Ganaceto, Modena, 19-20.08.1944

(Modena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Ganaceto, Modena, Modena, Emilia-Romagna

Data 19 agosto 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 4

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 4

Descrizione: Dopo la caduta della Repubblica di Montefiorino, che costringe i “ribelli della montagna” a ripiegare lungo le valli dell’Appennino, la Lotta di Liberazione della provincia modenese prosegue con importanti azioni nei territori della pianura. Il 19 agosto 1944 i gappisti della città feriscono tre soldati tedeschi impegnati nella manutenzione di una linea telefonica nel territorio di Ganaceto. Dal momento che quest’area ha già creato diversi problemi alle forze di occupazione, i nazisti pretendono che sia eseguita una rappresaglia: diversi abitanti del luogo vengono rastrellati e rinchiusi nelle stanze del comando, ma l’intercessione del parroco e di alcuni notabili del luogo convince il maggiore Gasparini – responsabile dell’ufficio politico della Guardia Nazionale Repubblicana – a cambiare le modalità della vendetta. Gli ostaggi di Ganaceto vengono liberati, ma il mattino successivo un gruppo di militi preleva dalle carceri di Sant’Eufemia quattro detenuti affinché siano uccisi nel luogo in cui è avvenuto l’attentato contro i tedeschi. Il 20 agosto 1944 Bruno e Vittorio Golfré Andreasi, Elvino Prestento e Aristide Nini vengono impiccati ai rami di un pioppo monumentale lungo la strada nazionale Modena-Carpi: i loro corpi restano appesi al patibolo per diverse ore come monito contro i “ribelli”.

Modalità di uccisione: impiccagione

Violenze connesse: deportazione della popolazione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie

Annotazioni: Nella sintesi finale degli episodi di violenza che hanno provocato la morte di partigiani e civili nel modenese, Ilva Vaccari colloca l’eccidio di Ganaceto nella giornata del 21 agosto 1944; la “Cronologia della memoria” dell’ANPI di Modena conferma questa data. Si è, tuttavia, deciso di seguire l’indicazione riportata sul monumento, che colloca l’episodio il 20 agosto 1944, in attesa di ulteriori verifiche e ricerche storiche.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La comunità di Ganaceto ha onorato con affetto le quattro vittime dell’eccidio del 20 agosto 1944: dopo che l’intervento del parroco e dei notabili allontanò il pericolo di una rappresaglia nei confronti degli abitanti del paese, la terribile immagine degli impiccati rimase impressa negli occhi dei testimoni e costituì un momento fondamentale della memoria della Lotta di Liberazione in una zona fortemente legata ai valori della Resistenza.

Scheda compilata da Daniel Degli Esposti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-23 11:14:36

Vittime

Elenco vittime

1. Bruno Golfré Andreasi: nato a Poggiorusco (MN) nel 1920, figlio di Vittorio. Nell’estate del 1944 si trova nelle carceri di Sant’Eufemia insieme al padre Vittorio per motivi non noti, ma l’amicizia con il partigiano vignolese Aristide Nini e la detenzione nel penitenziario modenese inducono a presumere che la famiglia Golfrè Andreasi abbia qualche rapporto con la Resistenza. Il 20 agosto 1944 è impiccato per rappresaglia a un pioppo monumentale della strada Statale Modena-Carpi, a breve distanza da Ganaceto.
2. Vittorio Golfré Andreasi: nato a Sermide (MN) nel 1889. Nell’estate del 1944 si trova nelle carceri di Sant’Eufemia insieme al figlio Bruno per motivi non noti, ma l’amicizia con il partigiano vignolese Aristide Nini e la detenzione nel penitenziario modenese inducono a presumere che la famiglia Golfrè Andreasi abbia qualche rapporto con la Resistenza. Il 20 agosto 1944 è impiccato per rappresaglia a un pioppo monumentale della strada Statale Modena-Carpi, a breve distanza da Ganaceto.
3. Aristide Nini: nato a Vignola il 12 ottobre 1923, figlio di Ugo e Teodolinda Pedrazzi, residente a Vignola, garzone di bottega, partigiano. Rimane orfano di madre a otto anni; lavora come garzone in un negozio. Arruolato nel 17° Battaglione Guastatori di Civitavecchia, l’armistizio lo costringe a fuggire dalla caserma di Orvieto e a tornare a casa. Il 10 maggio 1944 si unisce alla Brigata “Comando” della Divisione Modena Montagna con il nome di battaglia di “Buio” e viene inviato in missione alla sede del CLN della città, ma i fascisti lo arrestano nel viaggio di ritorno; quando gli controllano i documenti, scoprono che è renitente alla leva e lo rinchiudono nelle carceri di Sant’Eufemia. Il 20 agosto 1944 è impiccato per rappresaglia a un pioppo monumentale della strada Statale Modena-Carpi, a breve distanza da Ganaceto.
4. Elvino Prestento: nato a San Giovanni al Natisone (UD) nel 1920. Nell’estate del 1944 si trova nelle carceri di Sant’Eufemia insieme al figlio Bruno per motivi non noti, ma presumibilmente legati a un coinvolgimento in qualche azione della Resistenza o all’irregolarità dei documenti personali: le autorità della RSI puniscono queste scelte e queste mancanze con la prigione. Il 20 agosto 1944 è impiccato per rappresaglia a un pioppo monumentale della strada Statale Modena-Carpi, a breve distanza da Ganaceto.

