Descrizione
Località Cornalba, Cornalba, Bergamo, Lombardia
Data 25 novembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 11
Numero vittime uomini 11
Numero vittime uomini adulti 11
Descrizione: I rastrellatori – circa una cinquantina di uomini – sono trasportati d due camion scoperti, ed iniziano a salire verso Cornalba all’alba del 25 novembre 1944. Sono militi della 612° compagnia OP, comandata da Aldo Resmini, che guida anche la spedizione contro la XXIV Maggio. All’altezza di Rosolo, i fascisti incrociano la prima “corriere” di linea, diretta verso Bergamo: obbligano a scendere tutti i passeggeri, e mentre li sottopongono ad una perquisizione, sopraggiunge l’altro autobus. La spia che li ha informati ha lavorato bene: sul pulman vi sono tre partigiani, Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa, Antonio Ferrari. Identificati, due vengono uccisi a colpi di fucile sul posto, uno cerca la fuga, ma rimane ugualmente ucciso.
Dopo questa prima azione, la colonna repubblichina si divide in due: alcuni militi salgono a piedi passando per Passoni, gli altri proseguono sui camion: tutte le vie di fuga vengono bloccate, Cornalba è come presa di assedio. Due mortai e due mitragliatrici, una piazzata sul campanile, iniziano una sorta di disperato tiro al bersaglio. Il comandante Ratti, che si è gettato in direzione del bosco, è ucciso da un colpo di mortaio; Gino Cornetti, un giovane di diciassette anni, ferito è catturato e giustiziato sul posto; il tenente Franco Cortinovis, interrogato e percosso selvaggiamente, è finito a colpi di pistola dallo stesso Resmini.
La mattanza non era ancora finita: le raffiche delle mitraglie colpirono altri – Pietro Cornetti, fratello di Gino, Giuseppe Maffi, Battista Mancuso – che cercavano di mettersi in salvo fra le rocce. L’ultimo a morire è Peter (Callisto Sguazzi), che è ucciso da un ufficiale fascista con due colpi di pistola alla nuca. Alle dodici la colonna lascia Cornalba con i prigionieri Egidio Bianchi, Giovanni Bianchi e Luigi Maver che si aggiungono a Lorenzo Carrara, catturato in precedenza a Senna.
I quattro prigionieri verranno poi riconosciuti come amici e collaboratori dei partigiani, selvaggiamente torturati nella caserma della OP a Bergamo e incarcerati a S. Agata (Lorenzo Carrara morirà, causa le torture subite, due anni dopo).
A Cornalba le salme vengono composte nella camera mortuaria del cimitero: è stata vietata ogni cerimonia e imposta la fossa comune. Pur con la paura di nuove azioni contro la popolazione, vengono fatte costruire delle bare e la commozione e la partecipazione nell’omaggio ai caduti è generale. Martedì 28 novembre si svolge la cerimonia funebre, che è controllata e difesa da un gruppo di partigiani in armi.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: incendio di abitazione,minamenti e esplosioni,sevizie-torture
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Sent. 11/46; Sent. 1 e 19/46, 11 e 12/47
Condanna a 10 anni per collaborazionismo a Signori; condanna a dieci anni e otto mesi per aiuto alle operazioni militari del nemico a Speranza.
Corte Assise Speciale Bergamo
Annotazioni: La 612. Compagnia Op (Ordine pubblico), che dipendeva dal Comando provinciale Gnr di Bergamo, si costituì formalmente nel febbraio 1944. La comandava il capitano Aldo Resmini, con i tenenti Eugenio Bini, Gino Bolis, Domenico Mangialardo. La compagnia, oltre che attiva nel bergamasco, è presente con operazioni di repressione, nel settembre 1944, nel biellese e in provincia di Vercelli. Svolgeva, alle dirette dipendenze del Comando tedesco, i compiti più infami, dalla tortura alle esecuzioni sommarie. La Op aveva otto ufficiali, “tutti tristemente famosi per i loro delitti”, “dalla volontà autoritaria e crudelmente spietata”: solo tre di essi furono giudicati dalla Cas (Sottotenente Sandro Ghisleni, sent. 24/45, 24 anni. Tenente Bruno Gazzola, sent. 8/47, assolto per intervenuta amnistia. Tenente Luigi Bolis, sent. 11/47, pena capitale). Ad essi sono da aggiungere sei dei venti sottoufficiali; tre dei nove graduati vennero processati in contumacia: Bruno Gazzola, Luigi Bolis, Giulio Allegretti. Il capitano Resmini, il tenente Bolis, l’aiutante Angelo Gualdi ed i brigadieri Angelo Gusmini, Filippo Pezzotta, Angelo Beretta fanno parte dell’elenco dei morti per motivi politici dopo la Liberazione.
