Descrizione
Località Acque, Grancona, Vicenza, Veneto
Data 8 giugno 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 7
Numero vittime uomini 7
Numero vittime uomini adulti 7
Descrizione: Nella primavera del 1944 il crescente numero di renitenti spinge i fascisti a pianificare azioni esemplari per debellare l'escalation del fenomeno.
Dal 3 giugno 1944 un gruppo di sedicenti partigiani entra in contatto con i capi di un nutrito numero di renitenti e disertori nascosti nei boschi e nelle contrade sparse della val Liona, colli Berici occidentali.
Si tratta in realtà di futuri brigatisti neri che per vincere la diffidenza fingono un'aggressione ad un noto fascista di Grancona e al figlio del podestà del limitrofo comune di Zovencedo a cui è strappata la camicia nera. Dopo due abboccamenti nei boschi, si stabilisce l'incontro per la sera dell'8 giugno all'oratorio di Sant'Antonio abate: ai 25-30 uomini che si concorda si presentino saranno fornite armi e automezzi per il trasferimento nelle montagne vicentine, dove le formazioni dei partigiani sono già attive.
Nel pomeriggio dell'8 giugno si diffonde la voce che si tratti di una trappola. Un civile, Alberto Peruffo “Usche”, durante un viaggio in treno da Verona intercetta le vanterie della futura impresa di Grancona da parte di un gruppo di fascisti. Sceso dal treno, corre ad avvertire le potenziali vittime, riuscendovi solo in parte.
La sera si presentano all'appuntamento in sette, che vengono prima barbaramente torturati e poi trucidati. Il Bertoldo, che morirà il giorno successivo in ospedale, riesce a raccontare la dinamica del fatto. Una volta catturati, i sette vengono invitati a giurare la loro fede partigiana, poi viene loro intimato di alzare le mani. Due vengono legati al collo e bastonati, gli altri cinque legati con filo di ferro alle gambe e alle braccia, insultati e seviziati. Le torture durano dalle 21,30 alle 23 circa, quando, trascinati sulla rampa di un laboratorio per lavorazione pietra prospiciente la strada provinciale, vengono finiti a raffiche di mitra.
Giuseppe Sartori, fratello di Ermenegildo, vide i cadaveri nella cella mortuaria del cimitero il 9 giugno. Il corpo del fratello aveva capelli ritti e presentava fori di 27 proiettili, Bertesina aveva un buco nella fronte, probabilmente provocato da un grosso chiodo, anche gli altri presentavano segni di feroci torture.
Il funerale si svolse il giorno dopo in cimitero poiché il parroco, don Giovanni Grigoletto, si rifiutò di portare in chiesa le vittime, asserendo di temere rappresaglie contro di lui.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: sevizie-torture
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Il processo contro i responsabili iniziò il 15 gennaio 1946 davanti la Corte d'Assise di Vicenza, la sera del 16 gennaio fu assassinato nel suo studio l'avv. Edoardo Tricarico, difensore di alcuni imputati. Il procedimento riprese il 23 gennaio per essere subito sospeso e trasferito per eccezione di legittima suspicione avanzato dalle difese. L'8 maggio riprese a Venezia e si concluse il 17 maggio 1946 con tre condanne a morte, sei all'ergastolo, due a trent'anni, altre pene minori e cinque assoluzioni.
Fausto Caneva, Adelmo Schiesari, Rodolfo Boschetti, Paolo Indelicati, Bruno Londani, Giacinto Caneva, Angelo Girotto, Antonio Zanin, Corrado Levorato, Mario Chemello, Vittorio Carlo, Ferruccio Spoladore, Ferdinando Donadello, Bellizzi Francesco, condannati.
Mario Filippi, Giuseppe Conforto, Mario Chemello, Vittorio Carlotto , Renato Longoni, Nicola Chemello, Duilio Caneva e Guido Bisognin, assolti a vario titolo.
Nel 1951 la Corte di Cassazione annulla la sentenza di Venezia e rimanda la causa per un nuovo giudizio alla Corte d’Appello di Firenze. Successivamente, grazie al D.P.R. del 19.12. 1953, n° 922, Art. 2, per i reati di collaborazionismo e concorso in omicidio pluriaggravato, le pene da 30 anni vengono ridotte a 10 anni. Con il Decreto Legislativo dell'11 Luglio 1959, n° 460, art. 1 e 12, vengono dichiarati “estinti i reati e cessata l'esecuzione della condanna e delle pene accessorie... 29 settembre 1959”.
Annotazioni: Sussistono dubbi sull’ Esposizione Di Cadaveri. I sette, ridotti in fin di vita dalle torture procurate all’interno dell’oratorio, vengono finiti a qualche centinaio di metri dallo stesso, in un luogo pubblico di notevole passaggio. Non si ritiene che l’azione intendesse preservare il luogo sacro, già lordato dal sangue e delle indescrivibili sevizie e mutilazioni praticate alle vittime, e se l’esecuzione necessitava di un muro esterno, si sarebbero potuti spostare i sette martiri all’esterno dell’oratorio. Dato poi che l’agonia, con lamenti e invocazioni, da parte dei due feriti, durò diverse ore nel corso della notte, si è ritenuto che fosse intenzione degli assassini terrorizzare la popolazione rendendo il più possibile pubblico il loro gesto.
