CIVITELLA RANIERI UMBERTIDE 08.05.1944

(Perugia - Umbria)

Descrizione

Località Civitella Ranieri, Umbertide, Perugia, Umbria

Data 8 maggio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Nei giorni precedenti all’uccisione di Bartocci, un soldato tedesco viene ritrovato morto sul greto del torrente che scende da Serra Partucci. I suoi commilitoni iniziarono una serie di perlustrazioni in zona, minacciando – anche con manifesti murali – di sparare a vista su chiunque cercasse di fuggire al loro sopraggiungere. La mattina dell’8 maggio Bartocci è presso il contadino Carocci in località Civitella Ranieri e alla vista dei militari tedeschi prima si nasconde in un campo di grano, poi cerca di fuggire ma viene visto e ucciso a bruciapelo da una raffica di mitra.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
--> Per saperne di più sulle tipologie

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria dei numerosi caduti per mano nazista e fascista nel territorio di Umbertide, così come dei quattro concittadini morti al fronte come volontari del “Cremona”, è fortemente sentita da tutta la cittadinanza. Vi è ad Umbertide, come non di frequente accade, una consapevole partecipazione anche da parte delle generazioni più giovani.

Scheda compilata da Tommaso Rossi, Alvaro Tacchini, Marco Conti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-14 19:36:02

Vittime

Elenco vittime

Bartocci Sigrido di Angelo, nato a Umbertide il 18/04/1927 e ivi residente.

Elenco vittime civili 1

Bartocci Sigrido.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


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    Nome Luigi

    Cognome D\'Ercole

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Luigi D\'Ercole, nacque a Scerni (CH) il 26 febbraio 1918. Sottuficiale di pubblica sicurezza, detenuto dal 21 aprile 1945 al 3 dicembre 1951.

    Note procedimento Tra i vari capi di imputazione per i quali furono processati lui e gli altri uomini di De Sanctis, vi fu quello di concorso nel delitto di quintuplice omicidio aggravato «per avere adoperato maltrattamenti e sevizie allo scopo di estorcere le confessioni da farsi valere innanzi a un sedicente Tribunale (…) con la volontà e la coscienza di cagionare la morte delle vittime». La CAS di Ferrara il 14 ottobre 1945 condannò Apollonio, D\'Ercole, Valli e Balugani alla pena capitale, Manocchio, Lanzarotta e Roversi a 30 anni di carcere. «La Corte di Cassazione, con sentenza del 12 febbraio 1946, accogliendo il ricorso (…) avanzato circa l\'illegalità della pena capitale loro inflitta, siccome già abolita col DLL 10 agosto 1944 n. 244, sostiuiva a detta pena quella dell\'ergastolo con l\'aggravamento dell\'isolamento». Fu la Corte d\'Assise di Bologna, il 6 dicembre 1947, a fissare in un anno la durata dell\'isolamento e ad applicare il condono previsto dal Decreto Presidenziale 22 giugno 1946, commutando l\'ergastolo in trenta anni di reclusione. A seguito della assoluzione ottenuta da Carlo De Sanctis il 27 giugno 1951 dinnanzi alla Corte d\'Assise di Macerata, da tutti ventitrè gli omicidi di cui era stato accusato, gli otto componenti della banda, coinvolti indirettamente nell\'omicidio dei cinque partigiani, presentarono istanza di revisione, opponendo l\'inconciliabilità tra la sentenza della CAS ferrarese e quella della corte maceratese. Il 30 novembre 1951 la Cassazione accolse l\'istanza «perchè manca la prova che [abbia] commesso il fatto» e, annulando sia la sentenza di Ferrara sia quella di Bologna, rinviò tutti gli imputati dinnanzi alla Corte d\'Assise d\'Appello di Ancona per un nuovo giudizio. Il 28 luglio 1953 venne promulgata la sentenza: pronunciando in sede di revisione come alla sentenza della Corte di Cassazione del 30 novembre 1951, relativamente alla fucilazione del 30 dicembre 1945, la Corte li assolse per non aver commesso il fatto, poiché, riferendosi alla sentenza che aveva mandato assolto De Sanctis, «mancava ogni nesso di causalità, sia morale che materiale tra l\'attività spiegata dal De Sanctis ed il luttuoso evento» ed osservando, inoltre che il Tribunale Militare che emanò la condanna a morte, assolse alcuni imputati e ne condannò al carcere altri, dimostrando così che l\'attività investigativa e preparatria di De Sanctis, non condusse necessariamente tutti gli imputati alla fucilazione. Se De Sanctis fu assolto, lo dovevano essere anche i suoi uomini che eseguirono i suoi ordini.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Umbertide, Municipio

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Umbertide, Municipio

    Descrizione: Bartocci compare sulla lapide che all’ingresso del Municipio di Umbertide ricorda i suoi «Caduti per la libertà d’Italia contro il tedesco invasore».

  • altro a Umbertide, cimitero civico

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Umbertide, cimitero civico

    Descrizione: Anche la sua sepoltura al cimitero civico di Umbertide fa esplicito riferimento alle circostanze dell’uccisione.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Annuali e molto partecipate.

Bibliografia


Comune di Umbertide, Belli lavori! Informazioni, documenti, testimonianza e immagini sui fatti di vita e di morte avvenuti nel Comune di Umbertide durante la seconda Guerra Mondiale, a cura di Mario Tosti, A.C. Grafiche, Città di Castello 1995.
Pierino Monaldi, (a cura di), Il sangue versato. Caduti militari e civili dell’Alta Valle del Tevere nella seconda guerra mondiale, Sabbioni, Città di Castello, 2004, p. 76.
Quirino (Rino) Pucci, Da S. Faustino a Po di Primaro, a cura della Consulta comunale per le celebrazioni del 30° anniversario della Resistenza e della Liberazione di Umbertide, Regione dell’Umbria, Perugia 1975.
Tommaso Rossi, Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria, Isuc, Perugia, Editoriale Umbra, Foligno, 2013, pp. 314, 375.
Alvaro Tacchini, Guerra e resistenza nell’alta Valle del Tevere 1943-44, Petruzzi, Città di Castello, 2015, di prossima pubblicazione.
Mario Tosti, Il nostro calvario. Aprile 1944: bombe in Umbria. Cronaca, minuto per minuto, con le parole nostre, Petruzzi, Città di Castello, 2005, p. 282.

Sitografia


DHI Roma, La presenza militare tedesca in Italia 1943-1945.
http://www.storiatifernate.it/pubblicazioni.php

Fonti archivistiche

Fonti

ASC Umbertide, Dichiarazione di Elda Bartocci sull’uccisione del fratello Sigrido (s.d.) – documento reperito dalla sezione Anpi di Umbertide.