Descrizione
Località Piazzale Loreto, Milano, Milano, Lombardia
Data 10 agosto 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 15
Numero vittime uomini 15
Numero vittime uomini adulti 15
Descrizione: Fucilazione di quindici detenuti politici tratti dalle carceri di San Vittore, per rappresaglia da parte dei tedeschi per un attentato ad un autocarro tedesco, posteggiato in viale Abruzzi, l’8 agosto 1944, in cui restarono uccisi alcuni cittadini italiani.
Il 10 agosto, alle 4.45, vennero prelevati da San Vittore 15 detenuti politici, che vennero fucilati in piazzale Loreto da un plotone di esecuzione composto da militi della Gnr e delle legione Muti. Eraldo Soncini riuscì a fuggire in via Palestrina, ma fu raggiunto e ucciso sul posto. I corpi delle vittime furono lasciati sulla piazza come monito alla popolazione fino alle ore 18, quando vennero traslati all'obitorio sotto la tutela del diacono Giovanni Barbareschi, su incarico del cardinale Schuster.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Girardello Avellino, accusato per aver causato l’arresto di Casiraghi e Fogagnolo, fu condannato il 9 ottobre 1945 dalla Cas di Milano a venti anni di reclusione. Il 3 settembre 1947 la Corte di Cassazione annullò senza rinvio la sentenza dichiarando il reato estinto per amnistia.
Parini Piero, capo della provincia di Milano, accusato per non essersi efficacemente adoperato per impedire la rappresaglia, fu condannato il 27 ottobre 1945 a otto anni e quattro mesi. Il 10 giugno 1946 la Corte di Cassazione annullò la sentenza per erroneità e mancanza di motivazioni limitatamente al diniego delle attenuanti e rinviò il giudizio alla sezione speciale della Corte di assise di Varese.
Vittorio Rancati, quale comandante della Brigata Nera del gruppo fascista G. Oberdan, imputato non solo di aver comandato la guardia al luogo dell'esecuzione, ma anche di aver ordinato l'inseguimento del Soncini che non riuscì peraltro a salvarsi, venne condannato il 23 maggio 1947 ad anni dieci di reclusione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione dichiarò amnistiato il reato.
Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l'esecuzione della condanna.
Scheda compilata da Giovanni Scirocco e Luigi Borgomaneri Scarica la scheda in formato .pdf
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2020-11-01 14:36:03
Vittime
Elenco vittime
1. Bravin Gian Antonio (Berge Bergech [recte: Bergeborbech, Germania], 28.2.1908), commerciante. Abitante in viale Monza 7, Milano. Partigiano nel Varesotto, poi nella prima organizzazione gappista milanese. Arrestato dai fascisti il 29 luglio 1944 [recte: giugno] 1944 e imprigionato nel carcere di San Vittore a disposizione della Sicherheitspolizei-Sicherheitsdienst (SIPO-SD) germanica.
2. Giulio Casiraghi (Sesto san Giovanni, 18.10.1899), tecnico della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni. Nel 1931 condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a 4 anni di detenzione per «costituzione del PCd\'I, appartenenza al medesimo e propaganda. Organizzatore degli scioperi del marzo 1943, del dicembre 1943 e del marzo 1944; organizzatore e sappista della 184ª brigata Garibaldi Sap. Arrestato al ritorno dal lavoro, verso mezzogiorno del 12 luglio 1944 da fascisti e SS dipendenti dall\'ufficio dello SS-Scharführer Werning, responsabile della Sicherungskompanie di Monza. Trasferito a San Vittore il 7 agosto 1944.
3. Renzo Del Riccio (Udine, 11.9.1923), operaio meccanico. Appartenente dalla fine settembre 1943 a una delle prime bande operanti nel Comasco, il 22.12.1943 partecipa all\'attacco del presidio fascista di Canzo. Arrestato (forse nell’aprile 1944) e inserito nelle liste del servizio obbligatorio del lavoro, nel giugno 1944 fugge durante la deportazione in Germania (fonte Giuseppe Valota, Aned Sesto S. G.). Nuovamente arrestato in viale Monza su delazione, è incarcerato a Monza e poi trasferito a San Vittore il 7 agosto 1944.
