Descrizione
Località Contrà Gasparini, Fara Vicentino, Vicenza, Veneto
Data 20 novembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 5
Numero vittime uomini 4
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime uomini anziani 2
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Descrizione: All’alba del 20/11/44 la squadra speciale (o politica) della 22^ BN, tutta in borghese, mentre si accinge a circondare un gruppo di case di Contrà Colombare, incontrano Francesco Gasparini (di Girolamo, cl. 22), che li scambia inizialmente per partigiani. Parlano per alcuni minuti, poi partono assieme per Contrà Gasparini, ma strada facendo Francesco si rende conto dell'errore. I brigatisti arrivano in contrada circa alle 7 del mattino, ma la gente, intuito il pericolo, è già in allarme e chi deve riesce a nascondersi; alla richiesta di poter mangiare, sono offerti ai brigatisti polenta, formaggio e vino, ma contemporaneamente, senza essere vista, Angela Gasparini (di Gio Batta) va ad avvisare della presenza dei fascisti la vicina famiglia dei Carollo. Nella stalla i brigatisti trovano Otello Gasparini (di Antonio, cl. 22), operaio come il cugino Francesco presso la Todt e quindi per nulla preoccupato di doversi nascondere. Arriva anche Gaetano Gasparini, fratello di Otello e guardia-caccia, quindi anche lui in regola. Longoni, dopo aver provato a spacciarsi per capo partigiano, butta fuori tutti dalla stalla e da l'ordine di far allineare Francesco, Otello e Gaetano per la fucilazione. Otello viene colpito da una raffica all'addome e costretto con gli altri due a indietreggiare verso il muro. Pochi istanti dopo, sentiti i colpi, il padre Antonio (di Marco, cl. 1877) credendo uccisi i figli e in preda alla disperazione, entra in cucina e afferra il fucile da caccia; in risposta Longoni spara una raffica di mitra che ferisce due donne. Contemporaneamente, Antonio spara i suoi due colpi, ferisce al mento un brigatista e tenta la fuga, ma viene inseguito e raggiunto da una raffica sparata da Longoni che lo ferisce. I tre giovani, approfittando della sparatoria, tentano la fuga, ma è ancora Longoni a sparare: Otello è colpito all'anca e si accascia, ma poi si rialza e fugge; Francesco, inseguito, è ucciso all'istante da una scarica di mitra; Gaetano, riesce a fuggire. Longoni, tornato verso Antonio, gli spara altri colpi di mitra e lancia una bomba a mano; non contento, si avvicina e gli dà il colpo di grazia con un mezzo contundente, spaccandogli la testa; si dirige verso i tre giovani per ucciderli, ma accortosi della loro fuga, in preda a furore pazzesco, bestemmiando e insultando i suoi stessi militi, s'avventa su Francesco Gasparini (di Natale, cl. 1879) e gli sferra un colpo con mezzo contundente alla nuca, asportandogli addirittura il cranio. Terminata la carneficina i fascisti mettono i sopravvissuti al muro e procedono ad un attenta perquisizione-saccheggio delle abitazioni, dove non trovano nulla di compromettente, ma solo qualcosa da rubare; terrorizzano le povere vittime sparando e gridando. Finalmente, verso la fine della mattinata, col sopraggiungere di una pattuglia tedesca, i fascisti desistono dai loro propositi e se ne vanno minacciando di tornare più tardi per dar fuoco alle case.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: Contrà Gasparini è situata nella pedemontana dell’Altopiano dei 7 Comuni, sulle colline sopra Fara Vicentino, ed è abitata da quattro famiglie, non nuove all'esperienza dei rastrellamenti, che sono abbastanza frequenti in zona. Nell'area opera il gruppo partigiano della Brigata “Mazzini”, comandato da “Serse” (Flavio Pizzato) e composto essenzialmente di giovani del posto. La loro presenza è ben nota a tutta la popolazione, che senza dichiararsi o esporsi, gli aiuta a sopravvivere alla macchia, pagando comunque un alto prezzo di paura e a volte di sangue. Pochi sono i fascisti che in zona ostentano apertamente la loro adesione e il loro sostegno al regime repubblichino, ma ovviamente non mancano le spie. In zona è acquartierata la 25^ BN “Capanni” di Forlì-Cesena, reparti della X^ Mas, GNR, tedeschi e Ost.-Battalion 263. Inoltre sono presenti anche delle bande di malviventi che si fingono partigiani, in particolare opera una banda provocatrice repubblichina, ben nota in tutto il vicentino per le sue efferatezze, la “Banda Polga”. In quest'area si realizza quindi un fitto intreccio di varie componenti tra loro in conflitto e il clima di insicurezza che si vive a Fara, porta molti cittadini a forme di autodifesa. Nello specifico, non appena una formazione di fascisti o di tedeschi arriva in zona, scatta l'allarme e i giovani alla macchia vanno velocemente a nascondersi nei numerosi rifugi accuratamente predisposti; nelle case, ad affrontare la situazione, con grande terrore ma anche con determinazione e coraggio, restano le donne, oltre naturalmente ai bambini e agli anziani.
