Casette di Rinaldo, Padiglione, Osimo, 22-25.06.1944

(Ancona - Marche)

Descrizione

Località Casette di Rinaldo, Padiglione, Osimo, Ancona, Marche

Data 22 giugno 1944 - 25 giugno 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 2

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Il 22 giugno 1944 i partigiani del Distaccamento “Franco Stacchiotti” di stanza a casa Guercio, una casa colonica a ridosso del Fiumicello laddove si unisce al Musone, pattugliavano la provinciale jesina nei pressi della località Casette di Rinaldo, tra le frazioni di Campocavallo e Padiglione di Osimo. I patrioti scorsero un portalettere tedesco a cavallo della sua moto e non esitarono ad aprire il fuoco. L’arma sparò ma s’inceppò e così i partigiani ripiegarono: sopraggiunse nel frattempo un’auto con a bordo i partigiani Augusto Pallotta e Marcello Espinosa. Notando del movimento, i due giovani partigiani, del tutto ignari di quanto accaduto, scesero dall’auto e furono sorpresi dal fuoco del tedesco, rimasto ferito nel breve scontro avvenuto poco prima. Le salme dei due partigiani furono portate all’Ospedale di Osimo, nella camera mortuaria, dove andarono a visitarle molti osimani, sotto l’occhio vigile dei gappisti del Fabrizi mentre i tedeschi in questa occasione decisero di non intervenire, accettando, seppur non di buon grado, quella veglia funebre.
La ritorsione non mancò ad arrivare e colpì proprio gli abitanti della piccola frazione di Casette di Rinaldo, che due giorni dopo, il 24 giugno, furono rastrellati di buon mattino da truppe tedesche. Durante l’operazione, aerei alleati sorvolarono la città di Osimo, e i militari ordinarono ai rastrellati di gettarsi nel fosso che correva di pari passo alla provinciale e che risultava essere sicuro poiché abbastanza profondo. Quando riuscirono allo scoperto, passò casualmente per di là don Igino Ciavattini, che stava andando in bicicletta a Padiglione. Conoscendo abbastanza bene il tedesco, il parroco tentò di conferire con il comandante, ma poco dopo impartì la benedizione al gruppo di persone radunate, inforcò di nuovo la bicicletta e se ne andò. A quel punto la situazione sembrava sul punto di precipitare ma, invece, fu chiesto ai prigionieri di raccogliere della paglia, prelevandola da alcuni pagliai presenti nelle vicinanze, e di portarla dentro ogni abitazione della piccola frazione. Chiesero poi ai contadini di appiccare il fuoco a quei covoni che avvamparono in un attimo e, in poco tempo, le fiamme attaccarono e distrussero, casa per casa, il piccolo centro. I rastrellati si salvarono.
Nella notte tra il 24 e il 25 giugno, dei soldati tedeschi tornarono nuovamente in zona e scorsero la macchina utilizzata da Espinosa e Pallotta in un terreno poco distante. Chiesero al proprietario di quel terreno di chi fosse quel mezzo abbandonato. Questo all’inizio tacque e in seguito dichiarò di non sapere perché quel mezzo fosse lì. Per tutta risposta i tedeschi estrassero le armi e colpirono gravemente il mugnaio Carlo Polverini, che morì il giorno successivo in ospedale.

Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’episodio di violenza di cui fu protagonista la frazione di Casette di Rinaldo rimase vivo nel corso del tempo nella comunità.

Scheda compilata da Chiara Donati
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-07-06 09:27:07

Vittime

Elenco vittime

Espinosa Marcello, n. 16/04/1926 ad Ancona, paternità Achille, Brg. Gap Ancona (10/02/1944 – 22/06/1944), grado Sotto tenente, riconosciutagli il 21/02/1946 ad Ancona.

Pallotta Augusto, n. il 24/01/1924 a Osimo, paternità Teubaldo, qualifica di Partigiano caduto, Brg. Gap Ancona (10/02/1944 – 22/06/1944), grado Sotto tenente, riconosciutagli il 21/02/1946 ad Ancona.

Polverini Carlo, n. il 06/05/1885 a Osimo, paternità Nazzareno, qualifica Caduto per rappresaglia il 25/06/1944 a Osimo, riconosciutagli il 01/10/1946 ad Ancona.

Elenco vittime civili 1

Polverini Carlo

Elenco vittime partigiani 2

Espinosa Marcello
Pallotta Augusto

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a Osimo

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Osimo

    Anno di realizzazione: 1976

    Descrizione: Sul luogo dell’uccisone di Pallotta ed Espinosa venne eretto nel 1976 un cippo, successivamente spostato più indietro a causa dell’allargamento della provinciale.

  • lapide a Osimo, municipio

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Osimo, municipio

    Anno di realizzazione: 1944

    Descrizione: I nomi compaiono, insieme ad altri, nella lapide commemorativa posta presso il Loggiato del Municipio di Osimo, il 24 giugno 1944. In alto sono scolpite queste parole: “Perché la memoria di chi riscatta la libertà a prezzo di sangue rinverdisca perenne e

Bibliografia


Lorenzo Campanelli, I luoghi della memoria. La resistenza nell’anconetano. Monumenti e lapidi 1944-2002, affinità elettive, Ancona 2005, pp. 96-97.
Massimo Morroni, Osimo libera (settembre 1943 – luglio 1944), Anpi Osimo, Stampa Tipografia Luce, Osimo 2004.
Paolo Orlandini, Da Balilla a partigiano, Remel, Ancona 1998.

Sitografia


www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_osimo

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica:
n. 19735 (Marcello Espinosa), trasmessa al Distretto militare di Ancona 12/11/1958.
n. 19736 (Augusto Pallotta), trasmessa al Distretto militare di Ancona 05/01/1960.
n. 24647 (Polverini Carlo).