4. Andrea Esposito (Trani, 26.10. 1898), operaio. Appartenente, insieme al figlio Eugenio, alla 113ª brigata Garibaldi Sap. Entrambi arrestati il 31 luglio 1944 da membri dell\'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, vennero rinchiusi nelle carceri di San Vittore a disposizione della SIPO-SD. Il figlio Eugenio, inizialmente inserito nella lista dei fucilandi, sarà invece deportato prima al campo di concentramento di Gries (Bolzano) e successivamente in Germania, da dove ritornerà a guerra finita.
5. Domenico Fiorani (24.1.1913), perito industriale. Appartenente alle brigate Matteotti. Arrestato il 25 luglio 1944 dalle SS italiane a Busto Arsizio, mentre si reca dalla moglie degente in ospedale. Incarcerato a Monza e trasferito il 7 agosto 1944 a San Vittore.
6. Umberto Fogagnolo (2.10.1911), ingegnere alla Ercole Marelli di Sesto San Giovanni. Rappresentante del Partito d’azione nel CLN di Sesto e responsabile dell’organizzazione clandestina nelle fabbriche, è tra gli organizzatori dello sciopero generale del marzo 1944. Arrestato il 13 luglio 1944 nel suo ufficio da agenti italiani della Sickerungskompanie, viene incarcerato a Monza dove è ripetutamente torturato. Trasferito a San Vittore il 7 agosto 1944.
7. Giovanni Galimberti (Milano, 31.8.1922), impiegato. Appartenente alle formazioni Garibaldi con compiti di collegamento e raccolta di armi (membro della 3ª brigata d\'assalto Garibaldi Gap \"Egisto Rubini\", secondo il martirologio compilato nell\'immediato dopoguerra a cura dell\'Anpi provinciale milanese). Arrestato durante un incontro clandestino in piazza San Babila alla fine del giugno 1944 da agenti della SS germanica e italiana. Tradotto alle carceri di San Vittore.
8. Vittorio Gasparini (Ambivere -Bg-, 30.7.1913), dottore in legge. Capitano degli alpini. Incaricato della radiotrasmissione di messaggi clandestini viene arrestato dalla SS tedesca il 25 maggio 1944. Interrogato a Brescia, nello stesso giorno è ricondotto a Milano e imprigionato nel carcere di San Vittore. Medaglia d\'oro al valore militare alla memoria.
9. Emidio Mastrodomenico (San Ferdinando di Puglia, 30.11.1922), agente di PS al commissariato di Lambrate. Collegato con il movimento resistenziale, è catturato il 29 luglio [ o il 16 aprile? L’Unità 11.10.64, Font. 18, 101] 1944 in piazza Santa Barbara da agenti della SIPO-SD e incarcerato a San Vittore.
10. Angelo Poletti (Linate al Lambro, 20.6.1912), operaio meccanico presso l\'Isotta Fraschini. Socialista. Dopo una breve esperienza partigiana in Valle Strona, rientra a Milano dove dirige il gruppo da cui nascerà la 44ª brigata Matteotti. Ferito a una gamba e arrestato il 19 maggio 1944 [o marzo? Cfr. L’Unità 11.10.64; Fondo Fontanella b. 18, fasc. 101], da membri dell\'Ufficio speciale dell’UPI della GNR, diretto del famigerato tenente Melli, viene imprigionato a San Vittore a disposizione della SIPO-SD.
11. Salvatore Principato (Enna, 19.4.1892), insegnante. Riconosciuto appartenente alle formazioni Garibaldi. Arrestato il 9 luglio 1944 da SS della Sicherungskompanie di Monza, è imprigionato e torturato nel locale carcere e poi trasferito a San Vittore il 7 agosto 1944.
12. Andrea Ragni (secondo un rapporto della GNR - poi ripreso dal «Corriere della sera» - nato a Piacenza il 4.7.1914, in realtà nato a Brescia il 5.10.1921). Appartenente alle brigate Garibaldi, catturato e fuggito in data imprecisata dell\'autunno 1943. Nuovamente catturato il 22 maggio 1944 da membri della SS tedesca su indicazione di un agente italiano. Imprigionato nel carcere di San Vittore.