Elenco vittime partigiani 1

Aristide Nini

Elenco vittime legate a partigiani 3

Bruno Golfré Andreasi,
Vittorio Golfré Andreasi,
Elvino Prestento

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Platzkommandantur Modena

Tipo di reparto: Wehrmacht

GNR di Modena

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

GNR, distaccamento di Ganaceto

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • sconosciuto Gasparini

    Nome sconosciuto

    Cognome Gasparini

    Note responsabile Maggiore

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a Ganaceto, Modena

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Ganaceto, Modena

    Descrizione: Nell’immediato dopoguerra il luogo dell’impiccagione è stato contrassegnato da un cippo; il piccolo monumento è stato innalzato ai piedi del pioppo secolare che il 20 agosto 1944 è diventato il patibolo delle quattro vittime. L’epigrafe esalta i quattro «eroi» secondo lo spirito memorialistico dell’immediato dopoguerra: fedeli fino alla morte per un ideale sublime di giustizia e libertà», «testimoni eterni alle generazioni future». Il monumentale pioppo, albero della memoria, viene abbattuto nell’ottobre del 2010 e una parte dell’enorme tronco viene portata a Fellicarolo da Oberdan Melotti per costruire un parco della memoria. Da questa vicenda è nato il docu-film “Populus Nigra”.

  • luogo della memoria a Fellicarolo (Fanano, MO)

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Fellicarolo (Fanano, MO)

    Descrizione: Il Parco della Memoria di Fellicarolo (Fanano, MO) contiene una parte del tronco del pioppo monumentale di Ganaceto e mantiene viva la memoria dell’eccidio del 20 agosto 1944 nel contesto paesaggistico dell’Appennino modenese.

Bibliografia


Ermanno Gorrieri, La repubblica di Montefiorino, Bologna, Il Mulino, 1970.
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, Milano, Franco Angeli, 1998, pp. 410-411.
Ilva Vaccari, Dalla parte della libertà, Santa Sofia di R., Stab. Tip. dei Comuni per COOP Estense, 1999, pag. 574.

Sitografia


Populus Nigra (Ecologia della Memoria) Docu-Film (ITA 2013) Regia: Paolo Galassi.
http://www.dailymotion.com/populusnigra

http://anpimodena.it/avvenimenti-significativi-della-resistenza-modenese-nel-periodo-dal-1-luglio-1943-e-1944-20-settembre-1943-e-1944/
http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2011/07/10/NZ_18_01.html
https://www.youtube.com/watch?v=Z30Oa9-CoUs
http://emilia-romagna.anpi.it/modena/calendario/1944_08.html
http://www.progettoalmax.it/almax-magazine/comunicati-stampa/item/951-5-aprile-docu-film-2013-populus-nigra-ecologia-della-memoria.html

Fonti archivistiche

Fonti

Adamo Pedrazzi, Cronaca dell’Occupazione Nazi-Fascista di Modena – MCMXLIII-MCMXLV, Archivio dell’Istituto Storico di Modena.