Descrizione
Località Palentuccio, Camerino, Macerata, Marche
Data 22 giugno 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 13
Numero vittime uomini 13
Numero vittime uomini adulti 10
Numero vittime uomini anziani 3
Descrizione: Nel corso del mese di giugno, viste le notizie che pervenivano sull’andamento della guerra, le truppe tedesche iniziarono gli spostamenti per la ritirata, pur mantenendo alcuni presidi in tutto l’alto Maceratese. L’11 giugno gli Alleati occuparono Chieti e Pescara. Così le truppe tedesche ricevettero l’ordine di sgomberare entro 24 ore Camerino. Il giorno successivo la città rimase senza autorità civili e politiche, tanto che nella notte scapparono anche alcuni dei detenuti politici. Il 14 giugno e i giorni successivi furono segnati dalle attività vandaliche dei fascisti e dei tedeschi, in ritirata verso nord.
Il 19 giugno i tedeschi posizionarono dei cannoni sulla rocca della città, in previsione di un attacco alleato dalla strada di Foligno. Difatti, nel primo pomeriggio del 20, giunsero nella frazione di Morro quattro autocarri inglesi che si fermarono all’altezza della Chiesa parrocchiale. Dalla rocca di Camerino le batterie fecero fuoco e gli inglesi furono costretti a ritirarsi sulle alture vicine da dove, con cannoni di piccolo calibro, risposero all’attacco. Al tramonto il fuoco cessò e durante la notte, sia gli inglesi che i tedeschi tentarono di avvicinare le posizione. All’alba del 21 giugno lo scontro riprese e durò circa un’ora, causando la morte di quattro tedeschi e due inglesi. Questi ultimi, inferiori di numero, si rifugiarono a Serravalle.
La popolazione di Morro era rimasta terrorizzata e aveva paura di rientrare nelle proprie abitazioni. Verso sera, alcuni giovani provarono ad addentrarsi e si imbatterono nei corpi dei quattro soldati tedeschi morti nello scontro. Decisero di impossessarsi di una mitragliatrice rimasta sul terreno, per poi dirigersi verso la vicina località di Palentuccio. Pare che la scena fosse stata spiata dai tedeschi, i quali scatenarono una rappresaglia per cercare la mitragliatrice. Di notte circondarono Palentuccio e non appena arrivò l’alba iniziarono il rastrellamento: Orazio Marchionni, mentre usciva da casa, venne ucciso con un colpo di moschetto, quasi sulla soglia. Quello fu l’inizio: frugarono nelle case e radunarono nella piazza uomini, donne e ragazzi, in tutto una trentina di persone che incolonnate furono condotte verso la chiesa parrocchiale di Morro. Alla fine un ragazzo fornì le indicazioni per ritrovare la mitragliatrice e per questo gli fu salva la vita. Gli altri giovani, invece, divisi in due gruppi, furono gettati sull’orlo del fosso che scende da Morro a Palente. Alle 7:30 una raffica di mitragliatrice diede avvio alla strage. Dei dieci si salvò solo Franco Vergari, di 23 anni, che raccontò: ?Mi sentii cadere, a capofitto nel fosso, ebbi l’impressione di essere rimasto quasi illeso e rimasi immobile fino a quando non sentii più armi né voci. Allora mi rialzai, e non badando al dolore al braccio e allo stinco, me la detti a gambe? (Boccanera 1994, pp. 7-8). Caddero Allegrini Gino, Bracardi Claudio, Bracardi Umberto, Ciccarelli Venanzio, Fattinnanzi Ferdinando, Fattinnanzi Girardo, Grimaldi Vincenzo, Pace Alberto, Vergari Dante. Dell’altro gruppo, composto da quattro vecchietti, si salvarono in due. Antonini Carlo e Bernardini Florindo furono invece colpiti con raffiche di mitra.
Nella serata, venne ucciso anche l’anziano Domenico Fazzini mentre si trovava tranquillamente sulla porta di casa. I tedeschi giustificarono il fatto sostenendo di averlo scambiato per un partigiano. Le notizie su quanto accaduto a Morro giunsero a Camerino solo il 23 giugno.