Sulla Compagnia e sui processi a carico dei suoi membri si veda A. Caponeri, La banda Resmini nelle sentenze della Corte straordinaria d’Assise di Bergamo (1945- 1947), Il filo di Arianna, Bergamo 2008; fotocopie delle sentenze della Corte d’assise speciale di Bergamo sono depositate nell’archivio Isrec.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): - Cappella – monumento dedicato ai partigiani caduti in Cornalba, con questa epigrafe: “quindici fiorenti giovinezze / promesse e speranze delle loro famiglie / qui tra la pace dei nostri monti / falciate dall’odio / dei traditori della Patria / dicano a tutti / le lagrime ed il sangue da cui essa gronda”; - Sulla casa di Milano a Porta Nuova, dove Giambattista Mancuso abitò al numero 4 di via Goito, lo ricorda una lapide con la scritta: Qui dimorò/ Giambattista Mancuso/ studente universitario/ che il fiore della giovinezza/ volle offrire in sacrificio eroico/ nella lotta per la libertà/ Palmi 1922 –V al Brembana 1944. A Giambattista Mancuso è stata intitolata una via a Palmi e una a Reggio Calabria.
Scheda compilata da Simona Cantoni
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2023-04-26 10:22:06
Vittime
Elenco vittime
1. Giuseppe Biava “Bigino”, nato a Seriate (Bg), il 14/11/1923, residente a Bergamo, studente, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
2. Barnaba Chiesa, nato a Zogno (Bg) il 20/9/1920, residente a Zogno (Bg), manovale, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
3. Gino Cornetti, nato a Cornalba (Bg), il 24/09/1926, residente a Cornalba (Bg), boscaiolo, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
4. Pietro Cornetti, nato a Cornalba (Bg), il 12/11/1927, residente a Cornalba (Bg), boscaiolo, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
5. Francesco Cortinovis “Tenente Franchi”, nato a Costa Serina (Bg), il 4/2/1919, residente a Ranica (Bg), insegnante elementare, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
6. Antonio Ferrari, nato a Zogno (Bg), il 28/10/1921, residente a Zogno (Bg), manovale, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
7. Giuseppe Maffi, nato a Romano di Lombardia (Bg), il 10/03/1923, residente a Romano di lombardia (Bg), operaio, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
8. Gianbattista Mancuso “Gianni”, nato a Palmi (Rc), il 28/06/1922, residente a Milano, studente del V anno di Medicina, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio;
9. Giacomo Tiragallo “Ratti”, nato a Treviglio (Bg), il 8/10/1916, residente a Treviglio (Bg), laureando in legge, tenente degli alpini, reduce dal fronte greco-albanese. Già in contatto prima dell’otto settembre con gli ambienti azionisti di Udine, inizia l’attività clandestina tra Treviglio e Milano. Viene inviato in Val Seriana, in data imprecisata. Ai primi di agosto 1944 svolge già funzioni di comando per conto della Divisione Orobica, diventando Comandante della Bgt. GL XXIV Maggio;
10. Callisto Sguazzi “Peter”, nato a Robecco d’Oglio (Cr), il 15/10/1917, residente a Robecco d’Oglio (Cr), maestro delle Elementari, appartenete alla Bgt. GL XXIV Maggio
Altre note sulle vittime:
Egidio Bianchi,
Giovanni Bianchi,
Lorenzo Carrara,
Luigi Maver
Egidio Bianchi, Giovanni Bianchi, Luigi Maver e Lorenzo Carrara vengono riconosciuti amici e collaboratori dei partigiani, selvaggiamente torturati nella caserma della OP a Bergamo e incarcerati a S. Agata (Lorenzo Carrara morirà, causa le torture subite, due anni dopo).
Elenco vittime partigiani 11
Giuseppe Biava “Bigino”,
Barnaba Chiesa,
Gino Cornetti,
Pietro Cornetti,
Francesco Cortinovis “Tenente Franchi”,
Antonio Ferrari,
Giuseppe Maffi.
