Via Valeria Tagliacozzo 9-5-1944

(L'Aquila - Abruzzo)

Descrizione

Località Via Valeria, Tagliacozzo, L'Aquila, Abruzzo

Data 9 maggio 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 1

Numero vittime donne 1

Numero vittime donne bambine 1

Descrizione: I tedeschi arrivarono a Tagliacozzo il 12/09/1943, giorno della festività della Madonna dell’Oriente.
Nella zona operavano tre bande di partigiani: una organizzata dal tenente Giovanni De Acutis, un secondo gruppo coordinato dal capitano Vincenzo Marini, che nell’ottobre ’44 venne arrestato e sostituito dal sottotenente Dante Salciccia e una terza banda denominata prima Giulio Porzio e poi dal giugno ’44 ricordata con il nome di Gaetano Di Salvatore. Il territorio divenne di interesse strategico non solo perché poco più a sud era stata posta la linea Gustav ma anche perché attraversato dalla Tiburtina-Valeria e dalla ferrovia Roma-Avezzano. Per di più a Massa d’Alba Fucense nel novembre del ’43 si era trasferito il Quartier Generale di Kesserling. Il 9/05/1944 nella chiesa del Soccorso di Tagliacozzo si tenne una funzione religiosa che per tutto il mese si celebrava in onore della Madonna, assai venerata dalla popolazione locale. Alcune donne uscite dalla chiesa con le loro bambine si intrattenevano nei loro discorsi in via Valeria. Poco dopo con l’inizio del coprifuoco sarebbero dovute rientrare, serrare l’uscio della porta, spegnere ogni luce e comunicare a bassa voce. Diana Nuccilli di 11 anni e Maria De Santis di 15 erano sedute sul gradino di una porta. Intanto sulla stessa via giungevano il Maresciallo Gatti (fervente collaborazionista) e l’appuntato Gallipoli che accompagnavano due soldati tedeschi, armati di fucili mitragliatori. Uno di loro Giup Martin, sergente delle SS, era tristemente famoso per essere un fanatico esecutore delle regole naziste. Alla vista inattesa dei quattro, le donne senza che ci fosse un reale motivo, forse perché qualcuna li aveva riconosciuti o forse perché i militari iniziarono a minacciarle, prese dal panico iniziarono a urlare e a scappare. I due tedeschi ebbero una reazione inconsulta, imbracciarono i fucili ed esortati dal Gatti iniziarono a sparare all’impazzata. Diana morì, mentre Maria rimase invalida per tutta la vita.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Estremi e note penali: Procedimento penale a carico di Giup Martin da Lipsia indagato per violenza con omicidio, iscritto nel Registro degli indagati dalla Procura militare della Repubblica presso il Tribunale militare di Roma il 31.12.1994. In precedenza era stato indagato dalla Procura generale militare del Regno (anche in questo caso per violenza con omicidio) su iniziativa del Ministero degli Affari esteri (1945). Questo primo procedimento si concluse nel 1960 con la provvisoria archiviazione degli atti per non essere riusciti a giungere ad un’identificazione certa del colpevole del reato. Allo stesso modo il secondo procedimento si concluse nel 1999 con l’archiviazione per l’impossibilità di conoscere l’identità dell’autore del reato e di accertarne l’esistenza in vita.

Annotazioni: Nel testo dell’ex sindaco e storico locale, Gaetano Blasetti, si sottolinea che i due militi nazisti di fronte all’improvvisa reazione di terrore delle donne presenti reagirono cominciando a sparare all’impazzata, senza porsi il problema che da quell’assembramento non poteva derivare per loro nessun pericolo e che soprattutto quelle donne e bambine non stavano violando nessuna direttiva impartita dal comando tedesco di Tagliacozzo. E’ incerto se i militari avessero iniziato a minacciare le donne prima che queste ultime iniziassero ad urlare e scappare.
Invece nel lavoro di Franco Giustolisi si riporta che le due bambine stavano aspettando la cena che in casa stavano preparando con l’impasto di farina e acqua per fare i tagliolini. Passò li davanti il sergente delle SS Martin Giup, accompagnato dal fervente collaborazionista il Maresciallo dei carabinieri Gatti. Il nazista estrasse la pistola e sparò. Il commento del fascista fu: “Così imparano a rispettare il coprifuoco”.

Scheda compilata da Enrico Cavalli Iasrac e Alessia D’Innocenzo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-07 20:17:12

Vittime

Elenco vittime

Nuccilli Diana nata il 16/2/1932 a Tagliacozzo, 11 anni. Residente a Tagliacozzo. Figlia di Giovanni Nuccilli
(muratore) e di Anatolia Amicucci (casalinga).