13. Eraldo Soncini (Milano, 4.4.1911), operaio alla Pirelli Bicocca [nel 1942 lavora al reparto rettifica filiere; da Antifascismo e Resistenza. Niguarda e dintorni dal 1921 al 1945, p. 27]. Appartenente alla costituenda 107ª brigata Garibaldi Sap. Arrestato il 9 luglio 1944 nei pressi di piazzale Loreto da SS della Sicherungskompanie di Monza. Imprigionato nel locale carcere e trasferito a San Vittore il 7 agosto 1944. In piazzale Loreto Soncini tenta la fuga lungo via Andrea Doria e, ferito, tenta di nascondersi nel portone di via Palestrina 9. Raggiunto e scoperto dagli inseguitori, viene finito sul posto, trascinato in piazzale Loreto e gettato tra i cadaveri dei compagni fucilati. [Nel dopoguerra, secondo quanto pubblicato dal «Corriere della sera» del 24 maggio 1947, Giovanni Villasanta, comandante della compagnia \"Oberdan\" (Porta Venezia) della VIII BN A. Resega, e il ten. Della GNR Vittorio Rancati furono condannati ion contumacia per l\'assassinio di Soncini].
14. Libero Temolo (Arzignano, 31.10.1911), operaio alla Pirelli Bicocca. Membro della cellula clandestina comunista di fabbrica, partecipa all’organizzazione dello sciopero generale del marzo 1944, delle prime squadre di difesa e della costituenda 107ª brigata Garibaldi Sap. Arrestato il 21 aprile 1944 da agenti dell\'Ufficio speciale dell\'Upi, detenuto e torturato nella sede dei brigatisti neri della compagnia Oberdan (via Cadamosto 4), viene poi incarcerato a San Vittore a disposizione della SIPO-SD.
15. Vitale Vertemati (Niguarda, 26.3.1918), meccanico. Partigiano della 3ª brigata d\'assalto Garibaldi Gap \"Lombardia\" (poi \"E. Rubini\"). Arrestato il 1° maggio 1944 da agenti dell\'Ufficio speciale dell\'Upi e incarcerato a San Vittore a disposizione della SIPO-SD.
Elenco vittime partigiani 10
Bravin Gian Antonio,
Renzo Del Riccio,
Andrea Esposito ,
Domenico Fiorani,
Giovanni Galimberti ,
Angelo Poletti,
Andrea Ragni,
Eraldo Soncini,
Libero Temolo,
Vitale Vertemati
Elenco vittime antifasciste 5
Casiraghi Giulio,
Fogagnolo Umberto,
Gasparini Vittorio,
Mastrodomenico Emidio,
Principato Salvatore
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giacinto Luisi
Nome Giacinto
Cognome Luisi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l\'esecuzione della condanna.
Note procedimento Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l\'esecuzione della condanna.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto Compagnia Oberdan/8. Brigata nera “Aldo Resega” di Milano
Girardello Avellino
Nome Girardello
Cognome Avellino
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Girardello Avellino, accusato per aver causato l’arresto di Casiraghi e Fogagnolo, fu condannato il 9 ottobre 1945 dalla Cas di Milano a venti anni di reclusione. Il 3 settembre 1947 la Corte di Cassazione annullò senza rinvio la sentenza dichiarando il reato estinto per amnistia.
Note procedimento Girardello Avellino, accusato per aver causato l’arresto di Casiraghi e Fogagnolo, fu condannato il 9 ottobre 1945 dalla Cas di Milano a venti anni di reclusione. Il 3 settembre 1947 la Corte di Cassazione annullò senza rinvio la sentenza dichiarando il reato estinto per amnistia. Parini Piero, capo della provincia di Milano, accusato per non essersi efficacemente adoperato per impedire la rappresaglia, fu condannato il 27 ottobre 1945 a otto anni e quattro mesi. Il 10 giugno 1946 la Corte di Cassazione annullò la sentenza per erroneità e mancanza di motivazioni limitatamente al diniego delle attenuanti e rinviò il giudizio alla sezione speciale della Corte di assise di Varese. Vittorio Rancati, quale comandante della Brigata Nera del gruppo fascista G. Oberdan, imputato non solo di aver comandato la guardia al luogo dell\'esecuzione, ma anche di aver ordinato l\'inseguimento del Soncini che non riuscì peraltro a salvarsi, venne condannato il 23 maggio 1947 ad anni dieci di reclusione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione dichiarò amnistiato il reato. Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l\'esecuzione della condanna.
