Descrizione
Località Figline, Prato, Prato, Toscana
Data 6 settembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 30
Numero vittime uomini 30
Numero vittime uomini senza informazioni 30
Descrizione: Il territorio comunale di Prato viene liberato tra il 2 e il 9 settembre 1944. Il 5 settembre, le avanguardie della V Armata americana avanzarono da Campi Bisenzio, dove erano arrivate il 1° settembre, e raggiunsero Prato con relativa velocità, attestandosi all'altezza di Porta Santa Trinita. Il giorno seguente, 6 settembre, a seguito della ritirata delle truppe tedesche, la città sarebbe stata liberata.
La sera del 5 settembre, verso le undici di sera, i distaccamenti partigiani della brigata Bogardo Buricchi (circa 250 uomini), attestati sul monte Javello, con campo base ai Faggi di Javello, decidono di iniziare la discesa in direzione di Prato allo scopo di entrarvi prima dell'arrivo degli Alleati. Le disposizioni per l'entrata in città della formazione, le cui prime istruzioni erano state trasmesse dal Comando Militare del CTLN di Firenze ai dirigenti antifascisti pratesi, erano state comunicate una prima volta alla formazione Buricchi dal maggiore Mario Martini, comandante militare del movimento, e in un secondo tempo dal commissario politico dei partigiani pratesi, Loris Cantini, il quale indicò al comando della formazione un itinerario diverso rispetto a quello fornito in precedenza dal Martini (ritenuto poco sicuro) facendo sapere altresì ai partigiani d'aver disposto l'invio di una staffetta presso la casa colonica detta Pesciola, a metà del percorso verso Prato, che avrebbe dovuto condurli in città. I partigiani, giunti in località Pesciola, nei pressi di Figline, si fermarono come convenuto per attendere Domenico Fabbrini (la staffetta designata) il quale però, per ragioni mai del tutto chiarite, non si fece trovare sul luogo. A quel punto, dopo una discussione sul da farsi sorta entro il raggruppamento, si decide lo stesso di avanzare. Ma passa poco tempo che all'alba del 6 settembre il gruppo partigiano, tra Coiano e Figline di Prato, viene intercettato da un'unità della 334° Divisione di fanteria, forse al corrente dello spostamento della Buricchi. Nei campi attorno alla località di Pacciana ne nasce un conflitto a fuoco durissimo e impari, con perdite da entrambe le parti. Gli uomini della Buricchi, sorpresi e in evidente inferiorità numerica, si disperdono. Mentre alcuni riescono fortunosamente a mettesi in salvo, una trentina di loro sono fatti prigionieri dai tedeschi a seguito di un minuzioso rastrellamento seguito allo scontro e vengono quindi condotti a Villa Nocchi, sede del comando. Qui, il maggiore Karl Laqua improvvisa un processo farsa, al termine del quale viene pronunciata una condanna a morte per impiccagione. Nelle prime ore mattutine del 6 settembre, mentre gli Alleati stanno già entrando a Prato, gli ostaggi sono condotti dai tedeschi nel paese di Figline e qui impiccati a turno a delle travi in prossimità dell'arco di via Maggio. Stando da alcune testimonianze, a causa dell'improvviso avvio di un cannoneggiamento alleato sulla città, i carnefici accelerano l'esecuzione, fucilando alcuni dei partigiani in attesa di essere impiccati. Del gruppo dei condannati, il partigiano Santino Grassi e (sulla base delle ricerche di Michele Di Sabato) forse anche il compagno d'armi Romano Villani, riescono a scappare un istante prima di essere impiccati approfittando della confusione generata dal contemporaneo bombardamento alleato. I cadaveri degli impiccati sono lasciati dai tedeschi appesi per un giorno intero, prima che alcuni abitanti di Figline, vincendo la paura, provvedano a dar loro una prima sommaria sepoltura.
