Descrizione
Località piazza, Castelnuovo Rangone, Castelnuovo Rangone, Modena, Emilia-Romagna
Data 21 dicembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Nella seconda metà di ottobre del 1944 le prospettive dell’insurrezione generale alimentano le speranze della Resistenza modenese, ma i soldati tedeschi e i fascisti più intransigenti non smettono di alimentare le difese della Linea Gotica e di assestare colpi all’organizzazione partigiana. Le Brigate Nere e i militi della RSI non cessano l’attività di spionaggio e i tentativi di infiltrazione nella rete della Resistenza e trasformano ogni possibilità di accesso alle informazioni sui “ribelli” in un’occasione di vendetta nei confronti dei “traditori” dell’Italia fascista. Nelle tre settimane successive il peggioramento delle condizioni climatiche ostacola l’avanzata delle truppe alleate: intorno alla metà di novembre il Proclama Alexander conferma la stasi del fronte e consente alle forze di occupazione di serrare le file. Le Brigate Nere riprendono le operazioni anti-partigiane e i controlli del territorio per scovare i renitenti alla leva, mentre i tedeschi consolidano l’autorità dei presidi con azioni violente. Il 21 dicembre 1944 il 42° Comando Provinciale della GNR di Modena organizza un rastrellamento nel territorio di Castelnuovo Rangone: secondo la testimonianza di Armando Comini e la ricostruzione del Questore di Modena, i militi scendono dal camion e cominciano a sparare all’impazzata. Tre giovani del paese cercano di salvarsi e fuggono, ma vengono inseguiti dai fascisti: due restano uccisi da diversi colpi d’arma da fuoco, un terzo è ferito e viene trasportato nei locali dell’ospedale locale, che ospita il Policlinico modenese.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO.
Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trova anche il processo sommario del 27 marzo 1945.
Annotazioni: La riapertura delle indagini d’archivio appare opportuna e inevitabile per il miglioramento delle informazioni fornite in questa scheda: mentre la relazione del Questore fa riferimento a quattro morti e un ferito, la testimonianza di Comini e il libro di Levoni indicano due vittime e un terzo individuo trasportato in ospedale. Tale bilancio trova conferma anche sulla lapide del famedio del cimitero di Castelnuovo Rangone.
Scheda compilata da Daniel Degli Esposti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-09 22:41:40
Vittime
Elenco vittime
1. Marcello Bellei: nato a Castelvetro l’8 luglio 1925, residente a Maranello, agricolo, disabile, civile. Il 21 dicembre 1944 rimane vittima di un rastrellamento dei militi del 42° Comando Provinciale della GNR di Modena.
2. Anselmo Menabue: nato a Castelnuovo Rangone il 28 marzo 1928, residente a Castelnuovo Rangone, civile. Il 21 dicembre 1944 rimane vittima di un rastrellamento dei militi del 42° Comando Provinciale della GNR di Modena: è ucciso con diversi colpi d’arma da fuoco nella piazza del paese, ai piedi del campanile, insieme a Giuseppe Bellei.
Elenco vittime civili 2
Marcello Bellei,
Anselmo Menabue
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Ufficio Politico Investigativo/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena
Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Antonio Petti
Nome Antonio
Cognome Petti
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Colonnello Antonio Petti: comandante del 42° Comando Militare Provinciale. ------------- Questura di Modena, Relazione su Antonio Petti, in ASMO CAS (1945) – Busta 1: Antonio Petti – Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. “Altro episodio di ferocia noto a tutti gli abitanti di Castelnuovo Rangone è quello compiuto nel Comune predetto dagli uomini di Petti il 21 dicembre 1944. Presente al fatto si trovava anche il proprietario del Bar Orologio Signor Comini Armando il quale sfuggì miracolosamente all\'eccidio. Alcuni uomini di Petti, sempre reparto \"controguerriglia\", giunti nelle prime ore del 21 detto con automezzo nel Comune di Castelnuovo Rangone, non appena la macchina su cui erano a bordo si fermò nella piazza, ne discendevano e cominciavano una sparatoria all\'indirizzo di pacifici cittadini i quali si trovavano per caso nella piazza anzicennata [sic]. Rimanevano uccise quattro persone ed una donna veniva gravemente ferita alla gola e ricoverata nello ospedale del predetto comune. Risulta che anche il Podestà del luogo abbia fatto un severo rapporto per protestare contro i criminali, ma anche questa volta il colonnello Petti giustificò i gravissimi delitti dei suoi dipendenti, affermando spudoratamente che le vittime erano i soliti \"fuori legge\", nome che il Petti e gli altri repubblicani solevano dare ai patriotti [sic]”. ------------- Testimonianza di Comini Armando fu Angelo di anni 59, commerciante, di Modena, in ASMO CAS (1945) – Busta 1: Antonio Petti – Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. “Fui presente all\'episodio di Castelnuovo Rangone in cui trovarono la morte due giovanotti ed un terzo rimase ferito. Avevo un appuntamento con un amico verso il mezzogiorno, ma mentre stavo lì a Levizzano, venni avvertito che i repubblicani stavano facendo un rastrellamento. Poiché io \"non ero tanto a posto\" credetti bene di allontanarmi, ciononostante fui fermato e perquisito, ma fortunatamente lasciato in libertà. Mentre stavo per entrare nel paese di Castelnuovo Rangone, dove appunto ero diretto, fui soprassato [recte sorpassato, n.d.r.] da due camion da quali, tutto ad un tratto, sono scesi dei soldati della repubblica che hanno cominciato a sparare all\'impazzata; in tale sparatoria sono stati uccisi due giovani ed un terzo è stato ferito. Io fui perquisito da militi della GNR i quali avevano sul viso una specie di maschera. In Castelnuovo Rangone non c\'era stato nulla che potesse giustificare quella rappresaglia”. ------------- Romolo Levoni, Don Mario e noi. 1943-1957: un tempo, un parroco, un paese, Parrocchia di Castelnuovo Rangone, pp. 50-51. “Tornano le Brigate Nere e uccidono Menabue Anselmo e Bellei Marcello. […] Dalle finestre delle case vedemmo Anselmo, un ragazzo di 16 anni, passare correndo e scomparire nel campanile, dove lo inseguirono alcuni militi neri che lo uccisero. Ragazzi come lui, ma in divisa”. “Poco dopo l’uccisione di Anselmo, sulle tavole di un biroccio spinto a mano passò il corpo senza vita di Marcello, un povero ragazzo di 19 anni menomato psichicamente che non avrebbe mai potuto fare la guerra. E la guerra invece lo uccise”.
Note procedimento Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trova anche il processo sommario del 27 marzo 1945.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a cimitero di Castelnuovo Rangone
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: cimitero di Castelnuovo Rangone
Descrizione: Marcello Bellei e Anselmo Menabue sono ricordati nella lapide del piccolo famedio dei partigiani e delle vittime della Seconda guerra mondiale del cimitero di Castelnuovo Rangone.