QUATTRO STRADE, RIETI, 09.04.1944

(Rieti - Lazio)

Descrizione

Località Quattro Strade, Rieti, Rieti, Lazio

Data 8 aprile 1944 - 9 aprile 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 15

Numero vittime uomini 15

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 11

Numero vittime uomini senza informazioni 3

Descrizione: La notte fra l'8 e il 9 aprile 1944, per ordine del capo della provincia di Rieti Ermanno Di Marsciano, vengono fatti prelevare dal carcere reatino di Santa Scolastica quindici uomini, rastrellati e incarcerati nei giorni precedenti in tutto il territorio investito dalla Grossunternehmen gegen die Banden; si tratta di figure note da tempo alle autorità come partigiani o antifascisti. Come gran parte delle decine di catturati in quei giorni, al massimo avevano subito un rapido interrogatorio al loro arrivo a Rieti, all'interno dell'albergo “Quattro Stagioni” requisito dai tedeschi. Una volta completato il prelevamento, sempre per ordine di Di Marsciano vengono consegnati ai tedeschi affinché siano fucilati senza processo. L'esecuzione avviene la mattina del 9 aprile, giorno di Pasqua, in località Tre Strade. L'episodio è passato alla storia come eccidio delle “Fosse Reatine”.
La sbrigatività con cui viene decisa e conclusa questa esecuzione è motivabile, secondo le ricostruzioni più accreditate e suffragate da documentazione ufficiale, non solo con la volontà – prevalentemente delle autorità fasciste provinciali – di eliminare pericolosi nemici, ma anche mettere fine al clima creatosi nei giorni precedenti. Perdurando ormai da più giorni la loro detenzione, si era infatti creato un clima di interferenze e contrasti tra varie autorità, alcune delle quali tendevano a caldeggiare la liberazione dei detenuti (come avvenuto ad esempio con i due sacerdoti sopra citati).

Modalità di uccisione: fucilazione

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: Nel dopoguerra vengono istruiti diversi procedimenti per questo episodio (ed altri), tutti poi accorpati nel processo contro l'ex capo della provincia Ermanno Di Marsciano (già federale di Perugia negli anni della guerra). La conclusione, il 3 dicembre 1949, è «non doversi procedere in ordine ai delitti di concorso in omicidio e saccheggio e devastazione, per insufficienza di prove […] E in ordine ai delitti di collaborazionismo militare, furto, lesioni e rapina, per essere tali reati estinti per amnistia».

Annotazioni: Le quindici vittime, compresi i tre tuttora ignoti, sono indistintamente accurati di attività partigiana o di favoreggiamento verso i “ribelli”. Non è tuttavia possibile accertare quanto effettivamente ciò fosse reale; valga per tutti il caso del cinquantenne Francesco Segoni di Contigliano (Rieti), normalmente impiegato in lavori boschivi al servizio dei tedeschi, catturato perché padre di un partigiano.
Gli unici con certezza coinvolti nell'attività partigiana sono quelli indicati come tali nell'Elenco delle vittime decedute. Gli altri hanno avuto sicuramente legami e forme di collaborazione, ma non è stato possibile accertare se costanti o occasionali.
Relativamente alle generalità, la questione più spinosa riguarda l'unico straniero presente, che i registri del carcere di Rieti annotato come Horner Otto. Come Hotmann/Hotman/Otman Antonio è generalmente ricordato nelle memorie scritte e in certa documentazione; come «Hotmann Antonio – Montenegro – Impiegato – Anni 42» è inciso sulla stele in memoria delle fucilazioni in loc. Quattro Strade del comune di Rieti.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Come tutti gli episodi legati alla “Grossunternehmen gegen die Banden”, la memoria è ancora ben radicata, senza polemiche o recriminazioni reciproche, nelle singole comunità.

Scheda compilata da Tommaso Rossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-06-20 15:31:27