Modalità di uccisione: fucilazione,impiccagione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Sin dall'immediato dopo liberazione un'investigazione alleata indaga sulla responsabilità del maggiore Laqua rispetto ai fatti di Figline, oltreché nei riguardi di altre uccisioni compiute negli stessi giorni a Coiano di Prato dalla stessa unità comandata dal Laqua. A quella americana, conclusasi nel novembre del 1944, si affianca un'ulteriore indagine svolta dal SIB nell'aprile e nel giugno 1945. Nel corso di entrambe le indagini sono sentiti alcuni testimoni tra i quali don Milton Nesi, parroco di Coiano, che per primo fa il nome del maggiore Laqua, consegnando all'agente del SIB, il sergente W. Carteright, un lasciapassare firmato dallo stesso Laqua. Il 5 dicembre 1946, le carte relative alle indagini sono poi trasmesse al governo italiano e quindi alla Procura Generale Militare di Roma. Il Procuratore militare generale Umberto Borsari il 5 giugno 1947 chiede senza successo al Deputy Judge Advocat General di Padova notizie su Laqua, richiedendo inoltre un supplemento di indagine ai carabinieri di Prato, i quali però concludono le proprie ricerche in breve tempo e con scarsa cura. Il 14 gennaio 1960, l fascicoli relativi sono archiviati provvisoriamente (cioè occultati) assieme a tutti gli altri presso la sede della Procura Generale Militare di Roma dal Procuratore Enrico Santacroce. A seguito del ritrovamento dell'”armadio della vergogna”, il 19 dicembre 1994 i fascicoli sull'eccidio di Figline sono trasmessi al Sostituto Procuratore Generale Militare Nicolisi della Procura Militare di La Spezia. Le nuove indagini condotte dal Comando Provinciale dei Carabineri di La Spezia si concludono nel maggio del 2003 e portano con l'aiuto dell'Interpol alla scoperta delle generalità del maggiore Laqua, il quale però non viene rintracciato. Una prima richiesta di archiviazione del caso viene respinta nel 2003 mentre, a seguito di nuove indagini, si rintraccia un vecchio indirizzo di residenza del Laqua in Polonia, che tuttavia si rivela ancora una volta inutile a rintracciarlo. Il procedimento è quindi definitivamente archiviato il 25 gennaio 2005 dal Pubblico Ministero Marco De Polis, anche a seguito della probabile morte del Laqua (classe 1903).
Scheda compilata da Francesco Fusi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-12-05 11:00:48
Vittime
Elenco vittime
Bruno Cialdini.
Benicasa Guido.
Bini Fiorello.
Cialdini Bruno
Ciampi Natale.
Danesi Elio.
Delfini Gustavo.
Giraldi Giovanni.
Giunti Guido.
Lippini Leonetto.
Marradi Mauro.
Martini Quinto.
Mugnaini Fiorenzo.
Nicolaief, partigiano sovietico.
Pagli Rolando.
Panconi Marcello.
Pasquinelli Manfredo.
Pizzicorni Dino.
Rapezzi Fernando.
Ridolfi Umberto.
Risaliti Lorenzo.
Spano Attilio.
Staicovik – partigiano sovietico.
Toccafondi Adolfo.
Tronci Mario.
Vannoni Alessandro.
Ventura Benito.
Ventura Domenico.
Zucca Bruno.
Ignoto partigiano sovietico.
Elenco vittime partigiani 30
Bruno Cialdini.
Benicasa Guido.
Bini Fiorello.
Ciampi Natale.
Cialdini Bruno.
Danesi Elio.
Delfini Gustavo.
Giraldi Giovanni.
Giunti Guido.
Lippini Leonetto.
Marradi Mauro.
Martini Quinto.
Mugnaini Fiorenzo.
Nicolaief, partigiano sovietico.
Pagli Rolando.
Panconi Marcello.
Pasquinelli Manfredo.
Pizzicorni Dino.
Rapezzi Fernando.
