Descrizione
Località Monte Rosso, Zugliano, Vicenza, Veneto
Data 26 aprile 1945
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: A Zugliano i nazifascisti bloccano le quattro vie del centro, piazzandovi mitragliatrici pesanti. Dalla cella campanaria e dalla torretta delle scuole elementari tengono sotto tiro i partigiani insediati sul Monte Rosso. Un partigiano, ferito in combattimento, è torturato e poi ucciso dai brigatisti della BN “Capanni”. Il 27 mattina, fatti evacuare i nazifascisti dal paese e snidato il presidio tedesco delle Cartiere Burgo, Zugliano è liberata congiuntamente da un reparto della Brigata “Mameli” (“Villa”) e della “Martiri di Granezza” (“Folco”). La sera stessa sono liberati e presidiati S. Giorgio di Perlena, Salcedo, Mure e Molvena; il Comando della Brigata “Martiri di Granezza” si insedia a Zugliano e inizia le trattative di resa con la X^ Mas di Thiene.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: ritirata
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Scheda compilata da Pierluigi Dossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-02 09:06:23
Vittime
Elenco vittime
Simoni Luigi di Giovanni, cl. 24, da Zugliano; partigiano della Brigata “Martiri di Granezza” e già combattente a Granezza nel settembre ‘44.
Elenco vittime partigiani 1
Simoni Luigi di Giovanni, cl. 24, da Zugliano; partigiano della Brigata “Martiri di Granezza” e già combattente a Granezza nel settembre ‘44.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giulio Bedeschi
Nome Giulio
Cognome Bedeschi
Ruolo nella strage Autore
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Bedeschi Giulio; nato ad Arzignano e cresciuto a Vicenza, ma formatosi politicamente a Forlì, dove è amico della famiglia Mussolini. Dopo l\'8 settembre ‘43 si iscrive al PFR e dal febbraio ‘44 comanda la federazione del PFR dopo la morte del suo predecessore Arturo Capanni, è il comandante della 25^ Brigata Nera \"Arturo Capanni\" e direttore del settimanale fascista \"Il popolo di Romagna\", pubblicato inizialmente a Forlì e poi a Vicenza. Pochi giorni prima della Liberazione, Bedeschi, grazie all\'aiuto del Vescovo di Padova, si nasconde prima in Thiene ( assegno di 2 milioni di lire pagato da Bedeschi con il 50% dei soldi della Cassa “Capanni” al Parroco di Thiene), poi a Vicenza, a casa del brigatista Aldo Capannari e successivamente a Padova, da dove raggiunge la Sicilia, per trascorrervi i primi anni del dopoguerra. Bedeschi, celebrato autore di “Centomila gavette di ghiaccio”, ha per decenni nascosto i suoi compromettenti trascorsi qui sopra ricordati.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 25. Brigata nera “Arturo Capanni” di Forlì-Cesena