Vittime

Elenco vittime

1. Buonacasata Giorgio di Domenico, nato a Torrita Tiberina (Roma) il 22 [?] 1925, residente a Ponzano Romano (Roma), operaio, arrestato insieme a Onofrio Sitta in loc. San Valentino di Poggio Mirteto (RI) il 7 aprile 1944;
2. De Vito Giuseppe, di anni 41, possidente e podestà di Poggio Mirteto (RI);
3. Eusebi Diego fu Cleto, di anni 21, nato a Poggio Mirteto (RI), impiegato del Consorzio agrario di Poggio Mirteto, partigiano;
4. Felici Giovansante, nato a Leonessa (RI) il 5 marzo 1900, che da alcune fonti risulta arrestato ad Apoleggia di Rivodutri (RI, cfr. apposita scheda), falegname, partigiano;
5. Felici Giuseppe di Angelo e Del Bufalo Penelope, nato a Roma il 6 febbraio 1923, studente, partigiano, arrestato a Cantalice (RI) il 18 marzo 1944 durante uno scontro a fuoco, nel corso del quale rimane ferito al braccio sinistro;
6. Hottman Antonio [Horner Otto], di Francesco e Paich Giuseppina, nato il 15 giugno 1910, coniugato, partigiano; è ricordato – anche nel registro degli Atti di Morte – come di nazionalità jugoslava (nato a Nikši?, Montenegro), quindi si trattava con molta probabilità di un ex internato unitosi alla Resistenza; da alcune fonti risulterebbe polacco; viene arrestato e tradotto nel carcere di Rieti il 4 aprile 1944, su ordine del comando tedesco;
7. Onofri Adamo di Antonio, di anni 20, nato Roma e sfollato a Rivodutri (RI), impiegato, partigiano;
8. Pellegrini Cislaghi Giannantonio, di Antonio, nato a Milano il 29 settembre 1928, studente ginnasiale, partigiano, catturato in loc. San Valentino di Poggio Mirteto (RI) il 7 aprile 1944 come Buonacasata, Sitta e Caserta; al momento della cattura presentava una ferita da arma da fuoco alla mano sinistra;
9. Pietrostefani Roberto di Giuseppe, nato a Leonessa (RI) il 16 novembre 1914 e ivi residente, avvocato, già sottufficiale nel Regio Esercito, partigiano; riconosciuto partigiano nella brigata “Gramsci” dal 21 gennaio all\'8 aprile 1944, «caduto a Leonessa»;
10. Segoni Francesco, fu Cesare e Muratori Teresa, nato a Contigliano (RI) il 5 giugno 1894, operaio e padre di un partigiano;
11. Senzameno Giuseppe di Amadio e Conti Giovanna, nato a Leonessa (RI) il 4 agosto 1921, operaio/contadino, celibe, partigiano, arrestato a Leonessa il 3-4 aprile 1944;
12. Sitta Onofrio, di Giuseppe e fu Vassari Sofia, nato a Salara (RO) il 2 dicembre 1924, di professione disegnatore, disertore delle forze armate della RSI passato ai partigiani, catturato in loc. San Valentino di Poggio Mirteto (RI) il 7 aprile 1944;
13, 14 e 15. 3 uomini rimasti ancora ignoti. Di questi uno potrebbe essere Giuseppe Caserta, fu Leopoldo e Notti Agostina, di anni 18, nato a Cisterna (LA) e ivi residente, carrettiere arrestato con Sitta e Buonacasata in loc. San Valentino di Poggio Mirteto (RI).

Ignoto.
Ignoto.
Ignoto.

Elenco vittime partigiani 9

Eusebi Diego.
Felici Giansante.
Felici Giuseppe.
Hotman Antonio.
Onofri Adamo.
Pellegrini Cislaghi Giannantonio
Pietrostefani Roberto.
Senzameno Giuseppe.
Sitta Onofrio

Elenco vittime indefinite 6

Buonacasata Giorgio.
De Vito Giuseppe.
Segoni Francesco.
Ignoto.
Ignoto.
Ignoto.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Ermanno Di Marsciano

    Nome Ermanno

    Cognome Di Marsciano

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile nato a Terni il 12/09/1899, capo della provincia di Rieti.

    Note procedimento Nel dopoguerra vengono istruiti diversi procedimenti per questo episodio (ed altri), tutti poi accorpati nel processo contro l\'ex capo della provincia Ermanno Di Marsciano (già federale di Perugia negli anni della guerra). La conclusione, il 3 dicembre 1949, è «non doversi procedere in ordine ai delitti di concorso in omicidio e saccheggio e devastazione, per insufficienza di prove […] E in ordine ai delitti di collaborazionismo militare, furto, lesioni e rapina, per essere tali reati estinti per amnistia».

