Descrizione
Località Ponte Vecchio, Bassano del Grappa, Vicenza, Veneto
Data 19 febbraio 1945 - 22 febbraio 1945
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 4
Numero vittime uomini 4
Numero vittime uomini adulti 4
Descrizione: Il 19-20.2.1945 nel territorio dei comuni di Enego e Foza il BdS-SD organizza un rastrellamento che porta alla cattura di alcuni partigiani e patrioti della zona; molti di loro sono poi portati ad Asiago, ma soprattutto nelle sedi del BdS-SD di Bassano (Perillo) e di Longa di Schiavon (Carità), per poi essere tradotti alla sede centrale di Verona. Durante il rastrellamento viene assassinato un partigiano di cui non si conosce l’identità e sono compiuti vari saccheggi nelle abitazioni (vedi scheda “Strada Enego-Foza”). Il 22.2.1945, per rappresaglia all’attentato partigiano al Ponte Vecchio di Bassano, Perillo ordina la fucilazione di tre partigiani detenuti: “Il 22 febbraio u.s. In Bassano, erano fucilati tre individui, autori dell'attentato terroristico commesso sul ponte Vecchio di detta città, che causava la morte di due persone e il ferimento di altre due, nonché gravi danni al ponte stesso.” dal Notiziario “Mattinale” per il Duce della GNR di Vicenza del 11.3.45. Ma quei 3 partigiani non sono gli autori dell’attentato al Ponte, infatti Zavagnin è già prigioniero di Perillo a Bassano e Alberti - Lunardi sono già prigionieri della BN “Mercuri” a Roana.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rappresaglia
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Scheda compilata da Pierluigi Dossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-01 18:57:31
Vittime
Elenco vittime
1. Cesare Lunardi da Foza; partigiano;
2. Ferdinando detto Federico Alberti “Faio” da Foza; partigiano;
3. Antonio Zavagnin “Burba” di Giuseppe, cl. 20, da Zugliano; partigiano;
4. Partigiano ignoto;
Elenco vittime partigiani 4
1. Cesare Lunardi da Foza; partigiano;
2. Ferdinando detto Federico Alberti “Faio” da Foza; partigiano;
3. Antonio Zavagnin “Burba” di Giuseppe, cl. 20, da Zugliano; partigiano;
4. Partigiano ignoto;
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Reparto servizi speciali GNR di Firenze \"Banda Carità\"
Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alfredo Perillo
Nome Alfredo
Cognome Perillo
Note responsabile Perillo Alfredo di Antonio e Elvira Ceccucci, cl. 11, nato a Esch sur Alzette in Lussemburgo; è vissuto all’estero sino al ’32, residente a Chiarino di Sotto (Trento), coniugato con Guerrina Selko “Rina” (cl. 16, nata a Laurana - Istria, residente a Tiarno di Sotto in Val di Ledro - Brescia), con 2 figli; ufficiale d’artiglieria del Regio Esercito in s.p.e., poliglotta e perciò in missione in vari stati: Germania, Svizzera, Cecoslovacchia. Dopo l’8 settembre, ufficiale della GNR Contraerea, esperto della lingua tedesca, giunge a Bassano nell\'agosto ’44, ufficialmente come interprete, traduttore e ufficiale di collegamento con i tedeschi (magg. Fraiss), di fatto trasforma l\'UPI della GNR di Bassano, in un ufficio della BdS/SD tedesca; anche lui come Carità è un ufficiale (tenente-SS/SS-obersturmführer) e dirigente del BdS-SD.
Marco Franco Cassadei
Nome Marco Franco
Cognome Cassadei
Note responsabile Cassadei Marco Franco; romano; comandante 5^ Compagnia della 2^ BN Mobile “Mercuri” di Padova; ex componente della GNR/ RSS del maggiore Carità a Firenze con il grado di capitano; degradato a sergente passa alla BN “Mercuri”, dove viene reintegrato nel grado di capitano. Ai primi di marzo del \'46 il CLN di Asiago annunciava “...l\'inizio dell\'istruttoria a carico del sanguinario repubblichino Mario Casadei detenuto nelle carceri di Venezia a disposizione di quella Corte d\'Assise”. Ma “...il criminale era stato in un primo tempo scambiato con un altro omonimo e l\'inizio dell\'istruttoria sopra esposta si riferiva appunto a quest\'ultimo. Per buona fortuna giorni orsono si recavano a Venezia alcuni membri del CLN locale, tra i quali il partigiano Rigoni Titti, perseguitato politico e personale conoscitore del Casadei, per cercare di ottenere che il processo venisse celebrato a Vicenza anziché a Venezia, ed ecco che essi si trovano di fronte al fatto strano: il Casadei non era quello che interessava, ma un semplice sergente repubblichino... Seppero però che un altro Casadei era in stato d\'arresto all\'Ospedale, affetto da spondilite tubercolare, ed era stato fermato al Lido , in tenuta da turista... Il Procuratore Generale di Venezia ha assicurato che il processo del Casadei sarà svolto a Vicenza ed anzi tra giorni avverrà anche la traduzione del detenuto nelle carceri di S. Biagio”.
