VIA GIOIA GUBBIO 08-09.06.1944

(Perugia - Umbria)

Descrizione

Località Via Gioia, Gubbio, Perugia, Umbria

Data 8 giugno 1944 - 9 giugno 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: La vicenda che riguardò l’uccisione del messo esattoriale Domenico Turziani l’8 giugno 1944 da parte del milite della GNR Diego Forgione e l’uccisione il 9 giugno dello stesso Diego Forgione da parte di Ladislao (detto Lallo) Rossi si svolse in una città in cui, per l’imminente passaggio del fronte, erano percepibili il vuoto di potere, l’assenza di una autorità riconosciuta, odi e confuse voglie di vendetta per cui il regolamento dei conti tra le persone era riservato alla forza. Il 10 giugno, il giorno dopo, tra l’altro, veniva sciolta la guarnigione locale della GNR: alcuni componenti si trasferirono al nord, mentre altri si rifugiarono in luoghi vicino a Gubbio, confidando di potersi salvare.
Turziani, che claudicava leggermente, per il suo lavoro di messo esattoriale si spostava con la propria bicicletta, allora uno strumento prezioso e in possesso di pochi. Sembra che il Forgione, meridionale, qualche giorno prima, incontrando il Turziani con la bicicletta, lo avesse fermato, intimandogli di cedere la bicicletta in quanto requisita per gli usi della GNR. Turziani cercò di resistere, adducendo che gli era indispensabile per il lavoro che svolgeva: non ci fu nulla da fare e la bicicletta gli fu requisita. Sembra che pochi giorni dopo Turziani, incontrando il Forgione a passeggio nell’ora di libera uscita insieme ad una ragazza, abbia rivolto un commento da questi ritenuto ingiurioso, tanto che gli avrebbe risposto che gliela avrebbe fatta pagare cara. Si arrivò così all’8 di giugno, allorché una pattuglia della GNR (due milite oltre a Forgione che la comandava) andò all’abitazione di Turziani, presso il complesso dell’ex convento di Santo Spirito, per arrestarlo. Turziani prima cercò di barricarsi in casa, in quanto temeva per sé, per la moglie e per la figlioletta di appena nove mesi. Solo dopo aver ricevuto assicurazioni dallo stesso Forgiane, che nulla gli sarebbe accaduto, aprì la porta e si lasciò arrestare. Intanto fuori del complesso di Santo Spirito s’era radunata una folla di curiosi, che aspettava e commentava. Ad un tratto sul grande portone d’ingresso dell’edificio comparvero quattro uomini: Turziani, ammanettato, in mezzo ai due militi, che lo tenevano per le braccia e dietro si pose Forgione. Fatto qualche passo nello slargo dopo il portone d’ingresso, in via Gioia, si vide Forgione alle spalle estrarre la pistola dalla propria fondina, puntare l’arma alla nuca di Turziani e sparare! Fu un attimo. L’esplosione dei colpi provocò un fuggi-fuggi generale. Il povero Turziani cadde a terra in una pozza di sangue, mentre qualcuno cercò di accorrere con una scala dei pompieri, che avevano lì la caserma, per portarlo di corsa all’ospedale civico, distante solo 200 metri circa, dove morì intorno alle ore 23. Si è detto che l’esplosione dei colpi provocò un fuggi-fuggi generale. Fuggirono anche i militi e il Forgione, il quale fu visto scappare verso la campagna, in direzione del gioco della ruzzola.
Turziani era ben conosciuto a Gubbio e non appena si sparse la notizia della sua uccisione, iniziò una vera e propria caccia all’assassino, che, infatti, fu ritrovato nascosto in un campo di grano e fu condotto presso la caserma dei carabinieri.
L’epilogo della vicenda avvenne nella tarda mattinata del 9 giugno. Davanti alla caserma dei carabinieri, in fondo alla Piazza del Mercato, s’era radunata parecchia gente. C’era chi chiedeva la morte dell’assassino, e chi chiedeva giustizia. Questa adunata di gente in tumulto durò a lungo, mentre qualche milite si affacciava di tanto in tanto dalle finestre superiori, raccomandando di stare tranquilli, di andare via. Poi, intorno alle 13, due colpi secchi di pistola, che risuonarono all’interno della caserma, scossero quella folla sempre più insofferente. Era accaduto che Lallo Rossi, noto fascista eugubino, che, dati i suoi servigi alla causa aveva facile accesso alla GNR e alle strutture del potere, era entrato nella caserma, s’era fatto portare dov’era il Forgione ed, estratta la propria pistola, con due colpi uccideva Diego Forgione. Quando un milite si affacciò alla solita finestra, urlando «Giustizia è stata fatta!», la gente di sotto non si rendeva conto che cosa fosse accaduto e pensava ad un trucco. Ma quando due persone tra questa folla furono fatte entrare con cautela e videro il corpo di Forgione ucciso, capirono che non era un trucco, che una barbara giustizia sommaria era stata fatta e lo comunicarono a tutti.
L’autopsia dei due corpi fu eseguita il 1 settembre 1944.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Annotazioni: Non si sa se tra Turziani e Forgione ci sia stato qualche precedente attrito, come pure non si sa se vi siano stati precedenti attriti tra Forgione e Ladislao Rossi.
L’uccisione di Domenico Turziani fu una vicenda sconcertante, come pure l’epilogo con l’uccisione di Diego Forgione. In quei tempi di guerra, di guerra civile, il diritto era messo da parte.

