla storia come la più sofferta e cruenta battaglia della Liberazione marchigiana, combattuta da un lato dalla 278° e 71° divisione fanteria tedesca e dall’altro dal 5° Corpo britannico, sostenuto dal 2° Corpo polacco e dal Corpo Italiano di Liberazione. Solo dopo nove giornate, il 9 di luglio, le forze tedesche furono costrette a ritirarsi oltre il fiume Musone e Filottrano fu finalmente libera.
Nel corso dei giorni in cui la battaglia imperversò duramente sul suo territorio, questo piccolo comune dell’Anconetano visse numerosi episodi di violenza, bombardamenti e distruzioni varie, non da ultima l’uccisione di dieci filottranesi il 30 giugno nel contesto di quello che è noto come l’eccidio della Val Musone. Ma anche il giorno successivo, il 1° luglio 1944 accade un tragico evento. In direzione della Serra di S. Pietro, Pierino Coppari, colono della nobile famiglia Spada-Lavigny, mentre era intento nei suoi lavori, vide arrivare un gruppo di 15-20 partigiani, tra cui una donna, che si appostarono lungo i margini di un fondamentale incrocio. Non passò molto che irruppe una motocicletta con due soldati a bordo, ma i partigiani, non avendola sentita e non essendo ancora ben posizionati rimasero interdetti, così come gli stessi tedeschi. Dopo aver tutti indugiato qualche secondo nel mezzo dell’incrocio, i tedeschi ripartirono facendo dietro-front, seguiti dalle tardive raffiche di mitra dei partigiani. Alla fine furono costretti ad abbandonare la moto ma riuscirono a salvarsi scappando per campi. Non si salvò invece un gruppo di quattro soldati tedeschi che poco dopo, a bordo di una carretta trainata da cavalli, furono intercettati e uccisi dai partigiani.
Di lì a poco si scatenò un rapido scontro, alla fine del quale i partigiani dovettero disperdersi nei boschi e nelle campagne circostanti. Tuttavia i fatti accaduti indussero i tedeschi a rastrellare l’intera zona, allineando i prigionieri presso la fonte di Monte Polesco. Gli uomini furono interrogati e minacciati di immediata fucilazione nel caso in cui non avessero rivelato dove si trovassero i patrioti. Tutti si dichiararono innocenti, tranne un ragazzo, sconosciuto agli altri prigionieri, probabilmente incappato nel rastrellamento per pura casualità, che quando venne interrogato dall’ufficiale tedesco, con fare sicuro e a tratti spavaldo, rispose che lui era un partigiano, autocondannandosi. Si trattava di Luigi Pistola, del gruppo Alvaro Litargini. Con grande sorpresa dei tedeschi, il giovane rispose a una serie di domande sul suo status e a quel punto venne portato via, mentre tutti gli altri rastrellati furono liberati. Venne condotto nelle retrovie, presso il comando tedesco situato al bivio di San Vincenzo di Polverigi, casualmente poco distante da casa sua. Difatti gli fu consentito di salutare i familiari, che supplicarono invano per la salvezza del figlio. Luigi Pistola fu fucilato sul ciglio della strada il giorno successivo, il 2 luglio 1944.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Dal mese di maggio la 278° divisione di fanteria germanica, guidata dal generale Harry Hoppe, si ritirò lentamente verso nord combattendo sulla direttrice costiera contro il II Corpo polacco, comandato dal generale Wladyslaw Anders e più all’interno contro il Corpo Italiano di Liberazione, al comando del generale Umberto Utili. La 278° era un’unità agguerrita seppur incompleta negli organici, in quanto mancava in mezzi corazzati e quasi del tutto nella copertura aerea. Ritirandosi verso nord aveva lasciato alle proprie spalle immense distruzioni: molti ponti, linee ferroviarie e strade furono minati e fatti saltare.
Dal’8 giugno a fianco della 278° venne posta la 71° divisione fanteria, reduce dei combattimenti sostenuti a Cassino. Si ipotizza che i soldati responsabile della strage appartenessero a tali divisioni.

Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-22 18:27:48

Vittime

Elenco vittime

Pistola Luigi , n. 12/2/1924 a Polverigi, paternità Enrico, qualifica di Partigiano caduto, distaccamento Alvaro (1/6/1944 - 2/7/1944).

Elenco vittime partigiani 1

Pistola Luigi

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


278. Infanterie Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

71. Infanterie Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Memorie

Memorie legate a questa strage

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    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Polverigi, luogo dell\'uccisione

    Descrizione: Sul luogo della fucilazione del partigiano Luigi Pistola fu posta una piccola stele in sua memoria.

Bibliografia


Giovanni Santarelli, La Battaglia di Filottrano (30 giugno-9 luglio 1944), Errebi, Falconara 1985.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica n. 229.
Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, N 1/11, b. 2132.
Procura Militare Territoriale La Spezia, CPI, f. 49/15.