Descrizione
Località Santa Caterina, Lusiana, Vicenza, Veneto
Data 23 marzo 1945
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Il 22 e 23 febbraio 1945 nel territorio dei comuni di Lugo Vicentino, Salcedo e Lusiana i nazifascisti effettuano un nuovo rastrellamento. Il 22.2.1945, in zona Lugo, in prossimità dell’osteria e rivendita di sale e tabacchi proprietà di Giuseppe Uderzo, una pattuglia partigiana ha uno scontro a fuoco con un reparto del Btg. “Fulmine”della X^ Mas.
Il 23.2.1945, in Contrà Lazzaretti di Salcedo, truppe russe saccheggiano varie abitazioni. Sempre il 23, in zona S. Caterina di Lusiana, la Polizia Trentina (CST) uccide il civile Giuseppe Soster che non ha obbedito al loro “Alt!”; il suo corpo resta sulla strada per 4 ore. In risposta al rastrellamento, in zona Covolo di Lusiana i partigiani della Brigata “Fiamme Rosse” del Gruppo Brigate “7 Comuni”, giustiziano il brigatista Antonio Zampese, ritenuto colpevole di aver fatto da guida nel rastrellamento.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-05-03 22:28:42
Vittime
Elenco vittime
Giuseppe Soster, da S. Caterina di Lusiana
Elenco vittime civili 1
Giuseppe Soster, da S. Caterina di Lusiana
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Antonio Comparini
Nome Antonio
Cognome Comparini
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Comparini Antonio di Giovanni e Elisabetta Lenzi Elisabetta, cl. 1896, nato a Firenze. Segretario politico del PFR e comandante la Sq d’Az di Marostica, poi 7^ Compagnia BN; il figlio è s. tenente con il cap. Polga nella PAR. Partecipa al rastrellamento del Grappa come responsabile del 5° settore (Cavaso del Tomba –Virago – Pederobba – Fiume Piave), da dove si porta a casa un camion di mobili, che regalata ai neo-sposi Vincenzo Giardini e Anna Comparini, sua figlia; in un documento del Comitato Militare Provinciale del CLNP è tra i nominativi dei responsabili delle impiccagioni di Bassano del Grappa. Arrestato dopo la Liberazione, è alla Caserma “Sasso” il 24.5.45; è trasferito a S. Biagio e incriminato dalla Procura del Regno, ma riesce a evadere il 12.10.45 con la complicità di Raimondo Manni, direttore dell\'istituto di pena anche durante la RSI. Da quel momento resta sempre latitante (a Livorno), anche durante il processo della CAS di Treviso che lo vedeva principale imputato. Il 24.1.47 la CAS di Treviso lo condanna a 21 anni di reclusione. La Corte Suprema di Cassazione, 2^ Sezione Penale di Roma, il 28.4.48 dichiara inammissibile il ricorso, ma in seguito, con sentenza del 19.6.50, “annulla senza rinvio per non aver commesso il fatto… la sentenza della CAS di Treviso, “ed ordina la revoca dell’ordine di cattura” del latitante. Latitante con la famiglia in Comune di Livorno, già dall’aprile ’45, vi risiede ufficialmente dal 26.11.52, da dove continua a dedicarsi ad attività cospirativa neo-fascista.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Giuseppe Orrù
Nome Giuseppe
Cognome Orrù
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Orrù Giuseppe Salvatore di Roberto, cl. 1900, nato Cagliari; tenente di vascello (capitano) della X^ Mas, comandante del Btg. “Fulmine”; presidente del tribunale di guerra che per rappresaglia, il 7.4.45, condanna a morte mediante fucilazione cinque giovani nativi di Carrè: Saugo Mario; Saugo Aldo; Polga Luciano; Lazzaroni Silvestro; Marini Teodoro. Dopo la Liberazione, latitante, per quel fatto e per collaborazionismo, viene processato dalla CAS di Vicenza il 22.9.45 e condannato a morte per collaborazionismo e concorso in omicidio: “Essi – come recita il dispositivo della sentenza – deliberarono la strage di cinque innocenti con fredda e spietata ferocia; e la convocazione del cosiddetto Tribunale Straordinario di Guerra volle essere soltanto una mera forma per dare parvenza di legalità all\'atroce misfatto” . Presenta ricorso, ma il 19.2.46 la Corte Suprema dichiara inammissibile il ricorso e la sentenza passa in giudicato il 6.3.45. Ripresenta ricorso, e il 21.7.47 la Corte Suprema di Roma, annulla la sentenza per amnistia.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Battaglione “Fulmine”/X Mas