Luigi Campi
Nome Luigi
Cognome Campi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l\'esecuzione della condanna.
Note procedimento Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l\'esecuzione della condanna.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto Compagnia Oberdan/8. Brigata nera “Aldo Resega” di Milano
Theodor Saevecke
Nome Theodor
Cognome Saevecke
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Il Tribunale Militare di Torino ha riconosciuto Saevecke colpevole di \"Violenza con omicidio in danno di cittadini italiani\" emettendo nei suoi confronti la condanna all\'ergastolo il 9 giugno 1999
Note procedimento Il Tribunale Militare di Torino ha riconosciuto Saevecke colpevole di \"Violenza con omicidio in danno di cittadini italiani\" emettendo nei suoi confronti la condanna all\'ergastolo il 9 giugno 1999
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto SS Aussenkommando Mailand Sipo-SD
Vittorio Rancati
Nome Vittorio
Cognome Rancati
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Vittorio Rancati, quale comandante della Brigata Nera del gruppo fascista G. Oberdan, imputato non solo di aver comandato la guardia al luogo dell\'esecuzione, ma anche di aver ordinato l\'inseguimento del Soncini che non riuscì peraltro a salvarsi, venne condannato il 23 maggio 1947 ad anni dieci di reclusione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione dichiarò amnistiato il reato.
Note procedimento Girardello Avellino, accusato per aver causato l’arresto di Casiraghi e Fogagnolo, fu condannato il 9 ottobre 1945 dalla Cas di Milano a venti anni di reclusione. Il 3 settembre 1947 la Corte di Cassazione annullò senza rinvio la sentenza dichiarando il reato estinto per amnistia. Parini Piero, capo della provincia di Milano, accusato per non essersi efficacemente adoperato per impedire la rappresaglia, fu condannato il 27 ottobre 1945 a otto anni e quattro mesi. Il 10 giugno 1946 la Corte di Cassazione annullò la sentenza per erroneità e mancanza di motivazioni limitatamente al diniego delle attenuanti e rinviò il giudizio alla sezione speciale della Corte di assise di Varese. Vittorio Rancati, quale comandante della Brigata Nera del gruppo fascista G. Oberdan, imputato non solo di aver comandato la guardia al luogo dell\'esecuzione, ma anche di aver ordinato l\'inseguimento del Soncini che non riuscì peraltro a salvarsi, venne condannato il 23 maggio 1947 ad anni dieci di reclusione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione dichiarò amnistiato il reato. Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l\'esecuzione della condanna.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto Compagnia Oberdan/8. Brigata nera “Aldo Resega” di Milano
Sentenze dei tribunali militari sull'episodio
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Scuola in via Gran Sasso, Milano
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Scuola in via Gran Sasso, Milano
Descrizione: Una lapide ricorda Salvatore Principato nell\'atrio della scuola e un\'altra in via Gran Sasso (presso la sua abitazione).
onorificenza alla persona a Umberto Fogagnolo
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Ubicazione: Umberto Fogagnolo
Descrizione: Medaglia d\'argento al valore militare alla memoria a Umberto Fogagnolo
onorificenza alla persona a Vittorio Gasparini
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Ubicazione: Vittorio Gasparini
Descrizione: Medaglia d’oro al valore militare alla memoria a Vittorio Gasparini
lapide a Milano, Via Vincenzo da Filicaia 3
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Milano, Via Vincenzo da Filicaia 3
Descrizione: Lapide per Vitale Vertemati fucilato in Piazzale Loreto a Milano il 10 agosto 1944.