Robecco sul Naviglio, 21.07.1944

(Milano - Lombardia)

Descrizione

Località Robecco sul Naviglio, Robecco sul Naviglio, Milano, Lombardia

Data 21 luglio 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 5

Numero vittime uomini 5

Numero vittime uomini adulti 1

Numero vittime uomini anziani 1

Numero vittime uomini senza informazioni 3

Descrizione: In seguito all’uccisione dell’SS-Sturmscharführer Kessels, avvenuto per mano partigiana nel primo pomeriggio del 20 luglio alla cascina Chiappana (comune di Corbetta), il capitano Theo Saewecke, dirigente dell’Aussenkommando Mailand della Sipo-SD, si recò immediatamente sul posto con una decina di SS e “prelevò tre uomini che, secondo Saevecke, erano armati e confessarono di avere preso parte allo scontro. I tre uomini furono portati alla fattoria e Savecke ordinò personalmente di fucilarli sul posto e di appiccare fuoco alla cascina. Furono arrestati anche altri dieci sospettati della zona e vennero portati a Milano per ulteriori accertamenti [...].
I fucilati erano il partigiano ferito, Luigi Valenti, [ferito nello scontro con Kessels] il fratello maggiore, Angelo, e il sessantottenne padre, Enrico.
[…]
Il giorno seguente il colonnello Walter Rauff si recò con Saevecke e circa una ventina di uomini delle SS a Robecco sul Naviglio, con al seguito un centinaio di uomini della Legione Muti. L’intero villaggio fu circondato e tutta la popolazione maschile venne radunata sulla piazza del villaggio. Il sindaco Fascista, Le SS e la Muti scelsero un numero di cinque vittime da fucilare (Saevecke fornisce il numero di cinque), e queste vennero fucilate in pubblico senza ulteriori indugi. Le abitazioni delle vittime furono tutte bruciate.
Oltre a quelli che vennero fucilati, vennero arrestate e consegnate all’Arbeiteinsatzstab (reparto per il collocamento del lavoro) di Milano per il lavoro forzato 58 persone, nove delle quali periranno in deportazione. Non sono state fatte altre indagini su di loro; Saevecke osserva che comunque, probabilmente, erano tutti partigiani”.
(First detailed interrogation report on five PW from SIPO und SD Aussenkommando Milan, 4 Jun 1945, firmato H. T. Shergold, Major I.O., O. C. Army Section, CSDIC, CMF, Public Record Office of Kew,Wo, 204/13006).

Prima di lasciare il paese i mutini prelevarono Mario Barolat (antifascista e figlio di un antifascista ucciso dalle squadracce fasciste nel 1921) di cui non si seppe più nulla.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Mainardi Ettore, membro del PFR, fu assolto per insufficienza di prove con sentenza della Cas di Milano del 28 marzo 1946
Colombo Enrico, commissario politico del comune di Robecco, fu condannato, con sentenza della Cas di Milano del 28 marzo 1946, alla pena di 13 anni e quattro mesi di reclusione. La Corte di Cassazione, con sentenza del 9 gennaio 1947, dichiarò estinto per amnistia il reato di collaborazionismo
Pavanello Zoviglio, segretario amministrativo del PFR di Robecco, fu assolto per insufficienza di prove con sentenza della Cas di Milano del 28 marzo 1946

Annotazioni: Mario Barolat fu prelevato dai legionari della Muti e in seguito dato per disperso.
Questo episodio è legato a quello di Corbetta del giorno prima: https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5995

Scheda compilata da Giovanni Scirocco e Luigi Borgomaneri
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2019-01-17 12:17:43

Vittime

Elenco vittime

1. Castellari Giovanni,
2. Locatelli Mario,
3. Pellegatta Ermanno, a. 51
4. Pellegatta Luigi,
5. Staurengo Angelo, a. 66

Elenco vittime indefinite 5

Castellari Giovanni,
Locatelli Mario,
Pellegatta Ermanno,
Pellegatta Luigi,
Staurengo Angelo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


SS Aussenkommando Mailand Sipo-SD

Tipo di reparto: Polizei
Appartenenza: Sicherheitspolizei u. SD

Legione Autonoma mobile “Ettore Muti”

Tipo di reparto: Reparto speciale

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Enrico Colombo

    Nome Enrico

    Cognome Colombo

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Colombo Enrico, commissario politico del comune di Robecco, fu condannato, con sentenza della Cas di Milano del 28 marzo 1946, alla pena di 13 anni e quattro mesi di reclusione. La Corte di Cassazione, con sentenza del 9 gennaio 1947, dichiarò estinto per amnistia il reato di collaborazionismo

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Robecco sul Naviglio

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Robecco sul Naviglio

    Descrizione: Lapide a Robecco sul Naviglio, apposta sul luogo della fucilazione

Bibliografia


Luigi Borgomaneri, Hitler a Milano. I crimini di Theodor Saevecke capo della Gestapo, Datanews, Roma 1997, pp. 128-130
Comune di Robecco sul Naviglio, 20-21 luglio 1944; 25 aprile 1945. Trent’anni dopo, Abbiategrasso, Tipografia Cittadinetti & Colli, 1975
Alberto Magnani e Yolanda Godot, I venti mesi della cittàdi Abbiategrasso. L’Abbiatense durante la Resistenza, Abbiategrasso, Società Storica Abbiatense, 1997, pagg. 61-65.
Bianca Pastori, Resistenza, rappresaglia e memoria di paese. Robecco sul Naviglio 20 e 21 luglio 1944, in "Italia contemporanea", n. 264, 2011

Sitografia


NOTIZIARIO: MARIO COMINCINI- ANNA MARIA CISLAGHI. QUESTO È IL GIORNO DELLA VENDETTA, NON DEL PERDONO! – LA STRAGE NAZIFASCISTA DEL 20 E 21 LUGLIO 1944 A ROBECCO SUL NAVIGLIO [http://www.combattentiereduci.it/notizie/mario-comincini-anna-maria-cislaghi-questo-il-giorno-della-vendetta-non-del-perdono-la-strage-nazifascista-del-20-e-21-luglio-1944-a-robecco-sul-naviglio]

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio di stato di Milano, Corte d’assise straordinaria di Milano, sentenza n. 142 del 28 marzo 1946
AUSSME 1/11, b. 2131
CSDIC, CMF, Public Record Office of Kew,Wo, 204/13006, First detailed interrogation report on five PW from SIPO und SD Aussenkommando Milan, 4 Jun 1945, firmato H. T. Shergold, Major I.O., O. C. Army Section
CPI 22/132, 134
ISEC, carte Anpi Magenta
Procura militare di Torino, 955, 957