Lazise 28-10-1944

(Verona - Veneto)

Descrizione

Località Lazise, Lazise, Verona, Veneto

Data 28 ottobre 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: L’episodio appare per la verità piuttosto controverso. Tale Giovanni Ferri dichiarò che la sera del 28 ottobre 1944, uscito da un osteria di Lazise si incamminò, assieme a Carlo Salzani verso l’Albergo San Marco. È probabile che i due si conoscessero ma non è chiaro se il loro fosse un rapporto di amicizia, né la deposizione giurata aiuta a capire. In ogni i due uomini caso si trovarono a fare un tratto di strada assieme. Ad un certo punto Ferri si fermò per «fare un bisogno corporale» mentre Salzani continuò a camminare distanziandosi circa 60 metri. Ad un certo punto Ferri udì uno sparo, vide un uomo cadere a terra e un altro accorrere per aiutarlo. Ferrì, «senza rendersi conto» di quanto era accaduto, «fece marcia indietro» e ritornò alla propria abitazione. Solo il giorno successivo seppe chi era la vittima (Salzani morì tre giorni dopo all’ospedale di Bussolengo) e che i responsabili dell’accaduto erano state alcune «guardie repubblicane fasciste». La deposizione di Giuseppe Zanoni che accorse nel tentativo di soccorrere Salzani non aiuta a dipanare alcuni elementi poco chiari. Egli dichiarò che la sera del 28 ottobre venne fermato da due individui vestiti con abiti civili i quali gli chiesero i documenti e poi lo lasciarono andare. Poco dopo assistette alla scena dell’omicidio: vide gli stessi uomini in abito civile che, «senza intimare l’alt», spararono alla schiena di Salzani. Zanoni tentò di soccorrere il ferito portandolo al più vicino posto sanitario ma per lui non c’era già più niente da fare. Stando a quanto dichiarò Zanoni la stessa sera a Lazise ci fu una retata di giovani (forse presunti renitenti) trasportati a Verona ma poi rimessi in libertà.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: punitivo
--> Per saperne di più sulle tipologie

Annotazioni: L’episodio appare controverso. Innanzitutto nessuno dei due testimoni interrogati dai carabinieri alla fine della guerra azzardò la benché minima ipotesi sul perché Salzani fosse stato freddato in quel modo. Eppure le modalità sembrerebbero imporre qualche interrogativo. I carabinieri stessi parlarono di «cause ignote». Tuttavia l’operazione delle polizia fascista (forse coadiuvata da elementi di quella tedesca), ebbe caratteristiche “chirurgiche”: si voleva colpire Salzani, forse sospettato di qualche cosa, e non altri. Tanto è vero che i poliziotti non spararono a Zanoni che venne fermato e perquisito e poi accorse per aiutare il ferito. La stessa notte poi sappiamo che la polizia arrestò alcuni giovani del luogo rilasciati dopo qualche giorno. Salzani era del 1902, una classe non soggetta ai bandi della RSI, non era quindi un renitente.

Scheda compilata da Federico Melotto
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-05 15:57:15

Vittime

Elenco vittime

Carlo Salzani nato a Lazise il 21 giugno 1902

Elenco vittime civili 1

Carlo Salzani nato a Lazise il 21 giugno 1902

Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Bibliografia


E. Carano, Oltre la soglia. Uccisioni di civili nel Veneto 1943-1945, Cleup, Padova, 2007.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Procura Militare Verona, fasc. 75/96, “Procedimento penale contro ignoti”, Violenze commesse da tedeschi e fascisti durante la loro dominazione nella zona di competenza della Legione Territoriale dei Carabinieri di Verona, 27 febbraio 1946.
AUSSME, N 1/11, b. 2131