I responsabili inoltre alla data dell'eccidio facevano parte della Compagnia della morte, che sarebbe dopo pochi giorni confluita nella Brigata nera vicentina.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L\'episodio presenta lati oscuri e non del tutto chiarite complicità locali che a lungo hanno determinato una memoria divisa, già a partire dalla risistemazione - il parroco Grigoletto cancella subito le tracce delle torture dai muri - e riconsacrazione dell\'oratorio, avversata dai famigliari delle vittime. Il tentativo di normalizzazione omertosa è vanificato dalla tenace opera di ricerca dei responsabili e di rinnovo della memoria promosso dal già nominato Giuseppe Sartori, recentemente scomparso, fondatore della locale sezione dell\'ANPI.
Scheda compilata da Sergio Lavarda
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-19 17:58:41
Vittime
Elenco vittime
1. Bertesina Raffaele, di Severino e di Visentin Luigia, nato a Grancona 15/03/1917.
2. Bertoldo Silvio cl. 1920 di Gaudenzio, contadino, celibe.
3. Mattiello Attilio cl. 1920 di Giovanni Battista e di Maria Belloni, contadino, celibe
4. Rossi Guerrino cl. 1919 di Raimondo e di Regina Mattiello, manovale, celibe
5. Sartori Ermenegildo cl. 1918 di Luigi e di Adelmina Gianesin, contadino, celibe
6. Spoladore Mario cl. 1922 di Francesco e di Pasqualotto Giulia, contadino, celibe
7. Zanellato Ernesto cl. 1917 di Ernesto e di Maria Bonato, calzolaio, celibe
Elenco vittime renitenti 7
1. Bertesina Raffaele, di Severino e di Visentin Luigia, nato a Grancona 15/03/1917.
2. Bertoldo Silvio cl. 1920 di Gaudenzio, contadino, celibe.
3. Mattiello Attilio cl. 1920 di Giovanni Battista e di Maria Belloni, contadino, celibe
4. Rossi Guerrino cl. 1919 di Raimondo e di Regina Mattiello, manovale, celibe
5. Sartori Ermenegildo cl. 1918 di Luigi e di Adelmina Gianesin, contadino, celibe
6. Spoladore Mario cl. 1922 di Francesco e di Pasqualotto Giulia, contadino, celibe
7. Zanellato Ernesto cl. 1917 di Ernesto e di Maria Bonato, calzolaio, celibe
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Adelmo Schiesari
Nome Adelmo
Cognome Schiesari
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Angelo Girotto
Nome Angelo
Cognome Girotto
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Antonio Zanin
Nome Antonio
Cognome Zanin
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Bellizzi Francesco
Nome Bellizzi
Cognome Francesco
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Bruno Londani
Nome Bruno
Cognome Londani
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Corrado Levorato
Nome Corrado
Cognome Levorato
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Duilio Caneva
Nome Duilio
Cognome Caneva
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Fausto Caneva
Nome Fausto
Cognome Caneva
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Ferdinando Donadello
Nome Ferdinando
Cognome Donadello
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Ferruccio Spoladore
Nome Ferruccio
Cognome Spoladore
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Giacinto Caneva
Nome Giacinto
Cognome Caneva
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Giuseppe Conforto
Nome Giuseppe
Cognome Conforto
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Guido Bisognin
Nome Guido
Cognome Bisognin
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Mario Chemello
Nome Mario
Cognome Chemello
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Mario Filippi
Nome Mario
Cognome Filippi
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Nicola Chemello
Nome Nicola
Cognome Chemello
Stato imputato in procedimento
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto II./Regiment 3. “Brandenburg”
Paolo Indelicati
Nome Paolo
Cognome Indelicati
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Renato Longoni
Nome Renato
Cognome Longoni
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Rodolfo Boschetti
Nome Rodolfo
Cognome Boschetti
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Vittorio Carlo
Nome Vittorio
Cognome Carlo
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Vittorio Carlotto
Nome Vittorio
Cognome Carlotto
Stato imputato in procedimento
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 22. Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Grancona
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Grancona
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: Nel primo anniversario dell\'eccidio (8/6/1945) viene eretta una lapide commemorativa sul muro esterno del Comune di Grancona.
monumento a
Tipo di memoria: monumento
Anno di realizzazione: 1946
Descrizione: Nel 1946 si inaugura un monumento nel luogo dell\'eccidio e una cappella nel cimitero del paese.
lapide a oratorio, Grancona
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: oratorio, Grancona
Anno di realizzazione: 1971
Descrizione: Nel 1971 venne apposta una seconda lapide nella facciata esterna dell\'oratorio di Sant\'Antonio abate, luogo dell\'agguato.
altro a scuola media Grancona
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: scuola media Grancona
Descrizione: All\'interno della scuola media di Grancona (Istituto comprensivo di Sossano), i sette martiri sono ricordati da bassorilievi in pietra di Vicenza ed alcuni anni fa gli studenti, seguiti dai docenti e con la consulenza di Giuseppe Sartori, scampato al massacro e fratello di una delle vittime, hanno realizzato un video sull’accaduto.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Ogni anno a Grancona la domenica precedente o successiva l\'8 giugno, avviene la commemorazione dell\'eccidio, organizzata dall\'Amministrazione Comunale di Grancona in collaborazione con l’ANPI, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e il Comitato Promotore. La cerimonia vede sempre una nutrita partecipazione di cittadini, di autorità istituzionali, di delegazioni delle Associazioni Partigiane ANPI e AVL dell’ANCR, delle altre Associazioni di corpo e d’arma (bersaglieri, fanti, alpini, carabinieri, marinai, mutilati invalidi di guerra e altre), della Scuola e del Volontariato.