  • Giovanni Vincenti Mareri

    Nome Giovanni

    Cognome Vincenti Mareri

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile conte, maggiore, già ufficiale del Regio esercito, discendente di una nobile famiglia reatina ma nato a Fano (Pesaro Urbino) il 27 ottobre 1892, capo dell\'Ufficio politico investigativo della questura repubblicana di Rieti. Ricordato fra i più accesi sostenitori della fucilazione ricordato anche in sede di indagine nel dopoguerra.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • onorificenza alla città a

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Anno di realizzazione: 2005

    Descrizione: Con decreto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in data 31 marzo 2005, la provincia di Rieti è stata decorata di medaglia d\'argento al Merito civile: «La Comunità provinciale del Reatino resisteva, con fierissimo contegno, all\'accanita

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Annuali e molto partecipate come in tutti i territori colpiti dalla “Grossunternehmen gegen die Banden”.

  • monumento a Rieti, Quattro Strade

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Rieti, Quattro Strade

    Descrizione: Monumento sul luogo della fucilazione; un cippo viene eretto già il 9 aprile 1945, primo anniversario della strage. Nel 2004, per iniziativa dell\'Anfim (Associazione nazionale famiglie italiane martiri) di Leonessa, viene eretta una stele, sulla quale compare anche «Lupo Mario – Romagna – Ufficiale E.I.». Il riferimento è a Mario “Lupo”, di cui si ignorano le esatte generalità, comandante di uno dei battaglioni della brigata “Gramsci” stanziati nel Reatino, scomparso nei primi combattimenti fra tedeschi e partigiani della “Gramsci” durante il rastrellamento ad inizio aprile 1944. Sulla sua figura, e sulla sua fine, ha sempre aleggiato una coltre di mistero, non dissipata nemmeno dalla reticenza delle testimonianze scritte e orali rese negli anni e decenni successivi. Esse, generalmente, liquidano la faccenda in poche parole, ricordando il comandante “Lupo” come morto in combattimento.

  • luogo della memoria a Rieti, Quattro Strade

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Rieti, Quattro Strade

    Descrizione: la strada che conduce al luogo dell\'esecuzione, un tempo denominata via Torretta, è stata intitolata ai “Martiri delle Fosse Reatine”.

  • luogo della memoria a Rieti, Quattro Strade

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Rieti, Quattro Strade

    Anno di realizzazione: 1989

    Descrizione: Nel 1989 viene intitolata a Giannantonio Pellegrini Cislaghi la scuola elementare nel quartiere di Quattro Strade, a Rieti.

Bibliografia


Angelo Bitti, Renato Covino, Marco Venanzi, La storia rovesciata. La guerra partigiana della brigata garibaldina “Antonio Gramsci” nella primavera del 1944,CRACE, Narni 2010, pp. 207-210 e n.
Antonio Cipolloni, La guerra in Sabina dall'8 settembre 1943 al 12 giugno 1944, Arti grafiche Celori, Terni 2011, pp. 270-277, 373-396.
Renzo Di Mario, Le Fosse Reatine. Memorie della Resistenza sabina, ANFIM, Rieti 2001.
Tommaso Rossi, Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria, Isuc, Perugia; Editoriale Umbra, Foligno 2013, pp. 719-721.
Bruno Zenoni, Ambrogio Filipponi (a cura di), La Resistenza incisa nelle pietre. Documentazione del contributo di sangue per la libertà della Patria nel triangolo Umbro-Laziale-Marchigiano ove operò la Brigata Garibaldina “ANTONIO GRAMSCI”, ANPI Terni, Terni 1977, pp. 44-45.
Maria Giacinta Balducci, Le Fosse Reatine: un capitolo deplorevole e raccapricciante della «grande operazione contro le bande», in Renato Covino (a cura di), La Brigata Antonio Gramsci di Terni. Ruolo ed evoluzione di una formazione partigiana dell'Italia centrale, Atti del Convegno di Cascia (12 settembre 2015), Il Formichiere, Foligno 2018, pp. 219-237.

Sitografia


DHI Roma, La presenza militare tedesca in Italia 1943-1945.

Fonti archivistiche

Fonti

AS Roma (Succursale di via Galla Placidia), Corte d\'Appello di Roma, II versamento, Corte d\'Assise, f. 2928.1 Procedimento contro Di Marsciano Ermanno et al.
AS Isuc, ANPI Terni, Resistenza/Liberazione, b. 2 «Riconoscimento qualifiche 1946-1948»; Ibid., b. 11, f. 8.
AS Rieti, Prefettura, Ufficio di Gabinetto, b. 2, fascc. 1-2; Ibid., Tribunale di Rieti, Stato civile II versamento, b. 1476, p. II, serie C; Ibid., Archivio del carcere mandamentale di Rieti, regg. 18-19, cc. 374V e ss.