CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 15.06.1944

(Grosseto - Toscana)

Descrizione

Località Castiglione della Pescaia, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Toscana

Data 15 giugno 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: La formazione partigiana del Gruppo “Tirli” (Raggruppamento “Monte Amiata”, settore C) fu costituita a fini operativi all’inizio del mese di giugno 1944 e raggruppò un insieme di bande, tra cui quella di Tirli-Castiglione della Pescaia, attiva sin dal settembre 1943 al comando di Primitivo Vannucci. La zona d’azione del Gruppo “Tirli” era quella compresa tra le località di Tirli, Castiglione, Ravi, Caldana, Scarlino e Follonica: nelle sue file militavano anche 224 militari sovietici, fuggiti dall’esercito tedesco. Nell’area costiera, l’espansione primaverile del movimento partigiano e l’intensificazione dei bombardamenti alleati allertarono le forze nazifasciste, tanto che, per motivi strategici, l’evacuazione della fascia dall’Argentario a Castiglione fu ordinata già dal mese di aprile. Rinforzato dagli aviolanci alleati dei primi giorni del giugno 1944, il Gruppo “Tirli” passò all’offensiva e occupò i paesi di Tirli (6 giugno) Scarlino (8 giugno) e Gavorrano (11 giugno), impedendo il transito di colonne autotrasportate nemiche in tutta l’area di Follonica, Ravi e Castiglione. In previsione della ritirata, l’opera di repressione sulla costa tirrenica, tesa a sgombrare le vie di comunicazione e a ripulire il territorio a tergo del fronte dai partigiani, fu di competenza del 75. Corpo d’armata tedesco. L’11 giugno il Gruppo “Tirli” attaccò il presidio di Pian d’Alma, costringendolo alla fuga. I tedeschi riposero con le rappresaglie e i rastrellamenti, mirati a isolare questa attiva formazione partigiana e a terrorizzare la popolazione. Nella frazione di Buriano, la strage della popolazione rastrellata fu evitata solo per l’intervento del parroco don Ermanno Carresi. La ritirata delle truppe tedesche dal territorio di Castiglione comportò la morte di cinque civili, fra cui Luigi Salvafondi, ucciso il 15 giugno in circostanze non note con colpi d’arma da fuoco. Dopo altri scontri fra partigiani e nazifascisti, l’area d’azione del Gruppo “Tirli” fu liberata dalla 5. Armata americana il 20 giugno 1944.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: ritirata
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Estremi e note penali: Per questo episodio non fu mai avviato alcun procedimento giudiziario.

Scheda compilata da Marco Grilli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-03 08:11:33

Vittime

Elenco vittime

Salvafondi Luigi, nato il 09/03/1904 a San Godenzo (Firenze), residente a Castiglione della Pescaia, mulattiere.

Elenco vittime civili 1

Salvafondi Luigi.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Castiglione della Pescaia, caserma dei Carabinieri

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Castiglione della Pescaia, caserma dei Carabinieri

    Anno di realizzazione: 1950

    Descrizione: Il 10 settembre 1950 l’ANPI ha posto una lapide sulla facciata del palazzo della Caserma dei Carabinieri, sito lungo il Corso di Castiglione della Pescaia, in memoria dei caduti in combattimento (Armellini Marino, Ascolesi Vito, Castelli Augusto, Clementi Assunta, Viggiani Sirio) e in seguito a rappresaglia (Gambaccini Urbino, Gasperini Giuseppe, Nocciolini Giovanni, Salvafondi Luigi, Signori Bernardo), durante la guerra di Liberazione.

  • museo a Grosseto, Via de’Barberi 61

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Grosseto, Via de’Barberi 61

    Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell’Isgrec, in Via de’Barberi 61, Grosseto.

Bibliografia


Nicola Capitini Maccabruni, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985, p. 142.
Luciano Casella, La Toscana nella guerra di liberazione, La Nuova Europa Editrice, Carrara, 1972, pp. 191-192.
Comitato per le celebrazioni del XX della Resistenza, La Provincia di Grosseto alla macchia. Atti e documenti delle formazioni partigiane e del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale, Amministrazione provinciale, Grosseto, 1965, pp. 136-142.
Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, 1943-’45, La liberazione in Toscana. La storia, la memoria. Testimonianze, ricordi dai comuni toscani, Giampiero Pagnini editore, Firenze, 1994, p. 114.
Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009, pp. 95.
Carlo Gentile, Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Carocci, Roma, 2005, pp. 47, 93.
Renzo Vanni, La Resistenza dalla Maremma alle Apuane, Giardini, Pisa, 1972, pp. 124-125.
Giovanni Verni, Cronologia della Resistenza in Toscana, Roma, Carocci, 2005, cd allegato.
Marcella Vignali, La Resistenza in provincia di Grosseto, Tesi di laurea, Università degli studi di Firenze, relatore prof. A. Salvestrini, a.a. 1974-1975, p. 325.

Sitografia


www.grossetocontemporanea.it
www.isgrec.it

Fonti archivistiche

Fonti

AS Grosseto, R. Prefettura, b. 797, f. Relazioni della Resistenza.
BA-MA Friburgo, RH 24-75/12, Ia-TM 11, 12.06.44.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 33, Relazione sulle bande facenti parte del Gruppo Tirli (Raggruppamento Monte Amiata settore C).
ISGREC, Anpi, Serie II, b. 17, Elenchi fucilati per rappresaglia dai nazifascisti; pratiche per pensioni ai discendenti; pratiche per sussidi ai familiari e per pensioni.
ISGREC, Resistenza in Maremma, v. 4, Capitini-Maccabruni, Cartografia.