Contrada Feudo, Montenerodomo, 24.03.1944

(Chieti - Abruzzo)

Descrizione

Località Contrada Feudo, Montenerodomo, Chieti, Abruzzo

Data 24 marzo 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 4

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Numero vittime donne 3

Numero vittime donne ragazze 1

Numero vittime donne adulte 1

Numero vittime donne anziane 1

Descrizione: Nell’autunno del 1943, la guerra giunse direttamente nella valle del Sangro e nel Medio Sangro. Tra ordini di sgombero, razzie e prevaricazioni sempre più violenti, si arrivava alla tattica della vera e propria “terra bruciata” che insanguinò questi territori nei mesi invernali tra il 1943 e il 1944 e che portò alla distruzione totale dell’abitato di Montenerodomo*. Dopo l’arrivo della brigata Maiella a Torricella Peligna e nella vicina Fallascoso, osteggiati dalla popolazione civile e minacciati dai partigiani, - le località come Schiappone, Vallone Cupo e Cascerie erano territorio presidiato dalla cd. Banda di Pizzoferrato - i tedeschi in ritirata reagirono furiosamente e gli eventi acquisirono una ferocia sempre maggiore. Ai primi di febbraio, infatti, le forze di occupazione evacuano Torricella, Pizzoferrato, Gamberale e tutta la terra di nessuno che si trovava entro l’iniziale triangolo tra Castel di Sangro e Casoli. La ritirata da Pizzoferrato il 4 di febbraio avviene proprio lungo la via per Montenerodomo. E’ questo momento il più tragico per la storia dei monteneresi anche perché sulle falde della montagna la battaglia non era finita e i tedeschi, che mantenevano ancora dei presidi in loco, tentarono più volte di rioccupare posizioni già abbandonate. L’episodio in questione si consuma in questo contesto il 24 marzo 1944. L’intera famiglia D’Antonio, che si era rifugiata in una masseria a Selvoni, fu sorpresa a tarda sera probabilmente ad occultare animali nel vicino bosco al confine tra Gamberale e Pizzoferrato (motivazione in Dossier Lorenzo D’Orazio Onorificenza) e vennero tutti - madre, padre, figlia e nonna- fucilati sul posto. I corpi furono recuperati solo nella primavera del 1944 nella vicina località Feudo.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: ritirata
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Annotazioni: A marzo nell’area operavano gli uomini del 576° Reggimento della 305° Divisione di Fanteria tedesca, che rafforzati con qualche altra unità vennero denominati Sperrverband Bode (Artese).
Nella zona tra Pizzoferrato, Gessopalena e Montenerodomo operava fino alla primavera 1944 la Divisions-Füsilier-Bataillon 305 (Gentile).
L’episodio viene citato in CPI 9/144 e 9/162 ma riporta la data del 25.03.1944 facendo riferimento quindi anche all’episodio in cui vengono uccisi la Di Lullo Domenica ed ai suoi figli, che effettivamente erano vicini dei D’Orazio e che secondo la testimonianza di Vincenzo Di Rocco, figlio della Di Lullo, assistevano la madre in cinta. Se la motivazione della strage del 25 risultasse effettivamente, come da testimonianza di Vincenzo legata alla fuga di tre monteneresi e all’uccisione di due tedeschi si potrebbe ipotizzare una scia di sangue intesa come una operazione tedesca durata nella notte tra il 24-25 marzo 1944 ma non vi sono altri elementi che possano suffragare tale ipotesi.
Sempre negli atti della Commissione ci sono delle imprecisioni anagrafiche circa l’anno di nascita di DI NICOLANTONIO Pasqua erroneamente datato 1876, mentre il D’ANTONIO Giovanni viene erroneamente segnalato come figlio di Francesco e Rossi Martuccia. Anche per ROSSI Rosa ci sono degli errori in merito alla paternità Fiore mentre CPI riporta erroneamente Luigi e data di nascita, 1894 mentre CPI riporta erroneamente il 1900. L’identificazione degli anni che per alcuni risultava scorretta è stata verificata presso l’anagrafe comunale e in mancanza di altri riferimenti presso l’Archivio di Stato di Chieti.
* Non è stato possibile accertare la data precisa dell’avvio della distruzione totale del paese, sicuramente durata più giorni, dal momento che non è stato rintracciato il singolo provvedimento di sgombero. Il dato più attendibile sembra quello del Consiglio Comunale di Montenerodomo del 25.10.48 che riporta come data di distruzione dell’edificio comunale il 27 novembre (ASCH Prefettura b. 278 div. 1 serie 2 Montenerodomo casa comunale cat. 54); alcune testimonianze, però, raccolte nel Progetto di ricerca “Per non dimenticare…la nostra memoria” e lo stesso progetto riportano il 26 novembre 1943, mentre in Giovanni Artese, La linea “Bernhard-Gustav” nella valle dell’Aventino, op.cit., p. 22 si riporta il 21/22 novembre, e ancora una testimonianza e la relazione del sindaco del Paese datata 15.12.1971 inserita nel “Dossier Lorenzo D’Orazio Onorificenza” indica la data del 23 novembre.