Ridolfi Umberto.
Risaliti Lorenzo.
Spano Attilio.
Staicovik – partigiano sovietico.
Toccafondi Adolfo.
Tronci Mario.
Vannoni Alessandro.
Ventura Benito.
Ventura Domenico.
Zucca Bruno.
Ignoto partigiano sovietico.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Karl Laqua
Nome Karl
Cognome Laqua
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile Maggiore Karl Laqua, nato il 28/07/1903 a Maerzdorf (Germania), ritenuto responsabile sulla base di indagini alleate e in quando imputato di procedimento giudiziario italiano.
Note procedimento Sin dall\'immediato dopo liberazione un\'investigazione alleata indaga sulla responsabilità del maggiore Laqua rispetto ai fatti di Figline, oltreché nei riguardi di altre uccisioni compiute negli stessi giorni a Coiano di Prato dalla stessa unità comandata dal Laqua. A quella americana, conclusasi nel novembre del 1944, si affianca un\'ulteriore indagine svolta dal SIB nell\'aprile e nel giugno 1945. Il 5 dicembre 1946, le carte relative alle indagini sono poi trasmesse al governo italiano. Il Procuratore militare generale Umberto Borsari il 5 giugno 1947 chiede al Deputy Judge Advocat General di Padova notizie su Laqua, richiedendo inoltre un supplemento di indagine ai carabinieri di Prato. Il 14 gennaio 1960, il fascicolo relativo è archiviato provvisoriamente. Viene poi trasmesso al Tribunale di La Spezia il 19 dicembre 1994. Il procedimento è però definitivamente archiviato nel 2005 a seguito della probabile morte di Laqua (classe 1903).
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto 334. Infanterie-Division
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Prato, Chiesanuova, cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Prato, Chiesanuova, cimitero
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: Nel 1945, presso il cimitero della Chiesanuova dove vennero sepolti definitivamente le salme degli impiccati di Figline, è stato realizzato un monumento a loro dedicato, opera dello scultore pratese Mario Cappelli.
lapide a Prato, Figline
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Prato, Figline
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: In occasione del primo anniversario della strage, l\'amministrazione comunale di Prato pose una lapide commemorativa a Figline di Prato.
altro a Prato, piazza "XXIX Martiri di Figline"
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Prato, piazza \"XXIX Martiri di Figline\"
Descrizione: L\'amministrazione comunale di Prato ha intitolato una piazza della città ai “XXIX Martiri di Figline”.
monumento a Prato, Figline
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Prato, Figline
Descrizione: A Figline di Prato, in prossimità dell\'arco di via Maggio dove vennero impiccati i 29 partigiani, è stato realizzato dall\'artista pratese Leonetto Tintori un monumento a ricordo delle vittime.
monumento a Montemurlo, Faggi di Javello
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Montemurlo, Faggi di Javello
Anno di realizzazione: 1985
Descrizione: Nel 40. Anniversario della Liberazione è stato realizzato presso i Faggi di Javello, campo base della brigata “Buricchi” nel settembre 1944, un monumento a ricordo dei martiri per la libertà.
museo a Prato, Figline
Tipo di memoria: museo
Ubicazione: Prato, Figline
Descrizione: Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline di Prato.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: In occasione dell\'anniversario della liberazione della città, l\'amministrazione comunale di Prato organizza in tutto il territorio provinciale una serie di commemorazioni dedicate alla vittime di Figline di Prato. Nel capoluogo, al termine di una marcia per la pace, viene solitamente deposta una corona d\'alloro al monumento di Piazza XXIX Martiri.
monumento a Figline di Prato, piazza XXIX Martiri
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Figline di Prato, piazza XXIX Martiri
Anno di realizzazione: 2003
Descrizione: Nel 2003 è stato inaugurato a Figline di Prato in piazza XXIX Martiri un monumento in cemento a forma trapezoidale in ricordo delle vittime.