Scheda compilata da Giancarlo Pellegrini
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-31 17:46:30

Vittime

Elenco vittime

Turziani Domenico, nato a Gubbio il 22/02/1912 e ivi residente, coniugato, una figlia, messo esattoriale.

Elenco vittime civili 1

Turziani Domenico

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


GNR, distaccamento di Gubbio

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Diego Forgione

    Nome Diego

    Cognome Forgione

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile nato nel 1921, proveniente dal Meridione, milite della GNR presso la sede di Gubbio, celibe. Ucciso dal fascista Lallo Rossi per il delitto commesso.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto GNR, distaccamento di Gubbio

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Il 22 giugno di ogni anno, nel programma della commemorazione dei Quaranta Martiri di Gubbio, viene reso omaggio anche alle altre vittime del nazifascismo nel territorio eugubino e alla mattina viene portata una corona presso il cimitero di Gubbio, all’ingresso del quale c’è la lapide, che riporta anche il nome di Domenico Turziani.

  • lapide a Gubbio, cimitero civico

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Gubbio, cimitero civico

    Descrizione: All’ingresso del cimitero di Gubbio c’è una lapide dedicata ai caduti della lotta di liberazione, che reca anche il nome di Domenico Turziani. Vi è scritto: «In questo cimitero sono sepolti / i caduti nella lotta di liberazione nazionale / in Gubbio 1943 – 1944 / Tommaso Fiorucci / Aurelio Bartolini / G. Battista Mazzacrelli / Palma Smacchi / Florindo Girelli / Sergio Angeloni / Nello Camelia / Antonio Bei / Adelmo Radicchi / Fernando Menichetti / Domenico Turziani / Ciro Tarini / Tolmino Anemone / Giovanni Carfora / Umberto Paruccini / Luigi Bellucci / Dalte Balducci // onore a chi sacrificò la vita /all’eterno ideale della libertà ».

Bibliografia


Teodolo Manganelli, Le pagine eugubine. Segni di memoria, Grafiche Polidori (Città di Castello), Gubbio 2012, pp. 165-168.
Ada Marcheggiani, Senti come raglia il somaro della Benilde, Teodori Associati, Gubbio, 2006, pp.40-41.
Tommaso Rossi, Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria, Editoriale Umbra/Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, Foligno/Perugia, 2013, pp. 428.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ASC Gubbio, a. 1944, cat. 7/1/1.
SC Gubbio, RAM 1944.