La registrazione in Comune dell’ atto di morte del nucleo familiare dei D’Orazio (marito, moglie e figlia) venne effettuata “per circostanze gravi imposte dalla guerra” il 19.09.1945 da D’Antonio Domenico con la testimonianza di Tamburrino Pietro e Luigi, RAM Montenerodomo, 83-85.

La registrazione in Comune dell’ atto di morte Di Nicolantonio Pasqua venne effettuata “per circostanze gravi imposte dalla guerra” il 19.09.1945 da Tamburrino Francesco con la testimonianza di Rossi Giuseppe e Tamburrino Pietro¸ RAM Montenerodomo 1944 n. 82.

I dati anagrafici di Di Nicolantonio Pasqua, come quelli relativi alla data di nascita, non ritrovati presso l’ASC - dove sono andati distrutti - sono stati verificati presso l’ASCH Stato Civile del Comune di Montenerodomo.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Sebbene la memoria di questi avvenimenti sia stata particolarmente viva ed abbia portato alla fine degli anni ’60 al riconoscimento della Croce al Valore Militare, nel tempo, complice anche la scomparsa dei testimoni sopravvissuti a quegli avvenimenti si è andata progressivamente affievolendo. A rilanciarla è stato un progetto cofinanziato dalla UE, “Per non dimenticare…la nostra memoria”, che ha visto anche la celebrazione di un “Giorno della Memoria”. L’iniziativa, però, è rimasto un unicum nell’ambito dell’attuazione del progetto nell’agosto 2006. L’evento, infatti, nonostante alcuni tentativi operati dal gruppo di lavoro del Progetto, non è stato mai istituzionalizzato e non si ripete a dimostrazione che non vi è ancora una precisa volontà di sedimentare un ricordo vivo e condiviso di quei drammatici fatti. Per il 2015, però, è prevista una giornata commemorativa da realizzarsi il 2 febbraio, giorno in cui ricorre la strage della cd. Candelora, tra le più efferate che ha coinvolto il paese, organizzata dal Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Scheda compilata da Ilaria Del Biondo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-11-22 09:25:40

Vittime

Elenco vittime

1. D’Antonio Giovanni fu Francesco e Pasquarelli Maria, nato a Montenerodomo il 1.05.1900, contadino di anni 44, coniugato con Rossi Rosa, fucilato a contrada Feudo, Montenerodomo, il 24.03.1944,
2. D’Antonio Giuseppina di Giovanni D’Antonio e Rossi Rosa, nata a Montenerodomo il 19.10.1930, di anni 14, scolara, fucilata a contrada Feudo, Montenerodomo, il 24.03.1944,
3. Di Nicolantonio Pasqua (d’severein) fu Domenico e Tamburrino Maria Giuseppe, nata a Montenerodomo il 15.6.1883, di anni 61 (da compiere), contadina vedova di D’Antonio Francesco anch’egli ucciso per mano tedesca qualche mese prima, fucilata a contrada Feudo, Montenerodomo, il 24.03.1944,
4. Rossi Rosa fu Fiore e D’Alessandro Camilla, nata a Montenerodomo 1894 di anni 50, vedova di D’Antonio Francesco fucilata a contrada Feudo, Montenerodomo, il 24.03.1944

Elenco vittime civili 4

D’Antonio Giovanni,
D’Antonio Giuseppina,
Di Nicolantonio Pasqua,
Rossi Rosa

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Piazza Benedetto Croce a Montenerodomo

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Piazza Benedetto Croce a Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 2006

    Descrizione: Monumento composto da una stele in granito su basamento in marmo a forma di croce dedicato alla memoria delle vittime civili e militari. Il monumento è situato in Piazza Benedetto Croce a Montenerodomo, dove vi è anche il Municipio, ed è accompagnato da tre lapidi in marmo dedicate rispettivamente ai militari caduti e dispersi della I Guerra Mondiale, ai militari caduti e dispersi della II Guerra Mondiale e alle vittime civili durante l’occupazione tedesca nella II Guerra Mondiale; anno di inaugurazione 2 agosto 2006.