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-05 21:25:14
Vittime
Elenco vittime
1. Antonio Gasparini di Marco, cl. 1877; civile;
2. Francesco Gasparini di Girolamo, cl. 1922; civile;
3. Francesco Gasparini di Natale, cl. 1879; civile;
4. Otello Gasparini di Antonio, cl. 1922; ferito mortalmente, muore all\'Ospedale di Thiene; civile;
5. Teresa Maria Poletto di Antonio e Angela Zannoni, cl. 1905; civile.
Elenco vittime civili 1
Teresa Maria Poletto di Antonio e Angela Zannoni, cl. 1905; civile.
Elenco vittime legate a partigiani 4
1. Antonio Gasparini di Marco, cl. 1877; civile;
2. Francesco Gasparini di Girolamo, cl. 1922; civile;
3. Francesco Gasparini di Natale, cl. 1879; civile;
4. Otello Gasparini di Antonio, cl. 1922; ferito mortalmente, muore all\'Ospedale di Thiene; civile;
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Carlo Carlassare
Nome Carlo
Cognome Carlassare
Note responsabile Carlassare Carlo di Marco e Angelina Bortolan, cl. 1899, nato a Castegnero (VI), sfollato a Velo d\'Astico (VI); della BN di Vicenza (tessera n. 84108), ha partecipato tra l’altro al rastrellamento del Grappa e di Vittorio Veneto; commissario prefettizio a Monticello C. Otto, collabora come giornalista ad \"L\'Avanguardia\"; della 1^ Compagnia di Vicenza e componente la squadra politica o speciale della federazione comandata dal ten. Renato Longoni ; fascista disponibile a “mimetizzarsi” (entrare in clandestinità) in caso di occupazione Alleata. Arrestato dopo la Liberazione, è in Caserma Sasso il 24.5.45.
Federico Busnelli
Nome Federico
Cognome Busnelli
Note responsabile Busnelli Federico, cl. 14, nato a Meda (MI); della BN di Vicenza, della 1^ Compagnia di Vicenza e componente la squadra politica o speciale della federazione comandata dal ten. Renato Longoni; è ucciso dai partigiani a Gambugliano il 4.3.45, dopo essere stato attirato in trappola dalla sua amante, Sella Elisabetta.
Giovanni Badina
Nome Giovanni
Cognome Badina
Note responsabile Badina Giovanni; della BN di Vicenza, della 1^ Compagnia di Vicenza e componente la squadra politica o speciale della federazione comandata dal ten. Renato Longoni.
Giuseppe Zaupa
Nome Giuseppe
Cognome Zaupa
Note responsabile Zaupa Giuseppe di Angelo, cl. 20, da Arzignano; della BN di Vicenza (tessera n. 84093), della 1^ Compagnia di Vicenza e componente la squadra politica o speciale della federazione comandata dal ten. Renato Longoni; partecipa tra l’altro al rastrellamento di Salcedo del 3.3.45; fascista disponibile a “mimetizzarsi” (entrare in clandestinità) in caso di occupazione Alleata.
Mario Porrà
Nome Mario
Cognome Porrà
Note responsabile Porrà Mario; componente della polizia federazione repubblichina, Sq. d\'Az della federazione, poi “Compagnia della morte” e infine BN di Vicenza (tessera n. 84030), agente dell’ Ufficio “I”, confidente e collaboratore dell’UPI-GNR, delle SS e BdS-SD tedesche; della 1^ Compagnia di Vicenza e componente la squadra politica o speciale della federazione comandata dal ten. Renato Longoni; gestisce uno studio fotografico in Via S. Marco, Ponte Pusterla, di fronte ai Mulini della Società Veneta di Macinazione, segnalato dopo la Liberazione anche dal Sindaco Faccio.
