San Rocco di Tretto Schio 27-6-1944

(Vicenza - Veneto)

Descrizione

Località San Rocco di Tretto, Schio, Vicenza, Veneto

Data 27 giugno 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: La mattina del 27 giugno 1944, dopo aver celebrato la Santa messa delle ore 6, don Pietro Franchetti venne ucciso con 16 coltellate all’interno dell’oratorio dedicato alla Madonna di Lourdes distante una cinquantina di metri dalla chiesa parrocchiale di San Rocco. Nessun testimone oculare assistette al fatto, dal momento che il sacerdote era rimasto solo nell’edificio sacro dopo l’uscita dei fedeli. La stampa ufficiale vicentina indicò nei partigiani i responsabili dell’assassinio. Il vescovo di Vicenza, monsignor Carlo Zinato, diede avvio ad un’indagine tra i sacerdoti delle parrocchie limitrofe. Ne risultò che il giorno 24 giugno, intorno alle 7 del mattino, si erano presentati a don Pietro Franchetti due sconosciuti, definitisi partigiani, chiedendogli di spostarsi in un bosco vicino per portare i conforti religiosi a due compagni feriti in un combattimento. Quando il sacerdote si era recato nel luogo indicato dai due sedicenti partigiani, non aveva trovato nessuno. Il giorno dell’assassinio due giovani sconosciuti furono visti, da alcuni abitanti del luogo, parlare con don Franchetti. La mattina stessa un pastore vide due giovani, uno con una pistola in pugno e uno con un pugnale insanguinato in mano, allontanarsi da San Rocco in direzione di località Coste. Immediatamente dopo l’assassinio venne rinvenuto dietro l’oratorio un foglio bianco con disegnata una stella rossa e la scritta “i senza Dio”.
Nessun rappresentante delle autorità civili e militari accorse sul luogo del delitto. A quanto risulta non fu effettuata alcuna indagine per individuare i colpevoli.
Il 30 giugno 1944 il vescovo Zinato celebrò i funerali di don Franchetti a San Rocco. Solo il segretario comunale, tra le autorità pubbliche, presenziò alla cerimonia. Una ventina di partigiani salutarono il passaggio del feretro presentando le armi e inginocchiandosi.
Monsignor Zinato scrisse che “la convinzione comune diffusa a Velo d’Astico” indicava negli appartenenti alla IV compagnia d’assalto del battaglione M, distaccata alle pendici settentrionali del monte Summano, i responsabili dell’assassinio di don Pietro Franchetti. Analoga convinzione venne espressa dai comandi partigiani e dai parrocchiani dell’ucciso.

Modalità di uccisione: arma da taglio

Tipo di massacro: punitivo
--> Per saperne di più sulle tipologie

Annotazioni: Il movente dell’uccisione di don Pietro Franchetti non è chiaro. Si trattava di un sacerdote del tutto digiuno di politica, mite e molto legato ai suoi parrocchiani. Nelle località limitrofe vivevano preti ben più esposti di don Franchetti, che avevano già dato assistenza a partigiani feriti.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria collettiva riconosce in ignoti fascisti gli esecutori del delitto di don Pietro Franchetti.

Scheda compilata da Piero Casentini
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-23 16:29:00

Vittime

Elenco vittime

1. Franchetti Pietro, nato a Durlo il 30/04/1886, sacerdote.

Elenco vittime religiosi 1

1. Franchetti Pietro, nato a Durlo il 30/04/1886, sacerdote.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Battaglione M non identificato

Tipo di reparto: Reparto speciale

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Fait Aurizzi

    Nome Fait

    Cognome Aurizzi

    Note procedimento Il 25 marzo 1947 una sezione speciale della Corte d’Assise di Vicenza pronunciò sentenza di colpevolezza contro Aurizzi Fait, nativo di Roma, imputato di “collaborazionismo col tedesco invasore”, di “concorso in omicidio plurimo continuato per avere […] in S. Rocco di Tretto […] cagionato la morte del rev. don Pietro Franchetti mediante colpi di pugnale e ciò in correità col non meglio identificato tenente V.”. L’imputato Aurizzi Fait fu condannato a 30 anni di reclusione, di cui 10 condonati. Il 16 giugno 1948 gli furono condonati altri 10 anni. Fu rimesso in libertà condizionale il 25 luglio 1951, rimanendo in libertà vigilata fino al 3 aprile 1955. Il fascicolo relativo al procedimento contro Aurizzi Fait non è ad oggi più conservato presso il fondo Corte d’Assise dell’Archivio di Stato di Vicenza.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a

    Tipo di memoria: lapide

    Descrizione: Presso la parrocchiale di Spiazzo (VI) è stata eretta, l’11 ottobre 1987, un’erma a don Pietro Franchetti. Sono incise le seguenti parole: “La verità / lo fece libero / per la verità / diede la vita”.

Bibliografia


Gian Paolo Resentera, L’uccisione di don Pietro Franchetti, in Domenico Baron, Giovanni Cavion, Valerio Caroti, Remo Grendene, Emilio Trivellato, (a cura di), Quaderni della Resistenza Schio, n. 2, Grafiche Marcolin, Schio, 1977; pp. 70-82.

Giovanni Battista Zilio, Il clero vicentino durante l’occupazione nazifascista, Vicenza, Trentennale della Liberazione, 1975; pp. 33-38.

Pierluigi Dossi, Rastrellamenti e rappresaglie nel Vicentino (1943-1945), in corso di stampa.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti