Descrizione
Località Cibeno, Carpi, Modena, Emilia-Romagna
Data 2 dicembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Descrizione: Nella seconda metà di novembre del 1944 i tedeschi e i fascisti organizzano una serie di rastrellamenti e operazioni repressive nella “Bassa” modenese: le forze di occupazione e i collaborazionisti della RSI sono convinti che l’arresto del fronte sulla Linea Gotica e la sospensione delle ostilità da parte degli Alleati tolgano risorse ed energie alla Resistenza e sono determinati ad assestare colpi decisivi all’organizzazione partigiana in uno dei momenti più difficili della guerra. Nel carpigiano e nella zona di Concordia i nazisti e i fascisti effettuano queste intimidazioni e violenze anche per vendicare gli attacchi che i “ribelli” hanno messo a segno contro i presidi della Repubblica Sociale e i mezzi germanici. Dopo lo scambio di prigionieri di Limidi di Soliera, che ha sancito un notevole riconoscimento dell’efficacia della lotta partigiana, le forze di occupazione sono intenzionate a ristabilire la propria autorità sulla “Bassa” e sfruttano i rancori dei fascisti per organizzare vari rastrellamenti. L’azione più massiccia parte all’alba del 1 dicembre 1944 per l’iniziativa degli uomini della Brigata Nera: un gruppo di militi si schiera tra Sozzigalli e Sant’Antonio di Rovereto per attaccare le frazioni del carpigiano e giunge all’altezza di via Dossi a Cortile. Gli uomini della RSI piombano nella casa della famiglia Zuccati e sorprendono i comandanti della Brigata “Walter Tabacchi” Italo Scalambra e del Distaccamento “Aristide” Umberto Bisi: i due sono circondati, ma riescono a mettersi in salvo, mentre l’aviatore francese Michel Seeten strappa l’arma al fascista William Walter e lo uccide, prima di essere abbattuto dalla reazione dei militi. Nel frattempo, i partigiani della 23° Brigata “Grillo” – comandati da Lauro Tabacchi – si accorgono dell’assalto combinato nazi-fascista e oppongono resistenza nei tre punti-chiave del fronte d’attacco. Sul cavo Gherardo e su Fossa Cappello sopraggiungono anche altre formazioni partigiane, che hanno ricevuto richieste di aiuto dalle staffette; fra Limidi e Cortile, a San Marino e a Fossoli le truppe dell’OP, le Brigate Nere e i turcomanni vengono respinti con perdite, ma in diversi casi i soldati della svastica e i repubblicani sfogano la furia della sconfitta sulle persone che riescono a rastrellare o sui “ribelli” che hanno appena catturato. Nei primi due giorni di dicembre del 1944 ventitré partigiani e civili trovano la morte fra Cortile, San Marino, Cibeno e Fossoli.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: deportazione della popolazione
Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO.
Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trova anche il processo sommario del 27 marzo 1945.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La città di Carpi ha sviluppato una forte identità partigiana e ha collegato la prospera libertà della seconda metà del Novecento all’impegno militante dei resistenti. La battaglia di Cortile è un evento fondamentale per la costruzione dell’immagine orgogliosa e vittoriosa della Resistenza modenese.
Scheda compilata da Daniel Degli Esposti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-18 16:50:30
Vittime
Elenco vittime
1. Giuseppe Bellelli: nato a Cibeno di Carpi (MO) il 18 ottobre 1918, figlio di Fermo e Imelde Manfredotti, residente a Cibeno, agricoltore, partigiano. Il 1 settembre 1944 entra nella Brigata “Grillo” e sceglie il nome di battaglia “Pippo”. Dal momento che quest’ultimo dato coincide con quello del fratello Romolo, appare probabile che i due ragazzi fossero vicini alla rete della Resistenza, ma non particolarmente attivi negli scontri armati: nel carpigiano parecchie famiglie contadine sceglievano di sostenere la lotta partigiana con aiuti logistici imprescindibili e azioni volontarie di appoggio alla rete dei combattenti. Il 2 dicembre 1944 alcune spie segnalano alle forze tedesche e fasciste impegnate in una perlustrazione punitiva del carpigiano l’impegno partigiano dei fratelli Giuseppe e Romolo Bellelli: i militi piombano nella cascina della famiglia, prelevano i due giovani e li fucilano davanti alla loro abitazione di residenza.
2. Romolo Bellelli: nato a Cibeno di Carpi il 28 ottobre 1921, figlio di Fermo e Imelde Manfredotti, residente a Cibeno, agricoltore, partigiano. Il 1 settembre 1944 entra nella Brigata “Grillo” e sceglie il nome di battaglia “Pippo”. Dal momento che quest’ultimo dato coincide con quello del fratello Giuseppe, appare probabile che i due ragazzi fossero vicini alla rete della Resistenza, ma non particolarmente attivi negli scontri armati: nel carpigiano parecchie famiglie contadine sceglievano di sostenere la lotta partigiana con aiuti logistici imprescindibili e azioni volontarie di appoggio alla rete dei combattenti. Il 2 dicembre 1944 alcune spie segnalano alle forze tedesche e fasciste impegnate in una perlustrazione punitiva del carpigiano l’impegno partigiano dei fratelli Giuseppe e Romolo Bellelli: i militi piombano nella cascina della famiglia, prelevano i due giovani e li fucilano davanti alla loro abitazione di residenza.
Elenco vittime partigiani 2
Giuseppe Bellelli,
Romolo Bellelli
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Antonio Petti
Nome Antonio
Cognome Petti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Comandante del 42° Comando Militare Provinciale
Note procedimento Comando Provinciale GNR Modena – Ufficio Operazioni – Operazioni di rastrellamento nella pianura modenese fra Carpi-Novi, in ASMO CAS (1945) – Busta 1: Antonio Petti – Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. “Nei giorni dal 27 novembre al 3 dicembre del c.a. è stato effettuato su ordine del Generale Germanico Maeltzer un vasto ciclo di operazioni di rastrellamento in cooperazione fra reparti germanici e Italiani, interessanti la zona di pianura a nord di Modena comprendente i Comuni di Carpi, Novi, Concordia, Mirandola e S. Prospero. La GNR partecipava alle operazioni con 5 ufficiali, 3 sottufficiali e 62 legionari. Durante le operazioni, che hanno portato complessivamente alla cattura di 97 disertori, di 225 renitenti, di 13 sudditi inglesi già internati in campi di concentramento ed all\'uccisione in combattimento o per esecuzioni sommarie di 61 ribelli e favoreggiatori, sono caduti in combattimento il S. Tenente Nino Luigi Fuini ed il legionario Sestini Luciano della GNR [...] ed è pure caduto in combattimento il tenente Walter Williams del 42° Btg. Provinciale dell\'Esercito Repubblicano”. ------------ 309. Nome: Data: 27 novembre - 3 dicembre 1944 Area: Correggio, Carpi, S.Martino in Rio (Reggio Emilia/Modena) Tipo: operazione di rastrellamento Comando: LI. Gebirgs-Armeekorps Truppe: tedesche e fasciste: Brigate Nere, GNR, Compagnia OP; 5 ufficiali, 4 sottufficiali e 65 uomini di truppa del Comando Militare Provinciale di Modena*; Perdite: a); b) 33 morti, 108 prigionieri; a) 1 ufficiale morto; b) 61 morti, 335 catturati*; Fonte: BA-MA, RH 20-14/, Bandenlagekarte; AUSSME, Rastrellamenti. -------------- Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trova anche il processo sommario del 27 marzo 1945.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a Cibeno, Carpi
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Cibeno, Carpi
Descrizione: I fratelli Bellelli sono ricordati da un cippo eretto davanti alla loro abitazione; dal 2010 il loro memoriale ricorda anche Enzo Neri e Taddeo Sala poiché il monumento originario di questi ultimi si trovava a soli duecento metri dalla casa della famiglia Bellelli, in una posizione sfavorevole: l’ANPI di Carpi ha raggiunto un accordo con tutti i soggetti interessati alla difesa della memoria e ha riunito la memoria dei due episodi nel monumento che era stato originariamente concepito per i fratelli Bellelli (cfr http://www.voce.it/edicola/index.html?section=articolo&id=452&artid=17013).