Otello Frigo
Nome Otello
Cognome Frigo
Note responsabile Frigo Otello di Giuseppe, cl. 1924, nato a Monticello C. Otto e residente a Vicenza; custode del Cimitero Militare in Via F.lli Bandiera; già Sq d\'Az della federazione, poi “Compagnia della morte” e successivamente della BN di Vicenza (tessera n. 84198), della 1^ Compagnia di Vicenza e componente la squadra politica o speciale della federazione comandata dal ten. Renato Longoni. Partecipa tra l’altro, il 16.11.44, nei pressi di Fara Vicentino, al tentativo di cattura del partigiano Luigi Gnata (di Nicola, cl. 22, nato a Fara). Arrestato, è alla Sasso dal 26.5.45.
Renato Longoni
Nome Renato
Cognome Longoni
Note responsabile Longoni Renato di Antonio e Matilde Legnari, cl. 04, nato a Sondrio; ex impiegato presso la Cassa Malattie dell\'Industria e del Lavoro di Vicenza. Aderisce alla RSI e PFR; componente la polizia federale – Sq d\'Az della federazione, poi nella \"Compagnia della Morte\", successivamente comanda la squadra politica della 22^ B.N. di Vicenza, vice comandante della 1^ Compagnia della 22^ BN di Vicenza, e infine vice comandante della Compagnia “Vicenza” della BN Mobile “Mercuri”. Coinvolto in molte attività antipartigiane tra cui il rastrellamento del Grappa (settembre ’44) e di Vittorio Veneto (marzo ’45). Arrestato dopo la Liberazione, riesce ad evadere ed è visto, ancora nel luglio ‘45, circolare armato con altri dieci sui monti sopra Castelgomberto. Dopo un lungo periodo di latitanza è catturato a Sondrio il 2/3/46, mentre tenta di espatriare in Svizzera; è tradotto alle Carceri di S. Biagio il 20/2/46. Processato, è imputato di: rapina ai danni di Barindi Silvano, avvenuta nell\'Osteria in San Gottardo di Zovencedo nel febbraio ‘44; omicidio di Livio Campagnolo, avvenuto a Preara di Montecchio Precalcino il 20/4/44; delitto di collaborazione col tedesco invasore per avere in Grancona nel Giugno ‘44 concorso con altri a prelevare e portare a Vicenza due prigionieri inglesi consegnandoli poi alle SS tedesche di Vicenza; eccidio di 4 civili perpetrato a Fara, Contrà Gasparini; eccidio di Priabona e il rastrellamento di Malo del 1/12/44; l’assassinio di Egidio Tonello, avvenuto la sera del 17/3/45 in loc. Valorca di Isola Vicentina; l’attentato dinamitardo contro l\'asilo di Montecchio Maggiore, fra le cui macerie trovano la morte 21 Partigiani. Processato “in contumacia” una prima volta dalla CAS di Vicenza il 18 - 19.7.45, è \"condannato a morte tramite fucilazione alla schiena\" perché riconosciuto colpevole di grave collaborazionismo militare avendo ordinato l\'esecuzione di 5 patrioti a Priabona di Monte di Malo ed eseguendo di persona il “colpo di grazia”, e per l\'eccidio dei Gasperini. Il 6.11.45, la sentenza è annullata dalla Corte di Cassazione e inviata per il riesame a Verona, che la conferma, ma viene poi ridotta in appello a Venezia in 30 anni (a 20 anni per i fatti di Priabona e l\'ergastolo per i Gasparini). Processato una seconda volta il 15.1.46, sempre in “contumacia”, sarà assolto dalla Corte d\'Assise di Venezia, sentenza n. 70 del 17/5/46, per i misfatti di Montecchio Precalcino, Campiglia, Grancona e altri fatti minori. In altro processo sarà invece condannato ad altri 18 anni per collaborazionismo, poi tutto è amnistiato.
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a
Tipo di memoria: cippo
Descrizione: Cippo a croce con foto, in Contrà Gasparini, Via Costa di Fara Vicentino.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Ogni anno le famiglie Gasparini, in collaborazione con le associazioni combattentistiche e d’arma di Fara, l’ANPI e l’AVL provinciali, alla presenza di molti sindaci e cittadini, organizzano una sentita e familiare commemorazione.