Elenco vittime civili 1

Nuccilli Diana nata il 16/2/1932 a Tagliacozzo, 11 anni. Residente a Tagliacozzo. Figlia di Giovanni Nuccilli
(muratore) e di Anatolia Amicucci (casalinga).

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Martin (o Franz) Giup

    Nome Martin (o Franz)

    Cognome Giup

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Giup Martin (o Franz) è uno dei colpevoli sulla base delle indagini dei Carabinieri di Tagliacozzo. Nativo di Lipsia, sergente delle SS, nipote di un generale della Wermacht di stanza a Tagliacozzo. Tristemente famoso per essere un fanatico esecutore delle regole naziste, come quella del coprifuoco. Il sergente Giup Martin si rese colpevole anche di altri episodi: nel febbraio 1944, infatti, a Tagliacozzo (AQ) ferì Novella Ferruccio e sparò a Rubero Giovanni. Nel marzo 1944 sparò con la mitragliatrice contro la popolazione senza conseguenze.

    Note procedimento Procedimento penale a carico di Giup Martin da Lipsia indagato per violenza con omicidio, iscritto nel Registro degli indagati dalla Procura militare della Repubblica presso il Tribunale militare di Roma il 31.12.1994. In precedenza era stato indagato dalla Procura generale militare del Regno (anche in questo caso per violenza con omicidio) su iniziativa del Ministero degli Affari esteri (1945). Questo primo procedimento si concluse nel 1960 con la provvisoria archiviazione degli atti per non essere riusciti a giungere ad un’identificazione certa del colpevole del reato. Allo stesso modo il secondo procedimento si concluse nel 1999 con l’archiviazione per l’impossibilità di conoscere l’identità dell’autore del reato e di accertarne l’esistenza in vita.

  • Settimio Gatti

    Nome Settimio

    Cognome Gatti

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Settimio Gatti Maresciallo. Comandava la stazione dei carabinieri di Tagliacozzo durante l’occupazione tedesca. Agiva in stretta collaborazione con gli occupanti, facilitandone le azioni e spingendoli a compiere atti di violenza sui civili. Fu lui ad esortare i tedeschi a sparare al mucchio di donne indifese in via Valeria, in cui fu uccisa Diana Nuccilli e ferita Maria De Sanctis. Ancora lui chiese e ottenne il comando del plotone di esecuzione che fucilò Luigi Consoli e Luigi Del Monaco, pronunciando superbo la frase “Giustizia è fatta”. Conclusa la guerra fu trasferito da Tagliacozzo, dove però tornò in pensione. Riconosciuto dalla popolazione, il 24 maggio 1945, fu circondato dalla folla inferocita che voleva metterlo a morte nello stesso luogo in cui fece assassinare i due giovani di Palestrina. Qualcuno avvisò i carabinieri che intervennero e lo salvarono. Gatti fu condotto a Forte Braschi a Roma, sede del Tribunale Militare e subì un processo. Pur condannato ad una lunga pena detentiva, ottenne i benefici della legge di amnistia di Togliatti e tornò da cittadino libero a Tagliacozzo.

Memorie
Bibliografia


Alessandro Paoluzi, Tagliacozzo: notizie storiche: le chiese, gli edifici, personaggi celebri, escursioni, Studio Bibliografico A. Polla, Avezzano, 1983.

Antonio Rosini, Appendice a Giustizia Negata, Aleph ,Luco Dei Marsi, 1998, pp. 49-50.
Walter Cavalieri, L’Aquila. Dall’Armistizio alla Repubblica 1943-1946, Studio7, L’Aquila, , 1994, p. 247.

Gaetano Blasetti, I 270 giorni dell’occupazione tedesca di Tagliacozzo. 12 settembre 1943- 8 giugno 1944, Grafiche Cellini, Avezzano, s.d., pp. 57-61

Franco Giustolisi, L’Armadio della vergogna, Nutrimenti, Roma, 2004, p. 19.

Sitografia


http://digilander.libero.it/francescocoluccio/espresso/4.aa.vv.htm
https://mohawkwordpress.wordpress.com/tag/resistenza/
http://www.nutrimenti.net/public/Armadio_Vergogna.pdf

Fonti archivistiche

Fonti

ASAq, Prefettura, Atti di gabinetto, II Versamento, Categoria XIX, b. 106.
AUSSME, N 1/11, b. 2132 bis.

Comune di Tagliacozzo , Ram 1944.