  • museo a Palazzo Comunale di Montenerodomo

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Palazzo Comunale di Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 2006

    Descrizione: Mostra fotografica permanente realizzata nell’ambito del progetto “Per non dimenticare…la nostra memoria” a cura del gruppo di progetto coordinato da Gesualdo Carozza; alcune foto sono state gentilmente concesse da Mr. Macy Whitehead dell’American Friends Service Commitee (AFSC), anno di realizzazione della mostra 2006. La mostra ha ad oggetto la distruzione a seguito dell’occupazione tedesca durante la II Guerra Mondiale e la ricostruzione del Comune di Montenerodomo, ed è ubicata al Palazzo Comunale, pian terreno, Piazza Benedetto Croce, n. 1 Montenerodomo. Essa testimonia anche la ricostruzione del paese più a valle rispetto alla sua collocazione originaria; interi rioni, infatti, non furono più ricostruiti come nel caso del rione “Le colle”, uno dei rioni più popolosi della Montenerodomo degli inizi del ‘900. Il paese venne riedificato anche grazie all’aiuto dei volontari della AFSC, organizzazione pacifista quacchera che sarebbe stata insignita del premio Nobel nel 1947 e che partecipava al progetto di ricostruzione dei villaggi abruzzesi distrutti dalla guerra.

  • onorificenza alla città a Montenerodomo

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Ubicazione: Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 1976

    Descrizione: Croce al valor militare concessa dal Ministero della Difesa con Decreto del Presidente della Repubblica 26 giugno 1975 al Comune di Montenerodomo per attività partigiana (registrato alla Corte dei Conti il 6 marzo 1976, registro n. 6 Difesa, Foglio 319 – Motivazione “Durante sette mesi di occupazione nazifascista, sostenne coraggiosamente le forze partigiane subendo, per la sua attività patriottica, enormi sacrifici culminati nella distruzione dell’intero abitato. Reagendo con fierezza alla barbara tracotanza dell’oppressore offrì un valido contributo di sangue generoso, di combattenti, di sacrifici e di valore alla causa della libertà della patria – Zona di Montenerodomo, novembre 1943-maggio 1944”)

  • commemorazione a Montenerodomo

    Tipo di memoria: commemorazione

    Ubicazione: Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 2006

    Descrizione: Il 2 agosto 2006 è stato celebrato il “Giorno della memoria” nell’ambito dell’attuazione del progetto “Per non dimenticare…la nostra memoria”. La giornata, che ha visto l’inaugurazione del monumento di cui sopra, ha commemorato le vittime della II Guerra Mondiale comprendente le 55 vittime civili (di cui 47 morte per fucilazione, 6 per scoppio di mine, 1 per bombardamento ed 1 per assideramento) e delle 17 vittime militari monteneresi morte nel corso della II GM partecipando alle operazioni militari sui vari fronti di guerra i cui nomi sono elencati in due delle tre targhe che sono state apposte sul muro di cinta della piazza vicino al monumento. La giornata si inseriva nella sere di iniziative promosse dal Progetto tra le quali gli incontri di sensibilizzazione della cittadinanza, culminati nella celebrazione di una messa alla memoria il 6 agosto e nella cerimonia di consegna degli attestati di benemerenza a firma del Primo Cittadino agli anziani del paese il 7 agosto 2006.

Immagini delle memorie di pietra
Bibliografia


Artese Giovanni, La guerra in Abruzzo e Molise (1943-1944), Edigrafital, Teramo, vol. 2, La battaglia del Sangro, la battaglia del Moro e di Ortona, i combattimenti nell'area a nord di Venafro, p. 111
Artese Giovanni, La linea “Bernhard-Gustav” nella valle dell’Aventino, saggio inedito, p. 22
Cavaliere Albino, Gli eccidi nazisti nell’Alto Sangro-Aventino e le origini della Brigata Maiella, in «Rivista Abruzzese di Studi Storici dal fascismo alla Resistenza», a. IV, n. 2-3, p. 136-137.
Comune di Montenerodomo, Progetto di ricerca “Per non dimenticare…la nostra memoria”, vol. I e II, Montenerodomo, 2006
Oddino Bo, Società rurale e resistenza, in Attilio Esposto (a cura di), Democrazia e contadini in Italia nel ventesimo secolo, Robin Edizioni, Roma, 2006, vol. I, p. 359
E. Fimiani (a cura di), L'Abruzzo e Montenerodomo nel secondo dopoguerra: ricostruzione e nuovo esodo, Media, Teramo, 2007, p.11

Sitografia


Siti:
Sezione del sito ufficiale del Comune dedicata al Progetto di ricerca “Per non dimenticare…la nostra memoria”, http://www.montenerodomo.net/comeravamo/content/blogcategory/6/19/

Fonti archivistiche

Fonti

ASC Montenerodomo, RAM 1944-1947 e SC
ASC Montenerodomo, Dossier Lorenzo D’Orazio Onorificenza
DB Carlo Gentile - Istituto storico germanico di Roma
ASCH Prefettura b. 278 div. 1 serie 2 Montenerodomo casa comunale cat. 54
l’ASCH Stato Civile del Comune di Montenerodomo
CPI 9/144 e 9/162
AUSSME, N 1/11, b. 2132 bis