Magenta, 03.02.1944

(Milano - Lombardia)

Descrizione

Località Magenta, Magenta, Milano, Lombardia

Data 3 febbraio 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Virginio Magna viene mortalmente ferito nei pressi del cimitero di Abbiategrasso per essersi dato alla fuga durante il rastrellamento eseguito il 3 febbraio 1944, giorno della festa del patrono locale, da militi della GNR giunti da Legnano. Per lo stesso motivo viene ucciso in via IV Giugno Ambrogio Colombini.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Francesco Albé, Giulio Petitti e Arturo Marinoni, ritenuti esecutori nelle vesti di militi della GNR del rastrellamento di renitenti alla leva avvenuto a Magenta il 3 febbraio 1944, vennero così condannati il 14 febbraio 1947: il primo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione, il secondo ad anni otto di reclusione, mentre il terzo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione. Il primo ed il terzo goderono delle attenuanti generiche. Nella medesima circostanza la pena venne però dichiarata condonata di cinque anni per l'Albè e per il Petitti, i quali si videro ridurre la pena rispettivamente a quattro mesi e ad anni tre. In data 2 aprile 1948 la Corte di Cassazione condonò la pena residua del Petitti, confermandone la scarcerazione già avvenuta. Con decreto datato 23 maggio 1951 il Presidente della Repubblica condonò la restante pena del Marinoni.

Scheda compilata da Giovanni Scirocco e Luigi Borgomaneri
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-17 14:51:25

Vittime

Elenco vittime

1. Colombini Gino
2. Magna Virginio

Elenco vittime renitenti 2

Colombini Gino,
Magna Virginio

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Reparto GNR non precisato

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Arturo Marinoni

    Nome Arturo

    Cognome Marinoni

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Francesco Albé, Giulio Petitti e Arturo Marinoni, ritenuti esecutori nelle vesti di militi della GNR del rastrellamento di renitenti alla leva avvenuto a Magenta il 3 febbraio 1944, vennero così condannati il 14 febbraio 1947: il primo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione, il secondo ad anni otto di reclusione, mentre il terzo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione. Il primo ed il terzo goderono delle attenuanti generiche. Nella medesima circostanza la pena venne però dichiarata condonata di cinque anni per l\'Albè e per il Petitti, i quali si videro ridurre la pena rispettivamente a quattro mesi e ad anni tre. In data 2 aprile 1948 la Corte di Cassazione condonò la pena residua del Petitti, confermandone la scarcerazione già avvenuta. Con decreto datato 23 maggio 1951 il Presidente della Repubblica condonò la restante pena del Marinoni.

    Note procedimento Francesco Albé, Giulio Petitti e Arturo Marinoni, ritenuti esecutori nelle vesti di militi della GNR del rastrellamento di renitenti alla leva avvenuto a Magenta il 3 febbraio 1944, vennero così condannati il 14 febbraio 1947: il primo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione, il secondo ad anni otto di reclusione, mentre il terzo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione. Il primo ed il terzo goderono delle attenuanti generiche. Nella medesima circostanza la pena venne però dichiarata condonata di cinque anni per l\'Albè e per il Petitti, i quali si videro ridurre la pena rispettivamente a quattro mesi e ad anni tre. In data 2 aprile 1948 la Corte di Cassazione condonò la pena residua del Petitti, confermandone la scarcerazione già avvenuta. Con decreto datato 23 maggio 1951 il Presidente della Repubblica condonò la restante pena del Marinoni.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto GNR non precisato

  • Francesco Albé

    Nome Francesco

    Cognome Albé

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Francesco Albé, Giulio Petitti e Arturo Marinoni, ritenuti esecutori nelle vesti di militi della GNR del rastrellamento di renitenti alla leva avvenuto a Magenta il 3 febbraio 1944, vennero così condannati il 14 febbraio 1947: il primo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione, il secondo ad anni otto di reclusione, mentre il terzo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione. Il primo ed il terzo goderono delle attenuanti generiche. Nella medesima circostanza la pena venne però dichiarata condonata di cinque anni per l\'Albè e per il Petitti, i quali si videro ridurre la pena rispettivamente a quattro mesi e ad anni tre. In data 2 aprile 1948 la Corte di Cassazione condonò la pena residua del Petitti, confermandone la scarcerazione già avvenuta. Con decreto datato 23 maggio 1951 il Presidente della Repubblica condonò la restante pena del Marinoni.

    Note procedimento Francesco Albé, Giulio Petitti e Arturo Marinoni, ritenuti esecutori nelle vesti di militi della GNR del rastrellamento di renitenti alla leva avvenuto a Magenta il 3 febbraio 1944, vennero così condannati il 14 febbraio 1947: il primo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione, il secondo ad anni otto di reclusione, mentre il terzo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione. Il primo ed il terzo goderono delle attenuanti generiche. Nella medesima circostanza la pena venne però dichiarata condonata di cinque anni per l\'Albè e per il Petitti, i quali si videro ridurre la pena rispettivamente a quattro mesi e ad anni tre. In data 2 aprile 1948 la Corte di Cassazione condonò la pena residua del Petitti, confermandone la scarcerazione già avvenuta. Con decreto datato 23 maggio 1951 il Presidente della Repubblica condonò la restante pena del Marinoni.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto GNR non precisato

  • Giulio Petitti

    Nome Giulio

    Cognome Petitti

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Francesco Albé, Giulio Petitti e Arturo Marinoni, ritenuti esecutori nelle vesti di militi della GNR del rastrellamento di renitenti alla leva avvenuto a Magenta il 3 febbraio 1944, vennero così condannati il 14 febbraio 1947: il primo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione, il secondo ad anni otto di reclusione, mentre il terzo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione. Il primo ed il terzo goderono delle attenuanti generiche. Nella medesima circostanza la pena venne però dichiarata condonata di cinque anni per l\'Albè e per il Petitti, i quali si videro ridurre la pena rispettivamente a quattro mesi e ad anni tre. In data 2 aprile 1948 la Corte di Cassazione condonò la pena residua del Petitti, confermandone la scarcerazione già avvenuta. Con decreto datato 23 maggio 1951 il Presidente della Repubblica condonò la restante pena del Marinoni.

    Note procedimento Francesco Albé, Giulio Petitti e Arturo Marinoni, ritenuti esecutori nelle vesti di militi della GNR del rastrellamento di renitenti alla leva avvenuto a Magenta il 3 febbraio 1944, vennero così condannati il 14 febbraio 1947: il primo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione, il secondo ad anni otto di reclusione, mentre il terzo ad anni cinque e mesi quattro di reclusione. Il primo ed il terzo goderono delle attenuanti generiche. Nella medesima circostanza la pena venne però dichiarata condonata di cinque anni per l\'Albè e per il Petitti, i quali si videro ridurre la pena rispettivamente a quattro mesi e ad anni tre. In data 2 aprile 1948 la Corte di Cassazione condonò la pena residua del Petitti, confermandone la scarcerazione già avvenuta. Con decreto datato 23 maggio 1951 il Presidente della Repubblica condonò la restante pena del Marinoni.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto GNR non precisato

Memorie
Bibliografia


Giovanni Biancardi e Alberto Magnani ( a cura di), La Fiera di San Biagio, ANPI Magenta, senza data (ma 1995), pag. 15.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio di stato di Milano, Corte d’assise straordinaria di Milano, sentenza n. 21 del 14 febbraio 1947