Descrizione
Località Verona, Verona, Verona, Veneto
Data 11 luglio 1944 - 12 luglio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: La vicenda è documentata dalla relazione di Enrico Pizzoferrato, dipendente delle ferrovie dello Stato. Egli invia un «appunto urgentissimo» ad un suo superiore, in cui denuncia la scomparsa di Antonio Zecchini nella notte tra l’11 e il 12 luglio 1944. Il documento di Pizzoferrato è pubblicato nel volume curato da Giovanni Dean, Scritti e documenti della resistenza veronese, corredato da una prefazione in cui lo storico locale afferma che l’uomo fu sepolto nell’area riservata agli sconosciuti feriti da arma da fuoco. La sua salma fu poi riesumata nel dopoguerra e se ne poté accertare l’identità perché furono trovate le chiavi di casa. Non è dato sapere come Dean riesca a reperire tali informazioni.
L’evento presenta diversi punti interrogativi. Dalla relazione di Pizzoferrato si evince che l’uomo fu arrestato dai tedeschi per aver lasciato accesa la luce della sua abitazione, nonostante fosse scattato l’allarme di bombardamenti aerei. Secondo le autorità germaniche, Zecchini aveva già commesso la medesima infrazione in altre due circostanze, si trattava di una prova evidente – a loro avviso – della collaborazione dell’uomo con i partigiani; Zecchini, tenendo accese le luci della propria dimora, avrebbe voluto segnalare la presenza di una caserma tedesca, posta nelle vicinanze.
Se dessimo credito a questa versione, la spietata reazione tedesca rientrerebbe nella logica punitiva e violenta che caratterizzò l’occupante durante quel biennio. Anche Elena Carano in Oltre la soglia, lascia aperta la possibilità che l’uomo fosse già noto alle autorità naziste per altre operazioni clandestine.
Vicini di casa e conoscenti di Zecchini, allarmati dalla sua assenza ingiustificata il mattino del 12 luglio, chiesero informazioni alla vicina caserma occupata dai tedeschi che, come riporta la denuncia di Pizzoferrato, pur promettendo indagini, affermarono che l’uomo era stato probabilmente fermato da una compagnia in transito nella zona e che quindi sarebbe stato assai difficile accertarne le sorti.
Gli interrogativi in sospeso sono davvero numerosi: perché seppellire l’uomo tra gli sconosciuti? Chi, all’indomani della Liberazione, decise di riesumare quella salma? Supponiamo che qualcuno avesse rivelato delle informazioni sull’accaduto solo al termine del conflitto.
Per quanto l’episodio presenti numerose questioni in sospeso, sembra chiaro che la morte dello Zecchini sia frutto di un’azione tedesca.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Annotazioni: Si è scelto di barrare la voce “occultamento di cadaveri” in quanto il corpo dello Zecchini fu sepolto nell’area cimiteriale riservata agli sconosciuti. Non sappiamo se le autorità tedesche, presunte responsabili, lo abbiano fatto perché volessero occultare la vicenda oppure perché effettivamente non erano a conoscenza dei dati personali dello Zecchino. Riteniamo tuttavia più probabile la prima ipotesi.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’episodio non è ricordato dalla comunità locale, a contribuire a tale oblio pesa il mistero che avvolge questo episodio
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-18 22:41:50
Vittime
Elenco vittime
Zecchini Antonio di Italo, nato a Roma l’8 febbraio 1924, residente a Pescara, impiegato delle Ferrovie dello Stato.
Elenco vittime civili 1
Zecchini Antonio di Italo