Poltragno, Lovere, 07-22.12.1943

(Bergamo - Lombardia)

Descrizione

Località Poltragno, Lovere, Bergamo, Lombardia

Data 7 dicembre 1943 - 22 dicembre 1943

Matrice strage Fascista

Numero vittime 13

Numero vittime uomini 13

Numero vittime uomini adulti 12

Numero vittime uomini senza informazioni 1

Descrizione: Il 29 novembre 1943 Eraldo Locardi e la sua banda operarono insieme ad altri partigiani di Lovere (gli uomini del Gruppo Patrioti loveresi, guidati da Giovanni Brasi) un’operazione di autofinanziamento prelevando il denaro dagli uffici stabilimento dell’Ilva di Lovere, contemporaneamente attaccarono la sede del Fascio repubblicano e le due centrali telefoniche dello stesso paese. Nell’azione furono uccisi due notabili fascisti di Lovere: il podestà Paolo Rosa e il segretario del fascio di Lovere Giuseppe Cortesi. Il 7 dicembre 1943, circa 200 uomini (tedeschi e componenti la G.N.R.) risalgono la piccola valle che da Corti porta alle stalle di Ramello, fino ad arrivare ad una cascina appena fuori dalla frazione di Ceratello (loc. Ciar), che ospita il corpo di guardia del gruppo partigiani di Lovere, mentre il resto del gruppo è alloggiato nelle casine più in alto.
I rastrellatori circondano la cascina e, senza sparare un colpo, grazie all’opera di una spia, catturano l’intero corpo di guardia composto da Piana, Guizzetti, Conti, Vender, Macario e Buffoli. La sorpresa ed il tradimento pongono i partigiani nella impossibilità di reagire. I fascisti ed i tedeschi proseguono quindi fino alle cascine ospitanti il grosso della formazione, ma senza alcun esito, poiché i partigiani, resisi conto della situazione e posti in allarme dai partigiani Tarzia e Corna, riescono a sganciarsi. Grazie alle informazioni della stessa spia, nei giorni seguenti vengono arrestati altri sette resistenti, allontanatisi dalla formazione per assolvere altri incarichi. Sono: Locardi, Lorenzini, Ravelli, Bessi Tognetti, Moioli e lo slavo Nikitsch.
Tutti e tredici vengono tradotti nelle carceri di via Pignolo a Bergamo. Per alcuni giorni vengono sottoposti a torture. Il 22 dicembre 1943 vengono prelevati dal carcere e condotti a Lovere. Arrivati a Poltragno, sette partigiani vengono fatti scendere, condotti sulla strada che conduce a Sellere e fucilati alla presenza dei loro compagni. Gli esecutori, sghignazzando, scrivono sul muro bagnato di sangue “fuorilegge” e ripartono per Lovere per compiere la seconda strage. Gli altri sei, dopo che la direzione dell’Ilva si è opposta al tentativo di procedere alla fucilazione lungo il muro di cinta della fabbrica, vengono condotti nei pressi della pesa pubblica di Lovere (attuale Caserma dei Carabinieri) e lì fucilati di fronte al alcuni cittadini inorriditi.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Tribunale competente: Corte d’assise speciale di Bergamo

Annotazioni: E’ segnalata anche la presenza di una spia italiana che ha accompagnato i militi nazifascisti fino alla cascina di Ceratello e ha inoltre fornito informazioni per la cattura degli altri sei partigiani che si erano allontanati da Lovere.

Scheda compilata da Simona Cantoni
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-11 19:19:38

Vittime

Elenco vittime

1. Bezzi Francesco, nato a Bornato (Bs) il 31/12/1926, residente a Cazzano S. Martino (Bs), operaio, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl), riconosciuto “Partigiano”;
2. Buffoli Giulio, nato a Palazzolo sull’Oglio (Bs) il 24/10/1902, residente a Palazzolo sull’Oglio (Bs), operaio, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl), riconosciuto “Partigiano”;
3. Conti Salvatore, nato a Lovere (Bg) il 21/01/1922, residente a Lovere (Bg), studente, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl), riconosciuto “Partigiano”;
4. Guizzetti Andrea, nato a Lovere (Bg) l’8/09/1924, residente a Lovere (BG), apprendista operaio nello stabilimento Ilva, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl) con il nome di battaglia “Andreino”, riconosciuto “Partigiano”;
5. Locardi Eraldo, nato a Milano il 26/06/1920, residente a Grumello del Monte (Bg); ex tenente dell’esercito italiano, ferito in combattimento sul fronte greco e rimpatriato claudicante dall’Albania, dopo l’8 settembre 1943 con il nome di battaglia “Longhi” organizza in Val Calepio una banda partigiana chiamato “Primo battaglione Badoglio” si alleerà con i partigiani garibaldini di Giovanni Brasi di Lovere; riconosciuto “Patriota”;
6. Lorenzini Vittorio, nato a Telgate (Bg) il 25/08/1925, residente a Sesto S. Giovanni (Mi), operaio, inquadrato nel “Primo battaglione Badoglio” (la banda di Locardi) con il nome di battaglia “Sbafi”, riconosciuto “Partigiano”;
7. Macario Guglielmo Giacinto, nato a Lovere (Bg) il 3/10/1925, residente a Lovere (Bg), apprendista operaio, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl), riconosciuto “Partigiano”;
8. Moioli Giovanni, nato a Grumello del Monte (Bg) il 29/10/1926, residente a Grumello del Monte (Bg), bracciante, inquadrato nel “Primo battaglione Badoglio” (Banda Locardi) con il nome di battaglia “Tecia”, riconosciuto “Partigiano”;
9. Nikitach Luca
10. Piana Ivan, nato a Lovere (Bg) il 24/02/1924, residente a Lovere (Bg), ragioniere, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl), riconosciuto “Partigiano”;
11. Ravelli Giuseppe, nato a Casnigo (Bg) il 3/07/1923, residente a Leffe /Bg), manovale, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl) con il nome di battaglia “Fulmine”, riconosciuto “Partigiano”;
12. Tognetti Mario, nato a Grumello del Monte (Bg) il 7/04/1922, residente a Grumello del Monte (Bg), commesso, inquadrato nel “Primo battaglione Badoglio” (Banda Locardi) con il nome di battaglia “Mario”, riconosciuto “Partigiano”;
13. Vender Giovanni, nato a Breno (Bs) il 29/03/1926, residente a Lovere (Bg), meccanico apprendista, inquadrato nel Gruppo Patrioti loveresi (Gpl), riconosciuto “Partigiano”.