Gianbattista Mancuso “Gianni”,
Giacomo Tiragallo “Ratti”,
Callisto Sguazzi “Peter”
Altre note sulle vittime:
Egidio Bianchi,
Giovanni Bianchi,
Lorenzo Carrara,
Luigi Maver
Egidio Bianchi, Giovanni Bianchi, Luigi Maver e Lorenzo Carrara vengono riconosciuti amici e collaboratori dei partigiani, selvaggiamente torturati nella caserma della OP a Bergamo e incarcerati a S. Agata (Lorenzo Carrara morirà, causa le torture subite, due anni dopo).
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Agostino Speranza
Nome Agostino
Cognome Speranza
Note responsabile milite
Note procedimento Sent. 11/46; Sent. 1 e 19/46, 11 e 12/47 Condanna a 10 anni per collaborazionismo a Signori; condanna a dieci anni e otto mesi per aiuto alle operazioni militari del nemico a Speranza. Corte Assise Speciale Bergamo
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR, 612. Compagnia OP Macerata
Aldo Resmini
Nome Aldo
Cognome Resmini
Note responsabile Comandante
Note procedimento Sent. 11/46; Sent. 1 e 19/46, 11 e 12/47 Corte Assise Speciale Bergamo
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR, 612. Compagnia OP Macerata
Gino Bolis
Nome Gino
Cognome Bolis
Note responsabile Tenente
Note procedimento Sent. 11/46; Sent. 1 e 19/46, 11 e 12/47 Corte Assise Speciale Bergamo
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR, 612. Compagnia OP Macerata
Luigi Signori
Nome Luigi
Cognome Signori
Note responsabile milite (sedicente cuoco)
Note procedimento Sent. 11/46; Sent. 1 e 19/46, 11 e 12/47 Condanna a 10 anni per collaborazionismo a Signori; condanna a dieci anni e otto mesi per aiuto alle operazioni militari del nemico a Speranza. Corte Assise Speciale Bergamo
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR, 612. Compagnia OP Macerata
Mario Zingarelli
Nome Mario
Cognome Zingarelli
Ruolo nella strage Delatore
Note responsabile Mario Zingarelli era un partigiano della 1° Maggio, che godeva della fiducia del comandante Gianni. Lo stesso caposquadra ricorda che “Gianni convocò poi i componenti della Brigata e disse chiaramente che comunque fosse andata a finire, se uno di noi fosse restato al mondo avrebbe dovuto pagare a Zingarelli il tradimento”. Il 12 maggio 1945, Zingarelli venne prelevato dal campo di concentramento della Grumellina dove era rinchiuso e portato al cimitero di Bergamo dove fu giustiziato.
Note procedimento Sent. 11/46; Sent. 1 e 19/46, 11 e 12/47 Corte Assise Speciale Bergamo
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Cimitero di Cornalba
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cimitero di Cornalba
Descrizione: Cappella – monumento dedicato ai partigiani caduti in Cornalba, con questa epigrafe: “quindici fiorenti giovinezze / promesse e speranze delle loro famiglie / qui tra la pace dei nostri monti / falciate dall’odio / dei traditori della Patria / dicano a tu
lapide a Milano
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Milano
Descrizione: Sulla casa di Milano a Porta Nuova, dove Giambattista Mancuso abitò al numero 4 di via Goito, lo ricorda una lapide con la scritta: Qui dimorò/ Giambattista Mancuso/ studente universitario/ che il fiore della giovinezza/ volle offrire in sacrificio eroico
commemorazione a Cornalba
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Cornalba
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: La prima commemorazione ufficiale dei partigiani caduti nei rastrellamenti di Cornalba ebbe luogo il primo aprile del 1945, prima quindi della Liberazione, alla presenza dei Commissari di Zona di valle e di Brigata, di una rappresentanza della Brigata XXI
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Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Robecco d\'Oglio
Descrizione: A Sguazzi Calisto è dedicata una delle vie principali di Robecco d\'Oglio
lapide a Battistero della Chiesa di San Luca, Cremona
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Battistero della Chiesa di San Luca, Cremona
Descrizione: Una lapide posta al di fuori del Battistero della Chiesa di San Luca in Cremona ricorda l\'episodio