Mario Carità
Nome Mario
Cognome Carità
Note responsabile Carità Mario di Teresa Carità, cl. 04, nato a Milano; già nel ‘19, cioè a soli 15 anni, apparteneva a Lodi alle squadracce fasciste di Luigi Freddi; malgrado un’adolescenza vissuta in modo violento, riesce a conseguire una laurea in ingegneria in Svizzera; nel ‘25 si sposa, nel ‘28 subisce le conseguenze dall’epurazione compiuta nella federazione fascista milanese e nel ‘35 si trasferisce a Firenze dove continua la sua attività politica come confidente della Questura e dell’OVRA; volontario in Albania nella 92^ Legione CN, con il grado di centurione (capitano); successivamente è in Slovenia, sempre con la 92^ Legione, dove “Nella sola provincia di Lubiana, durante i ventinove mesi di occupazione italiana si ebbero 4.000 civili sloveni uccisi per rappresaglia, e 7.000 morti nei campi di deportazione italiani.”; dopo l’8 Settembre ’43 comanda l’Ufficio II (RSS) dell’Ufficio Politico Investigativo (UPI) della 92^ Legione della GNR a Firenze (con il Capo della Provincia Manganiello e il capo dell’Uff. Affari Ebraici Martelloni crea una specie di “cupola” malavitosa che movimenta ingentissime somme di denaro dalle confische effettuate ai danni di cittadini ebrei); nel luglio ’44 lascia Firenze per Bergantino (Ro); il resto della sua storia è indissolubilmente legato al Veneto e alle vicende della sua “Banda” che da Reparto Speciale dell’UPI-GNR, diventa l’ Italienische Sonderabteilung del BdS-SD tedesco e Carità SS-sturmbannfüehrer; muore il 19 maggio 1945 a Castelrotto – Kastelruth (Bolzano), vicino all’Alpe di Siusi, ucciso della Polizia Americana.
Mario Lulli
Nome Mario
Cognome Lulli
Note responsabile Lulli Mario; partecipa tra l’altro al rastrellamento del Grappa, alla scorribanda dal 28 al 30 novembre ‘44 che ha toccato varie località, dall\'Altopiano dei 7 Comuni a Casoni di Fontaniva a S. Martino di Lupari; al rastrellamento di Salcedo, Fara, Crosara, Lusiana, Conco del 3 aprile \'45 e di Spineda (Treviso) del 2-3 aprile ’45. Frequentava assiduamente l’Ufficio UPI-UdS di Perillo a Bassano. Catturato dopo la Liberazione, è amnistiato.
Robert Mathieu
Nome Robert
Cognome Mathieu
Note responsabile Mathieu Robert; della Flak-Ergänzungs-Abteilung 2, comandante la “Batteria deposito Flak” - “Allarm Flak batterie” 90/53-301/VII (FPN L 60609) presso la Caserma \"Reatto\"; è l\'«anima dirigente» di Villa Cà Dolfin, \"in cui aveva sede il Comando tedesco \"Ferga 2\", apparentemente comando di una o più batterie contraeree, in sostanza sede di una feroce organizzazione ...con spiccate funzioni antipartigiane”, “tra i maggiori responsabili delle stragi, delle devastazioni e delle persecuzioni compiute in zona\"; \"tra i maggiori responsabili delle stragi, delle devastazioni e delle persecuzioni compiute in zona\".
Vittorio Bernar
Nome Vittorio
Cognome Bernar
Note responsabile Bernar Vittorio di Antonio, cl. 1915, nato e residente a Cesuna di Roana (VI); maestro elementare, esonerato dall’insegnamento per aver violentato una bambina di 8 anni; ai primi di dicembre ‘43 era alla GNR di Schio e a fine dicembre a Vicenza; a metà febbraio è destinato alla Compagnia Giovani (GGL) come istruttore militare; nell’ aprile ‘44 la compagnia si trasferisce a Bertesina (VI) e a fine mese partecipa al rastrellamento di Crespadoro; ai primi di maggio del ‘44 partecipa al rastrellamento nella zona di Recoaro/Valdagno; a metà del settembre ‘44 assume il comando del Distaccamento GNR di Bassano del Grappa (ex tenenza Carabinieri), sino alla Liberazione; il 4/11/44 è coinvolto nell’arresto e nel furto in casa di Marina Scomazzon a Marsan di Marostica; il 26/4/45 raggiunge Vicenza e si aggrega alle residue forze della GNR vicentina intenzionate a “ripiegare” verso Trento, via Schio. Catturato dopo la Liberazione è trattenuto alla Caserma Sasso e incriminato dalla CAS, poi amnistiato.