Finché i tedeschi rimasero in zona non permisero la sepoltura dei corpi. Il cadavere di Claudio Bracardi fu ritrovato un mese dopo (21 luglio) nel letto di un fiume.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Annotazioni: Responsabili: Ignoti militari tedeschi. Stando al database di Carlo Gentile in quei giorni nel territorio di Camerino era presente la 5. Gebirgs-Division: II. o III./Gebirgsjäger-Regiment 85.
Vittime: impossibile stabilire chi fu partigiano e chi civile che venne riconosciuto partigiano a posteriori
Scheda compilata da Chiara Donati, Roberto Lucioli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2022-02-21 08:49:45
Vittime
Elenco vittime
Allegrini Gino, n. 14/01/1915 a Camerino, paternità Nazzareno, qualifica variazione da caduto per rappresaglia a Partigiano caduto, btg. Fazzini (22/10/1943 – 22/06/1944), concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino (variazione 08/03/1955).
Antonini Carlo, n. 26/08/1893 a Camerino, paternità Venanzo, qualifica variazione da Caduto per rappresaglia a Partigiano fucilato, concessagli il 21/05/1946 ad Ancona.
Bernardini Florindo, n. 14/02/1880 a Camerino, paternità Alessandro, Caduto per rappresaglia, concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.
Bracardi Claudio, n. 21/12/1923 a Roma, paternità Umberto, qualifica di Caduto per rappresaglia, concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.
Bracardi Umberto, n. 10/07/1898 a Ponte San Giovanni, paternità Fortunato, qualifica di Caduto per rappresaglia, concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.
Ciccarelli Venanzio, n. 07/02/1905 a Camerino, paternità Pietro Adorno, qualifica variazione da Caduto per rappresaglia a Partigiano caduto, btg. Fazzini (24/10/1943 – 22/06/1944), concessagli il 21/05/1946 ad Ancona (variazione 08/03/1955).
Fattinnanzi Ferdinando, n. 09/10/1922 a Pievebovigliana, paternità Giovanni, qualifica variazione da Caduto per rappresaglia a Partigiano caduto in servizio, concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.
Fattinnanzi Girardo, n. 15/05/1926 a Pievebovigliana, paternità Giovanni, qualifica variazione da Caduto per rappresaglia a Partigiano caduto, concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.
Fazzini Domenico, n. 30/05/1869 a Fiordimonte, paternità Roboano, qualifica Caduto per rappresaglia (22/06/1944), concessagli il 21/05/1946 ad Ancona.
Grimaldi Vincenzo, n. 09/08/1907 a Camerino, paternità Biagio, qualifica Caduto per rappresaglia, concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.
Marchionni Orazio, n. 14/05/1879 a Camerino, paternità Antonio, qualifica Caduto per rappresaglia (22/06/1944, concessagli il 21/05/1946 ad Ancona.
Pace Alberto, n. 05/08/1922 a Roma, paternità Antonio, qualifica Caduto per rappresaglia, concessagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino.
Vergari Dante, n. 08/06/1925 a Camerino, paternità Giulio, qualifica variazione da Partigiano caduto a Caduto civile per rappresaglia, distaccamento Passamonti (22/09/1943 – 22/06/1944).
Elenco vittime indefinite 13
Allegrini Gino,
Antonini Carlo,
Bernardini Florindo,
Bracardi Claudio,
Bracardi Umberto,
Ciccarelli Venanzio,
Fattinnanzi Ferdinando,
Fattinnanzi Girardo,
Fazzini Domenico,
Grimaldi Vincenzo,
Marchionni Orazio,
Pace Alberto,
Vergari Dante
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Camerino
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Camerino
Descrizione: I loro nomi sono presenti, insieme a quelli delle altre vittime del comune di Camerino, in una lapide realizzata per il primo decennale e posta in seguito sul monumento ai Caduti situato sulla strada provinciale 18 e inaugurato il 22/06/1974. Sulla lapide
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Descrizione: La città di Camerino è stata insignita della Medaglia d’Argento al valor militare per attività partigiana.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Nel corso delle annuali celebrazioni per ricordare la strage di Capolapiaggia del 24 giugno, vengono normalmente ricordate anche le vittime di Morro.