Descrizione
Attenzione: questo episodio è escluso dal conteggio perché la sua dinamica è troppo poco chiara oppure controversa --> Per saperne di più
Località Ponte dell’Industria, Roma, Roma, Lazio
Data 7 aprile 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 10
Numero vittime donne 10
Numero vittime donne adulte 10
Descrizione: A seguito dei continui attacchi della Resistenza il comando di piazza tedesco decide di ridurre ulteriormente la razione di pane giornaliera per i cittadini romani, che scende a 100 grammi. La situazione alimentare della popolaziome, già difficile, diventa catastrofica e avvengono addirittura morti per fame. Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile cominciano assalti spontanei di cittadini, in genere donne, a forni e a mulini. Il 7 aprile 1944 un forno del quartiere Ostiense venne assalito e occupato da donne della zona. Il comando tedesco, avvertito dell’accaduto, invia alcuni camion con della truppa che blocca il ponte dell’Industria dove si trovavano ancora alcune donne. Dieci di esse vengono allineate contro il parapetto e fucilate. Il ponte rimane presidiato per tutto il giorno per impedire che i cadaveri vengano rimossi.
Nel volume La liberazione di Roma, Gabriele Ranzato pone numerosi dubbi su questa ricostruzione e, più in generale, sul fatto che l'episodio sia realmente avvenuto.
Innanzitutto il mattinale di polizia che in alcuni racconti è riportato come fonte non ha in realtà alcun riferimento archivistico e risulta finora assolutamente introvabile.
In secondo luogo pare improbabile che "... di dieci donne uccise, delle quali almeno una buona parte doveva avere una famiglia, non ci sia stato nessun parente che, quanto meno dopo la liberazione della città, ne abbia reclamato i corpi, abbia denunciato con forza l'atto barbaro di cui erano restate vittime, sapendo di trovare gran numero di forze politiche e organi di stampa disposti a farsi portavoce di quella denuncia? E per altro verso [...] perché le forze antifasciste, tra le quali quella comunista fu subito una delle più attive nell'incitare le lotte per il pane, sono restate in silenzio di fronte a un atto di repressione che, se per spietatezza era secondo solo alla strage delle Fosse Ardeatine, per la sua feroce esecuzione in pubblico, accompagnata - si dice - da una terrificante esposizione dei cadaveri, e per il genere esclusivamente femminile delle sue vittime, era un unicum nella capitale?».
Infine è del tutto anomalo che «né la stampa clandestina durante l'occupazione né quella ormai libera dopo hanno dato alcuna notizia dell'eccidio [...]. Nessun cenno peraltro se ne è trovato in alcuna delle fonti relative ad ambiti cattolici, solitamente attenti alle sofferenze degli umili "innocenti" [...]. E infine è anche difficile capire perché di un fatto così grave commesso dai tedeschi non ci sia traccia nelle comunicazioni intercorse tra le autorità fasciste, o da esse dirette agli stessi "alleati" germanici, in cui a volte manifestavano anche contrarietà circa il loro operato».
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Annotazioni: Nel volume La liberazione di Roma, Gabriele Ranzato pone numerosi dubbi sul fatto che l'episodio sia realmente avvenuto.
Innanzitutto il mattinale di polizia che in alcuni racconti è riportato come fonte non ha in realtà alcun riferimento archivistico e risulta finora assolutamente introvabile.
In secondo luogo pare improbabile che "... di dieci donne uccise, delle quali almeno una buona parte doveva avere una famiglia, non ci sia stato nessun parente che, quanto meno dopo la liberazione della città, ne abbia reclamato i corpi, abbia denunciato con forza l'atto barbaro di cui erano restate vittime, sapendo di trovare gran numero di forze politiche e organi di stampa disposti a farsi portavoce di quella denuncia? E per altro verso [...] perché le forze antifasciste, tra le quali quella comunista fu subito una delle più attive nell'incitare le lotte per il pane, sono restate in silenzio di fronte a un atto di repressione che, se per spietatezza era secondo solo alla strage delle Fosse Ardeatine, per la sua feroce esecuzione in pubblico, accompagnata - si dice - da una terrificante esposizione dei cadaveri, e per il genere esclusivamente femminile delle sue vittime, era un unicum nella capitale?».
Infine è del tutto anomalo che «né la stampa clandestina durante l'occupazione né quella ormai libera dopo hanno dato alcuna notizia dell'eccidio [...]. Nessun cenno peraltro se ne è trovato in alcuna delle fonti relative ad ambiti cattolici, solitamente attenti alle sofferenze degli umili "innocenti" [...]. E infine è anche difficile capire perché di un fatto così grave commesso dai tedeschi non ci sia traccia nelle comunicazioni intercorse tra le autorità fasciste, o da esse dirette agli stessi "alleati" germanici, in cui a volte manifestavano anche contrarietà circa il loro operato».
Scheda compilata da Amedeo Osti Guerrazzi Scarica la scheda in formato .pdf
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2020-06-15 11:08:08
Vittime
Elenco vittime
1. Clorinda Falsetti
2. Italia Ferracci
3. Esperia Pellegrini
4. Elvira Ferrante
5. Eulalia Fiorentino
6. Elettra Maria Giardini
7. Concetta Piazza
8. Assunta Maria Izzi
9. Arialda Pistolesi
10. Silvia Loggreolo
Elenco vittime civili 10
Clorinda Falsetti,
Italia Ferracci,
Esperia Pellegrini,
Elvira Ferrante,
Eulalia Fiorentino,
Elettra Maria Giardini,
Concetta Piazza,
Assunta Maria Izzi,
Arialda Pistolesi,
Silvia Loggreolo
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
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Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Ponte dell\'Industria, Roma
Descrizione: Una lapide con i nomi delle vittime è esposta all’ingresso del ponte
commemorazione a Teatro San Paolo
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Teatro San Paolo
Anno di realizzazione: 2004
Descrizione: Uno spettacolo teatrale è stato rappresentato al Teatro San Paolo in occasione del 60º anniversario dell\' eccidio. I dieci angeli del ponte (2004), testo di Paolo Buglioni e Alessia Bellotto Gai, regia di Alessia Gai