POZZARELLO E PORTO SANTO STEFANO MONTE ARGENTARIO 27.02.1944

(Grosseto - Toscana)

Descrizione

Località Pozzarello-Porto Santo Stefano, Monte Argentario, Grosseto, Toscana

Data 27 febbraio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: L’area del Monte Argentario subì pesantemente le conseguenze della guerra e dell’occupazione tedesca. Nel’ottobre 1943, su disposizioni di Hitler, fu disposta l’evacuazione della popolazione costiera per una profondità di 5 Km lungo il tratto Livorno-Napoli. Questo provvedimento, dettato da ragioni strategico-militari, colpì anche la costa grossetana, che fu frequentemente allagata e tese progressivamente a spopolarsi di civili, con le forze tedesche impegnate nell’approntare una linea di difesa costiera per fronteggiare l’eventuale sbarco alleato. Perfino le autorità fasciste locali mostrarono forti preoccupazioni per questa decisione, che comportava notevoli danni economici per le mancate produzioni, nonché difficoltà per i trasporti. Con l’occupazione tedesca la Maremma divenne a tutti gli effetti una preda bellica. Alla fine del 1943 la RSI istituì in ogni provincia il Servizio del lavoro, funzionante in un complesso contesto di organismi tedeschi che si contendevano la manodopera utile. Nonostante le difficoltà, nel gennaio 1944 il Capo della Provincia Ercolani affermava che la disoccupazione era quasi nulla, dato l’assorbimento degli operai nell’Organizzazione Todt e nell’Ispettorato del lavoro per la riparazione dei danni provocati dai bombardamenti alleati. Quest’ultimi furono molto intensi nell’area in questione, poiché tesi a colpire le vie di comunicazione per bloccare i rifornimenti ai tedeschi impegnati al fronte. Il porto di Porto Santo Stefano fu un obiettivo ricorrente, tanto che alla fine della guerra risultarono danneggiate oltre il 90% delle case del paese.
La mattina del 27 febbraio 1944, in località Pozzarello, alcuni militari tedeschi puntarono le armi contro le persone in fila per le razioni, obbligandole a salire su un camion diretto al porto di Porto Santo Stefano, dove avrebbero dovuto svolgere lavoro obbligatorio. Figara cercò di fuggire ma un milite gli sparò contro con un fucile mitragliatore, colpendolo alla testa e uccidendolo.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Ignoti militari tedeschi denunciati dalla Legione Territoriale dei CC RR di Livorno. Titolo del reato: violenza con omicidio, art. 185 CPMG. Gli atti per l’istruttoria furono trasmessi al Tribunale Militare Territoriale di La Spezia, con elenco 2C/623 del 25 febbraio 1966.
Il Giudice Istruttore del Tribunale Militare Territoriale di La Spezia, con sentenza n. 194 del 16 giugno 1967, stabilì di non dover procedere a carico di ignoti. Il procedimento era stata già precedentemente archiviato il 14 gennaio 1960. Il fascicolo su questo episodio si ritrova nel Registro dei crimini nazifascisti in Italia (n. d’ordine 1075), che fu occultato nel cosiddetto “armadio della vergogna” presso la sede della Procura generale militare di Roma, fino al suo ritrovamento nel 1994.

Scheda compilata da Marco Grilli
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-05 23:23:16

Vittime

Elenco vittime

Figara Silvio, nato il 07/03/1914 a Porto Santo Stefano.

Elenco vittime civili 1

Figara Silvio.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Al Comune di Monte Argentario è stata assegnata la medaglia di bronzo al valor civile.

  • museo a Grosseto, ISGREC

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Grosseto, ISGREC

    Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile presso la sede dell’Isgrec in Via de’ Barberi 61, Grosseto.

Bibliografia


Roger Absalom, Paola Carucci, Arianna Franceschini, Jan Lambertz, Franco Nudi, Simone Slaviero (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 2. Guida alle fonti archivistiche. Gli archivi italiani e alleati, Roma, Carocci, 2004, cd allegato.
Giulietto Betti, Franco Dominici, Banda Armata Maremmana. La Resistenza, la guerra e la persecuzione degli ebrei a sud di Grosseto (1943-’44), Effigi, Arcidosso, 2014, pp. 113-122
Nicola Capitini Maccabruni, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985, p. 141.
Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, 1943-’45, La liberazione in Toscana. La storia, la memoria. Testimonianze, ricordi dai comuni toscani, Giampiero Pagnini editore, Firenze, 1994, p. 124.
Franco Del Zanna, Achtung! Bombengefahr, Poggibonsi, Tip. Nencini, 1982, p. 200-205.
Giovanni Verni, Cronologia della Resistenza in Toscana, Roma, Carocci, 2005, cd allegato.

Sitografia


www.grossetocontemporanea.it
www.isgrec.it
www.radiomaremmarossa.it

Fonti archivistiche

Fonti

? ACS, Ministero dell’Interno, Direzione generale Pubblica Sicurezza, Divisione affari generali e riservati, C 2A, 1943-’44, b. 1, f. Grosseto.
ACS, Ministero dell’Interno, RSI, Segreteria del capo della polizia, b. 60, f. Grosseto.
AS Grosseto, Fondo R. Prefettura, b. 797, f. Relazioni della Resistenza.
AUSSME, N. 1-11 – Diari storici Seconda guerra mondiale, b. 2132, f. Documentazione atti di barbarie commessi dai nazifascisti in Italia centrale (Toscana, Umbria). Relazioni dei carabinieri.
ISGREC, Fondo Anpi, Serie II, b. 17, Elenchi fucilati per rappresaglia dai nazifascisti; pratiche per pensioni ai discendenti; pratiche per sussidi ai familiari e per pensioni.
ISGREC, Fondo Resistenza in Maremma, v. 4 Fondo Capitini-Maccabruni, Cartografia.