Elenco vittime partigiani 13

Bezzi Francesco,
Buffoli Giulio,
Conti Salvatore,
Guizzetti Andrea,
Locardi Eraldo,
Lorenzini Vittorio,
Macario Guglielmo Giacinto,
Nikitach Luca,
Piana Ivan,
Ravelli Giuseppe,
Tognetti Mario,
Vender Giovanni,

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


GNR, 612. Compagnia OP Macerata

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Aldo Resmini

    Nome Aldo

    Cognome Resmini

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile La 612. Compagnia Op (Ordine pubblico), che dipendeva dal Comando provinciale Gnr di Bergamo, si costituì formalmente nel febbraio 1944. La comandava il capitano Aldo Resmini, con i tenenti Eugenio Bini, Gino Bolis, Domenico Mangialardo. La compagnia, oltre che attiva nel bergamasco, è presente con operazioni di repressione, nel settembre 1944, nel biellese e in provincia di Vercelli. Svolgeva, alle dirette dipendenze del Comando tedesco, i compiti più infami, dalla tortura alle esecuzioni sommarie. La Op aveva otto ufficiali, “tutti tristemente famosi per i loro delitti”, “dalla volontà autoritaria e crudelmente spietata”: solo tre di essi furono giudicati dalla Cas (Sottotenente Sandro Ghisleni, sent. 24/45, 24 anni. Tenente Bruno Gazzola, sent. 8/47, assolto per intervenuta amnistia. Tenente Luigi Bolis, sent. 11/47, pena capitale). Ad essi sono da aggiungere sei dei venti sottoufficiali; tre dei nove graduati vennero processati in contumacia: Bruno Gazzola, Luigi Bolis, Giulio Allegretti. Il capitano Resmini, il tenente Bolis, l’aiutante Angelo Gualdi ed i brigadieri Angelo Gusmini, Filippo Pezzotta, Angelo Beretta fanno parte dell’elenco dei morti per motivi politici dopo la Liberazione. Sulla Compagnia e sui processi a carico dei suoi membri si veda A. Caponeri, La banda Resmini nelle sentenze della Corte straordinaria d’Assise di Bergamo (1945- 1947), Il filo di Arianna, Bergamo 2008; fotocopie delle sentenze della Corte d’assise speciale di Bergamo sono depositate nell’archivio Isrec.

    Note procedimento Tribunale competente: Corte d’assise speciale di Bergamo

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto GNR, 612. Compagnia OP Macerata

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a piazza Tredici Martiri, Lovere (Bg)

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: piazza Tredici Martiri, Lovere (Bg)

    Anno di realizzazione: 2007

    Descrizione: Monumento in piazza Tredici Martiri, Lovere (Bg) – autrice Franca Ghitti, 2007

  • monumento a cimitero di Lovere

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: cimitero di Lovere

    Descrizione: Monumento presso il cimitero di Lovere

  • luogo della memoria a piazza Tredici Martiri, Lovere (Bg)

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: piazza Tredici Martiri, Lovere (Bg)

    Descrizione: La piazza principale di Lovere è intitolata ai “Tredici Martiri”.

  • commemorazione a Lovere

    Tipo di memoria: commemorazione

    Ubicazione: Lovere

    Descrizione: Ogni anno il Comune con l’Anpi e l’IsrecBg organizzano la commemorazione e un momento di riflessione.

Bibliografia


Angelo Bendotti, Giuliana Bertacchi, Il difficile cammino della giustizia e della libertà, Il filo di Arianna, Bergamo 1983
Angelo Bendotti, Banditen. Uomini e donne nella Resistenza Bergamasca, Il filo di Arianna, Bergamo 2015;
Elio Pievani, Dossier Guglielmo Macario, Isrec Bg, Bergamo 2015;

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Aisrec, Fondo Anpi Bergamo, Ufficio patrioti, Fascicolo caduto, ad nomen;
Aisrec, Fondo Anpi Bergamo, Cvl. Comando zona Bergamo, Scheda personale, ad nomen;
Aisrec, Archivio storico dei caduti della Brigate Garibaldi, Fondo R. Petrolini, fald. 2, b. e, sottofasc. 2;
Aisrec, Fondo A. Scalpelli, fald. 4, b. b, fasc. 2, Lettera a Carlo Cremaschi, dattiloscritto, cc. 2;
Museo del Risorgimento e della Resistenza di Bergamo, Compagnia OP Bergamo, Ordine di servizio, manoscritto di Aldo Resmini, 7 fogli;
Archivio comunale di Lovere, Manifesto murale, Giustizia, prot. N. 89/Ris. F.