Descrizione
Località Camerino, Camerino, Macerata, Marche
Data 16 marzo 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Dopo un periodo di sbandamento, dal mese di febbraio la banda partigiana dell’Eremita dimostrò una nuova compattezza interna, rendendosi protagonista di numerose azioni di sabotaggio e scontri con le forze nazifasciste. In seguito all’arrivo del Battaglione M – IX Settembre, che stabilì il suo comando a Camerino e che in questo primo ciclo operativo nella regione, con il supporto della G.N.R. di Ascoli e di Macerata, promosse un’offensiva antiguerriglia su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, la banda dell’Eremita, sotto il comando del tenente Stelio Modestini, si trasferì nella zona di Braccano e di Roti, frazioni di Matelica, lasciando Esanatoglia, a circa 5 chilometri di distanza. Nella sede originaria, un antico eremo situato al centro della catena del Gemmo, rimasero il commissario politico Liziero Rastelli, allora malato di bronco polmonite, il russo Wassili Nastarol e Terenzio Terenzi.
Il 16 marzo giunse a Matelica un camion di soldati tedeschi, sembrerebbe sulla base di un’informazione in merito alla presenza del commissario e dei due partigiani in una casa colonica a Casafoscola. Rastelli, convalescente per la malattia, si trovava difatti ricoverato presso una famiglia del luogo e quel giorno venne avvisato dell’imminente arrivo dei soldati da suo figlio, Engels, che aveva avvistato il camion dall’alto di una altura ed era corso in bicicletta ad avvertirli. I tre partigiani cercarono rifugio nel bosco vicino alla casa ed ebbero qualche minuto di anticipo sui militari, visto che il contadino cercò di perdere un po’ di tempo trattenendoli al di là del cancello chiuso a chiave. Alla fine Rastelli, fisicamente provato dalla corsa, incitò gli altri due a continuare senza di lui, che sembrerebbe essere caduto svenuto in un fossato, salvandosi fortunosamente la vita. Invece i due partigiani, presto raggiunti dai militari, cercarono di difendersi ma alla fine Niestarov, colpito dalla mitraglia, cadde sul posto – e sarà in seguito seppellito a Esanatoglia -, mentre Terenzi, gravemente ferito, fu fatto prigioniero. Sul camion, nel corso del tragitto di ritorno verso Camerino, fu ucciso con delle pugnalate alla gola e il suo corpo mutilato, fu gettato lungo la strada in località Carbone, nei pressi di Mecciano di Camerino.
Modalità di uccisione: arma da taglio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: Si ipotizza che gli ignoti militari di nazionalità italiana che parteciparono al rastrellamento e all’uccisione del partigiano Terenzio Terenzi appartenessero al Battaglione M – IX Settembre.
Reparto autonomo composto da italiani inquadrati nella divisione tedesca Feldpest. N. 02836 Btg. Bansen del III reggimento “Brandenburg”, dai primi di marzo svolse il primo ciclo operativo nella regione marchigiana. Quando giunse nel maceratese, il Btg. “IX Settembre” stabilì il suo comando a Camerino, dove venne fatta acquartierare la Compagnia del ten. Colacino. Nei giorni successivi il Comando Battaglione venne trasferito a Marino del Tronto e la Compagnia di Colacino fu divisa tra Amandola, Comunanza, Castelraimondo e Camerino. Con il supporto della G.N.R. di Ascoli e di Macerata, gli uomini del Btg. “IX Settembre”, nel corso del mese di marzo, promossero un’offensiva antiguerriglia su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana.
Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-07-05 16:21:07
Vittime
Elenco vittime
Terenzi Terenzio, n. 26/12/1916 a Matelica, paternità Amedeo, qualifica Partigiano caduto, Gruppo Eremita (25/09/1943 – 16/03/1944).
Elenco vittime partigiani 1
Terenzi Terenzio
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Camerino, strada provinciale
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Camerino, strada provinciale
Anno di realizzazione: 1974
Descrizione: Il nome di Terenzio Terenzi è presente, insieme a quelli delle altre vittime del comune di Camerino, in una lapide realizzata per il primo decennale e posta in seguito sul monumento ai Caduti situato sulla strada provinciale 18 e inaugurato il 22/06/1974.